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Le corvette della Classe Gabbiano furono costruite durante il secondo conflitto mondiale quando si verificò la necessità di dover scortare numerosi convogli verso la Libia. Dopo aver fatto fronte a questa necessità utilizzando le navi più disparate, dai cacciatorpediniere di squadra alle vecchie torpediniere della prima guerra mondiale, nel 1941 venne decisa la costruzione di sessanta unità delle corvette classe Gabbiano, adatte alla scorta dei convogli e alla caccia dei sommergibili nemici.

Costruzione

Queste unità dotate di ecogoniometro e di un potente armamento si rivelarono le migliori e le più moderne tra le navi della Regia Marina durante la guerra.

La propulsione, oltre ai motori diesel per la marcia normale, prevedeva due motori elettrici per la marcia silenziosa per consentire alle unità, durante la caccia ai sommergibili, di eseguire la ricerca nella quasi totale assenza di vibrazioni e di sorgenti rumorose rendendo così più facile avvicinarsi all'obbiettivo senza essere scoperti.

 
La corvetta Minerva, foto autografata dal TT.VV
 
La corvetta Gazzella

Le Unità

Le unità vennero costruite in cinque serie:

  • Serie Ape: Ape, Calabrone, Cavalletta, Cicala, Cocciniglia, Crisalide, Farfalla, Grillo, Libellula, Lucciola, Maggiolino, Vespa.
  • Serie Antilope: Antilope, Alce, Camoscio, Capriolo, Cervo, Daino, Gazzella, Renna, Stambecco.
  • Serie Gabbiano: Gabbiano, Ardea, Cicogna, Cormorano, Folaga, Gru, Ibis, Marangone, Pellicano, Procellaria, Strolaga,Tuffetto.
  • Serie Scimitarra: Scimitarra, Baionetta, Bombarda, Carabina, Clava, Colubrina, Scure, Spingarda, Zagaglia.
  • Serie Artemide: Artemide, Berenice, Chimera, Danaide, Driade, Egeria Euridice, Euterpe, Fenice, Flora, Melpomene, Minerva, Persefone, Pomona, Sfinge, Sibilla, Tersicore, Urania.

Delle sessanta unità previste ne entrarono in servizio solo ventinove, tre delle quali furono perdute in guerra e sette catturate dai tedeschi dopo l'armistizio. Altre ventuno vennero catturate ancora in costruzione, completate dai tedeschi e successivamente affondate mentre altre sei unità catturate dai tedeschi non furono ultimate. Altre due unità furono completate nel dopoguerra entrando in servizio nella Marina Militare mentre per due unità la costruzione venne annullata in seguito all'armistizio.

 
La corvetta Baionetta
 
La corvetta Pellicano

Serie Ape

La Serie Ape venne costruita nei stabilimenti Navalmeccanica di Castellammare di Stabia.
La costruzione delle corvette Maggiolino e Cocciniglia venne annullata in seguito all'armistizio.
Delle unità completate, l'Ape dopo la guerra prestò servizio nella Marina Militare fino al 1979, mentre la Vespa dopo l'armistizio venne catturata a Pozzuoli l'11 settembre 1943, incorporata nella Kriegsmarine, dove venne rinominata Uj-2221 ed autoaffondata a Genova il 24 aprile 1945.
Le altre unità vennero catturate mentre erano in allestimento o in costruzione. Quando i tedeschi abbandonarono Castellammare di Stabia, le unità in allestimento vennero affondate e quelle in costruzione danneggiate.
Per due di queste, le corvette Crisalide e Farfalla, la costruzione venne portata a termine nel dopoguerra e le due unità entrate a far parte della Marina Militare prestarono servizio fino al 1971.
Per le altre unità che erano Calabrone, Cavalletta, Cicala, Grillo, Libellula e Lucciola, la costruzione non venne ripresa.

Serie Antilope

La Serie Antilope venne costruita nei cantieri OTO di Livorno.
La corvetta Gazzella andò perduta il 5 agosto 1943 saltando su una mina nei pressi dell'isola dell'Asinara.
Antilope e Camoscio vennero catturate dai tedeschi e rinominate Uj-6082 e Uj-6081. La prima venne affondata in un combattimento con le cannoniere inglesi Aphis e Scarab e con il cacciatorpediniere americano Endicott nei pressi di Marsiglia il 17 agosto 1944, il secondo era stato affondato il giorno prima a sud di Tolone dal cacciatorpediniere americano Somers.
Le altre unità catturate mentre erano in costruzione: Alce, Renna, Daino, Cervo e Capriolo, vennero ultimate dai tedeschi ed entrate nella Kriegsmarine, vennero rinominate rispettivamente Uj-6084, Uj-6085, Uj-6087, Uj-6086 e Uj-6083. Renna e Daino vennero affondate nel corso di bombardamenti alleati, mentre Alce, Cervo e Capriolo vennero autoaffondate il 24 aprile 1945 a Genova.
La costruzione della Corvetta Stambecco non venne invece portata a termine.

