Utente:DrNig/Sandbox
I due gemelli umani
I protagonisti del gioco, due fratelli umani, un maschio ed una femmina chiamati nelle versioni inglese/internazionale e coreana rispettivamente Aether e Lumine (空T, KōngP e 熒T, YíngP in cinese; 空?, Sora e 蛍?, Hotaru in giapponese), caratterizzati da quelli che molti personaggi ed entità definiscono come "capelli d'oro". Hanno viaggiato per il cosmo esplorando innumerevoli mondi prima di ritrovarsi a Teyvat: arrivati durante la catastrofe che portò alla distruzione di Khaenri'ah, tentarono di fuggire ma furono bloccati ed imprigionati da una Dea misteriosa al servizio dei "Princìpi celesti", venendo privati dei loro poteri nel processo; vennero inoltre separati, col gemello del giocatore ritrovatosi a vivere la distruzione di Khaenri'ah mentre il gemello scelto dal giocatore portato a Teyvat cinque secoli dopo, in un mondo da tempo ristabilito. Entrambi sono spadaccini provetti e, prima di essere catturati dalla Dea misteriosa, potevano evocare ali eteree di luce per volare; inoltre entrambi sembrano avere una durata della vita estremamente lunga. Stando al loro stile di combattimento nel gioco, si può notare che Aether è destrorso mentre Lumine è ambidestra.
Aether è doppiato in cinese da Luyin[1], in inglese da Zach Aguilar[2], in giapponese da Shun Horie[2], e in coreano Lee Kyung-tae[3].
Lumine è doppiata in cinese da Yanning[1], in inglese da Sarah Miller-Crews[2] , in giapponese da Aoi Yūki[2], e in coreano da Lee Sae-a[3].
Il Viaggiatore/la Viaggiatrice
Vagando per mesi per Teyvat in seguito all'incontro con la Dea misteriosa, il protagonista incontra Paimon durante una sessione di pesca, la quale lo soprannomina "il Viaggiatore/la Viaggiatrice" (per comodità, da qui in avanti verrà usato solo il termine "Viaggiatore"). Stringendo amicizia con la fatina, questa lo esorta a viaggiare per Teyvat per chiedere udienza ai Sette, gli dèi[C 1] che governano le altrettante nazioni del continente per chiedere informazioni sul suo gemello scomparso e come poter ritornare a casa.
Il Viaggiatore ha come obiettivo primario quello di ritrovare il proprio gemello, cosa che inizialmente lo rende generalmente indifferente alle problematiche legate a persone e nazioni che incontra o ai costumi dei vari luoghi in cui arriva, tuttavia i legami che nel tempo forma nel suo viaggio fanno sì che si lasci coinvolgere dagli eventi, collaborando attivamente alla risoluzione di questi conflitti; durante il primo, breve incontro avuto col suo gemello da quando sono stati separati, questi lo esorta a non affrettarsi e ad esplorare il mondo così che, quando si rincontreranno alla fine del suo viaggio, anche lui ne avrà visto e capito la "vera natura". Il Viaggiatore possiede notevoli capacità di adattamento, imparando la lingua di Teyvat nel giro di un paio di mesi e, per la sua natura aliena, sembra essere immune o trascendere alcune leggi del mondo e viene definito un "Discendente" per questa sua non appartenenza a Teyvat; tra queste abilità c'è una peculiare affinità elementale che gli dà la capacità di manipolare più elementi senza l'ausilio di una Visione nonché il poterne usare diversi assieme (come visto nello scontro con Tartaglia a Liyue, anche se nel normale gameplay ne può usare solo uno alla volta) e l'abilità di poter percepire le tracce elementali delle creature nell'ambiente; inoltre sembra essere immune o straordinariamente resistente all'energia negativa, come le tossine di Durin e la corruzione dell'Abisso, essendo in grado persino di assorbire quest'ultima senza subire effetti altresì dannosi o letali per chiunque altro (come visto quando ha assorbito la corruzione presente nelle lacrime cristallizzate di Dvalin). Sebbene la sua natura aliena sia trattata per lo più come un segreto, eccezion fatta per i vari esseri divini di Teyvat i quali sembrano percepirlo fin da subito, ci sono alcuni personaggi che grazie alle loro capacità o arrivandoci per logica, hanno intuito che il Viaggiatore non sia natio di Teyvat.
Il Principe/la Principessa dell'Abisso
Svegliatosi dopo essersi schiantati a Teyvat che gli ha causato un'amnesia, il gemello del Viaggiatore ha vissuto presso Khaenri'ah divenendo un personaggio altamente rispettato e visto come un "salvatore", tale che divenne erede al trono come Principe/Principessa e fu infuso di potere abissale. Quando la distruzione di Khaenri'ah iniziò però si ricordò del Viaggiatore, ancora addormentato e al sicuro, e decise di svegliarlo per fuggire assieme salvo trovarsi ostacolati e catturati dalla Dea misteriosa. Riportato a Teyvat, assistette impotente alla distruzione di Khaenri'ah e in seguito, viaggiò per Teyvat assieme a Dainsleif, un khaenri'ahno, separandosi da lui una volta terminato il loro viaggio. Nei secoli ha iniziato a nutrire sempre più disprezzo verso gli dèi ed i "Princìpi celesti", affiliandosi con l'Ordine dell'Abisso con l'obiettivo di vendicarsi per ciò che gli dèi hanno causato a se stesso, al Viaggiatore ed al mondo, e mosso dal senso di colpa verso i khaenri'ahni: reclamò così il titolo di "Principe/Principessa" nonostante il suo "tradimento", ponendosi a capo dell'Ordine. Nonostante la spietatezza che ora guida i suoi intenti, nutre comunque un grande affetto per il Viaggiatore, esortandolo a scoprire Teyvat prima di riunirsi così da farlo maturare a sua volta senza imporgli quella che è diventata la sua personale visione del mondo. Attualmente il suo scopo e quello dell'Ordine è usare il Telaio del fato: un marchingegno capace di ritessere le linee geomantiche di Teyvat così da poter attaccare i Princìpi celesti prima che questi si risveglino, e col quale intende ricreare Khaenri'ah.
Paimon
Una fatina che il Viaggiatore trae in salvo dall'annegamento prima dell'inizio del gioco mentre pescava, con la quale il Viaggiatore stringe amicizia ed inizia a viaggiare per Teyvat; è inoltre la mascotte del gioco, venendo usata nei vari media e per presentare eventi o novità relativi ad esso. Nonostante le sue origini rimangano ancora un mistero, si sa che è "nata" meno di quattro secoli fa[4]. All'interno del gioco è solitamente lei che parla con gli altri personaggi della storia, essendo lei che guida il Viaggiatore nell'arrivo in ogni nazione. Caratterialmente, Paimon è permalosa, ingenua e talvolta sprovveduta, badando soprattutto a tesori e cibo (non raramente con disappunto del Viaggiatore), e a causa della sua stazza minuta si tiene alla larga dalla mischia; nonostante i suoi difetti, è fedele e genuinamente attaccata al Viaggiatore, preoccupandosi spesso per lui quando questi, a causa dei suoi poteri, si sente male o sembra entrare in trance.
Come molte altre entità divine nel gioco, il nome di Paimon fa riferimento ad un demone elencato nell'Ars goetia: in particolare si riferisce all'omonimo Paimon, la cui sapienza gli consente di sapere lo stato del mondo. Ciò si riflette nel fatto che Paimon, conoscendo Teyvat, stia facendo da guida al Viaggiatore.
È doppiata da DuoDuo Poi in cinese[5], Corina Boettger[6] (fino alla versione 5.7[7]) in inglese, Aoi Koga in giapponese[6], e Kim Ga-ryeong in coreano[8].
Mondstadt
Mondstadt (dal tedesco "Città della Luna") è la regione da cui il Viaggiatore inizia il suo viaggio dopo aver incontrato Paimon ed è nota come la nazione della libertà. Si trova nella zona centro-settentrionale di Teyvat ed è una regione boschiva, impervia e ricca di crinali tra cui svetta il Picco del Drago, una gelida montagna il cui freddo è magicamente imbevuto nella roccia stessa che la compone; l'omonima capitale della regione, Mondstadt, è nota per la sua industria vinicola e le poesie dei suoi bardi. Secoli prima, incarnando i suoi ideali di libertà, il dio[C 1] di anemo Barbatos decise di non governare la regione, lasciando la libertà al suo popolo di comandarsi da sola.
Venti
Venti è l'attuale incarnazione del dio[C 1] dei venti Barbatos, che vive a Mondstadt sotto le spoglie di un giovane bardo lirista e amante del vino; ha un carattere svogliato e rilassato ma è sempre maliziosamente attento a ciò che gli accade intorno. Non ha problemi se qualcuno comprende la sua vera identità ma, per allontanare occhi indiscreti, porta sempre con sé una Visione finta. Ha un legame con Istaroth, dalla quale ricevette alcuni poteri legati al tempo ed ai ricordi quand'era ancora uno spirito elementale[9].
Prima di ascendere a dio, Barbatos fu testimone della lotta tra il precedente dio dei venti Decarabian e il dio-re del vento del Nord Boreas durante la Guerra degli Dèi: al tempo, Barbatos divenne amico con un giovane bardo senza nome che voleva vedere il mondo e che insorse contro Decarabian assieme a Barbatos e un gruppo di guerrieri, riuscendo infine ad uccidere il tiranno a costo della vita. Quando Boreas si tirò indietro per badare alle sue terre, Barbatos accolse le preghiere della gente e divenne divinità, prendendo le sembianze del suo amico bardo per onorarne la memoria e usando la sua lira per evocare i venti e purificare la regione dal ghiaccio, rimodellarla e renderla fertile affinché il suo nuovo popolo trovasse un nuovo posto per vivere libero. Dopo la fine della Guerra degli Dèi, Barbatos vagò il mondo per diffondere la gioia della musica e il vino; infine decise che il suo popolo dovesse governarsi da solo, "libero" dal suo stesso dio, prima di addormentarsi.
