Assassinio di John Fitzgerald Kennedy
L'assassinio di John F. Kennedy (1917- 1963, il trentacinquesimo Presidente degli Stati Uniti d'America) avvenne venerdì 22 novembre 1963 a Dallas, Texas, Stati Uniti alle 12:30 PM CST (18:30 UTC). Fu il quarto presidente degli USA ad essere assassinato e l'ottavo a morire durante il mandato.
L'assassinio
Il presidente John Fitzgerald Kennedy era in visita ufficiale nel Texas per un viaggio programmato dal vicepresidente e consigliere Lyndon Johnson allo scopo di sanare alcune controversie nel Partito democratico, che lo accusavano di non porre particolare attenzione agli interessi dei grandi investitori e degli industriali della parte occidentale degli Stati Uniti.
Il 22 novembre JF Kennedy e la moglie Jacqueline atterrarono con un aereo della Air Force One all'aeroporto Love Field di Dallas, salirono su una limousine Lincoln sul sedile posteriore, mentre sul sedile anteriore sedettero John Connally, governatore del Texas e di fianco la moglie.
Il corteo del presidente imboccò l'angolo di Houston Street con Elm Street, la limousine rallentò in prossimità della curva, il Presidente ed il Governatore salutarono la folla, diversi colpi di arma da fuoco partirono in direzione della vettura, di cui uno colpì J.F.K. alla testa, causando un'ampia ferita, rivelatasi poi mortale.

Immediatamente la Limousine si diresse verso il Parkland Memorial Hospital, dove i dottori Carrico e Perry dopo disperati tentativi tra cui una tracheotomia ed alcune iniezioni, non poterono fare altro che constatare la morte del Presidente degli Stati Uniti d'America.
Responsabile dell'assassinio venne ritenuto Lee Harvey Oswald, un impiegato della Texas School Book in Dealey Plaza.
Fu subito catturato, ma venne ucciso a sua volta due giorni dopo l'arresto da uno squilibrato, Jack Ruby.
Le indagini
Entrato in carica da vice a Presidente, Lyndon Johnson affidò da subito il lavoro investigativo al presidente della Corte Suprema Earl Warren.
Nacque la Commissione Warren che aveva compito non di redigere un'accusa, ma solo mettere insieme tutto il materiale (i movimenti di Oswald, testimonianze, indizi, filmati) e produrre una valutazione tecnico-giuridica sull'accaduto; la commissione volle mantenere pubbliche le indagini in corso ed i relativi riscontri e per non ledere la privacy della famiglia Kennedy, non si aiutò con foto, filmati ed esami clinici, ma si attenne solo ad informazioni verbali.
Dal canto suo l'FBI procedette parallelamente con le indagini.
La commissione lavorò con tenacia, nonostante diverse teorie, tra le quali lo stesso Lyndon Johnson avesse organizzato tutto per raggiungere l'agognata presidenza; le indagini dell'FBI fornirono alla Commissione oltre 25.000 interviste, 2.300 rapporti, 553 interogatori, e nel settembre 1964 la Commissione per investigare sull'assassinio del Presidente presentò il suo rapporto finale: "Lee Harvey Oswald ha ucciso da solo il Presidente; Jack Ruby ha ucciso da solo Lee Oswald".

Questa la ricostruzione dei fatti per la Commissione Warren:
Lee H. Oswald psicolabile, mentalmente disturbato, frustrato, fortemente filo-castrista e violento decise di diventare famoso per l'eternità uccidendo il presidente Kennedy.
Quando la limousine terminò la curva, dal sesto piano della Texas School Book in Dealey Plaza, sparò un colpo di fucile.
Qualcuno si voltò per cercare di capire cosa stesse succedendo ed il Presidente Kennedy smise di salutare.
Circa due secondi dopo partì un secondo sparo: un proiettile colpì Kennedy alla schiena, uscì dalla gola, entrò nella schiena di Connally, gli perforò il torace, s'infilò nel polso destro, fratturò il radio e proseguì sino a conficcarsi nella coscia sinistra del governatore.
Un terzo colpo sempre partito alle spalle del corteo, colpì il presidente alla testa causando un'ampia ferita rivelatasi poi mortale.
