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Fòllo (Folo in ligure, U Fulu nella variante locale[4]) è un comune italiano sparso di 6 075 abitanti[1] della provincia della Spezia in Liguria.

Follo
comune
Follo – Stemma
Follo – Bandiera
Follo – Veduta
Follo – Veduta
Panorama di Follo Alto (località Castello)
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Liguria
Provincia La Spezia
Amministrazione
CapoluogoPiano di Follo
SindacoRita Mazzi (lista civica di centro-destra Cambiamo Follo insieme) dal 27-5-2019 (2º mandato dal 10-6-2024)
Data di istituzione1861
Territorio
Coordinate
del capoluogo
44°09′37.51″N 9°51′53.59″E
Altitudine30 m s.l.m.
Superficie23,27 km²
Abitanti6 075[1] (31-8-2023)
Densità261,07 ab./km²
FrazioniBastremoli, Carnea, Follo Alto, Piana Battolla, Piano di Follo (sede comunale), Sorbolo (Follo), Tivegna, Val Durasca, Via Romana
Comuni confinantiBeverino, Bolano, Calice al Cornoviglio, La Spezia, Podenzana (MS), Riccò del Golfo di Spezia, Vezzano Ligure
Altre informazioni
Cod. postale19020
Prefisso0187
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT011013
Cod. catastaleD655
TargaSP
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 1 433 GG[3]
Nome abitantifollesi
Patronosan Martino di Tours
Giorno festivo11 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Piano di Follo
Piano di Follo
Follo – Mappa
Follo – Mappa
Posizione del comune di Follo nella provincia della Spezia
Sito istituzionale

Geografia fisica

La sua posizione geografica pone il comune di Follo al centro di un crocevia importante che mette in comunicazione l'alta e media val di Vara con il golfo della Spezia e la piana della val di Magra.

Il territorio comunale, facente parte del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara, è prevalentemente collinare, sviluppandosi preminentemente intorno alle formazioni collinari che costituiscono i displuvi del torrente Durasca a sud, del torrente Graveglia a nord e del fiume Vara a ovest che costituisce in parte il confine amministrativo orientale, tant'è che la maggior parte delle frazioni sono poste sulle pendici delle colline retrostanti la vallata del fiume Vara, eccezion fatta per Valdurasca, Piana Battolla e Via Romana.

La geografia del territorio follese è caratterizzata dalla presenza del fiume Vara, vero e proprio protagonista della natura geografica del comune. I maggior centri abitati sorgono infatti sulla lungomonte della vallata, alle pendici delle colline e in stretta vicinanza con il fiume.

Origini del nome

Il toponimo Follo compare in un documento del 1197[5] e molto probabilmente deriva, come l'omonima Fullo presso Genova, o la città toscana Follonica, dal verbo latino fullare (pigiare, l'uva o i panni).

Altri documenti medievali farebbero derivare il nome dalla parola fola ossia riserva di caccia[5]. Tale ipotesi sembra trovi conferma nel fatto che il territorio follese fosse appunto riserva di caccia di alcuni membri della famiglia Estense.

Storia

Dalla Preistoria all'età romana

Nella preistoria[5] le popolazioni locali, i Liguri Apuani, si sostentavano con l'agricoltura, irrigando i campi con le acque dei fiumi Vara e Durasca, macinando cereali, trasportando legname e con la pesca.

Nel 238 a.C.[5] la tribù dei Liguri Briniates si oppose all'espansione coloniale romana. Il console romano Marco Emilio Lepido (famoso per la costruzione della Via Emilia), combatté lungamente contro la popolazione deportandola infine in massa nella provincia di Benevento[5].

Nel 20 a.C.[5] l'imperatore Augusto inserisce la Liguria nelle undici regioni dell'Impero romano, tracciandone i confini. Nel 14 a.C.[5] gli Apuani si sottomisero a Roma e quest'ultima ricambierà la sottomissione con opere quali postazioni difensive, torri di controllo ai confini e vie di comunicazione.