Risvegliatosi durante l'era della tirannia del clan Lawrence, prese l'identità di Venti e iniziò a portare piccoli momenti di gioia alla gente con le sue canzoni scontrandosi apertamente con le regole dei Lawrence: fece così la conoscenza di Vennessa, aiutandola scatenare la rivolta che portò alla caduta dei Lawrence e alla seconda liberazione dei mondstadiani dalla tirannia. Dopo che i Sette vennero chiamati per punire Khaenri'ah, Barbatos si allontanò dai Princìpi celesti e cadde nuovamente nel sonno, risvegliandosi qualche mese prima degli eventi del gioco per scoprire la malattia di Dvalin. Il suo tentativo di curare il drago dalla corruzione abissale viene però inavvertitamente interrotto dal Viaggiatore e Paimon, coi quali in seguito si allea per guarire il drago: dopo che alcuni agenti dell'Abisso mandano in fumo il suo primo tentativo di curarlo, Venti e il Vaggiatore, con l'aiuto di Jean e Diluc, affrontano il drago nel suo antro, dove riescono finalmente a guarirlo e a riappacificarsi con lui. In seguito, preso alla sprovvista, perde la propria gnosi per mano di Signora.
Come molte altre entità divine nel gioco, il nome di Barbatos fa riferimento ad un demone elencato nell'Ars goetia: in particolare si riferisce all'omonimo Barbatos.
È doppiato da Miaojiang in cinese[10], Erika Harlacker in inglese[11], Ayumu Murase in giapponese[11], e Jung Yoo-jung in coreano[12].
Jean
Jean Gunnhildr è l'attuale Gran maestro reggente dei Cavalieri di Favonius, ruolo appuntatole dal Gran maestro Varka dopo la sua partenza. Jean è orgogliosa del suo compito, e agisce per il dovere e il benestare della sua città e dei cittadini. Discendente del clan Gunnhildr, il suo valore in campo le è valso il prestigioso titolo di Cavalier Dente di leone. Ha un legame molto stretto con Lisa, la quale le fa da confidente e spesso cerca invano di dissuaderla dal lavorare fino allo sfinimento. Nonostante il suo carattere forte, Jean si trova in difficoltà quando è con sua sorella Barbara a causa delle diverse scelte di vita che le hanno allontanate.
Jean ottenne la sua Visione dopo che, appuntata Gran maestro reggente, si è ritrovata a dover gestire faide interne ai Cavalieri ed altre pressioni diplomatiche: alla fine riuscì a risolvere i guai che affliggevano la città e in un successivo momento di raccoglimento personale, ottenne il gioello, giurando su di esso di proteggere Mondstadt.
Nella storia, Jean viene presentata al Viaggiatore da Kaeya, chiedendogli aiuto a contrastare Terrore alato: nonostante la situazione critica, Jean dimostra di avere già pronto un piano per fermare le tempeste create dal drago. In seguito, Jean riappare chiamata da Diluc per lavorare "all'ombra dei Cavalieri" e dei Fatui dopo la scoperta che dietro agli attacchi di Terrore alato ci fosse l'Ordine dell'Abisso, aiutando Venti e il Viaggiatore a liberare il drago dal loro giogo.
È doppiata da Lin Su in cinese[13], da Stephanie Southerland in inglese[14], da Chiwa Saitō in giapponese[14], e da Ahn Young-mi in coreano[15].
Amber
Amber è una Vigilante dei Cavalieri di Favonius e nota come la Cavaliere Cremisi, che il Viaggiatore incontra mentre si dirige verso Mondstadt. È una ragazza sempre pronta ad aiutare il prossimo e a mettersi alla prova; inoltre è pluricampionessa con l'aliante (nel gioco sono un paio di ali che le persone usano per lanciarsi e planare). La figura più importante nella vita di Amber è stata suo nonno, un mercenario che si stabilì a Mondstadt e fondò i Vigilanti, gruppo a cui Amber vorrebbe riportare lustro nonostante sia rimasta l'unica a farne parte. Amber ottenne la sua Visione in risposta alla scomparsa di suo nonno: dopo aver letto un libro di storie sul volo, Amber trovò il coraggio per tracciare la propria strada e ricevette il gioello come premio per la sua nuova determinazione.
Amber è la deuteragonista nella miniserie a fumetti di Genshin ambientata un anno prima del gioco: lì Amber, indagando su un incidente riguardante del "fuoco nero", trova la misteriosa e schiva Collei; aiutandola, scopre che è Collei ad aver causato l'incidente perché, suo malgrado, contiene dei resti divini nel suo corpo ed ha usato i suoi poteri per sfuggire a Barnabas, un Fatuus suo aguzzino. Dopo che Cyno riesce ad estrarre i resti da Collei, Amber scova e sconfigge Barnabas con l'aiuto di Diluc. Nella storia intercetta il Viaggiatore fuori delle mura di Mondstadt e, per precauzione, lo scorta in città in quanto persona non identificata; in seguito collabora nel piano di Jean per fermare le tempeste di Terrore alato. Inoltre insegna al Viaggiatore ad usare l'aliante per planare.
È doppiata da Cai Shujin in cinese[16], Kelly Baskin in inglese[17], Manaka Iwami in giapponese[17], e Kim Yeon-woo in coreano[18].
Lisa
Lisa Minci è una potente strega e la bibliotecaria dei Cavalieri di Favonius. Tempo addietro, Lisa si distinse come la studente più brillante degli ultimi due secoli all'Akademiya di Sumeru, tuttavia una volta laureata decise di abbandonare la vita accademica dopo aver visto gli effetti nocivi che comporta dedicarsi unicamente allo studio. Ha un carattere svogliato, quasi indifferente, ma dimostra affetto verso le persone che le sono più vicine usando nomignoli o maniere giocosamente provocanti; ha tuttavia anche un lato sadico che la fa temere da tutti i mondstadiani, i quali evitano di farla innervosire[19].
Lisa ottenne la sua Visione semplicemente pensando di necessitarne una mentre studiava, ritrovandosela in mano; ha idee contrastanti sulla loro natura e crede che dietro il loro potere ci possa essere un altro e terribile fine nascosto, un dubbio che si annida costantemente nella sua testa e a cui spera un giorno di poter dare una risposta.
Lisa ha un ruolo secondario nella miniserie a fumetti ambientata un anno prima degli eventi del gioco: oltre ad assistere nelle investigazioni sul fuoco nero, grazie ai suoi contatti all'Akademiya, Lisa riesce a richiedere l'intervento di Cyno per estrarre i resti divini da Collei. Nella storia del gioco, Lisa viene presentata nello studio di Jean nell'attesa che Kaeya porti da loro il Viaggiatore, e assistendo nelle prime fasi del loro piano.
È doppiata da Zhong Ke in cinese[20], da Mara Junot in inglese[21], da Rie Tanaka in giapponese[21], e da Park Go-woon in coreano[22].
Kaeya
Kaeya Alberich è il carismatico Capitano di cavalleria dei Cavalieri di Favonius, sempre con un'aria sorniona stampata in volto. Si occupa di sgominare i problemi più nascosti di Mondstadt e non ha problemi a sporcarsi le mani se la situazione lo richiede; nonostante ciò evita in ogni modo possibile di coinvolgere gli innocenti. Quando non è in servizio, è solito bazzicare le taverne, sempre con l'orecchio teso a carpire le chiacchiere e i segreti della gente. Il suo passato è un mistero: si sa che sia discendente diretto di una famiglia di Khaenri'ah (come visibile dalla sua pupilla a forma di stella a quattro punte) e che in segreto dovesse essere un agente infiltrato a Mondstadt. Dopo aver perso suo padre mentre viaggiavano, fu trovato dalla famiglia Ragnvindr e divenne il fratellastro di Diluc.
Kaeya ottenne la sua Visione dopo la morte del padre di Diluc: diviso tra il suo ruolo originale e l'affetto della famiglia adottiva, Kaeya decise di confessare i propri segreti e dubbi a Diluc, col quale finì per scontrarsi; durante il duello, una Visione apparì a Kaeya, fermando lo scontro e segnando la definitiva rottura tra i due.
È uno dei personaggi della miniserie a fumetti ambientata un anno prima del gioco: indagando sull'incidente del "fuoco nero", capisce che la colpa è di Collei ma risparmia la ragazza quando questa, non potendo controllare il potere dei resti divini, gli chiede di ucciderla; in seguito, per sviare l'attenzione sull'incidente, Kaeya "arresta" Diluc e lo "consegna" ai Fatui, sapendo che si sarebbe liberato facilmente una volta lontano da occhi indiscreti. Durante la storia Kaeya ha un ruolo minore, introducendo il Viaggiatore a Jean e aiutando nelle prime fasi del piano di quest'ultima.
È doppiato da Sun Ye in cinese[23], da Josey Montana McCoy in inglese[24], da Kōsuke Toriumi in giapponese[24] e da Jeong Joo-won in coreano[25].
Barbara
Barbara Pegg è la diacona della Chiesa di Favonius e stella di Mondstadt, famosa nella regione per le sue canzoni; in quanto diacona bada anche a tutte le reliquie custodite nella Cattedrale di Mondstadt. È una ragazza ottimista e solerte, sempre pronta a fare il suo lavoro specie se ciò porta felicità ai mondstadiani o allevia i loro pesi, e proprio questa sua cura verso il prossimo le è valsa l'affetto dell'intera città. Nonostante la lontananza tra loro, ha molto a cuore sua sorella Jean[19], verso la quale soffre anche un forte senso di inferiorità. È piuttosto religiosa e crede che se qualcosa di brutto sia accaduto potrebbe essere stata colpa di qualche sua mancanza o preghiera inappropriata. Ha un debole per il cibo piccante.
Barbara ottenne la propria Visione proprio grazie alla sua premura per il prossimo. Da poco entrata a far parte della Chiesa, Barbara prese in cura un bambino malato e inquieto che, dopo numerosi tentativi, riuscì infine a far addormentare con una ninnananna; assopendosi per lo sforzo, al suo risveglio si ritrovò la sua Visione tra le mani.
Nella storia, Barbara appare brevemente durante gli atti finali del capitolo di Mondstadt: dopo aver risanato Dvalin, il Viaggiatore e Venti riportano alla Cattedrale la lira sacra celeste, da loro rubata in precedenza e ora semidistrutta in combattimento, lasciando Barbara profondamente sconvolta.
È doppiata da Song Yuanyuan in cinese[26], da Laura Stahl in inglese[27], da Akari Kitō in giapponese[27], e da Yun A-yeong in coreano[28].
