Ahl al-Bayt (أهل البيْت), lett. "Gente del Casato [di Muhammad]". Con l'espressione si indicarono fin dalla seconda metà del VII secoli i discendenti del profeta Muhammad.

Al contrario di quanto generalmente si crede, a determinare la parentela non fu inizialmente nell'Islam la discendenza di Muhammad attraverso sua figlia Fatima bint Muhammad bensì quella attraverso suo cugino ‘Alī b. Abī Tālib che, per agnazione, vantava lo stesso sangue del Profeta (e, come lui, i suoi zii, fra cui al-‘Abbās b. ‘Abd al-Muttalib che sarà l'eponimo della dinastia califfale che regnerà fra il 750 e il 1258 a Baghdad e Sāmarrā’).

Il fatto che 'Alī avesse sposato la figlia di suo cugino costituiva un di più, importante finché si vuole, ma non essenziale.

Di conseguenza all'Ahl al-Bayt appartenevano in origine non solo i figli di 'Alī e di Fātima ma anche i figli dei fratelli di 'Alī: Ja‘far ibn Abī Tālib e ‘Aqīl ibn Abī Tālib, gli altri figli di 'Alī, Muhammad ibn al-Hanafiyya e 'Umar, avuto quest'ultimo da Umm Habīb bint Rabī‘a dei Banu Taghlib o, appunto, gli Abbasidi discendenti dello zio di Muhammad, al-‘Abbās.

Con l'andar del tempo e le manifestazioni dell'opposizione alide, sia con al-Hasan ibn ‘Alī, sia con al-Husayn ibn ‘Alī, l'espressione acquistò con l'andar del tempo valori spirituali sempre più accentuati e persino di sapore messianico.

Altri termini che si sono poi usati per indicare la discendenza del Profeta sono ashrāf e sādāt.

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