Ciò comporta che Oswald sparò 3 colpi dalla finestra e con due soli proiettili riuscì ad uccidere il Presidente ed a ferire Connally.
Dal rapporto emerge che il proiettile quasi intero rinvenuto sulla barella del governatore Connally e due frammenti piuttosto grandi rinvenuti nella limousine presidenziale erano stati sparati dal fucile Mannlicher Carcano trovato al sesto piano del deposito dei libri, a esclusione di qualsiasi altra arma.
La teoria su cui si basa la commissione Warren è quella definita della “pallottola magica”, vale a dire quel proiettile che causa sette ferite a Kennedy e Connally, rimanendo incredibilmente integro.

Il 30 settembre 1976 la Camera dei Rappresentanti, visti i fiumi di critiche nate dalla pubblicazione del Rapporto Warren, decise di creare una Commissione che riesaminasse tra gli altri, tutto il materiale probatorio sul caso Kennedy.
Nacque l'HSCA House Select Committee on Assassinations presieduta da un senatore dell'Ohio, Louis Stokes e coordinata da G. Robert Blakey, avvocato.
Per l'HSCA si trattò invece di probabile cospirazione benché non poté determinare la natura di quella cospirazione o dei relativi partecipanti (oltre a Oswald).
La teoria fu basata su rapporti incrociati dei reperti balistici (pallottole trovate o perdute), di quelli visivi (filmato di Abraham Zapruder che registrò 26 secondi, su una pellicola da 8 millimetri, privo di audio) e di quelli sonori (registrazioni delle varie trasmissioni dei poliziotti che avevano la radio aperta al momento degli spari).
Secondo il rapporto HSCA Lee H.Oswald non agì da solo: fece partire un primo colpo, sparato alle spalle, che mancò del tutto il bersaglio.
Un secondo colpo, sparato dal fronte del corteo, ferì Kennedy alla gola; il terzo colpo, anch'esso sparato da dietro, colpì di striscio James Teague, uno spettatore lontano decine di metri dalla Limousine.

Il quarto sparo ferì il governatore Connally alla schiena, il quinto, esploso dalla collinetta erbosa, centrò in pieno la testa del presidente Kennedy.
L'ultimo proiettile provocò le altre ferite di Connally.
Purtroppo l'autopsia sul corpo di Kennedy non chiarì nulla: il foro alla gola fu allargato per una tracheotomia, quindi non si saprà mai con certezza se risultante da un proiettile in entrata o in uscita.
I punti oscuri
La testimonianza tra gli autori delle due autopsie discorda: i dottori civili di Dallas hanno dichiarato l'esistenza di un killer dal fronte del corteo viste le ferite di JFK, mentre i medici militari di Washington hanno ribaltato il verdetto, proponendosi come difensori della teoria della Commissione Warren.
L'unica postazione dalla quale si sarebbe potuto avere la visuale per effettuare una traiettoria compatibile con le ferite di Kennedy è la staccionata nei pressi della collinetta erbosa, ma dalla foto Polaroid scattata da Mary Moorman, lo si sa da poco, non inquadra nessun tiratore sulla collinetta: si tratta solamente di macchie di fogliame.
Se avessero sparato più persone in vari angoli della Dealey Plaza, è impossibile credere che nessuno le abbia viste o sentite.
Non sono mai stati trovati, né nel corpo del Presidente, né in quello del governatore, né sull'automobile né in qualunque altro punto della Dealey Plaza evidenze che rimandassero a un'altra arma da fuoco o a proiettili differenti rispetto a quelli sparati dal Carcano.
La commissione Warren non ha accertato se il fucile aveva sparato quel giorno, inoltre Oswald fu trovato negativo al test del nitrato, dichiarato ufficialmente illeggibile.