Serie Gabbiano

La Serie Gabbiano venne costruita a Genova nei cantieri di Voltri e Sestri Ponente. Cormorano, Gabbiano, Pellicano e Procellaria vennero costruite a Voltri, le altre a Sestri Ponente.
La Procellaria, affondò su mine nel Canale di Sicilia il 31 gennaio 1943, mentre le altre più fortunate prestarono servizio dopo la guerra nella Marina Militare: fino al 1969 la Pellicano e fino al 1971 la Cormarano e la Gabbiano.

Delle corvette costruite dall'Ansaldo a Sestri Ponente, la Cicogna venne affondata a Messina durante un bombardamento aereo alleato il 24 luglio 1943.
La Marangone, catturata mentre era in allestimento il 9 settembre 1943, completata dai tedeschi, incorporata nella Kriegsmarine e ribattezzata Uj-2223 venne affondata il 16 aprile 1944 durante un bombardamento aereo alleato a Genova dove vennero anche autoaffondate il 24 aprile 1945 Ardea, Strolaga e Tuffetto che catturate in fase di allestimento e completate dai tedeschi erano state rinominate Uj-2224 e Uj-2222.
Maggior fortuna toccò a Folaga, Gru e Ibis che dopo la guerra entrarono a far parte della Marina Militare e prestarono servizio, la prima fino al 1965 e le altre due fino al 1971.

Serie Scimitarra

La Serie Scimitarra venne costruita nei cantieri Breda di Porto Marghera.
Di questa serie, entrarono il servizio nella Regia Marina solo le corvette Baionetta e Scimitarra che dopo la guerra fecero parte della Marina Militare prestando servizio fino al 1971 così come la Bombarda che catturata dai tedeschi e rinominata Uj-206 venne poi recuperata e completata nel dopoguerra prestando servizio fino al 1975.
Delle altre Carabina, Colubrina e Spingarda, completate dai tedeschi e rinominate Uj-207, Uj-205 e Uj-208 vennero affondate a causa di azioni alleate, mentre Scure, Clava, Zagaglia, vennero catturate, ma non furono completate.
Sulla Corvetta Baionetta si imbarcarono il Re Vittorio Emanuele III, la Famiglia Reale ed i membri del Governo Badoglio, in fuga da Roma dopo la proclamazione dell'armistizio dell'8 settembre 1943, per recarsi a Brindisi sotto la protezione degli Alleati. La nave entrata in servizio nella Regia Marina nell'estate del 1943, il 17 agosto venne trasferita a Pola per un breve periodo di esercitazioni. Il giorno successivo alla proclamazione dell'armistizio ricevette l'ordine di dirigersi verso Malta in ottemperanza alle clausole armistiziali. Dirottata su Pescara imbarcò il capo del governo, il Generale Pietro Badoglio ed il Capo di Stato Maggiore della Marina Ammiraglio Raffaele De Courten e diresse poi verso Ortona, dove imbarcò il Re con tutto il suo seguito, per poi recarsi a Brindisi.

Serie Artemide

La Serie Artemide venne costruita nei cantieri CRDA di Monfalcone.
Delle unità complete all'armistizio, le corvette che dopo la guerra fecero parte della Marina Militare, vennero radiate nel 1965 la Pomona, nel 1966 la Driade, nel 1968 la Danaide, nel 1969 la Minerva, nel 1970 la Flora, nel 1971 Sibilla, Urania e Chimera, nel 1975 la Sfinge.
La Berenice venne affondata il 9 settembre 1943 da batterie costiere tedesche mentre era in uscita dal porto di Trieste.
L'Artemide venne catturata mentre eseguiva dei lavori a Livorno e rinominata Uj-2226, Euterpe e Persefone autoaffondate dagli equipaggi italiani, vennero recuperate dai tedeschi e rinominate rispettivamente Uj-2228 e Uj-2227. Queste unità vennero trovate il 25 aprile 1945 affondate, la prima nel porto di Genova, le altre due nel porto di La Spezia.
Le corvette Egeria, Melpomene, Tersicore ed Euridice catturate mentre erano in allestimento, furono completate dai tedeschi e rinominate Uj-201, Uj-202, Uj-203 e Uj-204 vennero affondate nel corso di bombardamenti aerei alleati tranne la Melpomene affondata in combattimento insieme alla Spingarda ed alla torpediniera TA 20 ex Audace l'1 novembre 1944 dall'azione di due cacciatorpediniere della Royal Navy della Classe Hunt.

