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Il termine latino libido, letteralmente traducibile come desiderio o voluttà, identifica un concetto cardine della teoria psicoanalitica. Il termine apparve per la prima volta negli scritti di Sigmund Freud nel 1894.

Secondo la teoria freudiana la libido rappresenta la principale se non unica pulsione dell'uomo, quella sessuale. Secondo la teoria junghiana la libido è una forma di energia.

Le teorie sulla libido subirono ampie evoluzioni, legate al procedere dell'esperienza psicoanalitica. In particolare, il concetto di libido venne notevolmente ampliato dopo il 1914, quando si iniziò a indagare il vasto campo delle nevrosi e delle psicosi affermando ad esempio che la libido non mirava a soddisfare sessualmente l'individuo ma anche altre pulsioni parziali di base, come il cibo, la sopravvivenza, la morte.

Sublimazione della libido

A differenza delle altre specie viventi la specie umana ha in parte deviato la libido dal suo scopo meramente istintivo per investirla in gran parte nella creazione di una società civile e non più primitiva. Grazie al processo di sublimazione la pulsione sessuale può essere indirizzata verso interessi diversi (come lo studio, la ricerca, l'arte, la politica, ecc..).

Libido come energia psichica

Freud al termine della sua vita professionale aveva appena finito di pubblicare "Eros e Thanatos", in risposta agli eventi della prima guerra mondiale, ma non aveva risposto a molte altre domande che stavano sorgendo riguardo alle capacità mentali dell'essere umano.

C. G. Jung, allievo di Freud, si allontanò dal suo maestro per le sue teorie sulla libido e gli istinti e successivamente fondò la scuola di "psicoanalisi", basata sui concetti di inconscio collettivo, interpretazione del simbolo ed energia psichica e non più sui concetti di pulsione sessuale e di morte, Io, Es e Super-Io della scuola freudiana.

Jung mettendo in luce la presenza degli archetipi nell'inconscio dell'uomo propose la libido come "energia psichica". La libido con Jung perde il significato di pulsione sessuale e acquista il significato di "trasformazione spirituale".

Energia psichica

Il principio di conservazione dell'energia totale di un sistema della fisica vale anche per il sistema vitale psichico: la scomparsa di un pacchetto di energia appare in un altro modo. Questa compensazione o trasformazione avviene secondo un gradiente, ossia secondo un fine. Se per la fisica alla trasformazione dell'energia corrisponde un fatto scientifico in sé immutabile, per la psicologia la trasformazione dell'energia corrisponde al simbolo, propriamente ricco, al contrario della scienza, di significato.

L'entropia di un sistema chiuso è la ricombinazione degli elementi in uno stato più probabile rispetto al precedente. Più i contrari sono espressi più c'è tensione, e più c'è tensione più la forza psichica è costellata e attiva. Con il passare degli anni, i conflitti iniziali dell'individuo si appianano fino ad acquisire una quiete e una maggiore inamovibilità. E' proprio partendo da queste considerazioni che Jung descrive il processo di individuazione di un individuo. Il simbolo che si forma nella psiche rappresenta quindi la trasformazione dell'energia, una valvola di sfogo, in cui il fine è nascosto e quindi interpretabile tra una trasformazione e quella successiva dei simboli che appaiono nella vita dell'individuo.

Disagi mentali

La stagnazione della libido, tanto quanto una diga che accumula potenziale senza una valvola di sfogo, può essere distruttiva per il soggetto dando luogo a nevrosi, isteria, ansia, depressione, ossessione, fobia, psicosi. Il percorso di individuazione permetterebbe la medicazione del paziente. Da questo punto di vista, pazienti "sostanzialmente sani", si fanno guidare dalla stessa malattia per trovare una guarigione.

L'inconscio non è più quindi il luogo di pulsioni sessuali rimosse ma un fondo ereditato dagli antenati ricco di simboli, miti, utili per la crescita dell'individuo che si attivano in caso di bisogno mentre la coscienza diventa l'organo psichico mediante il quale è attualizzabile la percezione del simbolo e la sua interpretazione, nonchè della realtà.

Regressione e Progessione

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L'albero è un simbolo per indicare la crescita dell'individuo come crescita tra due opposti, sole-luna e terreno-cielo.

Sono due processi energetici importanti per l'adattamento dell'individuo. Il mondo psichico interno è in relazione con il mondo esterno. Quando il mondo esterno ha una richiesta l'individuo deve essere capace di rispondere.

