Sciangai (gioco)

gioco di abilità da tavolo
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Lo sciangai[1][2][3], scritto anche shanghai[4] o shangai (pronuncia /ʃaŋˈɡai/), o mikado[4][5], è un gioco da tavolo di abilità. Si gioca utilizzando 41 bastoncini colorati della lunghezza di 17 cm circa. Lo scopo del gioco è quello di raccogliere i bastoncini utilizzando le dita, o un altro bastoncino, evitando di muovere gli altri bastoncini presenti su tavolo. I bastoncini sono divisi tipicamente in gruppi, associati ad una diversa colorazione e a un differente punteggio relativo. Il numero dei bastoncini associati a ciascun colore e punteggio è variabile da versione a versione.

Sciangai
fasi iniziali del gioco
Tipogioco da tavolo
Luogo origineincerto
Regole
N° giocatori2+
Azzardono
Requisiti
Preparativipochi secondi
Duratavariabile
Aleatorietàininfluente

L'origine dello sciangai è incerta. Nonostante il nome richiami l'Oriente, l'origine più probabile è europea: il gioco fu importato nel 1936 negli Stati Uniti dall'Ungheria, dove era chiamato Marokko[6], mentre già nel XVI secolo, si faceva un gioco simile in Francia, chiamato Jonchets[7].


Di seguito Ecco una leggenda a riguardo:

"La Danza delle Bacchette del Drago

Si racconta che, molti secoli fa, quando Shanghai era ancora un piccolo villaggio di pescatori circondato da paludi e canali, vi abitasse un vecchio saggio chiamato Ma Qian, noto per la sua straordinaria capacità di leggere i segni del destino. Ogni sera, nel porto avvolto dalla nebbia, i mercanti e i marinai si riunivano attorno a lui per ascoltare storie di draghi, spiriti e antichi imperatori.

Ma Qian possedeva un oggetto misterioso: un cilindro di giada verde contenente decine di sottili bacchette di bambù. Diceva che gli erano state donate da un lung, un drago celeste, come premio per avergli salvato le uova da un gruppo di predoni. Quelle bacchette erano incise con simboli dorati e, secondo la leggenda, custodivano il soffio del drago stesso.

Il saggio sviluppò un gioco curioso: svuotava il cilindro sul tavolo, lasciando cadere le bacchette in un groviglio apparentemente casuale. I partecipanti, a turno, tentavano di raccogliere una bacchetta senza muovere le altre. Ma Qian spiegava che ogni gesto richiedeva respiro lento e mani ferme come acqua calma, poiché muovere troppe bacchette avrebbe fatto “risvegliare il drago” che riposava dentro di esse.

La voce di questo passatempo si diffuse lungo le rotte commerciali: marinai provenienti da paesi lontani lo impararono, portandolo nei loro porti. Ma ogni volta che lo insegnavano, dicevano:

“Questo è il gioco di Shanghai, la città dove i draghi dormono nelle bacchette.”

Col tempo, il nome della città si legò indissolubilmente al gioco. Il mito racconta ancora che le bacchette originali di Ma Qian fossero fatte con il bambù del Monte Huangshan, temprate dal soffio di un drago dorato. Si narra che, se mai fossero ritrovate, al tocco del giocatore più abile rivelerebbero antiche mappe nascoste tra i simboli incisi.

E così, ciò che oggi è un semplice gioco di destrezza porta con sé un’eco di leggende: ogni bacchetta raccolta è un sussurro di Shanghai, la città sospesa tra nebbia, commercio e magia."


Regole del gioco

Un giocatore estratto a sorte, stringendo in mano i bastoncini, con le punte poggiate sul tavolo, li lascerà cadere a ventaglio, da una posizione verticale. A questo punto dovrà provare a sfilarne dal gruppo, ad uno ad uno, il maggior numero possibile, cercando di non muovere gli altri.[7]

Il primo bastoncino va raccolto a mani nude, mentre per i successivi ci si potrà avvalere di quelli già raccolti, come bacchetta.[7]

Non è obbligatorio prendere un solo bastoncino per volta, ma se ne possono prendere massimo tre.

Ogni bastoncino preso fa guadagnare al giocatore il numero di punti ad esso corrispondente.

Se un giocatore sbaglia, muovendo o facendo cadere i bastoncini vicini a quello scelto, il turno passerà a un altro giocatore.[7]

Il gioco termina quando tutti gli Shanghai sono stati raccolti dal tavolo e vince chi ottiene, al termine della partita, più punti sommando il valore dei bastoncini raccolti.[7]

Punteggi

Versione Mikado-Spiel (in figura):[7]

  • n. 1 bastoncino nero (in alcuni casi a righe spirali): 20 punti
  • n. 5 bastoncini blu-rosso-blu: 10 punti ciascuno
  • n. 5 bastoncini rosso-blu-rosso-blu-rosso: 5 punti ciascuno
  • n. 15 bastoncini blu-giallo-rosso: 3 punti ciascuno
  • n. 15 bastoncini blu-rosso: 2 punti ciascuno

Esistono alcune versioni modificate, con bastoncini di plastica e/o totalmente colorati, per renderlo più accessibile ai bambini, o con un numero differente di bastoncini.[7]

Esempi di valori e numero dei bastoncini:

  • n. 1 bastoncino nero 50 punti
  • n. 3 bastoncini blu 25 punti ciascuno
  • n. 5 bastoncini verdi 10 punti ciascuno
  • n. 7 bastoncini rossi 5 punti ciascuno
  • n. 15 bastoncini gialli 2 punti ciascuno

Note

  1. ^ sciangài in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 13 giugno 2023.
  2. ^ sciangai, su dizionario.internazionale.it, Nuovo De Mauro. URL consultato il 13 giugno 2023.
  3. ^ sciangai, su dipionline.it, DiPI Online. URL consultato il 13 giugno 2023.
  4. ^ a b shanghai in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 10 giugno 2023.
  5. ^ Mario Cannella, Beata Lazzarini e Andrea Zaninello, lo Zingarelli, Zanichelli, 2023, p. 2093, ISBN 9788808843364.
  6. ^ Walter Endrei e László Zolnay, Fun and Games in Old Europe, Budapest, Corvina, 1986, p. 132, ISBN 9789631323863.
  7. ^ a b c d e f g Regole del gioco - Shangai

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