Tra le azioni di guerra prima dell'armistizio, il 14 agosto 1943, durante un pattugliamento nei pressi di Bastia, le corvette Minerva e Eutepe avvistarono il sommergibile inglese HMS Saracen (P247)(EN) e lo attaccarono utilizzando bombe di profondità. Il Saracen danneggiato fu costretto a riemergere e l'equipaggio inglese, nell'abbandonarlo, lo affondò per evitarne la cattura.


La Classe Gabbiano nella Marina Militare

Nel dopoguerra, le unità superstiti, entrate a far parte della Marina Militare furono sottoposte ad importanti lavori di modifica particolarmente nell'armamento e vennero sbarcati i motori elettrici. Nel 1947 l'armamento antisom concentrato nella zona poppiera venne sostituito con apparecchiature per il dragaggio, e vennero installate apparecchiature elettroniche relativamente moderne. Ulteriori lavori di ammodernamento vennero fatti successivamente tra il 1952 ed il 1954 e nel corso di questi lavori vennero recuperate e completate anche altre tre corvette della classe: Bombarda, Crisalide e Farfalla. Dopo diversi cambiamenti, vennero divise in due gruppi, di scorta antiaerea ai convogli e di scorta antisommergibile dei convogli.


Le corvette Gabbiano e Bombarda vennero armate per la componente contraerea da due cannoni da 40/56mm e due mitragliere da 20/70mm e per la componente antisommergibile da un porcospino quattro lanciabombe e due scaricabombe.

Le corvette Ape, Chimera, Cormorano, Danaide, Fenice, Flora, Fogala, Pellicano, Pomona, Sibilla e Sfinge vennero armate per la componente contraerea da quattro cannoni da 40/56mm e per la componente antisommergibile da un porcospino quattro lanciabombe e due scaricabombe.

Le corvette Baionetta, Crisalide, Driade, Farfalla, Gru, Ibis, Minerva, Scimitarra e Urania vennero armate per la componente contraerea da tre cannoni da 40/56mm e per la componente antisommergibile da un porcospino quattro lanciabombe e due scaricabombe.

Le corvette della Classe Gabbiano vennero utilizzate per l'attività addestrativa di squadra, per compiti di pattugliamento e per l'addestramento al comando dei TT. VV alla scuola di Augusta . Nella loro attività vennero affiancate dalla corvetta Aladarda un ex dragamine britannico e da tre corvette della Classe Antilope, tre ex dragamine di provenienza tedesca che impegnate in vari compiti prima di venire utilizzati come corvette, riprendevano i nomi di tre unità della Classe Gabbiano: Antilope, Daino e Gazzella. Successivamente le unità della Classe Gabbiano vennero affiancate dalle unità della Classe Alcione le prime unità di scorta costruite in Italia nel dopoguerra. Parte delle unità venne posta in disarmo negli anni '60 mentre le altre uscirono di scena negli anni '70 con l'entrata in servizio delle corvette della Classe De Cristofaro.

Attualmente tutte le unità della Classe Minerva portano nomi di unità che avevano fatto parte della Classe Gabbiano.

Sigla identificativa e pennant

Le Corvette citate erano tutte contrassegnate da un numero preceduto dalla C maiuscola. Il Gabbiano, ad esempio, era contrassegnato C11, l'Ape C25 e così via. Successivamente erano contraddistinte da una sigla identificativa di due lettere. Ad esempio la sigla GB contraddistingueva il Gabbiano. Con l'ingresso dell'Italia nella NATO la Marina Militare ha introdotto l'uso della matricola e corvette e fregata sono state contraddistinte dalla sigla F seguita da un numero.

Voci correlate

Unità della Kriegsmarine provenienti dalla Regia Marina

Collegamenti esterni

Scheda sintetica sul sito web della Marina Militare Italiana