Diluc
Diluc Ragnvindr è un magnate dell'industria vinicola di Mondstadt, proprietario del Vigneto Prima Luce e della locanda Dono dell'Angelo. È un nobiluomo dedito a proteggere nell'ombra la regione dalle minacce più celate di Teyvat, sfruttando le sue ricchezze, le sue abilità e i suoi contatti per riuscire nell'intento. Un tempo un giovane e idealista Cavaliere di Favonius, ha maturato una visione nichilista del mondo quando ricevette dai suoi superiori l'ordine di insabbiare l'accaduto sulla morte di suo padre, che morì per proteggerlo dal centenario drago Ursa; Diluc invece si rassegnò dai Cavalieri e lasciò Mondstadt, carpendo negli anni seguenti molti segreti dei Fatui e scontrandosi con l'Ordine dell'Abisso. Dopo quattro anni di assenza fece tacitamente ritorno a Mondstadt dopo aver saputo della partenza di Varka.
Diluc ottenne la sua Visione a dieci anni, età a cui si era già dimostrato un promettente cadetto; quando lasciò Mondstadt, la abbandonò vedendola come simbolo del fallimento di tutto ciò in cui credeva, e riprendendola quando fece ritorno come mero mezzo per portare giustizia. Negli anni passati lontano da Mondstadt, Diluc ha usato l'Illusione di suo padre senza subire ripercussioni.
Nella miniserie a fumetti ambientata un anno prima del gioco, Diluc ha un ruolo principale nella storia: presentato nei suoi primi anni di vigilantismo, aiuta Amber a sgominare i Fatui e liberare Collei, e si finge l'autore dell'incidente del fuoco nero per sollevare i sospetti sulla sumeriana. Nella storia del gioco, Diluc dà a Venti e al Viaggiatore una copertura per portare avanti il loro piano e guarire Dvalin, avendo capito al volo la natura divina del bardo, e chiedendo in segreto supporto a Jean.
È doppiato in cinese da Ma Yang[29], in inglese da Sean Chiplock[30], in giapponese da Kenshō Ono[30], e in coreano da Choi Seung-hoon[31].
Razor
Razor è un ragazzo selvaggio allevato dai lupi dei boschi di Mondstadt. Figlio di due Avventurieri di Mondstadt scomparsi, Razor è stato protetto fin da infante dai lupi e da Boreas, ed è a tutti gli effetti un "ragazzo-lupo"; è molto legato alla sua famiglia-branco e raramente si fa vedere all'infuori delle zone di caccia del "Regno dei lupi", difendendo arditamente il loro territorio. Quand'era più piccolo incontrò Varka, il quale gli insegnò la lingua umana (e quindi il suo nome), a combattere con lo spadone per difendersi ed il significato dell'amicizia. Crescendo, Razor si è spinto più vicino a Mondstadt, incontrando più volte Klee e stringendo amicizia con Bennett, col quale ogni tanto va in spedizione.
Razor ottenne la sua Visione dopo che il suo branco tentò di salvarlo da un Mago dell'Abisso: la furia del vedere la sua famiglia venire abbattuta gli valse il gioiello, liberandosi e sconfiggendo il nemico. Razor non seppe controllare i suoi poteri finché non incontrò Lisa, la quale, incuriosita, lo prese sotto la sua ala per istruirlo e per fargli conoscere piano piano il mondo umano (spesso con l'aiuto di libri per bambini).
Nel gioco, Razor appare nella prima missione legata alla storia dei due gemelli e Dainsleif: sulle tracce di un agente dell'Abisso, il Viaggiatore e Dainsleif scoprono che l'Ordine stava tentando di assorbire i poteri di Boreas; dopo aver mandato all'aria i loro piani con l'aiuto di Razor, prima di congedarsi, il ragazzo-lupo avverte il Viaggiatore di fiutare un pericolo ancora maggiore nel suo futuro e di stare all'erta.
È doppiato in cinese da Zhou Shuai[32], in inglese da Todd Haberkorn[33], in giapponese da Kōki Uchiyama[33], e in coreano da Kim Seo-yeong[34].
Klee
Klee (dal tedesco, "trifoglio") è una bambina affidata ai Cavalieri di Favonius dalla madre Alice, geniale quanto famigerata avventuriera; le sue orecchie da elfo indicano che nel suo retaggio c'è sangue di esseri fatati. Nota come la Cavalier Scintilla, Klee è una bimba iperattiva il cui unico pensiero è divertirsi usando gli esplosivi di sua creazione, che sia per sconfiggere mostri o andare a pescare, senza pensare che le sue azioni faranno sì che verrà messa in punizione da Jean; Klee però sfrutta il tempo in cui è in punizione per ideare nuovi tipi di bombe e nuovi passatempi che la faranno inevitabilmente tornare in punizione in un circolo vizioso. Porta sempre con sé un animaletto di pezza chiamato Dodoco fatto per lei da sua madre ed è particolarmente legata ad Albedo, il quale bada a lei come un fratello maggiore; ha anche stretto amicizia con Razor, avendolo incontrato spesso nelle sue scorribande nei boschi.
Klee ottenne la sua Visione dopo che fece saltare in aria il suo laboratorio mentre ideava nuove bombe: nessuno sa spiegarsi perché abbia ottenuto una Visione ad una così prematuramente, la bimba sa solo che trovò il gioiello tra le ceneri dell'esplosione.
È doppiata in cinese da Hualing[35], in inglese da Poonam Basu[36], in giapponese da Misaki Kuno[36], e in coreano da Bang Yeon-ji[37].
Bennett
Bennett è un giovane avventuriero, noto per la sua immensa sfortuna. È figlio di due avventurieri di Natlan i quali, quand'era ancora in fasce perirono a causa dell'Abisso ma, in forma di spirito, riuscirono a proteggerlo dai mostri[38] finché non venne tratto fortuitamente in salvo da un membro della Gilda degli Avventurieri; portato a Mondstadt, venne cresciuto da altri membri della Gilda, che Bennett chiama tutti i suoi "papà". Si unì a sua volta alla Gilda e fondò la Brigata dell'avventura di Benny, della quale tuttavia è rimasto l'unico membro dopo che tutti i suoi compagni si sono tirati fuori per gli incidenti causati dalla sua scalogna. Nonostante ciò lo abbia reso famigerato e in parte estraniato dai più, Bennett è un inguaribile ottimista ed un ragazzo tenace, ed ha comunque degli amici e compagni d'avventura come Razor e Fischl coi quali trascorre il tempo. È sempre riconoscente verso chi lo aiuta, dati i frequenti incidenti talvolta anche gravi che gli capitano.
Bennett ottenne la sua Visione durante una spedizione particolarmente ardua: il ragazzo arrivò al suo obiettivo sanguinante e in pessime condizioni solo per non trovare nessun tesoro, e svenne a causa dell'emorragia e dell'amarezza; al suo risveglio si trovò in mano la sua Visione, che col suo calore aveva cauterizzato le sue ferite, ridonandogli spirito.
È doppiato in cinese da Mu Xueting[39], in inglese da Cristina Vee Valenzuela[40], in giapponese da Ryōta Ōsaka[40], e in coreano da Song Ha-rim[41].
Noelle
Noelle è una domestica che lavora presso i Cavalieri di Favonius, allenandosi ogni giorno col sogno di entrare a farne parte in futuro. È una ragazza tanto gentile e altruista quanto tenace e zelante - al punto che i Cavalieri stessi la chiamano la "Superdomestica"; grazie alla mole di lavoro di cui si occupa e di allenamenti a cui si sottopone, possiede una forza fisica tale da poter scaraventare intere carrozze piene di carico senza sforzo e ridurre macigni letteralmente in polvere con pochi colpi di spadone. Come riconosce la stessa Jean, sebbene sulla carta dimostri di essere ben più che pronta per far parte del corpo, ciò che boccia Noelle sono la sua ingenuità e l'eccessiva benevolenza, fattori che nel mondo reale, per di più in un lavoro come quello dei Cavalieri, potrebbero porre in pericolo lei e chi le sta intorno.
Noelle ottenne la sua Visione dopo l'ennesima selezione fallita: mentre iniziava a dubitare di sé sconfortata, vide Jean e d'istinto le fece il saluto da Cavaliere. Quando Jean ricambiò il saluto, Noelle si rincuorò e nella sua mano apparve il gioiello.
È doppiata in cinese da Yanning[42], in inglese da Laura Faye Smith[43], in giapponese da Kanon Takao[43], e in coreano da Lee Bo-hee[44].
Fischl
Fischl von Luftschloss Narfidort è una giovane investigatrice affiliata con la Gilda degli avventurieri di Mondstadt, sempre accompagnata dal fedele corvo parlante Oz, suo famiglio e braccio destro; in realtà il suo vero nome è Amy[45] ed è grande appassionata delle storie dell'omonima principessa Fischl, della quale ha ripreso l'aspetto ed i modi di fare. Spesso da piccola era sola perché i suoi genitori, entrambi avventurieri, partivano in spedizione così Amy sviluppò la persona di Fischl per gioco: crescendo Fischl divenne per Amy la persona che lei sentiva non sarebbe mai stata e decise di impersonarla per sfuggire alle sue insicurezze; crescendo, grazie alle amicizie fatte, ha però capito che non deve aver paura di chi è davvero[46]. Come "Fischl" si esprime con un tono esageratamente ricercato e ampolloso, usando giri di parole arzigogolati prontamente "tradotti" e resi comprensibili da Oz. Al di là delle apparenze, Fischl è una persona affabile ed un'avventuriera capace e attenta, al punto che è una delle poche persone ad aver intuito la natura aliena del Viaggiatore.
Fischl ottenne la sua Visione proprio come prodotto della sua forte fantasia e del suo desidero di avere un amico, ricevendo con essa anche Oz.
Fischl è doppiata in cinese da Mace[47], in inglese da Brittany Cox[48], in giapponese da Maaya Uchida[48], ed in coreano da Park Go-woon[49].
Oz è doppiato in cinese da Zhao Yuecheng[50], in inglese da Ben Pronsky[51], in giapponese da Yasunori Masutani[51], ed in coreano da Lee Hyun[52].