Decine e decine di testimoni hanno dichiarato di aver sentito uno sparo e del fumo sbucare dalla collinetta posta di fronte a Kennedy e non dal deposito di libri dietro di lui. Emerge inoltre, soprattutto da alcune testimonianze, la presenza un individuo sulla collinetta che mostrava tessere del servizio segreto per allontanare dalle vicinanze persone o testimoni scomodi. Il servizio segreto ha smentito la presenza di suoi agenti nella Dealey Plaza quel terribile giorno. La storia dell'assassinio è soggetta tuttavia ad una serie di speculazioni visti i numerosi aspetti ancora non chiariti.
Sotto la presidenza di Bill Clinton, alla fine del 1998, grazie all'Assassination Record Review Board (ARRB), viene messo a disposizione del pubblico americano tutto ciò che le istituzioni posseggono relativamente all'attentato di Dallas.
Linea temporale dell’assassinio di JFK
Analisi degli eventi prima, durante e dopo l’assassinio del 35° presidente degli USA
La visita presidenziale nello Stato del Texas era la prima concordata tra JFK, Lyndon Baines Johnson e il governatore texano John Connally, durante un incontro dei tre a El Paso (Texas), il 6 giugno 1963[1]
Il presidente Kennedy decise di intraprendere il viaggio con in mente tre obbiettivi basilari:
- la ricerca di capitali per la campagna presidenziale del partito democratico
- ottenere consensi per ricandidarsi alle elezioni del novembre 1964
- visto che la lista Kennedy-Johnson aveva a malapena vinto in Texas nel 1960 (e nella città di Dallas aveva perso), Kennedy avrebbe voluto cercare una rappacificazione politica tra i leader del Partito Democratico texano che sembravano in lotta tra loro.
Il viaggio fu annunciato per la prima volta nel mese di settembre 1963.
Il percorso del corteo fu finalizzato il 18 novembre e reso noto pubblicamente intorno al 22.
La terza settimana di ottobre 1963 Lee Harvey Oswald trovò impiego a tempo pieno al deposito di libri della Texas School a $ 1,25 orari (circa $ 7,64 nel 2006), sicuramente grazie a Ruth Paine, un’amica della moglie di Lee, Marina, presso la quale quest’ultima si era trasferita con i figli.
Il 24 ottobre 1963, durante i festeggiamenti a Dallas del U.N.Day, l’ambasciatore Adlai Stevenson II fu deriso, spintonato, e colpito da sputi. La polizia di Dallas, timorosa che un simile comportamente avrebbe potuto verificarsi alla visita del presidente, aumentò il livello di sicurezza durante la sua visita, mettendo in atto le maggiori precauzioni di sicurezza nella storia della città.
22 novembre
Venerdì 22 novembre 1963 alle ore 11.40 CST, Kennedy, sua moglie Jacqueline e il seguito presidenziale atterrarono all’aeroporto Love Filed di Dallas, con l' Air Force One, partito poco prima vicino a Fort Worth.
Le auto del corteo avrebbero dovuto seguire un certo ordine e allineamento di marcia, ma poco prima dell’arrivo di Kennedy, quest’ordine fu cambiato.
Lo schema originale prevedeva il corteo presidenziale da Love Field, al centro di Dallas, per finire al Trade Mart, dov’era programmato il banchetto presidenziale: sarebbe dovuto entrare in Dealey Plaza alle 12.25 pm., e dopo cinque minuti arrivare al Trade Mart dov’era atteso dall’amministrazione di Dallas, autorità religiose, leader politici e civili.
Alle tre reti televisive di Dallas erano stati assegnati aspetti diversi: la WBAP-TV (NBC), con base a Fort Worth, avrebbe seguito la colazione ufficiale del presidente prima di partire per Dallas, la WFAA-TV (ABC) si sarebbe dovuta occupare dell’arrivo del presidente e del corteo. La KRLD-TV (CBS) avrebbe dovuto seguire il discorso del presidente al Trade Mart.
