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Inventari delle armi, oggetti ed utensili di uso quotidiano in dotazione alla guarnigione della Rocca
Presso l'Archivio della città di Norcia sono conservati antichi documenti e inventari che riportano e annoverano tutte le attrezzature, le armi e i pezzi di artiglieria a tiro parabolico di cui era provvista la guarnigione della Rocca di Arquata.
Gli inventari erano redatti ad ogni avvicendamento dei castellani al momento del passaggio delle consegne. Ai nostri giorni è giunto anche quello datato 10 settembre 1472. Si tratta di un elenco dettagliatissimo in cui vi sono annotate tutte le dotazioni della fortezza all'avvicendarsi del castellano uscente Daniele de Fiorentino da Narnia e il suo subentrante Ubaldo da Perugia. Da questo manoscritto emerge come all'interno del fortilizio vi fossero, oltre agli armamenti, altre tipologie di oggetti ed utensili adatti alla lavorazione del ferro nella fucina del fabbro (tenaglie, pinze, martelli, incudine, mantice) ed anche coperchi di rame, caldaie, casse di legno, arconi per la conservazione della farina, una madia, macine in pietra, tramoggia, una grande padella per friggere, uno spiedo per arrostire, una grattugia, brocche per l'olio, botti, lanterne, una bandiera con l'arma di papa Paolo II, un banco per scrivere e due seggiole per la stanza destinata a studio.
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In un altro documento, redatto al tempo in cui era castellano della Rocca Ambrogio da Montefortino, si trovano descritte numerose armi, mobili contenitori, botti per la conservazione del vino, utensili di uso quotidiano ed altri oggetti custoditi tra le mura della fortezza, tra i quali figuravano: «doimila e octocento aste senza ferri tra i targoni dipinti de l'armi de Papa Pio IV e la bandera de Papa Paulo II.»,[1] ed ancora: «l'arca vecchia per fare lo pane, gli arconi granarii da tenere lo grano fra le pallocte del plumbo et scoppitti fra altre botti da octi some et corazze et celate et la robusta catena de ferro per levare il ponte levatoio et mucchi a piramide di palle de pietra per le bombarde e le mille e novecento aste guarnite de ferro et i tremila verrectoni senza aste.»[1]
Gli Statuti di Norcia, come ricorda Romano Cordella, prevedevano che al termine del mandato di ogni castellano dovevano lasciarsi in dotazione dell'armeria alla fortezza «500 verrettoni da balestra in legno di faggio privi della punta di ferro» e «12 palle di pietra ben lavorate atte a bombardare».[2]
Note
Bibliografia
- Sivano Bracci (frate), Il convento e la parrocchia Cuore Immacolato di Maria di Ascoli Piceno nei quaranta anni di vita (1958/59 - 1998/99), Centobuchi di Monteprandone (AP), LINEA GRAFICA, 1998.
Bibliografia cippi di Tufo
- Dizionario corografico universale dell'Italia,sistematicamente suddiviso secondo l'attuale partizione politica d'ogni singolo Stato Italiano, Volume IV, Parte Prima, Reame di Napoli, Milano, Stabilimento di Civelli Giuseppe e Comp., 1852.
- Ferdinando De Luca, Raffaele Mastriani, Dizionario corografico del Reame di Napoli, Milano, Stabilimento di Civelli Ciuseppe e Comp., 1852.
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- Giuseppe Colucci, Delle antichità picene, Tomo XIIII, Fermo, Dai Torchi dell'Autore, 1792.
- Istorica descrizione del Regno di Napoli: ultimamente diviso in quindici provinzie colla nuova mutazione di esse nelle stato presente., Napoli, Dai torchi di Raffaele Miranda, 1823.
- AA. VV., Dizionario corografico universale dell'Italia sistematicamente suddiviso secondo l'attuale ripartizione politica d'ogni singolo stato italiano, Vol. IV, Parte prima, Milano, Reame di Napoli, Stabilimento di Civelli Giuseppe e Comp., 1852.
- Niccolò Persichetti, Viaggio archeologico sulla via Salaria nel circondario di Cittaducale: con appendice sulle antichità dei dintorni e tavola topografica, Roma, Tipografia della Reale Accademia dei Lincei, 1893. URL consultato il maggio 2019 (archiviato dall'originale ) .
- Giuseppe Fabiani, Ascoli nel Quattrocento, Vol. II, Ascoli Piceno, Società Tipolitografica Editrice, 1950.
- Giulio Amadio, Toponomastica marchigiana, Vol. I, Montalto delle Marche, Montalto Marche Editrice - Stabilimento Tipografico "Sisto V", 1951.
- Giuseppe Fabiani, Ascoli nel Cinquecento – Vol. I, Ascoli Piceno, Società Tipolitografica Editrice, 1970.
- Adalberto Bucciarelli, Dossier Arquatano, Ascoli Piceno, Grafiche D'Auria, 1982.
- AA. VV. Assessorato agli Affari Generali, Conoscere l'Archivio di Norcia, Vol. II, Norcia e Arquata del Tronto, Norcia, Comune di Norcia, 1997.
- Romano Cordella, La frontiera aperta dell'Appennino: uomini e strade nel crocevia dei Sibillini, Ponte San Giovanni (Perugia), Quattroemme, 1998.
- Narciso Galiè Gabriele Vecchioni, Arquata del Tronto - il Comune dei due Parchi Nazionali, Folignano (AP), Società Editrice Ricerche s. a. s., 2006.
- Niccolò Marcucci, Memorie Ascolane, con le postille e commentari di Francesco Antonio Marcucci; a cura del prof. Franco Zenobi, Ascoli Piceno, Palumbi, 2015.
- Gabriele Lalli, Ottocento arquatano - Storie, fatti e misfatti, Colonnella (Teramo), Associazione Arquata potest, 2018, ISBN 978-88-6497-101-8.