Duncan Ban MacIntyre

poeta britannico
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Duncan Ban MacIntyre, Template:Lang-gd; detto Duncan il Cantore, Template:Lang-gd; 20 marzo 1724, Druim Liaghart, Glen Orchy — maggio 1812, Edimburgo) fu un poeta scozzese gaelico, «il Bardo Cacciatore di Glen Orchy», soprannome cui i gaelici aggiungono rispettosamente «nan Òran» (lett. «dai canti»), onore che tocca a non più di uno-due poeti per generazione. Bàn (Template:Lang-gd) è il soprannome del poeta: dalla gioventù alla vecchiaia fu eccezionalmente avvenente.

Biografia

Nacque a Glen Orchy (Argyllshire), in una delle regioni più inaccessibili delle Highlands. I genitori non poterono mandarlo nella lontana scuola parrocchiale e il poeta non imparò a leggere né a scrivere per tutta la sua vita.

MacIntyre compose la sua prima canzone dopo aver partecipato, in circostanze assai strane, alla battaglia tra l'esercito di Hannover (casato) e quello dei montanari capitanato, almeno formalmente, “dal giovane pretendente”(che non salì mai al trono di Scozia) Carlo III, Bonnie Prince Charlie. La battaglia si svolse il 17 gennaio 1746 a Falkirk. Duncan non si trovava nelle file dei Giacobiti, ma in quelle del clan filogovernativo dei Camobell, e al tempo stesso era stato ingaggiato come soldato da un certo «gentiluomo» che non voleva combattere di persona e propose Duncan come suo «sostituto». A quella battaglia, che si risolse con una sconfitta per i filogovernativi, Duncan prese solo formalmente parte. Si sa che, se non altro, perse in battaglia la spada affidatagli dal gentiluomo, ma più verosimilmente se ne sbarazzò, salvandosi. Il proprietario della spada accampò questo pretesto per rifiutarsi di pagarlo. In risposta, Duncan scrisse la “Canzone della Battaglia di Falkirk” («Oran Do Bhlar Na h-Eaglaise Brice»), in cui deride il «gentiluomo» che l’aveva inviato in battaglia; il poeta descrive dolorosamente “la spada nera che causò tanto rumore” e per la cui perdita il proprietario “s’infuriò come un orso”. La canzone divenne rapidamente popolare e mandò in collera il gentiluomo, che aggredì il poeta, lo percosse con un bastone e gli propose “di scriverci sopra una canzone”. Fu poi condannato dal conte di Bredalbane a pagare al bardo trecento marchi scozzesi.

Il conte di Bredalbane (1696—1782) fu sempre il protettore di Duncan Ban e lo nominò suo guardaboschi e cacciatore nel Choire a' Cheathaich, a poche miglia da Beinn Dóbhrain (lett. “Monte della lontra”), che il bardo esaltò nei suoi celebri poemi. In questi luoghi il poeta servì per circa vent'anni, i migliori della sua opera. Nel 1767, vedendo che le pecore portate dal sud cominciavano a soppiantare dai pascoli i cervi a lui così cari, si trasferì a Edimburgo e si mise al servizio della Guardia Cittadina, contando di avere ancora tempo per scrivere poesie; una speranza che si avverò solo in piccola parte.

Note


Bibliografia

and notes by Angus Macleod. Edinburgh: Published by Oliver & Boyd for the Scottish Gaelic Texts Society, 1952.

Letteratura

  • John MacKenzie (ed.), Sàr-obair nam Bàrd Gaelach (The Beauties of Gaelic Poetry), 4th edn., Edinburgh, 1877.
  • William W. Watson (ed.), Bàrdachd Ghàidhlig, Inverness, 1918.
  • Derick Thomson, An Introduction to Gaelic Poetry, Edinburgh, 1990.
  • Derick Thomson, Gaelic Poetry in the Eighteenth Century, Aberdeen, 1993.
  • Roderick Watson (ed.), The Poetry of Scotland; Gaelic, Scots and English, Edinburgh, 1995.
  • Transactions of the Gaelic Society of Inverness. Vol. 12, td 94-98.
  • Transactions of the Gaelic Society of Inverness. Vol. 27, td 340.