Vulcano Sabatino
Il Vulcano Sabatino, chiamato anche distretto vulcanico sabatino, copre un’area di oltre 1600 kmTemplate:Sup delimitata a Nord Ovest dai distretti vulcanici dei Monti Volsini e Cimini, a Sud Est dall’apparato dei Colli Albani , a Nord Est dalle unità sedimentarie della dorsale appenninica e a Sud Ovest dai sedimenti marini.
La sua attività si e’ sviluppata all’interno di una fossa tettonica compresa fra i due sollevamenti (horst) dei Monti della Tolfa a Ovest e del Monte Soratte a Est.
Il vulcanismo sabatino, diversamente da quello dei colli Albani, è di tipo “areale”, cioè con un apparato esterno che non appare circoscritto ad un cono, ma interessa un’area più o meno vasta.
L’attività del distretto sabatino inizia circa 2,5 milioni di anni fa nei pressi dei Monti della Tolfa, in seguito (circa 600.000 anni fa) l’attività si sposta più a sud nei pressi dei margini occidentali del Monte Soratte con il centro eruttivo di Morlupo prima e di Sacrofano poi. Quest’ultimo centro eruttivo è il più importante e rimane attivo per un tempo molto lungo stimato fra 500.000 e 360.000 anni fa. Le emissioni sono essenzialmente di tipo stromboliano con emissione di piroclastici conosciuti come Tufi varicolori stratificati di La Storta o Piroclastici di Sacrofano. Al termine della sua attività il centro eruttivo di Sacrofano collassa creando una depressione (caldera) a seguito della emissione della colata piroclastica nota come tufo Giallo di Sacrofano.
Contemporaneamente al collasso del vulcano di Sacrofano iniziano le prime attività eruttive in corrispondenza della depressione di Bracciano. Successivamente, a seguito seguito dell’emissione di colate piroclastiche di Bracciano, Vigna di Valle e Pizzo Prato, anche questo edificio vulcanico collassa, circa 400.000 anni fa, creando la conca che ospita l’attuale lago di Bracciano.
Infine, tra 60.000 e 40.000 anni fa, l’attività del Distretto Sabatino riprende nuovamente in corrispondenza della zona di Baccano e di altri centri eruttivi minori (Martignano, Stracciacappa e le Cese) con prevalente attività freatomagmatica.