Sucrose
Sucrose è una giovane apprendista alchimista e prima assistente di Albedo; ha delle grosse orecchie simili a quelle di una volpe, traccia di esseri fatati nel suo lignaggio. Specializzata in bio-alchimia e spinta dal puro desiderio di scoprire e risolvere i segreti della natura, le sue scoperte le hanno fatto già guadagnare una discreta fama; la dedizione ai suoi studi però la porta a rintanarsi spesso nel suo laboratorio per giorni senza mai uscire, il che l'ha resa introversa e socialmente impacciata. Ha in Albedo una grande figura ispiratrice, avendo grande stima di lui e del suo genio e riferendosi nei suoi confronti sempre col massimo rispetto.
Sucrose ottenne la sua Visione durante un esperimento sui semi di dente di leone: quando dal calderone in cui stavano bollendo iniziò improvvisamente a uscire vapore, si fiondò sul recipiente trovando sul fondo il gioello, che però inizialmente lasciò a bollire nel composto incuriosita dalle proprietà dell'energia elementale.
È doppiata in cinese da Xiaogan[53], in inglese da Valeria Rodriguez[54], in giapponese da Akane Fujita[54], e in coreano da Kim Ha-yeong[55].
Mona
Mona Megistus è una giovane e sapiente astrologa specializzata nell'arte dell'idromanzia; si è stabilita a Mondstadt nella speranza di evitare l'ira della sua maestra, la strega Barbeloth, della quale ha involontariamente letto il diario. È fiera del mestiere che fa e ritiene che l'astrologia sia un'arte che non debba essere usata per scopi personali o di lucro ma per rendere migliore il mondo e il futuro delle persone; dall'altra parte però questa sua dedizione la porta a spendere la quasi totalità di quello che guadagna in strumenti per l'astrologia, portandola a vivere di stenti. Le sue capacità di preveggenza sono tali che le permettono di capire le intenzioni delle persone solo guardandole[56]. Mona gestisce anche una rubrica sull'Uccello a vapore, il più importante quotidiano di Fontaine.
Mona ottenne la sua Visione grazie ai suoi studi nell'idromanzia: inizialmente usava quella della sua maestra per studiare finché, una sera, la sua Visione sostituì quella che le era stata solo prestata; sebbene non abbia mai disdegnato i vantaggi che comporta avere una Visione, per Mona questi gioielli non significano nulla se confrontati alle "verità" nascoste tra le stelle che lei agogna di scoprire.
È doppiata in cinese da Chen Tingting[57], in inglese da Felecia Angelle[58], in giapponese da Konomi Kohara[58], e in coreano da Woo Jeong-sin[59].
Diona
Diona è una giovane barista della locanda Coda di gatto, proveniente dal Villaggio Acquachiara e discendente della famiglia Kätzlein (dal tedesco, "gattino"), come visibile dalle varie caratteristiche fisiche feline tra cui le orecchie e la coda. È una ragazzina pimpante che ha deciso di entrare nel giro dell'industria degli alcolici con l'obiettivo di smantellarla creando bevande vomitevoli; a sua insaputa però venne benedetta da bambina dalla fata protettrice del suo villaggio e indipendentemente da quanto possano essere orrendi o ributtanti gli ingredienti che usa nelle sue miscele, ogni tentativo finisce sempre con la creazione di bibite deliziose. Essendo il più grande magnate vinicolo della città, detesta profondamente Diluc, non sapendo che lui stesso non vede di buon occhio gli alcolici.
Diona ottenne la sua Visione un giorno che suo padre non tornava da una battuta di caccia a causa del maltempo. Il pensiero di averlo perso la fece partire nonostante la bufera e lo trovò che si riparava dal gelo sotto un ponte: una volta a casa, Diona decise di miscelargli una bevanda per farlo stare meglio e una Visione le apparve.
È doppiata in cinese da Nuoya[60], in inglese da Dina Sherman[61], in giapponese da Shiori Izawa[61], e in coreano da Woo Jeong-sin[62]
Albedo
Albedo è il prodigioso Capo alchimista e Capitano della Squadra investigativa dei Cavalieri di Favonius noto come il Kreideprinz (dal tedesco, "principe di gesso"). È un individuo schivo che passa il tempo da solo nel suo laboratorio costruito sul gelido e pericoloso Picco del Drago, scendendo a valle solo per motivi di ricerca o coordinare i suoi subordinati; non stringe troppe relazioni ma tra tutti, ha un legame bizzaro ma molto stretto con Klee, che è come una "sorella minore". Albedo è un omuncolo creato secoli prima degli eventi del gioco da Rhinedottir, straordinaria alchimista di Khaenri'ah: oltre alla manipolazione della materia inorganica, proprio la tradizione alchemica della nazione perduta gli ha permesso di padroneggiare l'abiogenesi ed è quindi in grado di sfruttare l'energia elementale per trasmutare o creare esseri viventi, sia animali sia vegetali. In parte spinto dalla sua natura, in parte dall'incompiutezza degli insegnamenti lasciatigli da sua "madre", Albedo è deciso a svelare i segreti più nascosti del mondo per poterne comprendere i meccanismi.
Albedo ottenne la sua Visione semplicemente studiando, accettandola freddamente sia come un ulteriore strumento per comprendere i misteri del mondo sia come uno dei misteri da risolvere.
Albedo ha missioni evento a lui dedicate, incentrate sui fenomeni che avvengono sul Picco del Drago: la prima parte ruota attorno alle proprietà tossiche dei resti sepolti e congelati del drago Durin; la seconda vede lo scontro tra Albedo ed una sua versione incompleta; la terza (l'unica facente parte della storia principale) riguarda il risveglio di Durin, che costringe Albedo a dover uccidere il drago nero prima che possa rigenerarsi e provocare l'estinzione della vita a Mondstadt.
È doppiato in cinese da Mace[63], in inglese da Khoi Dao[64], in giapponese da Kenji Nojima[64], e in coreano da Kim Myung-jun[65].
Rosaria
Rosaria è una suora della Chiesa di Favonius in cui ha il ruolo di "inquisitrice": il suo approccio pragmatico e la sua mancanza di fede mal si accostano all'immagine di una suora, difatti lei stessa consiglia alle persone di rabboccarsi le maniche darsi da fare piuttosto che pregare. Sotto la sua freddezza quasi imperscrutabile, si cela una grande riconoscenza per i mondstadiani: Rosaria venne rapita da bambina e cresciuta tra i banditi ma ricevette l'opportunità di tornare nella società da Varka dopo che i Cavalieri sgominarono la banda, e decise che doveva ripagare qusta generosità nell'unico modo che conosceva, ovvero eliminare ogni minaccia per la città. La sua pragmaticità si riflette appieno nei suoi modi di fare e nel suo carattere, ponendo l'onestà (specie verso se stessi) al di sopra di tutto. Spesso si ritrova per bere in taverna con Kaeya.
Rosaria ottenne la sua Visione che era ancora poco più di una bambina, quando viveva tra i banditi: una sera tentò di scappare ma venne raggiunta e costretta dallo stesso bandito che la rapì, ormai anziano, a lottare; quando venne trovata dalla banda, videro che Rosaria aveva ucciso il vecchio bandito e teneva in mano la Visione. Sull'accaduto Rosaria si chede spesso se quel vecchio bandito, forse mosso da affetto, le avesse permesso di prendere il suo posto affinché sopravvivesse.
È doppiata in cinese da Zhang Anqi[66], in inglese da Elizabeth Maxwell[67], in giapponese da Ai Kakuma[67], e in coreano da Kim Bo-na[68].
Eula
Eula Lawrence è la Capitana della Compagnia di ricognizione dei Cavalieri di Favonius, nota come la Cavaliere dell'Onda danzante. È una donna dalla lingua tagliente, a suo modo orgogliosa e che minaccia che si "vendicherà" di chiunque le "manchi di rispetto"; in realtà Eula è una persona per bene e i suoi modi di fare sono sottoprodotti dell'essere discendente del decaduto tirannico clan Lawrence, dal quale Eula si è distanziata: dopo aver disconosciuto la sua famiglia e lottando contro ogni pregiudizio, è riuscita a diventare un Cavaliere rispettato. Grazie alla sua abilità nella scherma è diventata la portatrice del "sigillo glaciale", uno dei più alti encomi dei Lawrence che Eula ha voluto conquistare come smacco e "vendetta" verso la sua famiglia prima di abbandonarla. Ha molta stima di Jean per averla aiutata a dimostrare il proprio valore ed è particolarmente legata ad Amber, con la quale passa molto tempo. È anche un'abile danzatrice.
Eula ottenne la sua Visione quando decise di liberarsi dall'oscurità che la sua famiglia, un tempo a capo di Mondstadt, continua a trascinarsi dietro: ragionando su chi fosse veramente lei dietro tutti i discorsi di "vendetta" e "decadenza" fatti dai suoi parenti, Eula infine decise di porre se stessa prima del suo cognome e fare tabula rasa, ottenendo il gioiello come simbolo della sua rinascita.
È doppiata in cinese da Ziyin[69], in inglese da Suzie Yeung[70], in giapponese da Rina Satō[71], e in coreano da Kim Hyeon-ji[72].
Mika
Mika Schmidt è il giovane e diligente topografo della Compagnia di ricognizione dei Cavalieri di Favonius, che ambisce a diventare un famoso cartografo: questa sua passione deriva da sua madre, un'esploratrice ed autrice, la quale gli manda spesso lettere in cui descrive riccamente ogni posto che ha visitato. Nonostante sia una persona socievole, la sua timidezza lo mette difficoltà quando parla con qualcuno per la prima volta, specie se è un membro importante dei Cavalieri o un avventuriero famoso; tra le persone che più gli danno lavoro c'è Klee, che abusando dei suoi esplosivi spesso causa variazioni della conformazione del terreno costringendolo a rivedere le sue mappe. Cerca sempre di svoglere il suo lavoro in modo efficiente per facilitare quello dei Cavalieri. Ha uno stile di combattimento inusuale che comprende l'uso combinato di lancia e balestra, insegnatogli da Varka.
Mika ottenne la sua Visione durante una delle sue primissime missioni, in cui si ritrovò messo alle strette da due Maghi dell'Abisso: determinato ad avvisare gli altri Cavalieri della minaccia ad ogni costo, a Mika apparve il gioiello e riuscì così a contrattaccare e fuggire.
È doppiato in cinese da Deng Youxi[73], in inglese da Robb Moreira[74], in giapponese da Yūko Sanpei[75], e in coreano da Yoon Eun-seo[76].
