Grid computing
Il Grid computing indica un'infrastruttura distribuita per consentire l'utilizzo risorse di calcolo e di storage provenienti da un numero indistinto di calcolatori (anche e soprattutto di potenza non particolarmente elevata) interconnessi da una rete (solitamente Internet ma non necessariamente).
Il termine Grid computing e' stato coniato a meta' degli anni novanta. Un testo tuttora di riferimento apparso in quegli anni e': "The Grid: Blueprint for a New Computing Infrastructure"(autori/editori Ian Foster e Carl Kesselman) del 1998.
Le 'griglie di calcolo' vengono prevalentemente utilizzate per risolvere problemi computazionali di larga scala in ambito scientifico e ingegneristico. Sviluppatesi originariamente in seno alla Fisica delle Alte Energie (in inglese HEP) il loro impiego e' gia' da oggi esteso alla Biologia, alla Astronomia e in maniera minore anche ad altri settori. I maggiori players dell'IT in ambito commerciale hanno gia' cominciato ad interessarsi al fenomeno collaborando ai principali progetti Grid world-wide con sponsorizzazioni o a sviluppare propri progetti Grid in vista di un utilizzo finalizzato al mondo del commercio e dell'impresa.
Una Grid e' in grado di fornire agli utenti di un gruppo scalabile senza una particolare caratterizzazione geografica (gergalmente detto VO ossia Virtual Organization) la potenzialita' di accedere alla capacita' di calcolo e di storage di un sistema distribuito garantendo un accesso coordinato e controllato alle risorse condivise.
L'idea del Grid computing è scaturita dalla constatazione che in media l'utilizzo delle risorse informatiche di una organizzazione è pari al 5% della reale potenzialità. Le risorse necessarie sarebbero messe a disposizione da varie entità in modo da creare una organizzazione virtuale con a disposizione un'infrastruttura migliore di quella che la singola entità potrebbe sostenere.
Evoluzione del Grid computing
Il progetto SETI@home, lanciato nel 1999 da Dan Werthimer, e' un esempio molto noto di un progetto, pur semplice, di Grid Computing. Il Seti@Home e' stato seguito poi da tanti altri progetti simili nel campo della Matematica e della Microbiologia.
Attualmente, la piu' importante Grid europea e' quella del CERN di Ginevra che ora si chiama gLite (precedentemente LCG e prima ancora DataGrid) sviluppata da un team italo-ceco e prevalentemente - cosa che non tutti sanno - presso l'italiano INFN, l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare con la collaborazione di Datamat spa.
Una Grid come viene concepita attualmente (non come quella del Seti@Home ad esempio) prevede un livello di middleware fra le risorse di calcolo/storage (CE, computing element e SE, storage element - anche piu' di uno in una cosiddetta farm o worker node) e gli utenti della Grid. Lo scopo principale del middleware e' quello di effettuare il cosiddetto match-making, ossia l'accoppiamento tra le risorse richieste e quelle disponibili in modo da garantire il dispatching dei job sempre nelle condizioni migliori avendo sempre visibilita' dello stato dell'intera grid.
L'organismo di riferimento per lo sviluppo di omogeneità e standard dei protocolli usati da Grid è GGF (Global Grid Forum), ed ha creato gli standard OGSA (Open Grid Services Architeture). Nel 2004 è stato emanato WSRF (Web Services Resource Framework), che è un insieme di specifiche per aiutare i programmatori a scrivere applicazioni capaci di accedere alle risorse Grid.
Nel campo dell'IT in ambito commerciale, il più grande successo delle tecnologie Grid è rappresentato dall'ultimo database prodotto da Oracle, chiamato "10g". Proposto verso la fine del 2004 è ormai arrivato alla seconda versione.