Medioevo

Follo subì l'invasione dei Barbari e successivamente i saccheggi dei Saraceni. Guerre, epidemie, carestie contribuirono allo smembramento delle antiche proprietà fondiarie romane e all'abbandono delle zone montane a favore delle località collinari più facilmente difendibili.
Seguì poi la sorte dei territori della Lunigiana divenendo nel X secolo possedimento degli Obertenghi e degli Estensi[5].

Nel 1113 i Signori di Vezzano cedono le terre del territorio di Follo alla Repubblica di Genova[5].

La Repubblica si appoggia a feudatari fedeli tra i quali la famiglia Malaspina[5]. Più tardi Follo ritorna sotto il controllo dei vescovi di Luni[5] e ancora ai genovesi nel febbraio del 1224[5].

Nel 1252[5] il papa Innocenzo IV concede il territorio al nipote Nicolò della nobile famiglia dei Fieschi, che lo unisce al proprio dominio locale, indipendente da Genova. Nel 1276[5], sconfitto, Nicolò è costretto a rivenderlo alla Repubblica genovese.
La zona diviene terra di confine e caposaldo genovese da opporre alle mire espansionistiche di Firenze e di Pisa[5].

 
Bastione nella frazione di Follo Castello

Nel corso dei secoli i territori e i suoi castelli passarono da Castruccio Castracani, Signore di Lucca, ai Visconti, agli Sforza, ai Francesi e infine ai Malaspina[5].

Dal XVI al XIX secolo

I territori diventarono dominio genovese in seguito all'intervento dell'imperatore Carlo V di Francia, alleato dei Doria, che contribuì a strutturare le varie comunità, attribuendo loro un Console locale, nominato direttamente dalla Superba, che rappresentava il Podestà[5].

Risale al 1578[5] la stesura del primo statuto della comunità di Follo (Capitula et seu Statuta civilia et criminalia loci et Communis Folli).

Nel XVIII secolo l'Astria costituisce un piccolo dominio, ma la pace di Aquisgrana pone fine alla guerra per la successione austriaca, dando tutto il territorio della val di Vara alla Repubblica di Genova che ne mantiene il controllo fino alla dominazione napoleonica di fine Settecento.

Con la nuova dominazione francese di Napoleone Bonaparte dal 2 dicembre 1797 rientra nel Dipartimento del Golfo di Venere, con capoluogo La Spezia, nell'ambito della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798, con i nuovi ordinamenti francesi, il territorio follese rientra nel III cantone, capoluogo Tivegna, della Giurisdizione di Golfo di Venere.
Dal 1803 fu centro principale del III cantone del Golfo di Venere nella Giurisdizione del Golfo di Venere e dal 13 giugno 1805 al 1814, nell'Impero francese, inserito nel Dipartimento degli Appennini.

Nel 1815 Follo è incluso nella provincia di Levante del Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861.

Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel I mandamento di Spezia del circondario di Levante facente parte della provincia di Genova prima e, con l'istituzione nel 1923, della provincia della Spezia poi. Subisce infine gli ultimi aggiustamenti e assestamenti del territorio comunale nel 1929 con la cessione della frazione di Polverara al comune di Riccò del Golfo di Spezia.[6]

L'evoluzione urbana del territorio parte dalle colline, abitate già nel tardo Medioevo per fuggire ai pericoli di razzie e di epidemie. Solo nel Novecento la piana alluvionale bagnata dal fiume Vara è stata urbanizzata con l'espansione dei due centri più significativi del comune: Piano di Follo e Piana Battolla.