Altri personaggi
Dvalin
Un drago nato da un filone di energia elementale puro. Incuriosito dagli umani, Barbatos lo trovò e gli insegnò come comandare i suoi poteri, diventando col tempo servitore e amico del dio e sorvegliando i cieli per difendere Mondstadt. Prima del Cataclisma di Khaenri'ah, quando le esalazioni di Durin divennero una minaccia per i mondstadiani, Dvalin venne evocato da Barbatos per abbatterlo: Dvalin vinse il drago nero ma rimase avvelenato e andò in letargo, risvegliandosi secoli dopo solo e osteggiato dai mondstadiani, i quali avevano dimenticato la sua identità e le sue gesta; in preda alla frenesia causata dal veleno di Durin, Dvalin venne convinto dall'Ordine dell'Abisso a vendicarsi iniziando a scatenare tempeste su Mondstadt e divenne noto come Terrore alato, venendo infine liberato dal giogo dell'Ordine e curato dal veleno grazie agli sforzi di Venti e del Viaggiatore.
È doppiato in cinese da Peng Bo[77], in inglese da Brook Chalmers[78], in giapponese da Shunsuke Takeuchi[78], e in coreano da Pyo Yeaon-jae[79].
Boreas
Un antico dio noto anche come Andrius, signore delle bufere e del Regno dei Lupi. Durante la Guerra degli Dèi lottò ferocemente contro Decarabian per il controllo su Mondstadt, coprendo la regione nel ghiaccio: nonostante la disfatta del suo nemico, Boreas non si ritenne degno di governare la regione poiché non provava compassione verso gli umani, permettendo l'ascesa di Barbatos come nuovo dio dei venti e di Mondstadt; Boreas decise così di trascendere il piano materiale e diventare uno spirito dalle fattezze di lupo per vegliare sulle sue terre e, su richiesta Barbatos, all'evenienza sull'intera Mondstadt. Nonostante sia uno spirito schivo, Boreas permette agli individui che ritiene meritevoli di provare il loro valore in duello.
Come molte altre entità divine nel gioco, il nome divino di Andrius fa riferimento ad un demone elencato nell'Ars goetia: in particolare pare faccia riferimento ad Andras, che ha tra le sue caratteristiche quella di apparire cavalcando un lupo nero; il suo nome alternativo invece, Boreas, si rifà al dio greco dei venti del nord.
È doppiato in inglese da Jacob Craner[80], in giapponese da Taiten Kusunoki[80], e in coreano da Hanshin[81].
Varka
Il Gran maestro dei Cavalieri di Favonius e noto come il Cavaliere di Boreas, partito un anno prima degli eventi del gioco in spedizione portando con sé buona parte dei cavalieri e lasciando Mondstadt sotto la protezione di Jean; è noto per essere uno dei combattenti più formidabili della regione, e le sue capacità dentro e fuori dal campo di battaglia instillano gran fiducia in tutti quelli che lo conoscono. Varka ha dimostrato spesso una grande umanità, ad esempio avendo accolto Rosaria nonostante fosse cresciuta tra i banditi e aiutando Razor nei suoi primi passi per capire il mondo umano. Durante la spedizione il suo gruppo ha incrociato quello di Capitano, accordandosi con il Messaggero per evitare scontri tra i Cavalieri e i Fatui. Attualmente ha raggiunto la regione del Nod-Krai, obiettivo della sua spedizione.
È doppiato in cinese da Hao Xianghai[82], in giapponese da Tomokazu Sugita[83], e in coreano da Park Sang-hoon[84].
Alice
Una rinomata avventuriera e geniale inventrice nonché madre di Klee, partita prima degli eventi del gioco alla scoperta del mondo e lasciando sua figlia in custodia ai Cavalieri: le sue conoscenze in numerosi ambiti sono talmente vaste che lo stesso Albedo la descrive come una "maga quasi onnipotente", tant'è che è stata capace di creare un'avventura per sua figlia nel perduto Arcipelago della Mela dorata[85] e, assieme a Barbeloth e Andersdotter, di creare il mondo immaginario di Simulanka[86]. È inoltre la fondatrice e leader dell'Hexenzirkel (dal tedesco, "circolo delle streghe"), un gruppo di potenti maghe dedito principalmente alla comprensione dei segreti di Teyvat.
È doppiata in cinese da Zhang Qi[87], in inglese da Rachel Kimsey[88], in giapponese da Kikuko Minoe[89], e in coreano da Yeo Min-jeong[90].
Soggetto Due
Una versione primordiale di Albedo, distinguibile solo per la mancanza di un motivo dorato sul collo e apparso al Picco del Drago[91]. Questa copia incompleta venne definita un fallimento da Rhinedottir e fatta divorare a Durin ma riuscì a sopravvivere per secoli dentro al drago fino a liberarsi dai suoi resti congelati e, osservando Albedo vivere tra gli umani, decise di prenderne il posto ad ogni costo. Inizialmente tentò di sbarazzarsi di Albedo usando un ulteriore clone vegetale ma questo venne sconfitto dal Viaggiatore; dopo questo fallimento viene trovato e confrontato da Albedo e, sebbene non venga fatto vedere, viene rivelato in seguito che sia stato abbattuto e seppellito. Il suo corpo è stato in seguito assorbito dai resti di Durin.
È doppiato in cinese da Mace[63], in inglese da Khoi Dao[64], in giapponese da Kenji Nojima[64], e in coreano da Kim Myung-jun[65].
Durin
Un drago nero creato da Rhinedottir prima della distruzione di Khaenri'ah. Durin era un essere di animo buono che arrivò a Mondstadt con l'intento di vivere pacificamente tra gli umani e tramandare le storie della sua nazione distrutta; tuttavia non si accorse che le sue emanazioni tossiche stavano distruggendo l'ecosistema della regione e Barbatos e Dvalin furono costretti ad abbatterlo per evitare ulteriori conseguenze, isolando i suoi resti e le tossine col gelo magico della montagna che da quel momento in poi verrà chiamata "Picco del Drago". Nonostante sia morto cinque secoli prima degli eventi del gioco, il suo cuore pulsava ancora[92] all'interno del monte e gli studi compiuti da Albedo indicavano che Durin si sarebbe potuto ridestare[93]. Dopo aver assorbito il corpo del Soggetto Due, l'odio di quest'ultimo verso Albedo ha traviato Durin, portando i mostri corrotti dall'energia del drago nero ad attaccare Mondstadt; diventato una minaccia, per evitare che Durin si potesse risvegliare del tutto causando la distruzione della biosfera della nazione, Albedo è riuscito a trasferire la forza vitale del drago dentro Mini Durin, donandogli una forma umanoide e uccidendo Durin nel processo.
Mini Durin
Una copia di Durin creata dalla strega Andersdotter nel libro magico di Simulanka; nonostante sia un essere gentile, è stato ostracizzato dagli abitanti di Simulanka a causa del suo aspetto e si è lasciato convincere di essere malvagio, diventando il "cattivo" della storia. Dopo essere entrati nel libro, viene aiutato dal Viaggiatore e in particolare da Scaramouche, il quale, rispecchiandosi nel drago, lo fa tornare in sé, diventando suo amico e facendogli ottenere una nuova forma di draghetto con cui può esplorare il mondo fuori da Simulanka[94]. In seguito, aiutato da Albedo, riesce ad ottenere un nuovo corpo umanoide sfruttando l'energia vitale di Durin.
Liyue
Liyue (璃月T, Lí yuèP, lett. "Luna di vetro") è la seconda nazione visitata dal Viaggiatore, nota come la nazione dei contratti. Si trova nella zona centro-orientale di Teyvat ed è una regione piena di rilievi e vette che circondano una vallata interna ricca di fiumi e acquitrini, lungo i quali si sono sviluppati alcuni centri abitati tra cui la capitale Porto di Liyue (璃月港T, Líyuè-gǎngP), che si affaccia sul mare: ciò, combinato con la ricchezza del suolo della regione, rende il commercio il cuore pulsante della città, la quale è anche sede della zecca che conia tutte le monete di tutta Teyvat, il Palazzo Dorato (黃金屋T, Huángjīn-wūP). Ai confini della nazione c'è anche la più grande miniera del continente, la Voragine, formatasi in seguito ad un impatto meteorico avvenuto millenni prima.
Zhongli
Il dio[C 1] della roccia e dei contratti Morax, noto anche come Rex Lapis, che attualmente vive a Porto di Liyue sotto le spoglie mortali di Zhongli (鍾離T, ZhōnglíP), un calmo e riservato gentiluomo, consigliere dei servizi funebri Wangsheng, e rinomato in città per le sue vaste conoscenze. Morax è un dio che vive da almeno seimila anni ed è stato testimone di una gran quantità di eventi in tutta Teyvat; tuttavia, se non per determinate circostanze, Morax ha spesso preferito esserne solo spettatore come custode della storia.
Uno dei pochi eventi di cui Morax è stato protagonista è stata la Guerra degli Dèi. Già prima che il conflitto arrivasse a Liyue, Morax aveva da secoli formato l'Adunanza di Guili (歸離集T, Guīlí-jíP, lett. "l'assemblea del ritorno e della partenza"), un'alleanza con la dea della polvere Guizhong, gli adepti e altri dèi minori, che assieme riuscirono a difendersi dalle minacce di altri dèi e creature tra cui numerose bestie marine, i resti delle lotte contro le quali sono le isole nel mare di Liyue formate dai resti erosi delle enormi lance di pietra che Morax usò in battaglia. L'Adunanza si sciolse con la morte di Guizhong, costringendo gli altri membri a scappare; solo secoli dopo, rispettando il contratto stipulato con i mortali, Morax riuscì a riunire le persone e fondare Porto di Liyue, chiedendo agli yaksha di difendere la regione dai mostri. Con la fine della guerra, Morax divenne uno dei Sette e si dedicò alla gestione della sua nazione attraverso le Sette Stelle (七星T, QīxīngP), l'organo di governo di Porto di Liyue.
