Al-Husayn I ibn Ali al-Turki
Al-Husayn I ibn Ali al-Turki (1675 a Kef-13 maggio 1740 a Kairouan), fu Bey di Tunisi dal 1705 al 1735.
Ascesa a sovrano
Giovane giannizzero, Husayn divenne Tesoriere del Regno. Proclamato bey il 12 luglio 1705, egli prese le sue funzioni ufficialmente il 15 luglio dello stesso anno, dando vita alla dinastia degli Husaynidi, che perdurò per i successivi tre secoli. Egli ottenne anche il titolo di Viceré di Ifriqiya da parte dell'Impero Ottomano nel 1707. Husayn I, per la propria elezione iniziò a circondarsi di elementi tunisini più che di influenti personalità turche, nel tentativo di ribadire la volontà sempre crescente di indipendenza che il paese stava acquisendo. Per questo il suo più stretto entourage era composto specialmente di mamelucchi. Suo uomo di fiducia fu tra l'altro lo schiavo francese Reynaud, originario di Toulon, educato ed intelligente che lo aiutò a fortificare il proprio potere.
Alla ricerca della prosperità
Una delle principali riforme di Husayn I fu in campo religioso: nello specifico il nuovo Bey si era reso conto che la Tunisia stessa era rimasta per troppo tempo distaccata dai veri centri religiosi dell'Islam che si trovavano sottoposti all'Impero Ottomano. In questa situazione, perciò (come riporta lo storico locale Mohammed Seghir Ben Youssef) egli tentò di riportare in auge la tradizione islamica, legata anche agli elementi etnici tipici della regione tunisina. In virtù di questo attaccamento religioso, a Tunisi fece costruire la moschea di Deyers e costruì numerose fontane pubbliche a vantaggio della popolazione che sovente lamentava la mancanza di acqua.
Questa sicurezza interiore dello stato, fece si che gli abitanti tunisini potessero finalmente dedicarsi alle attività di commercio e scambio, portando prosperità al paese. Ad ogni modo gli scambi con l'estero avrebbero potuto essere molto più proficui se il Bey non ne avesse monopolizzato i profitti nel tentativo di forzare il rafforzamento delle casse statali.
La rivolta
Il principe, nel 1709, aveva aggiunto nel proprio harem una giovane ragazza di origini genovesi, di appena 13 anni, catturata sul mare dai corsari tunisini, dalla quale ebbe due figli, Mohammed e Ali, rispettivamente nati nel 1710 e nel 1712. Con la nascita di due figli maschi, il Bey impose subito al proprio consiglio l'adozione della linea di successione secondo primogenitura e che il secondo figlio nato, avrebbe ottenuto il titolo di comandante d'esercito e quello di Pasha. Malgrado tutte le precauzioni prese, Ali (il secondo figlio) decise di fuggire da Tunisi, umiliato dalla posizione di secondo piano avuta a corte sin dalla nascita, con il proprio figlio Yunus, il 21 febbraio 1728. Questa fuga ebbe successivamente conseguenze notevolissime e funeste per Hussein I dal momento che Ali riuscì a convincere le locali tribù di Hanencha e Ousseltia ad unirsi alla sua causa ed a rifugiarsi con lui ad Algeri per preparare il contrattacco.
Deposizione e condanna a morte
Fu così che costituitesi le forze, Ali chiese al padre un pagamento di un tributo annuale, che però cessò di essere regolarmente pagato nel 1735; questo fatto spinse gli algerini ad abbracciare la causa di Ali, invadendo la Tunisia e battendo il Bey nella Battaglia di Sminja (4 settembre 1735), il quale fu costretto a rifugiarsi a Sousse. Quando si diffuse la notizia della vittoria di Ali, i suoi partigiani contrattarono con le autorità di per capitolare senza condizioni. Assediato a Kairouan dove si era rifugiato sperando in un contrattacco, Husayn Bey venne catturato e decapitato su ordine di Yunus, il 13 maggio 1740.