Se la risposta è adeguata l'individuo è in equilibrio con sé stesso (gli opposti che lo governano sono equilibrati) e la libido procede in direzione progressiva. Se l'individuo non riesce a rispondere la progressione si arresta e si attiva la regressione. La regressione della libido aumenta le tensioni tra gli opposti e il mondo psichico interno dell'Io, ossia quella parte di sé che si conosce fino ad ora, comincia a essere sommerso da immagini e materiale dall'inconscio che apparentemente non c'entrano niente con l'adattamento all'ambiente. Più la regressione aumenta più la dicotomia tra mondo esterno ed interno è rovinosa per l'individuo, e si ottiene come risultato una dissociazione della personalità, che può sfociare nelle nevrosi e nelle isterie. La funzione psichica (sentimento, sensazione, pensiero e intuizione) che è servita al momento, con la regressione viene messa da parte, per far subentrare la funzione psichica opposta ancora in stato embrionale dall'inconscio nella coscienza. Al sentimento si oppone il pensiero, all'intuizione la sensazione.

Non appena la regressione ha ottenuto ciò per cui serviva tramite il materiale che ha gettato nella coscienza, ossia l'equilibrio tra coscienza e inconscio precedentemente perso, subentra la progressione e la libido riprende il suo percorso. L'individuo riesce a soddisfare le richieste senza perdersi in critiche, proiezioni, commenti ed emotività alterata.

Se l'individuo è occupato a trovare una sua strada ignorando le richieste del mondo esterno quest'ultimo assumerà sembianze sempre più mostruose e distruttive per l'individuo. Viceversa se l'individuo è troppo occupato a soddisfare le richieste dell'ambiente sentirà una spinta all'interno verso la sua individuazione. Non esiste un atteggiamento più utile dell'altro, sono in un rapporto simbiotico: senza mondo interiore non esiste il mondo esteriore, e con il mondo esteriore è necessario un mondo interiore.

Libido e Religione

Una forma di utilizzo della libido nella vita sociale dell'individuo si può trovare anche nella religione. Fin dalla preistoria il simbolo è stato usato per esorcizzare dei poteri che la coscienza ancora in forma embrionale e quindi fragile cercava di contenere a stento. Jung dopo i viaggi in india e in africa ipotizzò che la divinità non è nient'altro che un simbolo, un archetipo, con cui l'uomo tende a comunicare per il proprio adattamento nella società. Nel suo scritto "Aion: studio sulla simbologia del " scrive che anche nel cristianesimo sono presenti quei simboli archetipici presenti anche nelle altre religioni. L'estasi spirituale quindi viene vista come evento energetico psichico nell'uomo e come bisogno tanto quanto qualsiasi altro bisogno psicologico.

Libido e Arte

Un'altro utilizzo della libido la si trova nell'arte: gli artisti con la loro sensibilità cercano di esprimere i simboli che percepiscono mettendoli sotto forma ad esempio di scrittura o pittura. Allo stesso modo della religione, l'utilizzo della libido viene usata per percorrere un percorso individuale e per equilibrare il sistema psichico della persona.

Kundalini e Libido

La libido in psicoanalisi come energia psichica ha un parallelismo in oriente con il concetto di Kundalini. Regressione e progressione corrisponderebbero ai concetti di ascesa e discesa della Kundalini attraverso i chakra. Il bloccarsi dell'energia psichica e quindi il formarsi di disagi mentali corrisponderebbero agli effetti collaterali della stagnazione della Kundalini nei sette dischi. Jung quando creo' lesue teorie energetiche rimase stupito e affascinato dalla sogmilianza tra i dati empirici che aveva raccolto nelle sue esperieze decennali con i suoi pazienti e la filosofia orientale che e' andato a consocere. A titolo di esempio, la kundalini viene disegnata simbolicamente con un serpente d'argento. Gli studi sulla mitologia hanno messo in luce che il serpente e' di solito l'archetipo usato per indicare il messaggero.

Bibliografia

  • "Tre saggi sulla teoria sessuale" 1905, IV°edizione riveduta del 1920, Sigmund Freud
  • "La libido: simboli e trasformazioni" 1912, Carl Gustav Jung
  • "Energetica psichica" 1928, Carl Gustav Jung
  • "Aion: ricerche sulla simbologia del Sé", 1950, Carl Gustav Jung

Voci correlate


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