Il corteo presidenziale
A capofila, una Ford bianca:
- alla guida il capo della polizia di Dallas, Jesse Curry
- sul sedile anteriore destro, l’agente dei Servizi Segreti Winston Lawson
- sul sedile posteriore sinistro, lo sceriffo Bill Decker
- sul sedile posteriore destro, l’agente Forrest Sorrels
Sulla Lincoln Continental del 1961, modello SS100X:
- alla guida, l’agente Bill Greer
- sul sedile anteriore destro, l’agente Roy Kellerman
- sul sedile di mezzo a sinistra, Nellie Connally
- sul sedile di mezzo a destra, il governatore del Texas John Connally
- sul sedile posteriore sinistro, la First lady Jacqueline Kennedy
- sul sedile posteriore destro, il Presidente JFK
Sulla Halfback decapottabile:
- alla guida, l’agente Sam Kinney
- sul sedile anteriore destro, l’agente Emory Roberts
- sul predellino anteriore sinistro, l’agente Clint Hill
- sul predellino posteriore sinistro, l’agente Bill McIntyre
- sul predellino anteriore destro, l’agente John Ready
- sul predellino posteriore destro, l’agente Paul Landis
- sul sedile di mezzo a sinistra, l’assistente del presidente, Kenneth O’Donnel
- sul sedile di mezzo a destra, l’assistente del presidente, David Powers
- sul sedile posteriore sinistro, l’agente Gorge Hockey
- sul sedile posteriore destro, l’agente Glen Bennet
Sulla Lincol 1964 quattro posti, decapottabile:
- alla guida, l’ufficiale di pattuglia responsabile, Hurchel Jacks
- sul sedile anteriore destro, l’agente Rufus Youngblood
- sul sedile posteriore sinistro, il senatore Ralph Yarborough
- sul sedile posteriore destro, il vicepresidente Lyndon B. Johnson
- sul sedile posteriore, tra i due, la moglie del vice presidente Claudia Alta Taylor Johnson
Su una Varsity blindata
- alla guida il capo della polizia di Stato texana
- a fianco l’assistente del vice presidente, Cliff Carter
- a destra, l’agente Jerry Kivett
- sul sedile posteriore gli agenti Woody Taylor e Lem Johns
Sull’auto della stampa, prestata dalla compagnia telefonica
- alla guida l’impiegato della compagnia dei telefoni
- a fianco il giornalista della United Press International (UPI), Merriman Smith
- a destra, l’assistente di stampa della Casa Bianca, Malcolm Kiluff [2]
- sul sedile posteriore, Jack Bell della Associated Press, Robert Baskin del The Dallas Morning News e Bob Clark della ABC
Auto della Stampa locale:
- Bob Jackson, The Dallas Times Herald
- Tom Dillard, The Dallas Morning News
- Mal Couch, WFAA-TV
Il percorso del corteo presidenziale
Il percorso originario prevedeva che il corteo tirasse dritto su Main Street invece che su Houston, ma fu scoperto che Elm Street disponeva di un solo collegamento da Dealey Plaza a Stemmons Freeway, così il percorso venne cambiato.
La strada prevista era la seguente: all’uscita dell’aeroporto Love Field girare a sinistra verso West Mockingbird Lane, destra su Lemmon Ave, destra all’incrocio a Y su Turtle Creek Blvd., diritto su Cedar Springs Rd., sinistra su North Harwood St., destra su Main St., destra su Houston St., sinistra su Elm St., sottopasso Triple, a destra per North Stemmon Freeway, Dallas Trade Mart al n.2100 N.Stemmon.
Il corteo presidenziale viaggiò senza incidenti per quasi tutto il percorso, con due sole fermate per permettere al presidente Kennedy di stringere la mano dapprima ad alcune suore cattoliche e poi ad alcuni bambini. Poco prima che la limousine voltasse su main Street, un uomo corse verso l’auto, ma venne bloccato da un’agente dei Servizi segreti e spinto via.
Alle 12.29 p.m. CST, la Limousine entrò in Dealey Plaza dopo aver svoltato a destra di 90° da Main Street su Houston Street. Oltre due dozzine tra foto amatori e professionisti, attendevano immobili il passaggio del presidente. Alle 12.30 p.m. CST, il presidente Kennedy lentamente passava di fronte al deposito di libri della Texas School, la limousine compì un angolo sinistro di 120° di fronte al deposito, distando solo 20 metri circa (65 piedi).