Qualche secolo dopo, Morax decise decise di voler vedere il mondo occhi mortali mettendo piede a Porto di Liyue come Zhongli e, per evitare indiscrezioni, indisse il Rito della discensione (請仙T, Qǐng XiānP, lett. "Richiesta immortale"): una cerimonia in cui, usando la sua forma draconica, sarebbe "sceso" una volta l'anno a Liyue per dare le indicazioni per l'anno a venire; tra le motivazioni di questa scelta c'è il tentativo di capire l'Erosione, una "forza" a cui nemmeno gli dèi possono sfuggire e che col passare del tempo cancella ogni traccia lasciata da ogni creatura. Nonostante cerchi di vivere come un mortale, Zhongli è talvolta sconsiderato in alcune situazioni: in particolare, essendoci tra i suoi poteri quello di creare denaro (la moneta di Teyvat si chiama "mora" perché fu creata da Morax), spesso non bada al prezzo di ciò che acquista, richiedendo prestiti che in seguito ripaga. Stanco del suo ruolo e spinto a voler rendere il suo popolo definitivamente autonomo da sé, col supporto della Tsaritsa inscena segretamente la morte di Morax proprio durante la visita del Viaggiatore a Liyue: facendosi accompagnare da quest'ultimo per organizzare il funerale a "Morax", Zhongli gli mostra come nonostante l'apparenza, le tensioni tra gli adepti e le Sette Stelle per il controllo della città rischino ora di destabilizzarla e comprometterne il futuro ma, dando fiducia alla sua gente ed al Viaggiatore, rimane piacevolmente soddisfatto quando le due fazioni riescono a mettere da parte le rispettive differenze per salvare al città dal mostro marino Osayal, e rivelando infine il suo piano al Viaggiatore dopo che, come parte dell'accordo con la Tsaritsa, cede la sua gnosi ai Fatui.
Come molte altre entità divine nel gioco, il nome di Morax fa riferimento ad un demone elencato nell'Ars goetia: in particolare all'omonimo Morax, il quale si dice insegni agli uomini le scienze e che possa far cadere meteore, caratteristiche che si riflettono nelle vaste conoscenze e nelle abilità di Zhongli.
È doppiato in cinese da Peng Bo[95], in inglese da Keith Silverstein[96], in giapponese da Tomoaki Maeno[96], e in coreano da Pyo Yeong-jae[97].
Xiao
Beidou
Ningguang
Xiangling
Xingqiu
Chongyun
Qiqi
Keqing
Xinyan
Ganyu
Hu Tao
Yanfei
Shenhe
Yun Jin
Yelan
Yaoyao
Baizhu
Xianyun
Gaming
Lan Yan
Inazuma
Inazuma (稲妻? lett. "fulmine") è la terza nazione visitata dal Viaggiatore, nota come la nazione dell'eternità. Situata nell'estremo oriente di Teyvat, un tempo era un'unica regione ma a seguito di una grande inondazione, rimane ora solo un arcipelago remoto separato dal resto delle nazioni dal mare, perlopiù selvaggio e con pochi insediamenti umani. Il terreno è impregnato del potere della Shogun Raiden e in alcune zone è talmente concentrato da risultare nocivo per le persone che vi sostano. Al di sotto di Inazuma si trova Enkanomiya (
Shogun Raiden
La dea[C 1] di electro, che domina Inazuma in modo autoritario. Nonostante non sia noto ai più, l'epiteto di "Shogun Raiden" (雷電将軍?, raiden shōgun, lett. "comandante di tuoni e saette") in realtà non rappresenta una sola persona ma è condiviso tra tre entità distinte.
Makoto
La dea dei fulmini Baal, nota come Raiden Makoto (雷電 眞?), fu la prima dea[C 1] di electro e governò Inazuma dalla fine della Guerra degli Dèi fino alla Catastrofe di Khaenri'ah, in cui morì; il suo ideale di "eternità" era di rendere ogni momento della vita "eterno" dandogli importanza. Aveva uno spiccato senso del comando e perciò, lasciando che sua sorella pensasse a combattere, lei si occupava maggiormente di gestire la nazione in maniera giusta usando la forma umana di Makoto, e tentando al contempo di convincere sua sorella ad abbandonare i propri ideali più estremi. Il suo acume e la premura verso sua sorella e la sua nazione continuarono anche dopo la sua morte, ponendo le basi per il futuro di Inazuma con la creazione del Sakura sacro (神櫻?, Shin'ou), un enorme albero di sakura apparso nel momento esatto della sua dipartita, e la cui energia spirituale scacciò i mostri dell'Abisso e buona parte degli yōkai malvagi.
Come molte altre entità divine nel gioco, il nome di Baal fa riferimento ad un demone elencato nell'Ars goetia: in particolare a Bael (o Baal), i cui domini si estendono a oriente.
Ei
Beelzebub, nota come Raiden Ei (雷電 影?), è la dea gemella minore di Baal e seconda dea[C 1] di electro, che ha governato di Inazuma dalla morte di sua sorella. Ha sempre vissuto all'ombra di questa, comportandosi come se fossero la stessa persona agli occhi dei mortali e poiché era più forte in combattimento rispetto a Makoto, appariva prevalentemente per combattere gli altri dèi rivali della regione. Quando uscirono vittoriose dalla Guerra degli Dèi, Ei sacrificò la propria forma corporea affinché Makoto ascendesse a dea di electro, la quale poi racchiuse la coscienza di Ei in un corpo artificiale, resuscitandola e rendendola la sua kagemusha (影武者? lett. "guerriero d'ombra") affinché, come in passato, governassero Inazuma assieme come se fossero un unico dio, spartendosi i doveri: Makoto quelli amministrativi, Ei quelli militari.
Con la morte di Makoto, Ei assunse il comando totale di Inazuma mantenendo il nome "Baal" ma divenne più distante dai mortali e per prima cosa si costruì un nuovo corpo artificiale; dopo un primo tentativo "fallimentare", creò la Shogun così che il suo ideale di "eternità" venisse applicato per difendere Inazuma dai Princìpi celesti. Ei infatti, nonostante dimostri una certa arguzia e curiosità per il mondo, talvolta si lascia trasportare dalle proprie emozioni, e il dolore provato per la morte di sua sorella nonché dei suoi amici e alleati, le hanno rafforzato l'idea che "eternità" significhi "immobilità" e che l'evoluzione sia un pericolo che vada evitato ad ogni costo. Per ultimare il suo piano, dopo aver constatato che la Shogun avrebbe agito seguendo i suoi ideali, Ei diede la gnosi di sua sorella a Yae affinché la custodisse e racchiuse la propria coscienza in uno spazio mentale all'interno della Shogun, lasciando nelle mani di quest'ultima il governo della nazione mentre lei meditava per raggiungere ella stessa "l'eternità".
Dopo essere rimasta nel suo spazio mentale completamente sola per alcuni secoli, la volontà e le abilità peculiari del Viaggiatore gli hanno permesso di entrare fisicamente in questa dimensione e di interagire con Ei, usando queste occasioni per convincerla ad agire per il bene degli inazumani anziché per i propri ideali, riuscendo infine a sconfiggerla. A seguito di ciò, Ei ha anche ricominciato a prendere possesso della Shogun e a vivere tra la sua gente per essere più cosciente delle sue scelte e riscoprire un mondo a cui aveva voltato le spalle.
Come molte altre entità divine nel gioco, il nome di Beelzebub fa riferimento ad un demone, pur non elencato nell'Ars goetia: in particolare si riferisce a Ba'al Zebub (in italiano Belzebù).
La Shogun
Un "pupazzo" creato quattro secoli prima dell'inizio del gioco da Ei, lasciato da questa a comando di Inazuma per raggiungere "l'eternità" ed evitare le ire dei Princìpi Celesti. In quanto incarnazione degli ideali di Ei, la Shogun ha una personalità distaccata e razionale, dedita unicamente a trovare ogni modo possibile per mantenere "l'eternità": sebbene sia estremamente efficiente in questo compito, ciò la rende anche piuttosto suscettibile alle influenze esterne, le quali devono solo dimostrare che una certa legge sia vantaggiosa per il suo scopo affinché la Shogun la applichi. La sua freddezza inoltre la fa governare col pugno di ferro e senza la remora di arrivare anche a decisioni estreme, come quella di isolare Inazuma dal resto di Teyvat creando ai suoi confini una costante e violenta tempesta di fulmini.
Dopo secoli di relativa calma per Inazuma, a causa dei Fatui, la Shogun decide di promulgare il "decreto di caccia alle Visioni" (目狩り令?, megari-rei, lett. "ordine di caccia agli occhi") e sequestrare le Visioni di ogni inazumano: i disordini causati da questa legge hanno favorito il commercio illegale di Illusioni ed ha rescisso il legame tra le persone e le Visioni, causando diffusi e gravi malesseri nella popolazione. Giunto ad Inazuma, la Shogun vede il Viaggiatore come nemico dell'eternità e nel tentativo di giustiziarlo al loro primo incontro, gli consente inavvertitamente di entrare in contatto con Ei. Dopo aver scoperto le macchinazioni dei Fatui, il Viaggiatore tenta di rivelare la verità alla Shogun e per convincerla, sfida a duello Signora, vincendo: la Shogun quindi giustizia Signora e accoglie l'aiuto del Viaggiatore, permettendogli di lasciare il palazzo imperiale vivo in cambio. Fedele alla propria parola, la Shogun tenta di attaccarlo solo una volta fuori dal perimetro dell'edificio ma il Viaggiatore viene salvato da Kazuha e riesce ad entrare nuovamente in contatto con Ei, sfidandola a duello e convincendola a modificare le leggi. In seguito al cambio di idee di Ei, la Shogun percepisce questa conversione come sintomo che stesse soccombendo all'Erosione e, seguendo il suo protocollo, tenta dapprima di impedirle di prendere il controllo e poi la sfida in un duello all'ultimo sangue in una dimensione al di fuori del tempo: dopo secoli di lotta strenua, la Shogun alla fine perde il duello e, constatando l'integrità di Ei, prende atto del suo cambiamento e ritorna sotto il suo comando.
Sono tutte e tre doppiate in cinese da Juhuahua[98], in inglese da Anne Yatco[99], in giapponese da Miyuki Sawashiro[99], e in coreano da Park Ji-yoon[100].
