La rete a spalliera è una struttura utilizzata in agricoltura per sostenere e sviluppare la produzione di alcune specie di piante mediante una struttura di polipropilene.

Origini

 
Quando si impiega la rete di sostegno a spalliera il peduncolo del frutto della pianta si appoggia sui quadri, evitando così che il peso stesso finisca per asfissiare il frutto, come spesso succede quando si usa la rafia.

Dagli anni Sessanta, in Europa si è iniziato ad utilizzare un sistema di estrusione di polipropilene per produrre un reticolato o rete rigida. Le fabbriche principali sono sorte in Inghilterra e in Italia, dato che, all'epoca, questi paesi erano leader in tecnologie metalmeccaniche e di estrusione. In seguito, col passare degli anni, questa tecnologia si è diffusa in molti altri paesi del mondo, dove ormai è comune trovare chi produca questo prodotto.

Stiramento o Orientazione molecolare

La fase iniziale della produzione di questo prodotto consiste nella estrusione del polipropilene, il quale si colora e in cui si aggiunge uno stabilizzatore contro i raggi UV. Una volta ottenuto il prodotto iniziale estruso, si passa a una fase di stiramento, durante il quale il prodotto viene rinforzato grazie all'allineamento delle molecole del polimero. Il prodotto si stira prima trasversalmente in acqua calda e poi longitudinalmente in una rameose. Il risultato finale è una rete con molta resistenza alla tensione (tra 50 e 70 kg/ml), che pesa tra i 6 e i 9 grammi per metro quadrato.

Misure disponibili

I quadri più piccoli (tra i 10 e i 18 cm) generalmente sono usati per il sostegno orizzontale di fiori, specialmente garofani e crisantemi, perché si preferisce una misura che sopporti verticalmente il fiore per evitare che il gambo si inclini e che perda il suo valore commerciale. I quadri più grandi della rete, che secondo le capacità tecniche di ogni fabbricante possono misurare fino a 30x30 cm, vengono utilizzati per il sostegno degli ortaggi, specialmente per cucurbitaceae, solanacee e legumi. La ragione per cui nell'orticoltura è preferibile usare un quadro più ampio (simile al sistema manuale con la rafia) è per poter lavorare due solchi allo stesso tempo da un unico corridoio, senza danneggiare l’ortaggio o la pianta al ritirare i frutti durante la raccolta o durante la potatura del sistema fogliare.

Floricoltura

La rete di sostegno per i fiori si installa in vari strati sopra il letto di fiori, nelle estremità del solco si mette un sistema di pali di legno o di metallo che serve per stirare orizzontalmente la rete, mentre ogni 1,5—2,5 metri si collocano dei sostegni che mantengono i vari strati di rete al loro posto, allineando ogni strato di rete in modo tale che i quadri siano allineati e coincidano permettendo che i fiori possano crescere retti.

Orticoltura

La maggior parte delle applicazioni orticole della rete a spalliera sono in verticale, ma è comune anche l'uso in orizzontale.

Quando l’uso è verticale, la rete si fissa a una linea di supporti (in metallo, bambù o legno) la cui distanza può variare da 1,5 m fino a 8 m, a seconda del tipo di coltura, di suolo, o delle condizioni climatiche. Alle estremità dei solchi si usano pali di maggior calibro, che solitamente includono un filo tensore superiore, ancorato ad ogni lato del solco e messo in tensione tra palo e palo. Dopo l'installazione dei paletti e, in molti casi, del filo tensore superiore si procede alla collocazione della rete: viene fissata ai paletti e al filo tensore, usando un filo di rafia di minor calibro. Questa operazione richiedere generalmente due persone per ettari e per giorno. Si consiglia di installare la rete prima del trapianto de la plantula o dopo pochi giorni di semina diretta per non danneggiare la pianta nel corso della collocazione della rete spalliera. Secondo la varietà della coltura da supportare (determinate o indeterminate) si usano reti di distinte altezze (queste variano da 50 centimetri fino a 3 metri per l'installazione in serra o strutture con reti ombreggianti). Per scegliere la misura delle reti a spalliera bisogna prendere in considerazione che essa viene posta a 30–40 cm sopra il solco. Per esempio una rete di 1,5 m di altezza, permetterebbe una spalliera di 1,80-1,90 cm, e quindi i pali devono essere di 2,20—2,50 m: questo sarebbe un esempio della misura ideale per molte varietà di cetriolo in campo aperto, il cui quadro risulta essere di 25x25 cm.

 
Facilità con cui si realizzano le operazioni di potatura utilizzando reti a maglia quadrata di 25x25 cm

In serra la rete può essere fissata alla struttura della serra stessa e lasciata cadere verso il solco: questo tipo di installazione può richiedere reti fino a 3 metri ed è indicata per specie determinate. L'uso della rete di sostegno a maglia quadrata ampia (per esempio di 25x25 cm) collocata orizzontalmente sopra piante di pomodoro o peperoncino in campo aperto, usando un sistema simile a quello per i fiori, permette alla pianta di svilupparsi tra i quadri, sui quali i rami pieni di frutti si appoggiano, eliminando completamente la necessità di prodotti fitosanitari.

