Trading with the Enemy Act
Il Trade with Enemy Act, talora abbreviato con TWEA, è una legge federale, promulgata nel 1917 per limitare gli scambi commerciali coi Paesi ostili agli Stati Uniti. La legge conferisce direttamente al Presidente il potere di limitare in tutto o in parte il commercio fra gli USA e i Paesi ostili in tempo di guerra. La decisione dell'embargo non richiede un'approvazione parlamentare.
TWEA | |
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Stato | ![]() |
Titolo esteso | Trade with Enemy Act |
Proposta da | |
Date fondamentali | |
Data | 1917 |
Passata | |
Firmata | Woodrow Wilson |
Il 20 ottobre 1933, Roosevelt propose un emendamento che estendeva i poteri del Presidente anche al trasferimento di oro. Esercitò questo potere per la prima volta con l'ordine esecutivo 6102. Le restrizioni continuarono fino agli anni settanta.
Il Trade with Enemy Act è spesso confuso con il International Emergency Economic Powers Act, che conferisce al Presidente poteri speciali quando è dichiarato uno stato di emergenza, ma non c'è una situazione di guerra.
Attualmente l'unico paese al quale è applicato il Trade with Enemy Act è Cuba; la Corea del Nord è quello a cui è stato più recentemente revocato (fu in vigore nei confronti di Pyongyang dal 1950 al 2008).
Stati a cui è stato applicato il Trade with Enemy Act
- Albania: durante la Prima guerra mondiale[1] e dal 1941[2][3] al 1946[4];
- Andorra: dal 1941[2][3] al 1946[4];
- Austria: dal 1941[2][3] al 1946[4];
- Impero austroungarico: dal 1917 al 1921 (Austria e Ungheria furono desanzionate separatamente)[2][3];
- Belgio: durante la Prima guerra mondiale[1] e dal 1940[2][3] al 1946[4];
- Bulgaria: durante la Prima guerra mondiale[1] e dal 1941[2] al 1945[4];
- Cambogia: dal 1975[3][5] al 1992[6];
- Repubblica di Cina: dal 1941 al 1946[4];
- Repubblica Popolare Cinese: dal 1950[2][3] al 1975[7];
- Cuba: dal 1963[3][5] a tutt'oggi;
- Cecoslovacchia: dal 1941[2][3] al 1946[4] e dal 1964 al 1967;
- Danimarca: dal 1940[2][3] al 1946[4];
- Città libera di Danzica: dal 1941[2][3] al 1945 (periodo in cui Danzica era stata annessa al Terzo Reich);
- Germania Est: dal 1964 al 1967;
- Estonia: dal 1940[2][3] al 1946[4] e dal 1964 al 1967 (periodo in cui l'Estonia era una repubblica sovietica);
- Finlandia: dal 1941[2] al 1946;
- Francia (Governo di Vichy): dal 1940[2][3] al 1946[4];
- Germania: dal 1917 al 1921 e dal 1941[2][3] al 1946[4];
- Grecia: dal 1941[2][3] al 1946[4];
- Hong Kong: dal 1941[2][3] al 1946[4];
- Haiti: negli anni Novanta, durante le amministrazioni di Bill Clinton e Jean-Bertrand Aristide;
- Ungheria: dal 1941[2] al 1945[4] ;
- Italia: dal 1941[2] al 1943[4];
- Giappone: dal 1941[3] al 1946[4];
- Lettonia: dal 1940[2][3] al 1946[4] e dal 1964 al 1967 (periodo in cui la Lettonia era una repubblica sovietica);
- Liechtenstein: dal 1941[2][3] al 1946[4];
- Lituania: dal 1940[2][3] al 1946[4] e dal 1964 al 1967 (periodo in cui la Lituania era una repubblica sovietica);
- Lussemburgo: dal 1940[2][3] al 1946[4];
- Principato di Monaco: dal 1940[2][3] al 1946[4];
- Montenegro: durante la Prima guerra mondiale[1];
- Corea del Nord: dal 1950.[3] al 2008[8];
- Vietnam del Nord: dal 1964[7] al 1976;
- Norvegia: dal 1940[2][3] al 1946[4];
- Impero ottomano: dal 1917 al 1921[1][9];
- Polonia: dal 1941[2][3] al 1946[4];
- Portogallo: dal 1941[2][10] al 1948[10];
- Romania: dal 1917 al 1918[1] e dal 1940[2] al 1945[4];
- Impero russo: dal 1917 al 1918 (limitatamente alle aree conquistate dagli Imperi centrali durante la Prima guerra mondiale)[1];
- San Marino: dal 1941[2] al 1946[4];
- Serbia: dal 1915 al 1918[1];
- Spagna: dal 1941[2] al 1946[4];
- Svezia: dal 1941[2] al 1946[4];
- Svizzera: dal 1941[2] al 1946[4];
- Thailandia: dal 1941[2] al 1946[4];
- Paesi Bassi: dal 1940[2][3] al 1946[4];
- Unione Sovietica: dal 1941[2] al 1946[4] e dal 1972[2] al 1976[3];
- Vietnam: dal 1976[3][5] al 1994[11];
- Jugoslavia: dal 1941[2][3] al 1946[4].
Note
- ^ a b c d e f g h United States Alien Property Custodian, Alien Property Custodian Report, Washington DC, Government Printing Office, 1919, pp. 7, 8, ISBN 9780405097645.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj [USC10] 50 USC Ch. 53: TRADING WITH THE ENEMY, su uscode.house.gov.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac (EN) Benjamin A. Coates, The Secret Life of Statutes: A Century of the Trading with the Enemy Act, in Modern American History, vol. 1, n. 2, July 2018, pp. 151–172, DOI:10.1017/mah.2018.12.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af United States of America Department of Justice, Annual Report Office of Alien Property, Washington DC, Government Printing Office, 1947, pp. 1, 2, 6, 7, 58.
- ^ a b c (EN) Laura Bly Bly, No-No Travel, su chicagotribune.com.
- ^ Cambodia, su encyclopedia.com.
- ^ a b Trade with The Enemy Acts | Encyclopedia.com, su encyclopedia.com.
- ^ (EN) U.S. Lifts N. Korea Trade Sanctions, su npr.org.
- ^ Roger R. Trask, The United States Response to Turkish Nationalism and Reform, 1914-1939, University of Minnesota Press, 1971, ISBN 978-0-8166-6048-3.
- ^ a b (EN) RG 84: Portugal, su archives.gov, 15 agosto 2016.
- ^ (EN) Douglas Jehl, Opening to Vietnam; Clinton Drops 19-Year Ban on U.s. Trade with Vietnam; Cites Hanoi's Help on M.i.a.'s, in The New York Times, 4 febbraio 1994.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- U.S. Treasury Testo del Trade with Enemy Act (PDF), su treas.gov. URL consultato il 17 aprile 2007 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2007).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 176467513 · LCCN (EN) no2006069642 · J9U (EN, HE) 987007345543005171 |
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