La sticker art, (dall'inglese sticker, adesivo e art, arte) è una forma di street art in cui il messaggio o l'immagine sono veicolati da un adesivo.[1]

Sticker by 64Crew in Berlin
Sticker Art in Hong Kong by Atomiko Merioone Space Invader

Il primo esempio generalmente riconosciuto di sticker art è l'adesivo Andre the Giant has a posse di Shepard Fairey, poi iterato in Obey Giant, del 1989[2]; per l'Italia, il primo esempio riconosciuto sono gli stickers di Piermario Ciani, avviati inizialmente negli anni Ottanta all'interno del progetto Trax e in maniera più intensa a partire dal 1991[3], come documenta anche da un catalogo edito in quell'anno[4]. Degni di nota ancheI Sauri, comparsi dal 1993-1994[5][6].

È consueto trovare esempi di sticker art in grandi centri urbani in posti molto trafficati[7], ma ormai la diffusione è endemica, anche nei piccoli centri[8].

Un altro uso degli sticker nell'ambito della street art, diffusosi successivamente agli sticker figurativi[9] è quello di contenere la firma dell'artista (tag), in alternativa alla firma con spray o pennarello. Questi adesivi sono spesso caratterizzati da un colore di sfondo uniforme e dalla firma scritta a mano con pennarello.

Gli adesivi possono essere realizzati in serie oppure a mano[10], e in alcuni casi contenere messaggi politici o sociali, con l'intento di arrivare al maggior pubblico possibile grazie al tappezzamento di vaste zone urbane, promuovendo così una maggiore sensibilizzazione verso un problema.

Note

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