Grammelot
Il Grammelot è una forma di teatro inventato dai comici della Commedia dell'Arte, le cui origini, nella cultura europea, vengono fatte risalire al XIV secolo.
Si tratta di uno strumento recitativo che organizza suoni onomatopee e suoni privi di significato immediato, evocativi però di sonorità di lingue o dialetti, e avente il fine di farsi comprendere anche senza possedere la conoscenza di articolare frasi di senso compiuto in una lingua straniera o di mettere in parodia parlate o personaggi stranieri.
Pare che questo artificio recitativo fosse utilizzato da giullari, attori itineranti e compagnie di comici dell'arte. Detti professionisti dello spettacolo pare recitassero usando intrecci di lingue e dialetti diversi miste a parole inventate, affidando alla gestica e alla mimica quel tessuto connettivo che rendeva la comunicazione possibile a prescindere dalla lingua parlata dall'uditorio. Ciò che ne risulta è una recitazione fortemente espressiva e iperbolica. Il linguaggio usato acquisisce inoltre un surplus di espressività musicale, in grado di comunicare emozioni e suggestioni.
Un esempio di grammelot particolarmente ben riuscito è rappresentato dal monologo di Adenoid Hynkel nel film Il grande dittatore. In tempi più recenti questo filone è stato recuperato dal Premio Nobel per la letteratura 1997 Dario Fo, che lo ha valorizzato nuovamente. Il suo capolavoro, in questo genere, è il celebre "Mistero buffo".