L’assassinio
Accordanze tra i testimoni indicano l'inizio degli spari poco dopo che la limousine girò da Houston su Elm Street. Non si sa con certezza quando, ma molti esperti sono d'accordo sul fatto che il presidente fu colpito non dopo il punto che si vede nel film di Zapruder, prima del cartello segnaletico di Stemmons Higway.
Anche il governatore Connally fu colpito e curato al Parkland Hospital per ferite alla schiena, al petto, al polso e alla coscia sinistra. Sebbene ci siano controversie sul quando sia stato ferito, esperti forensi della Commissione Warren e della H.S.C.A. credono che le sue prime reazioni furono simultanee al Presidente e consistono nella teoria di due uomini colpiti con una singola pallottola.
Controllo delle notizie
Da Dallas, gli ascoltatori locali della KLIF radio ascoltarono il primo bollettino all’incirca verso le 12.39 p.m. CST. La canzone “I have a boyfriend” del gruppo musicale The Chiffons fu interrotta e l’operatore radio Gary Delaune fece il seguente annuncio:
I telespettatori della ABC-TV locale di Dallas seguivano una sfilata di abiti femminili quando improvvisamente apparve il giornalista Jay Watson, senza fiato, accorso alla stazione in Dealey Plaza:
Quelle annunciate dal giornalista Don Gardner alle 1.36 p.m. EST dalla ABC Radio network furono le prime notizie rese pubblicamente alla nazione sulla sparatoria:
Quattro minuti dopo, il telegiornale della CBS interruppe la soap opera “As the world turns” con il primo rapporto di Walter Cronkite:
Al contempo, la ABC e la NBC interruppero le trasmissioni. Dal quartier generale a New York, la WABC-TV, diramò la sua prima notizia alle 1.42 p.m., interrompendo “Father knows best”. Tre minuti dopo, l’annunciatore televisivo Don Pardo, interruppe la sit-com “Bachelor Father” della WNBC-TV con la notizia.
Intorno alle 2.00 p.m., tutte tre le networks avevano sospeso la regolare programmazione televisiva per aggiornare con maggiori dettagli che arrivavano da Dallas. L’annuncio ufficiale della morte del Presidente fu data circa 40 minuti dopo; nessun programma regolare o commerciale fu mandato in onda fino al martedì seguente.
La televisione, per la prima volta nella storia, seguì una diretta non-stop per quattro giorni. L’assassinio del presidente Kennedy fu la più lunga ininterrotta sequenza di notizia nella storia della televisione fino alle 9.00 a.m. EST dell’11 settembre 2001, quando le network andarono in diretta 72 ore consecutive per l’attacco terroristico alle Torri gemelle di New York e Washington.
Le conseguenze immediate
Lee Harvey Oswald
Lee Harvey Oswald si trovò di fronte al poliziotto armato di Dallas, Marion Baker, al secondo piano del deposito di libri solo 74-90 secondi dopo l’ultimo sparo (secondo la Commissione Warren).
Baker attestò che ricordava aver udito i colpi approssimativamente al deposito “nella costruzione di fronte a me, o in una alla destra”. Al secondo piano nella sala pranzo, Oswald fu identificato dal sovrintendente dell’edificio, Roy Truly, che lo lascò andare. Sia Baker che Truly testimoniarono che Oswald appariva “calmo, freddo, normale e in alcun modo senza fiato” e non era sudato.
Secondo la Commissione Warren, quando Oswald fu visto per la prima volta nel deposito dalla segretaria del primo piano, egli aveva una bottiglia di soda e stava lasciando il deposito della Texas School approssimativamente verso le 12.33 p.m.
La Commissione concluse che Oswald aveva percorso una distanza minima di 346 piedi dalla finestra esterna del sesto piano, tenendo nascosto un fucile Mamnnlicher-Carcano di 8 libbre, calibro da 6,5 millimetri con ottica civile 4x. Il fucile venne ritrovato alle 1.22 p.m. dalla polizia di Dallas, posizionato verticale, in bilico sul suo calcio. Dopo il ritrovamento, il fucile fu fotografato prima di essere toccato.
Le autorità non sigillarono la Texas School Book fino alle 12.40 p.m. circa.