XX secolo

La seconda guerra mondiale vide il comune di Follo colpito da deportazioni, bombardamenti e da innumerevoli episodi di rappresaglia da parte delle forze nazifasciste distaccate nel territorio follese. Dal territorio follese stesso vennero a formarsi vari gruppi partigiani che dopo l'8 settembre 1943 si attivarono, iniziando a raccogliere e nascondere le armi abbandonate da alcuni reparti presenti nel territorio, prima dell'8 settembre, e sbandatisi in seguito all'armistizio. Successivamente, furono presi i primi contatti con alcuni gruppi di sbandati che si organizzavano nei territori limitrofi e si mobilitarono verso i monti del calicese. Tra gli attivi reclutatori di giovani partigiani Carlo Borrelli, parroco del capoluogo, Orazio Montefiori, ufficiale dell'esercito, e Agostino Bronzi, ai tempi sfollato dalla città della Spezia, distrutta dai bombardamenti alleati. Molti di questi giovani furono protagonisti della costituzione del Battaglione Val di Vara, formazione partigiana della brigata partigiana Giustizia e Libertà.

La popolazione fu protagonista, durante la Resistenza, suo malgrado, soprattutto a causa della costante presenza sul territorio delle forze naziste, in particolare di un distaccamento della marina del Terzo Reich, proprio sul sito dove attualmente sorge la scuola secondaria statale "Salvo D'Acquisto". Il 28 luglio 1944 rappresaglie fasciste e naziste causano lo sfollamento e il rogo del vecchio centro storico del paese di Follo Castello, ritenuto covo dei partigiani. Nell'episodio morirono due persone, imprigionate nelle loro case in fiamme. Il 15 febbraio 1945, nel paese di Pian di Follo, per rappresaglia in seguito a un agguato che vide caduto un soldato tedesco, furono prelevati, nelle carceri spezzine del XXI fanteria, quattro partigiani (Sante Gattoronchieri, Vasco Pieracci, Alcide Paita e Albino Pietrapiana)[7]. Furono condotti a Piano di Follo, impiccati con il fil di ferro lungo il viale e lasciati appesi per tre giorni. Nel luogo fu posta dopo la guerra una lapide che ricorda i quattro martiri. A Sorbolo, il 12 dicembre 1944 durante un rastrellamento, venne ucciso il partigiano Guglielmo Luti.

XXI secolo

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana della Media e Bassa Val di Vara e, con le nuove disposizioni della legge regionale nº 24 del 4 luglio 2008[8], fino al 2011 della Comunità montana Val di Vara.

Nel 2011 il comune subisce ingenti danni in seguito all'alluvione. Il fiume Vara esonda nelle campagne circostanti, anche i suoi principali affluenti (Voro e Montemezzano) esondano allagando alcune abitazioni vicine al Parco fluviale e la zona industriale prospiciente il fiume stesso.

Simboli

 
 
Stemma
«D'argento, alla croce latina rossa, con al centro la figura di san Martino a cavallo che regala il mantello ad un povero. Ornamenti esteriori da Comune.[9]»
Gonfalone
«Drappo partito di bianco e di rosso…[9]»

Lo stemma è stato concesso con il regio decreto datato al 18 aprile 1929; il gonfalone con il decreto del presidente della Repubblica datato all'11 ottobre 1983.[9]

Onorificenze

«Nel corso della lotta di Liberazione, le genti di queste terre diedero ampie prove di coraggio, solidarietà e spirito di sacrificio, volte al riscatto morale di un popolo offeso dalla dittatura e dalla dominazione straniera. I rabbiosi tentativi del nemico di fiaccarne gli animi attraverso eccidi, rappresaglie, rastrellamenti, arresti e deportazioni, non valsero a piegare la fiera determinazione dei follesi. Mirabile esempio di impegno civile, di tenacia e di convergenza ideale nel testimoniare i valori eterni che la Resistenza racchiude e custodisce, irrinunciabile patrimonio per le future generazioni. Follo (La Spezia), 8 settembre 1943 - 15 febbraio 1945.»
— 1º ottobre 2018[10]

