Whitewashing
Il whitewashing è una pratica dell'industria cinematografica in cui un attore caucasico ottiene il ruolo di un personaggio storicamente di un'altra etnia col fine di renderlo più appetibile al grande pubblico.[1] Fenomeno avvenuto principalmente nel 1900, con alcune reiterazioni nei decenni successivi. Attori di varie etnie non mancavano nell'industria del cinema, ma venivano relegati a ruoli minori e degradanti, come personaggi ridicoli o marginali.[2]

Alcuni esempi che hanno attirato polemiche negli Stati Uniti su questa pratica sono la scelta di Johnny Depp in The Lone Ranger per interpretare il personaggio nativo americano Tonto; Benedict Cumberbatch in Into Darkness - Star Trek per interpretare Kahn, un personaggio mediorientale;[3] Scarlett Johansson per il ruolo del personaggio giapponese Motoko Kusanagi in Ghost in the Shell;[4] ed il quasi intero casting dei film Prince of Persia - Le sabbie del tempo, L'ultimo dominatore dell'aria, Exodus - Dei e re, Gods of Egypt e Death Note - Il quaderno della morte.[5]
Nel 2017 anche il film di Damien Chazelle La La Land, premiato con sei Oscar e sette Golden Globe, fu da diversi commentatori accusato di whitewashing, oltre che di mansplaining.[6][7]
Note
- ^ Il Whitewashing nel Cinema - AMFAV, su amfav.it, 4 maggio 2016. URL consultato il 5 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2016).
- ^ Whitewashing: che cos’è e perché è dannoso per lo spettatore, su telefilm-central.org, 28 marzo 2019. URL consultato il 16 settembre 2022.
- ^ Parliamo di whitewashing, su softrevolutionzine.org, 5 febbraio 2014. URL consultato il 5 luglio 2016.
- ^ (EN) Brian Ashcraft, The Japanese Internet Reacts to Scarlett Johansson in Ghost in the Shell, su kotaku.com. URL consultato il 5 luglio 2016.
- ^ Emanuele Biotti, Death Note: il produttore del live-action respinge le accuse di whitewashing, su badtaste.it, 28 aprile 2017. URL consultato il 28 aprile 2017.
- ^ Alice Vincent, Mansplaining, jazz and Priuses: all the reasons why people hate La La Land, in The Telegraph, 24-01-2017. URL consultato il 1º aprile 2019.
- ^ “La La Land” ha qualcosa che non torna, in Il Post, 31-01-2017. URL consultato il 1º aprile 2019.