Polizia, detective, testimoni e altri furono prima diretti dalla gente alla collinetta erbosa, nel parcheggio e al magazzino della ferrovia (dalle 12.30 alle 12.39 p.m. circa). La zona intorno al Dealey Plaza e i palazzi non furono circondati e dopo soli 9 minuti dall’assassinio, alcune fotografie mostravano veicoli che andavano e venivano su Elm Street, intorno alla scena del crimine.
All’1.00 pm. dopo aver preso un bus e un taxi, Oswald ritornò alla sua camera nella pensione di 1026 North Beckely St. e, come disse la proprietaria, uscì verso 1.03 –1.04 p.m., quando lo vide l’utima volta alla fermata del bus.
Intorno all’1.15 – 1.16 p.m. (uno dei testimoni disse verso l’1.10 p.m.) l’agente di polizia di Dallas J.D.Tippit fu ucciso a poche decine di metri dalla casa di Oswald. Trenta persone testimoniarono di aver visto Oswald sparare a Tippit o fuggire dalla scena. Dopo la morte di Tippit, Oswald fu visto camminare a piedi verso il cinema “Texas Theatre.”
Dall’1.00 all’1.35 p.m. Johnny Calvin Brewer, che lavorava come manager al negozio di calzature “Hardy’s” vicino al teatro su Jefferson Bd., dichiarò che Oswald si voltò verso la via e si nascose all’entrata del negozio non appena sentì le sirene arrivare. Quando Oswald lasciò il negozio, Brewer lo seguì e lo vide entrare al cinema senza pagare dato che la giovane donna allo sportello, Julie Postal, era distratta. Brewer avvertì la donna che a sua volta informò la polizia di Dallas intorno all’1.40 p.m.. Al cinema diversi testimoni videro Oswald spostarsi e cambiare diverse volte il posto.
Almeno due dozzine di poliziotti, sceriffi e detective arrivarono al Texas Theatre perché l’avevano individuato come l'assassino di Tippit.
Quando tentarono di arrestarlo erano circa 1.50 p.m.; Oswald reagì, secondo la polizia, tentando di sparare al proprietario, ma venne bloccato.
Alle 3.01 p.m. ora di Dallas, solo un’ora dopo che Oswald fu portato alla prigione di Dallas, il direttore dell’FBI J.Edgar Hoover, scrisse un memo al suo assistente.”Ho chiamato il procuratore generale a casa sua e gli ho detto che penso di avere tra le mani l’uomo che ha ucciso il presidente”.
Kennedy
Nel frattempo la situazione al Parkland Memorial Hospital precipitò.
Proprio mentre gli appartenti alla stampa aumentavano, un prete cattolico diede l'estrema unzione al presidente. I dottori lavorarono freneticamente per salvargli la vita, ma le sue condizioni erano disperate. All’1.00 p.m. dopo che l’attività cardiaca cessò, e dopo il rito dell’estrema unzione, il presidente John F.Kennedy fu dichiarato morto.
Il personale medico della sala traumatologica n.1 che avevano curato il presidente disse che il presidente era “moribondo” e che non aveva chance di sopravvivenza quando arrivò all’ospedale.
Il prete che praticò il rito dichiarò al The New York Times che il presidente era morto poco dopo il suo arrivo all’ospedale.
Il governatore Connally intanto subì due interventi chirurgici.
Il nuovo presidente degli Stati Uniti, Lyndon Johnson, ordinò che l’annuncio della morte del Presidente Kennedy fosse dato solo dopo che lui avesse lasciato l’ospedale. Nonostante che il presidente fu dichiarato morto all’1.00 p.m. CST, l’annuncio fu dato mezz’ora più tardi.
All’incirca all’1.33 p.m. CST, il segretario della Casa Bianca Malcolm Kilduff, fece l’annuncio ufficiale nella sala conferenze dell’ospedale con giornalisti e membri dello staff medico.
