Impero mongolo
L'Impero mongolo (Cirillico: Их Монгол Улс) (1206–1368) è stato l'impero più vasto della storia, coprendo, all'apice della sua estensione, più di 36 milioni di km², con una popolazione stimata intorno ai 100 milioni di persone (in realtà l'Impero Britannico riuscì a superarlo in estensione, ma l'Impero mongolo rimane il più grande impero terrestre).

L'impero mongolo fu fondato da Gengis Khan nel 1206 dopo aver unificato le tribù turco-mongole e aver compiuto numerose conquiste nell'Eurasia continentale. All'apice della sua potenza, comprendeva la maggior parte dei territori dall'Asia orientale all'Europa centrale. Nel periodo della sua esistenza, la Pax mongolica facilitò gli scambi culturali e i commerci tra Occidente, Medio Oriente ed Estremo Oriente tra il XIII ed il XIV secolo. I secoli di dominio mongolo influenzarono profondamente la demografia e la geopolitica dell'Eurasia, e diedero il via alla storia moderna di stati come Russia, Turchia, Cina, Iran e anche India.
L'Impero mongolo era dominato dal Gran Khan. Dopo la morte di Gengis Khan, l'impero si divise in quattro parti (Dinastia Yuan, Ilkhanato di Persia, Khanato Chagatai e Khanato dell'Orda d'Oro), ognuno dei quali aveva il proprio Khan.
Storia
Origini
Gengis Khan
Genghis Khan - Chin-gis Khan, Chingis Khan, Jnghiz Khan o Jinghis Khan - (1155 ?/1162 ?/1167 ? - 18 agosto 1227, nome originale Temüjin, Temuchin, ossia il fabbro) è stato il sovrano (khan) che, dopo aver unificato le tribù mongole fondando l'Impero Mongolo, le condusse alla conquista della maggior parte dell'Asia Centrale, della Cina, della Russia, della Persia, del Vicino Oriente e di parte dell'Europa orientale, dando vita, anche se per breve tempo, al più grande impero della storia umana. Suo nipote Kublai Khan è stato il primo imperatore della dinastia cinese degli Yuan.
Organizzazione
Esercito
L'esercito era molto potente e organizzato.
Leggi e governo
Religione
I Mongoli rimasero fedeli alle vecchie credenze sciamaniche e animiste, ma si dimostrarono comunque tolleranti verso le altre religioni praticate nel loro vasto impero: Buddhismo, Taoismo, Islam, Manicheismo, Giudaismo, Cristianesimo nestoriano o cattolico. Più che di "tolleranza" è comunque più pertinente parlare di visione sincretica, simile a quella degli antichi romani nella tarda antichità, con i capi mongoli, seguendo l'esempio dello stesso Gengis Khan, che avevano una visione magico-propiziatoria di ogni culto, cercando di sfruttare per ciascuno le "forze" elementari che via via avrebbero potuto aiutarli. Alla corte imperiale vi erano sacerdoti che recitavano liturgie in quasi tutti i culti conosciuti.
Gengios Khan, sebbene nato in una tribù cristiano-nestoriana, era personalmente attratto dal taoismo, una religione/filosofia cosmica cinese che prometteva l'immortalità.