Monumenti e luoghi d'interesse

 
La chiesa parrocchiale di San Leonardo abate a Follo Alto

Architetture religiose

  • Chiesa parrocchiale di San Leonardo abate a Follo Alto, costruita nel XVII secolo sulla sommità più alta dell'abitato, custodisce alcune opere pittoriche di pregio.
  • Chiesa parrocchiale di San Martino vescovo nella frazione di Bastremoli, riedificata nel corso del Settecento sui resti di un preesistente edificio del XII secolo.
  • Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta nella frazione di Carnea. Edificata nel 1686 conserva una tela della Madonna col Bambino fra san Gerolamo e san Giovannino del XVI secolo.
  • Santuario della Madonna dell'Olivo nella frazione di Carnea, antica sede della parrocchia.
  • Oratorio della Santa Croce nella frazione di Carnea.
  • Oratorio di San Rocco nella frazione di Carnea.
  • Chiesa parrocchiale di Santa Maria Ausiliatrice nella frazione di Piana Battolla, edificata tra il 1824 e il 1869.
  • Oratorio di San Rocco nella frazione di Piana Battolla, del 1657.
  • Chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo a Piano di Follo, citata per la prima volta in un documento del 950.
  • Oratorio della Madonna del Carmine in località Rossoli.
  • Chiesa parrocchiale di San Lorenzo martire nella frazione di Sorbolo. Edificata nel corso del Seicento, conserva un dipinto a olio del XVIII secolo raffigurante la Madonna col Bambino e un dipinto a olio su ardesia ritraente la Madonna del Rosario.
  • Chiesa parrocchiale di San Lorenzo martire nella frazione di Tivegna, menzionata per la prima volta nel 1229.
  • Oratorio della Madonna del Carmine nella frazione di Tivegna.
  • Chiesa di San Pietro nella frazione di Val Durasca.

Società

 
La chiesa di Santa Maria Ausiliatrice a Piana Battolla

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[11]

Etnie e minoranze straniere

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Follo sono 522[12], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[13]:

  1. Romania, 184
  2. Marocco, 132
  3. Albania, 41
  4. Cina, 28

Cultura

Cucina

La cucina ligure - lunigianese è quella meglio rappresentativa del territorio follese. Tra i piatti meglio interpretati vi sono lo stoccafisso e il baccalà, la focaccia, la zuppa di cereali e legumi (meglio nota come mescciüa), le minestre di verdure, le frittate e le torte (di verdura, di riso) e il bonetto. Stimati sono anche i ravioli ripieni di verdura o carne e l'uso del pesto alla genovese. Da non scordare anche la famosa cima alla genovese, i testaroli, la farinata di ceci, la panissa e le frittelle (di baccalà e di fiori di zucca). Tra i dolci tipici spicca il castagnaccio.

Geografia antropica

 
Panorama di Bastremoli da Valeriano di Vezzano Ligure

Essendo di fatto l'ultimo comune del territorio della val di Vara, confina a nord con il comune di Calice al Cornoviglio, a sud con La Spezia e Vezzano Ligure, a ovest con Beverino e Riccò del Golfo di Spezia e a est con Podenzana (MS) e Bolano.

Il comune è costituito da nove frazioni[14]: Bastremoli, Carnea, Follo Alto, Piana Battolla, Piano di Follo (sede comunale), Sorbolo, Tivegna, Val Durasca e Via Romana per una superficie territoriale di 23,27 km².

Economia

 
Il centro storico di Follo Alto

Si basa sulla coltivazione agricola specie di fave, fagioli, mais, grano e farro. Pregiata è anche la raccolta delle olive e dell'uva. Si coltivano inoltre fiori e piante.

Negli ultimi anni si è sviluppata un'ampia zona artigianale in cui sono insediate alcune attività di piccola e media impresa.

Di spicco le strutture sportive di cui il territorio si è dotato, tra le quali una "Città dello Sport" comprensiva di uno stadio per il gioco del calcio con tribune coperte e pista per l'atletica leggera, una pista ciclabile, e tre campi da tennis, tre da calcetto e uno da calcio a 7, oltre un maneggio pubblico.