Alle 2:38 EST, quando Walter Cronkite della CBS fece riferimento alle spaventose dimostrazioni a Dallas contro l'ambasciatore Adlai Stevenson II del mese precedente, ci furono un susseguirsi di notizie discordanti sulla morte del Presidente. Quando arrivò poi la conferma, Cronkite rimase in silenzio qualche secondo, poi lesse l'annuncio :
Alla NBC, Chet Huntley, Bill Ryan e Frank McGee condussero da New York con rapporti di David Brinkley da Washington, l’affiliata WBAP-TV (ora KXSA-TV) da Fort Worth, e Robert MacNeil (via telefono) dal Parkland Hospital. Durante i primi 35 minuti ci furono grosse difficoltà tecniche di collegamento tra Fort Worth TV e l’ospedale, tanto che in un primo momento Huntley alluse alla morte di Franklin Delano Roosevelt, interrotto da Ryan che leggeva la notizia della A.P. Press sulla morte del presidente citando come fonti i preti cattolici che gli avevano dato l’estrema unzione.
Poco dopo la NBC passò a Charles Murphy della WBAP-TV a Fort Worth che suffragando con bollettini della polizia di Dallas, notificò la morte ufficiale del presidente. Alle 2.39 pm. McGee, che aveva appena ripetuto le notizie di MacNeil arrivate in diretta, stabilì una connessione audio, annunciando che aveva MacNeil in linea con nuovi rapporti da Parkland.
La prima parte risultò senza audio:
"Il segretario della Casa Bianca.... Malcolm Kilduff... ha appena annunciato che il Presidente Kennedy.... morto intorno all'1.00 CST, circa 35 minuti fa...."
A questo punto, arrivò l'audio. Mcgee continua a ripetere i frammenti:
"...dopo una sparatoria (dopo una sparatoria).... da un assalitore sconosciuto (da un assalitore sconosciuto)....mentre il corteo passava nel centro di Dallas (mentre il corteo passava nel centro di Dallas)".
Dopo la telefonata, McGeen fu visto asciugarsi gli occhi.
Dalla radio locale KLIF, Gary Delaune, Gordon McLendon e Joe Long (che avevano commentato l'arrivo del Presidente all'aeroporto Love Field), trasmisero la notizia come la ricevettero. Sotto stress, cercavano di dividere le fonti ufficiali da quelle non ufficiali, soprattutto quelle che riguardassero la morte del presidente. All'incirca alle 2.38 pm. Long trasmise questo flash ufficiale:
"Il Presidente Kennedy è morto, Gordon. Questo è il comunicato ufficiale."
Alle 2.05 p.m. CST il corpo del presidente JFK lasciò l’ospedale e fu trasportato sull’Air Force One. Per molti studiosi questo fu un’azione illegale, perché il corpo venne spostato senza prima aver effettuato un’esame forense dal coroner di Dallas secondo le leggi dello Stato del Texas; la morte del presidente, allora catalogata come un crimine di Stato e non federale, sarebbe dovuta sottostare alle leggi del Texas.
Il rientro a Washigton
Una volta che il corpo del presidente Kennedy fu sull’aereo, Lyndon Johnson, con a fianco Jackeline, alle 2.38 p.m. CST, giurò fedeltà al giudice Sarah T.Hughes e divenne il 36° presidente.
Intorno alle 6 p.m. EST l’aereo dell’Air Force One atterrò alla base aerea Andrews, vicino a Washington, dove la bara fu caricata su un’ambulanza militare e portata all’ospedale navale di Bethesda per l’autospia e le preparazioni funebri. Quando Jackeline salì a bordo, il suo tailleur rosa e le gambe erano ancora macchiati dal sangue di suo marito. Per tutto il pomeriggio e fino al mattino del giorno successivo all’assassinio si rifiutò di lasciare il corpo di suo marito se non per il giuramento di Johnson. Altresì rifiutò di cambiarsi d’abito: “Devono vedere cos’hanno fatto”.
Le reazioni
Numerose e diverse furono le reazioni all’assassinio del 35° Presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy.
Subito dopo la sparatoria, prima che la morte fosse annunciata, fu solo una gran confusione. Essendo periodo di guerra fredda, inizialmente fu poco chiaro se la sparatoria facesse parte di un più grande attacco contro gli U.S. e se il vice presidente Johnson, che procedeva due vetture più indietro, fosse al sicuro.