Kamisato Ayaka
Kaedehara Kazuha
Yoimiya
Sayu
Kujou Sara
Sangonomiya Kokomi
Thoma
Arataki Itto
Gorou
Yae Miko
Kamisato Ayato
Kuki Shinobu
Shikanoin Heizou
Kirara
Chiori
Yumemizuki Mizuki
Sumeru
Sumeru è la quarta regione visitata dal Viaggiatore, nota come la nazione della saggezza. La regione è divisa in due: la Foresta di Dharma, composta da fitte foreste pluviali, e la Grande Sabbia Rossa, un arido deserto che si estende verso il sud di Teyvat; le due aree sono separate dal Muro di Samiel, una formazione rocciosa creata dalla dea Rukkhadevata per proteggere la foresta dalla desertificazione. La capitale della regione, Città di Sumeru, è costruita sopra e dentro un gigantesco albero millenario chiamato l'Albero divino ed è sede dell'Akademiya, il più importante centro di studi e ricerca accademica del continente nonché l'organo di potere della città.
Rukkhadevata
La precedente dea della saggezza e prima dea[C 1] di dendro non ché incarnazione stessa dell'Irminsul, "l'albero del mondo" in cui tutte le linee geomantiche di Teyvat convergono per accumulare tutta la conoscenza. In origine era una dea minore di una piccola oasi che, quando i Princìpi celesti trasformarono Sumeru in un deserto, si alleò col signore dei deserti Deshret e la dea dei fiori Nabu Malikata, mettendo sotto la loro egida l'intera regione e donando pace e prosperità alla loro gente. Secoli dopo, quando Malikata previde il Cataclisma, donò a Rukkhadevata parte del suo potere naturale per difendere la natura e si sacrificò per dare a re Deshret l'occasione di comprendere la "conoscenza proibita" così da usarla contro i Princìpi celesti - tuttavia questa decisione ruppe il rapporto tra le tre divinità e, lasciando a Deshret il dominio sul deserto, Rukkhadevata rese la parte a nord della regione nuovamente rigogliosa e creò gli Aranara per imbrigliare il potere dei sogni per proteggere la nuova foresta; creò inoltre il Sistema dell'Akasha per far sì che il suo popolo potesse espandere e condividere il proprio sapere.
Tuttavia le azioni di Deshret e Malikata ebbero conseguenze che, nel corso dei secoli, si estesero in tutta Sumeru e il tentativo di usare la conoscenza proibita portò due piaghe: l'Avvizzimento, che iniziò a far imputridire le piante, e l'Eleazar, una malattia che uccide lentamente ma inesorabilmente chiunque la contragga; in nome della loro antica amicizia, Rukkhadevata cercò in ogni modo di aiutare Deshret a contenere la conoscenza proibita ed il contagio, usando talmente tanto potere che la dea stessa cambiò forma tornando bambina; alla fine Deshret si sacrificò per rallentare l'epidemia, lasciando a Rukkhadevata il compito di trovare una soluzione definitiva. Rukkhadevata morì secoli dopo durante il Cataclisma, in cui combatté al fianco di Egeria per proteggere l'Irminsul: quando questa morì, Rukkhadevata ancorò i resti del suo potere divino alla terra e generò un albero, l'Harvisptokhm, che assorbì le energie abissali scacciando i mostri. Tornata all'Irminsul in procinto di perire, capì che l'albero del mondo stesso era infetto e quindi anche lei così, con le sue ultime forze, creò Nahida affinché potesse finalmente debellare l'infezione della conoscenza proibita.
Nahida
Buer, nota anche come Kusanali o Nahida, è l'attuale dea[C 1] di dendro e la seconda incarnazione di Rukkhadevata, e per questo chiamata (anche in modo dispregiativo) "Sua Eccellenza Minore". Nonostante sia stata creata da Rukkhadevata infondendo il proprio potere nel ramo più puro dell'Irminsul, Kusanali è stata ostracizzata fin dalla sua nascita dall'Akademiya ed ha vissuto per secoli isolata nel suo santuario, venendo vista unicamente come motore del Sistema dell'Akasha e perciò imprigionata dai saggi dell'Akademiya, i quali spingono la nazione a celebrare la defunta Rukkadevata piuttosto che riconoscere Kusanali; nonostante ciò, Kusanali ha un esiguo circolo di devoti. Nonostante sia isolata, il suo legame con l'Akasha le permette comunque di "spiare" il mondo esterno attraverso i terminali dei sumeriani (cosa che in parte l'affligge quando testimonia l'astio che la sua stessa gente ha nei suoi confronti) e potrebbe anche possedere temporaneamente qualunque entità connessa al Sistema, potere che non usa per rispetto altrui.
Dopo secoli in questa condizione, Nahida trova la sua opportunità per scappare dal giogo dei saggi quando il Viaggiatore, ora connesso a sua volta all'Akasha, rimane intrappolato in un samsara: tramite piccoli aiuti, Nahida riesce a far capire al Viaggiatore come interrompere il ciclo prendendo possesso di Katherine e investigando assieme, scoprono che il samsara era stato indotto dai saggi stessi i quali, convinti da Dottore, volevano usare il potere dei sogni delle persone per raccogliere energia sufficiente ad elevare Scaramouche a divinità; non potendo scappare dal suo santuario, Nahida si limita a dare altre indicazioni al Viaggiatore affinché trovi il modo per fermare i saggi, i quali possono monitorare lui e i suoi alleati grazie all'Akasha. Viene infine liberata dal Viaggiatore quando questi si infiltra nel santuario e, al suo fianco, combatte contro la forma divina di Scaramouche, sconfiggendola e recuperando la gnosi di electro: in possesso di due gnosi, Nahida riesce a ritrovare l'ultimo ricordo di Rukkhadevata, la quale le spiega che il suo compito è di distruggerla affinché con la sua sparizione, l'Irminsul sia purificato e l'Avvizzimento debellato, cosa che Nahida fa riluttantemente; questo inoltre fa sì che Rukkhadevata, eliminata dalla memoria del mondo, non esista più nei ricordi delle persone, nemmeno di Nahida - l'unico a ricordarsi di lei è il Viaggiatore in quanto non facente parte di Teyvat.
Dopo la purificazione dell'Irminsul, Nahida viene avvicinata da Dottore, finendo per contrattare con lui: dopo un iniziale stallo, Dottore riesce ad impossessarsi di entrambe le gnosi e Nahida, in cambio, lo costringe ad eliminare ogni sua copia e scopre che il cielo di Teyvat sia "finto", una nozione inesistente persino nell'albero del mondo.
Come molte altre entità divine nel gioco, il nome di Buer fa riferimento ad un demone elencato nell'Ars goetia: in particolare si riferisce all'omonimo Buer, il quale si dice che insegni la filosofia naturale e la logica, caratteristiche riflesse nel titolo di Nahida di dea della saggezza.
Sono doppiate entrambe in cinese da Hualing[101], in inglese da Kimberley Anne Campbell[102], in giapponese da Yukari Tamura[102], e in coreano da Park Shi-Yoon[103].
Tighnari
Collei
Dori
Cyno
Candace
Nilou
Layla
Faruzan
Alhaitham
Dehya
Kaveh
Sethos
Fontaine
Fontaine (dal francese "fontana") è la quinta regione visitata dal Viaggiatore, nota come la nazione della giustizia. Estentendosi verso ovest dal centro di Teyvat, Fontaine è situata nel Grande Lago Terrestre: una placca continentale che si erge in mezzo al mare, separata e delimitata dal resto del continente da una corona di alte cascate; sull'altopiano, Fontaine è composta da varie aree montuose divise da fiumi e corpi d'acqua, ed è la sorgente principale di tutta l'acqua di Teyvat. Come Snezhnaya, è tecnologicamente più avanzata rispetto alle altre nazioni ed è considerata un centro di arte e bellezza: in particolare il teatro è apprezzato dai fontainiani al punto che la drammaticità è diventata un punto focale dei processi giudiziari, i quali sono aperti al pubblico e si svolgono nell'Opéra Épiclèse, il teatro più prestigioso della nazione.
Focalors
La dea[C 1] dell'acqua e della giustizia, successore di Egeria. Nata come oceanide al pari di tutte le creature generate da Egeria, ottenne una forma umana quando questa infuse le oceanidi dell'acqua del Mare primordiale; questo venne malvisto dai Princìpi celesti e condannarono Egeria e il "dio di hydro", il quale per il suo "peccato" avrebbe dovuto assistere impotente nel vedere tutta la vita di Fontaine disciogliersi nuovamente nel Mare primordiale - una profezia che, seppur in parte dimenticata, è rimasta nella memoria comune dei fontainiani. Eletta come nuovo dio di Fontaine per volontà di Egeria prima di morire, Focalors[C 2] ha passato la sua vita a trovare un modo per evitare il giudizio dei Princìpi celesti e divise il suo corpo usando la gnosi di hydro: Focalors, la parte divina, sarebbe stata racchiusa nell'Oratrice Mécanique (un macchinario che, in unione allo Iudex di Fontaine, determina la sentenza dei processi) mentre la parte umana, Furina, avrebbe interpretato il ruolo della dea dell'acqua per ingannare i Princìpi in attesa che il suo piano potesse essere attuato - per fare ciò, Furina sarebbe stata completamente ignara della sua vera natura e Focalors la maledì, rendendola immortale fintanto Focalors fosse viva. Focalors capì infatti che l'unico modo per risparmiare i fontainiani sarebbe stato raggirare i Princìpi e sfruttare la loro sentenza contro di loro: mediante l'Oratrice Mécanique, Focalors ha passato cinque secoli ad accumulare energia cosìcché, giunto il momento, avrebbe potuto condannare a morte il "dio di hydro" e distruggere con esso il rispettivo trono divino, facendo sì che l'autorità elementale sulle acque tornasse al suo legittimo proprietario, il quale avrebbe quindi salvato tutti proprio mentre la profezia si stava compiendo.
Poiché priva della sua parte umana, Focalors è piuttosto fredda e non esprime particolari emozioni, tuttavia mostra di avere almeno in parte gli stessi interessi di Furina, con la quale condivide l'amore per il teatro e un forte senso di sacrificio; quest'ultimo, assieme al suo spiccato ingegno, furono ciò che la rese l'unico papabile successore per Egeria perché sarebbe stata l'unica capace di trovare un modo per salvare l'intera Fontaine da una sentenza ingiusta.
Come molte altre entità divine nel gioco, il nome di Focalors fa riferimento ad un demone elencato nell'Ars goetia: in particolare si riferisce a Focalor, il quale si dice che anneghi gli uomini e abbia il controllo sul mare, tratti riflessi nella profezia sulla distruzione di Fontaine.