Fitoprotezione

I cambi climatici stanno infierendo enormemente sull'agricoltura. Forti piogge e fuori stagione fanno sì che le colture che tradizionalmente si coltivavano “al suolo”, come era nel caso del cetriolo o del melone, ora hanno bisogno per forza di un sostegno verticale che permetta una maggiore aerazione ed esposizione solare dell’apparato fogliare diminuendo l’incidenza di micosi provocata dall'umidità intrappolata tra le foglie e il suolo, ed evitando inoltre che il frutto stia a contatto col suolo, giacché in questo caso si macchia ed il suo valore commerciale diminuisce. Un altro aspetto da considerare quando si decide il tipo di sostegno per gli ortaggi, è l’incidenza di trasmissione delle virosi (per esempio il mosaico del tabacco) che si propaga per via meccanica attraverso l’operatore agricolo stesso, per quanto l’agricoltore implementi una buona profilassi sanitaria, cambiando gli indumenti, lavando le scarpe con cloro prima di accedere alle zone coltivate, immergere le mani nel latte, ecc. È sufficiente che un addetto tocchi le piante sane dopo aver toccato una sigaretta o una sola pianta malata perché la trasmissione del virus inizi la sua diffusione esponenziale nello stesso modo di qualunque altro vettore, come gli afidi o i neurotteri. Per questo, contrariamente al sistema di sostegno con rafia che richiede molta mano d'opera per incanalare la pianta con il filo e fissarla manualmente, l’applicazione di reti di plastica di diminuisce drasticamente la necessità che il lavoratore cammini tra i solchi manipolando le piante. Le cucurbitacee naturalmente cercano il punto di appoggio più vicino, e la rete offre molteplici punti di attorcigliamento grazie alla sua struttura quadricolare. Anche nel caso delle solanacee (specialmente pomodori, peperoni o peperoncini) si ottiene una considerabile riduzione del maneggio della pianta all'installare la rete in entrambi i lati (o in forma di V) della pianta lungo il solco, creando un sistema tipo sandwich che sostiene la pianta per entrambi i lati, permettendo che i nuovi rami si appoggino in ogni quadro della rete, senza la necessità di impiegare tanto sforzo nell'operazione di legare o fissare la pianta.

Tecnica Orticola

 
Dettaglio di come si colloca la base della pianta del pomodoro, ancora piccola, in un sistema di doppia rete in entrambi i lati del solco. Questo sistema permette la riduzione di mano d’opera per effettuare i lavori di canalizzazione dei rami in fase di sviluppo.

Ogni volta che la pianta si manipola, si pota o si fissa al sistema di sostegno verticale si causa uno stress che dura qualche giorno. Durante questo periodo di assestamento, anziché alimentare i suoi frutti al 100%, la pianta invia i suoi nutrimenti al sistema fogliare per esporsi nuovamente al sole e ricevere la massima quantità di luce. Durante le attività di potatura e di canalizzazione manuale, si espone la pianta al contagio, specialmente di virosi, a causa della manipolazione por parte degli operatori che, senza saperlo, possono trasmettere per via meccanica patogeni da una pianta all’altra come qualunque altro vettore ad esempio la mosca bianca o gli insetti neurotteri. In coltivazioni di ortaggi determinati del tipo arbustivo, quali la melanzana, il pomodoro, il peperoncino e il peperone, molti agricoltori hanno scelto un sistema di sostegno con due filari di reti, uno per cada lato del solco. In questo modo i rami della pianta si sostengono da soli e senza necessità di essere incanalati manualmente. Con questo sistema il primo filo del quadro di sotto e vicino al solco si lega delicatamente (lasciando 5–10 cm tra le due reti) con il primo filo della rete dell’altro lato della pianta (questa operazione si fa quando la pianta ancora misura meno di 40 cm). Mentre la pianta cresce la rete si va separando (da 30 a 60 cm) in modo tale che ogni ramo superiore riceva l’appoggio necessario per il suo pieno sviluppo vegetativo. Lasciare che la pianta si sviluppi a 360 gradi permette che i trattamenti fitosanitari possano penetrare fino alle foglie più interne cosicché la sostanza chimica può agire maggiormente contro il patogeno, e si riducano le applicazioni favorendo un prodotto più sano per il consumatore.