In America
Le notizie scossero la nazione: uomini e donne piangevano apertamente; le persone si riunivano nei grandi magazzini per guardare la TV che ininterrottamente seguiva gli eventi.
Il traffico si bloccava e le notizie passavano di auto in auto. Le scuole degli U.S. e del Canada furono chiuse.
La rabbia contro il Texas e i texani fu segnalata in alcuni individui: diversi fans del Cleveland Browns, ad esempio, che la domenica successiva giocarono contro i Dallas Cowboys, denigrarono la città di Dallas scrivendo: “Hanno ucciso il Presidente.”
Reazioni internazionali
La maggior parte dei capi del mondo espressero la loro indignazione e dispiacere, alcuni alla televisione, altri alla radio, lanciando messaggi di cordoglio e shock per l’assassinio.
I governi ordinarono le bandiere a mezz’asta e giorni di lutto.
Molti si chiesero se il nuovo presidente Johnson avesse continuato la politica di Kennedy oppure no.
Nel mondo
Nelle radio e nelle televisioni di molti Paesi, dopo aver interrotto le trasmissioni, andarono in onda solo musiche funebri, notiziari riguardanti l’assassinio del Presidente, interviste o video riguardanti eventuali visite di Kennedy in quel Paese.
All’ambasciata americana e ai consolati di tutto il mondo i centralini furono sommersi di chiamate e il personale, scosso, spesso non rispose neppure.
Furono aperti registri per le condoglianze; la morte del Presidente temprò la guerra fredda ed entrambe le parti espressero dolore e dispiacere.
La notizia della morte del presidente arrivò in Asia nella notte di sabato 23 novembre 1963, a causa del fuso orario; la gente si sveglio con la notizia scioccante.
Il funerale
Dopo l'autopsia il corpo di Kennedy fu preparato per i funerali e portato alla Casa Bianca.
Domenica 24 la salma fu trasportata al Campidoglio in Washington dove per tutto il giorno e la notte, centinaia di migliaia di persone resero omaggio al presidente defunto.
Il 25 novembre 1963 fu il giorno del funerale e giornata di lutto nazionale.
Mentre venivano trasmessi i funerali, le vie delle città erano deserte; Scuole, uffici, negozi e fabbriche erano quasi tutti chiusi. Chi rimase aperto consentì di assistere ai servizi commemorativi. Le campane delle chiese suonarono a lutto e in alcune città gli ufficiali di polizia indossarono la fascia nera.
Fu ordinato il silenzio nazionale alle 12.00 EST (17.00 UTC) per cinque minuti all’inizio del funerale.
Centinaia di migliaia di persone in Europa, in Unione Sovietica e Giappone guardarono il funerale trasmesso via satellite dalle TV.
Tutte le religioni e fedeli commemorarono Kennedy. La maggior parte dei capi di Stato espresse il proprio dolore e molti governi chiesero ai loro cittadini di riconoscere il dolore degli Stati Uniti come se fosse il proprio assistendo ad una commemorazione con bandiere a mezz’asta.
Per settimane dopo il funerale, continuarono ad essere celebrati funzioni commemorative per il giovane Presidente.
Note
- ^ Nel 1978, Connally testimoniò alla HSCA che nella primavera del 1962 "Il vice presidente Johnson gli disse che il Presidente Kennedy avrebbe voluto andare in Texas per trovare capitali, avendo diverse raccolte fondi nello Stato"
- ^ Kilduff sostituì il segretario Pierre Salinger che era in viaggio di lavoro in Giappone con il segretario di Stato Dean Rusk.
- ^ L'Espresso, 1 dicembre 1963 "Chi li ha armati"
- ^ Johnson, Lyndon B., The Vantage Point. New York; Holt, Reinhart, and Winston, 1971
Bibliografia
- "JFK - Sulle tracce degli assassini" di Jim Garrison, Sperling Paperback, 2003 ISBN 8882746356
- "Il racconto di Oswald" di Norman Mailer, Bompiani, 1995 ISBN 8845226530
- "Il Presidente: la lunga storia di una breve vita" di Gianni Bisiach, Grandi tascabili economici Newton, 1993 ISBN 8879833014
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