Sul territorio comunale esistono 19 imprese agricole e di selvicoltura, tre di itticoltura e di servizi connessi, 90 attività manifatturiere, 76 imprese di costruzioni, 118 attività commerciali, 19 tra alberghi e ristoranti, 20 aziende di trasporti e comunicazione, una attività finanziaria, 41 attività immobiliare e di servizi alle imprese, 21 tra servizi pubblici, sociali e personali[15].

Infrastrutture e trasporti

Strade

Follo è situata lungo la strada provinciale 10 la quale collega Beverino con Vezzano Ligure ed è percorsa dalle strada provinciale 14 da Bastremoli a Piè di Costa e dalla strada provinciale 15 della Val Durasca (da Pian di Follo alla Foce).

Mobilità urbana

Dal comune di La Spezia un servizio di trasporto pubblico locale gestito dall'ATC garantisce quotidiani collegamenti bus con Follo e per le altre località del territorio comunale.

Amministrazione

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1945 Giuseppe Fasoli Partito Comunista Italiano Sindaco
1945 1947 Attilio Chiappini Partito Comunista Italiano Sindaco
1947 1951 Carlo Sardi Partito Repubblicano Italiano Sindaco
1951 1962 Umberto Carabelli Partito Socialista Italiano Sindaco
1962 1964 Arturo Codeglia Democrazia Cristiana Sindaco
1964 1973 Fernando Rovani Partito Socialista Italiano Sindaco
1973 1976 Aldo Canese Partito Socialista Italiano Sindaco
1976 1980 Aldo Canese Democrazia Cristiana Sindaco
1980 1985 Fulvio Maoli Partito Socialista Italiano Sindaco
15 giugno 1985 8 giugno 1990 Marco Vignudelli Partito Socialista Italiano Sindaco
8 giugno 1990 24 aprile 1995 Marco Vignudelli Partito Socialista Italiano Sindaco
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Marco Vignudelli lista civica di centro-sinistra Sindaco
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Marco Vignudelli lista civica di sinistra Sindaco
3 luglio 2004 8 giugno 2009 Giovanni Battolla lista civica di centro-sinistra Sindaco
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Giorgio Cozzani Il Popolo della Libertà Sindaco
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Giorgio Cozzani Rinnovare insieme
(lista civica di centro-destra)[16]
Sindaco [17]
27 maggio 2019 10 giugno 2024 Rita Mazzi Cambiamo Follo insieme
(lista civica di centro-destra)[18]
Sindaco
10 giugno 2024 in carica Rita Mazzi Cambiamo Follo insieme
(lista civica di centro-destra)
Sindaco

Sport

Il territorio è dotato di numerosi impianti sportivi, in ultimo una vera e propria "cittadella dello sport", sita nel capoluogo comunale, dove sono presenti lo stadio comunale, campi di calcetto e da tennis, la squadra di basket che milita nella serie C della lega basket. Tra le squadre di calcio:

  • A.S.D. Follo F.C. militante nel campionato di Promozione.

Note

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r Fonte dal sito del Comune di Follo-Territorio e storia, su comunefollo.it. URL consultato il 14 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2011).
  6. ^ Fonte dal sito del Sistema Informatico Unificato per le Soprintendenze Archivistiche, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 16 giugno 2011.
  7. ^ William Domenichini, Fulmine è oltre il ponte, 1ª ed., Marotta&Cafiero Editori, 2018, ISBN 978-88-97883-86-9.
  8. ^ Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008
  9. ^ a b c Stemma di Follo, su AraldicaCivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
  10. ^ Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.187 del 10-08-2019
  11. ^ Dati tratti da:
  12. ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato il 26 settembre 2021.
  13. ^ Dati superiori alle 20 unità
  14. ^ Fonte dallo Statuto Comunale di Follo
  15. ^ Rapporto Unioncamere 2010
  16. ^ in quota Forza Italia
  17. ^ Il 27 settembre 2017 viene eletto presidente della Provincia della Spezia, mantenendo entrambi gli incarichi
  18. ^ in quota Liguria Popolare

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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