Tecnica di installazione della rete di sostegno verticale

[1] Esistono diverse forme e varianti di come installare la rete di sostegno verticali. Uno dei metodi per installare la rete di sostegno verticale è la seguente:

 
I cavi tensori superiori aiutano a mantenere la rete di sostegno tesa
 
Dettaglio della installazione della rete di sostegno a spalliera con contropaletti
  1. Si collocano i pali lungo il solco. Si possono collocare a una distanza tra loro di 1,5 m fino a 8 metri (la distanza tra i pali dipenderà dal tipo di coltivazione e dal tipo di suolo), i pali possono essere del materiale che risulti più conveniente per l’agricoltore (legno, bambù, metallo, ecc.). La profondità alla quale si introducono i pali a terra va dai 40 cm fino ai 60 cm e dipenderà in gran parte dal tipo del suolo e dalle condizioni del vento, della pioggia, ecc.
  2. Si mettono piccole barriere nella parte finale di entrambi i lati del solco, queste barriere, insieme al filo tensore (si raccomanda di utilizzare fil di ferro per le coltivazioni che richiedano di un maggior supporto come il melone e l’anguria) serviranno da ancora per migliorare la tensione dei pali e fornire più fermezza alla rete.
  3. La rete di sostegno verticale a spalliera si può installare al livello del suolo, anche se è più raccomandabile che si collochi a 20 – 30 cm sopra il suolo (dato che a questo livello la pianta inizia ad aver bisogno di sostegno per i suoi rami). Una volta che sono installati i pali, si va srotolando la rete lungo il solco e con filo o rafia si tensiona la rete per sopportare il peso del frutto (si possono usare anche le fascette di plastica o di altro materiale che garantiscano un buon fissaggio) ed è opportuno unire il filo tensore al primo filo superiore della rete.

Vantaggi

 
Nel caso di colture indeterminate di alcune varietà di pomodori, peperoni, cetrioli o meloni, si utilizza la rete per sostegno verticale (o spalliera), guidando la pianta verso l’alto (intrecciando le ramificazioni tra i quadri o usando anelli clip di sostegno).

Il sistema di coltivazione che utilizza la rete di sostegno verticale permette intensificare il coltivo, aumentando la densità della semina, dato che la pianta troverà nella rete la sua superficie di espansione verticale. Dal momento che cresce verso l’alto, a parte del beneficio già menzionato dell’esposizione alla luce del sole e dell'aerazione, si protegge la pianta, i fiori e i frutti dal calpestio dei lavoratori e inoltre si aumenta la percentuale di pollinizzazione giacché i fiori risultano più esposti alla pollinizzazione. Proteggendo la pianta da incidenti si permette allungare la sua vita utile e quindi di effettuare un maggior numero di tagli e di aumentare il suo rendimento commerciale.

Riutilizzo

 
È consigliabile installare la rete di sostegno su entrambi i lati del solco in caso di solanacee, come il pomodoro, il peperone, il peperoncino o la melanzana dato che i loro rami hanno bisogno di appoggiarsi a un sistema di supporto per crescere pienamente.

In generale le reti a spalliera di polipropilene sono riutilizzabili, e durano per diversi cicli di coltivazione. L’ideale è approfittare l’investimento totale sull’intero sistema di coltivazione del primo ciclo (pacciamatura, pali, tensori, tubi di irrigazione) e alternare colture di solanacee o cucurbitacee con un ciclo di leguminose per reintegrare il nitrogeno del suolo. Dando per scontato che si ha seguito una buona pratica fitosanitaria nella coltivazione precedente e che non ci sono colonie di piaghe, si procede a tagliare le piante alla loro base, e mentre queste procedono a seccarsi, si fa la semina del ciclo seguente. Dopo pochi giorni le piante anteriori possono essere estirpate dalla spalliera, lasciando che il materiale vegetativo si reintegri al suolo, agendo come fertilizzante. Allo stesso tempo si colloca la nuova plantula o il seme perché inizi a crescere.

Come saper riconoscere una buona rete

Il polipropilene perde le proprietà tensoriali e fisiche se viene riciclato o lasciato molto tempo al sole. Un materiale vergine e di buona qualità si noterà per la sua brillantezza, mentre che un prodotto riciclato tende ad essere opaco o poco brillante. Considerando che la rete deve sostenere un peso e inoltre resistere agli agenti naturali è consigliabile valutare bene il tipo di prodotto che si utilizza come rete di sostegno dato che, con il tempo ed esposto al sole, perfino un prodotto fabbricato con materiale vergine perde la sua resistenza meccanica, compromettendo il risultato del coltivo. Un’ultima osservazione è quella di tener conto del colore della rete. Il colore consigliato è il bianco perché è il più visibile durante i processi di potatura e raccolto, contrariamente al colore nero che potrebbe confondersi tra le foglie della pianta.

Varianti regionali della rete per ortaggi

  • Rete per pomodori
  • Rete per meloni
  • Rete per cetrioli
  • Rete per il sostegno di coltivazioni
  • Hortimalla
  • Sostituto di rafia agricola
  • Rete per Tutoraggio
  • Rete per Tutorare Ortaggi
  • Rete per Spalliere
  • Rete per sostenere ortaggi

Galleria d'immagini

Note

Collegamenti esterni