Mosca (marchesi)

famiglia nobiliare italiana
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Marchesi Mosca
Era una nobile famiglia lombarda di origine bergamasca trasferìtasi nelle Marche nel 1550, in seguito all’ottenimento dell’investitura del castello di Gradara da parte degli Sforza di Pesaro che erano fedeli alleati della Chiesa di Roma. Suoi discendenti furono Cardinali, Papi, mecenati delle arti, scrittori e poeti.
Un filo conduttore unisce tutti i personaggi di questa illustre casata: l’amore per l’arte e la cultura.

Stemma della famiglia Mosca
File:Coat of arms of the House of Mosca.svg
Blasonatura
Marchesi

Personaggi

Era figlia del Conte Giovanni Francesco Mosca, Nobile di Pesaro, e di Lucia dei Marchesi Nembrini, Nobile di Ancona (1630+1698).
Sposò Carlo Albani (1623+1684) da cui ebbe due figli maschi: Gianfrancesco (1649+1721) e Orazio (1652+1712).
Gianfrancesco alias Giovanni Francesco (1649+1721), diventerà Cardinale e poi Papa col nome di Clemente XI (23.11.1700) e sarà ricordato come il "Papa amante del bello e delle arti".
Orazio sposerà Maria Bernarda Ondedei (1651+1751) da cui nascerà l'altro Carlo Albani 1687+1724, principe di Soriano che sposerà Teresa Borromeo.

  • Giovanni Mosca

proprietario del possedimento detto Caprile, nel 1640 circa costruisce Villa Caprile come sede di rappresentanza della famiglia. Villa Caprile fu poi venduta nel 1876 all'Accademia Agraria di Pesaro.

  • Carlo Mosca Barzi[2]

fu un protagonista della cultura pesarese del 1700, riuscendo a conciliare la tradizione con il nuovo corso avviato dall'Illuminismo. Ampliò la villa di famiglia di Caprile.
Nella seconda metà del XVIII secolo ricevette da Papa Clemente XIV la Signoria di Gradara e il suo Castello, già appartenuto ai suoi avi, ma ne godette solo fino all'arrivo delle truppe napoleoniche che lo devastarono.
Fra i suoi ospiti ci fu Giacomo Casanova nel 1772, mentre più tardi suo figlio Francesco ospiterà Gioachino Rossini, Stendhal e Napoleone Buonaparte nel Palazzo di città. Ebbe tre figli.

  • Virginia Mosca (1756+...)

figlia del Conte Carlo Barzi, sposò il conte Giacomo Leopardi (1742+1781), di cui rimase vedova a 25 anni d'età. Furono i genitori di Monaldo Leopardi e nonni del più famoso Giacomo Leopardi, poeta dell'800. Il nipote, che la nonna Virginia Mosca tenne a battesimo, le indirizzerà diverse sue poesie manifestandole sempre un tenero affetto. Ebbero anche altri tre figli: Vito, Ferdinando ed Enea.

  • Francesco Mosca (...+...) fratello di Virginia Mosca

Il marchese Mosca aveva esercitato alcuni incarichi sotto il governo della Republica più per vanità che per attaccamento agli ideali di libertà e di uguaglianza che gli erano totalmente estranei e in conflitto col suo temperamento orgoglioso. Scelse quindi di ricoprire la carica di Magistrato della Repubblica non potendo più essere Signore nella Monarchia. Sotto la sua direzione proseguiranno i lavori di ampliamento di Villa Caprile avviati dal padre, dove avrà ospiti illustri. Sarà ricordato nelle memorie del nipote Monaldo Leopardi e osteggiato dalla sua classe sociale per aver innalzato l'albero della libertà nel giardino della sua Villa.

  • Vittoria Mosca (...+...)

era figlia del Conte Carlo Mosca Barzi, sposò il Conte Annibale Cassi e furono i genitori del poeta Francesco Cassi (1778+1846)[3], gonfaloniere della Città di Pesaro che ideò nel 1830 gli "Orti Giulii" di Pesaro in memoria di suo cugino, figlio del Conte Andrea, il letterato Giulio Perticari (1779-1822)[4], che sposò Costanza (1792+1840) figlia unica di Vincenzo Monti (1754+1828).
Questi legami di parentela rendono l'idea dell'alto tenore di vita sociale e sopratutto culturale della nobile famiglia Mosca di Pesaro da cui scaturì il genio poetico di Giacomo Leopardi.

sposa il 27.9.1757 Adelaide Antici (1778+1857) figlia del marchese Filippo e della contessa Teresa Montani di Pesaro.
Monaldo era il padre del poeta Giacomo Leopardi

  • Vittoria Mosca Toschi

nel 1885 lasciò alla città di Pesaro il suo palazzo di via Rossini e le collezioni d’arte ivi conservate con l'idea di costituire un museo annesso a una scuola d’arte secondo una consuetudine tipica di quel tempo e della classe sociale a cui apparteneva. A Gubbio fondò la Casa di Riposo “Astenotrofio Mosca” con disposizione di testamento olografo del 15.9.1887, entrata in funzione nel maggio 1889.
Infatti fin dall’inizio del 1800 la famiglia dei marchesi Mosca era la prima a Pesaro per prestigio e ricchezza.
La collezione dei marchesi Mosca, tanto per fare un esempio, comprendeva il quadro “Cristo benedicente” che Raffaello eseguì nel 1505 e di cui si pensa che il volto del Cristo sia un’autoritratto dello stesso Raffaello.
Nel 1832 questo dipinto fu acquisito dalla Galleria Tosio. Attualmente è conservato nella Pinacoteca Civica Tosio Martinengo di Brescia.

Note

  1. ^ Il presunto ritratto del Cardinale Agapito Mosca si trova nei Musei Civici di Pesaro (n. catalogo 3785)
  2. ^ Il ritratto del Marchese Carlo Mosca Barzi si trova nei Musei Civici di Pesaro (n. catalogo 0083)
  3. ^ Il ritratto del poeta Conte Francesco Cassi si trova nei Musei Civici di Pesaro (n.catalogo 2833)
  4. ^ Il ritratto del letterato Conte Giulio Perticari si trova nei Musei Civici di Pesaro (n.catalogo 2881)

Collegamenti esterni

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