Furina
Furina de Fontaine è una rinomata stella dello spettacolo e la "dea" di Fontaine. Esuberante e appariscente, vive per il dramma e non perde l'occasione per mettersi in mostra, atteggiamento adorato dal suo popolo che è anche il suo pubblico. Al contrario di Focalors, dimostra un carattere ingenuo e talvolta infantile, tenuto a bada dallo Iudex Neuvillette, che le funge suo malgrado da braccio destro e assistente essendo loro due le massime cariche di Fontaine. Tuttavia questo è in maggior parte frutto della maschera che indossa costantemente: quando "nacque" infatti, Focalors le spiegò che avrebbe dovuto interpretare il ruolo del dio di hydro e che nessuno avrebbe dovuto mai dubitare di ciò o Fontaine sarebbe stata spacciata; quando si presentò al suo popolo, Furina tentò un approccio più cauto e veritiero ma la gente subito mostrò avvisaglie di sfiducia così cambiò radicalmente il suo modo di fare, e fingendo di aver burlato tutti riuscì a rapire il pubblico con una finta e ostentata drammaticità. Nei secoli passati a capo di Fontaine, Furina ha segretamente tentato di trovare da sola un modo per aiutare Focalors nel suo scopo, ma invano: il sentimento di impotenza, unito alla pressione del ruolo affidatogli, ha col tempo moralmente spezzato Furina rendendola paranoica e titubante, lati di sé che sopprime costantemente logorandosi in un circolo vizioso; la paura del fallimento inoltre la rende molto pavida e le ha sviluppato una minore talassofobia. È tra i pochi personaggi ad aver intuito la vera natura del Viaggiatore.
Dopo essersi presentata al Viaggiatore una volta arrivato a Fontaine, Furina era tra il pubblico durante lo spettacolo di Lyney e lo accusa personalmente di omicidio quando uno dei suoi assistenti viene trovato senza vita; tuttavia i sospetti su di lui vengono sollevati dal Viaggiatore, il quale scopre che il vero criminale era l'assistente morto, complice in una lunga serie di sparizioni e omicidi: la verità sul caso rivela l'inizio della profezia in quanto i colpevoli delle sparizioni usavano l'acqua del Mare primordiale per far "sparire" le persone, ma Furina riesce a calmare le masse col suo carisma. Quando alcune infiltrazioni del Mare primordiale sgorgano in superficie e molte persone spariscono, il Viaggiatore e Neuvillette iniziano ad avere dubbi su Furina, la quale si limita ad osservare impotente gli eventi; proprio sfruttando un suo momento di debolezza, Furina viene portata in aula e accusata di essere un'impostora, e di fronte a tutta l'evidenza infine perde il dibattito nonostante ogni tentativo di difendersi, pensando di aver fallito e rimanendo affranta. Quando l'Oratrice però determina che il colpevole non sia Furina ma "il dio di hydro", il piano di Focalors ha successo e questa viene giustiziata, evitando il disastro.
In seguito, a Furina viene raccontata la verità e abbandona il suo ruolo di dio di hydro, lasciando la guida di Fontaine a Neuvillette; ora libera, Furina mostra il suo vero carattere, più gentile e cordiale, pur con una caratteristica punta di esuberanza. Nonostante il suo amore per il teatro, Furina all'inizio si era ritirata a vita privata per il trauma causato dal modo in cui ha vissuto per secoli ma, spinta dal Viaggiatore, riesce a rincuorarsi e inizia a vivere la sua vita, trovando anche nuove passioni e nuovi amici. Proprio questa ritrovata vitalità le è valsa una Visione, apparsa di fronte a lei nel momento in cui ha superato le proprie paure e messo nuovamente piede sul palcoscenico per recitare.
Sono doppiate entrambe in cinese da Qian Chen[104], in inglese da Amber Lee Connors[105], in giapponese da Inori Minase[106], e in coreano da Kim Ha-yeong[107].
Neuvillette
Lyney
Lynette
Freminet
Wriothesley
Charlotte
Navia
Chevreuse
Clorinde
Sigewinne
Émilie
Escoffier
Natlan
Natlan è la sesta regione visitata dal Viaggiatore, nota come la nazione della guerra e dei draghi. Una regione tropicale molto variegata, composta di aspre valli, foreste, canyon, vulcani e spiagge che si estende all'estremo sud-ovest di Teyvat, Natlan è sempre stata isolata dal resto del continente durante la sua storia a causa della particolare rete di linee geomantiche che la percorrono e che la rendono un obiettivo particolare per l'Abisso: per questo motivo i natlaniani hanno fatto della lotta una parte integrante della loro cultura, pronti a difendere la propria terra ogni volta che l'Abisso attaccherà. A Natlan è anche pratica comune lo sciamanismo poiché queste particolari linee geomantiche danno ai natlaniani un legame unico con l'aldilà e con la morte.
Mavuika
L'attuale dea[C 1] del fuoco e della guerra, portatrice del nome antico Kiongozi. A differenza degli altri membri dei Sette e così come chiunque fu "dio" di Natlan, Mavuika in realtà è un umano che ha guadagnato il titolo dimostrando di essere il guerriero più forte di tutti, legandosi alla Fiamma sacra. Nacque cinquecento anni prima nella tribù dei Discendenti delle Vette e fin da piccola era avida di conoscere il mondo; dopo aver visto coi suoi occhi la pericolosità dell'Abisso quando suo padre morì e rinacque durante uno dei Pellegrinaggi, decise che avrebbe posto fine alla "morte" portata dall'Abisso che i natlaniani combattevano fin dall'ascesa del primo dio di pyro. Una volta cresciuta divenne la nuova guida di Natlan ed elaborò un piano per donare la pace alla sua terra sfruttando il legame dei nomi antichi con la Signora della Notte: il piano inizialmente non venne ben accolto in quanto prevedeva in primo luogo il sacrificio del miglior guerriero di ogni tribù e di Mavuika stessa, ma infine venne approvato e messo in atto.
Mavuika tornò al mondo cinque secoli dopo, riprendendo il suo ruolo di dea del fuoco e aspettando che sei guerrieri delle altrettante tribù creassero un legame così forte col nome antico dei sei che si sacrificarono con lei e che avrebbe donato loro la forza di fermare l'Abisso. L'arrivo inaspettato del Viaggiatore a Natlan e al contempo l'evoluzione degli equilibri con i poteri dell'Abisso (che per la prima volta in assoluto hanno interferito coi rituali del Pellegrinaggio) le fanno capire che la resa dei conti sia vicina, con la speranza che i restanti degli eroi si rivelino per tempo e coinvolgendo il Viaggiatore, del quale viene ordinato di forgiare il nome antico cosicché possa aiutarli; Mavuika trova a sorpresa anche l'appoggio di Capitano, giunto misteriosamente per salvare Natlan. Quando tutti i sei eroi si manifestano, Mavuika riesce a scacciare l'Abisso da Natlan e, col Viaggiatore, a distruggere la sua manifestazione che attanagliava le linee geomantiche della nazione, portando la pace. Prima che però possa nuovamente sacrificarsi per risanare le linee danneggiate, Capitano prende il suo posto come vendetta sulla morte, permettendole di vivere la pace che ha combattuto per ottenere.
Mavuika è considerata da tutti "perfetta": oltre alla sua abilità in battaglia, è una leader pronta a farsi carico di bisogni e problemi della gente; inoltre grazie alla sua mentalità ed al suo metodo, è un prodigio capace di imparare qualsiasi arte, attività o materia in poco tempo, e laddove incontra qualche difficoltà ha l'umiltà di chiedere aiuto a chi è più esperto di lei. Tuttavia il ruolo e la missione che si è data le fanno pensare di non essere speciale, al contrario degli eroi che hanno combattuto e combattono l'Abisso (il palazzo mentale che incarna il suo legame con la Fiamma sacra infatti è formato da un percorso costruito solo dalle gesta degli altri). Al di là del suo ruolo, Mavuika è una persona solare e talvolta spensierata che nasconde le proprie insicurezze, ed è piuttosto legata a Xilonen, con la quale condivide l'interesse per la tecnologia draconica. I suoi passatempi preferiti sono i rompicapo e guidare la propria motocicletta.
È doppiata in cinese da Li Ye[108], in inglese da Katiana Sarkissian[109], in giapponese da Mikako Komatsu[109], e in coreano da Kim Na-yul[110].
Mualani
Kachina
Kinich
Xilonen
Chasca
Ororon
Citlali
Varesa
Iansan
Ifa
Snezhnaya
Snezhnaya (in russo Снежная?, "innevata") è la regione di provenienza dei Fatui, descritta come perennemente sferzata da gelide bufere e tormente che possono durare settimane, e il cui cielo è illuminato dall'aurora. È la regione più avanzata del continente in quanto hanno i mezzi per analizzare la tecnologia khaenri'ahna e per creare le "Illusioni": Visioni artificiali derivate dai cosiddetti "resti divini" (ovvero ciò che resta dei corpi morti degli dèi) e che attingono alla forza vitale dell'utilizzatore per scatenare il potere degli elementi, cosa che le rende pericolose in mano a persone comuni e senza affinità elementali o magiche.
La Tsaritsa
Undici Messaggeri dei Fatui
Pierrot
Capitano
Dottore
Colombina
Arlecchino
Pulcinella
Scaramouche
Sandrone
Signora
Pantalone
Tartaglia
Altri personaggi
Dainsleif
Skirk
Note
- ^ a b c d e f g h i j k l Il termine "Archon" nella presente pagina verrà usato solo in determinate circostanze perché nel gioco, la definizione di "Archon" e di ciò che lo differenzia da un normale dio presenta svariate incongruenze: questo è dato dal fatto che "Archon" è stato introdotto solo nella versione inglese/internazionale, laddove quelle cinese, giapponese e coreana si attengono solo al termine "dio" per tutti i casi, non producendo così contraddizioni.
- ^ La pronuncia standard latina di "Focalors" è /ˈfoːkälors/, usata nelle versioni cinese, giapponese e coreana del gioco; nel doppiaggio inglese viene usata una pronuncia "francesizzata", /foːs̪aˈlɔʁ/, che però contravviene ad alcune regole fonetiche.
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