Guglielmo Pepe

patriota e generale italiano
Versione del 31 ott 2008 alle 21:32 di Raff 167 (discussione | contributi) (l'ignoranza imperversa....i due non erano affatto parenti!! e Larino è in Molise!!)

Guglielmo Pepe (Squillace, 13 febbraio 1783Torino, 8 agosto 1855) è stato un patriota e generale italiano nell'esercito del Regno delle Due Sicilie, sposato con Marianna Coventry (Scozia - 1864 Taranto) e fratello di Florestano Pepe.

Entrato nell'esercito, in giovane età nella Scuola Militare Nunziatella, nel 1799 accorse a Napoli a difesa della Repubblica Partenopea. Subendo la sconfitta contro le truppe borboniche del cardinal Ruffo, venne catturato ed esiliato in Francia dove entrò nell'esercito di Napoleone distinguendosi in molte battaglie, sia al servizio di Giuseppe Bonaparte, re di Napoli, che di Gioacchino Murat. Prese parte alla rivoluzione napoletana del 1820, e fu sconfitto a Antrodoco, in provincia di Rieti, dagli austriaci del generale Johann Maria Philipp Frimont in quella che è ricordata la prima battaglia del risorgimento (7 marzo 1821). Poi comandò il corpo spedito da Ferdinando II contro gli austriaci nel 1848, impegnandosi nella difesa di Venezia affidatagli da Daniele Manin nel 1848 e 1849. Nuovamente sconfitto ed esiliato emigrò a Parigi quindi rientrò in Italia passando i suoi ultimi giorni a Torino. Fu una delle più nobili figure del risorgimento italiano, celebre anche perché non solo si impegnò nei movimenti repubblicani, ma anche scrisse numerosi libri per raccontare gli eventi ed esortare ad una "lotta partigiana" per l'Italia.

Per quanto di stesso cognome, NON ha alcun legame con l'altrettanto famoso patriota molisano Gabriele Pepe (Civitacampomarano, CB), il quale prima di lui visse l'entusiasmo patriottico, le campagne napoleoniche in Spagna, l'esilio prima in Moravia e poi a Firenze (ove avvenne il famoso duello con La Martine), fu deputato al neocostituito Parlamento Napoletano e divenne generale della Guardia Nazionale GABRIELE PEPE morì a Civitacampomarano il 26 luglio 1849 e seppellito nella locale chiesa di S. Giorgio, subì l'insano gesto dell'infame sacerdote Bellaroba (poi condannato) che ne disperse i resti mortali.

Bibliografia

  • "Relazione delle circostanze relative agli avvenimenti politici e militari in Napoli nel 1820 e 1821, diretta a S.M. il Re delle Due-Sicilie [...]" - Parigi 1822;
  • "Memorie del generale Guglielmo Pepe intorno alla sua vita e ai recenti casi d'Italia scritte da lui medesimo" - Lugano 1847, della quale esiste una versione precedente in inglese;
  • "L'Italie politique et ses rapports avec la France et l'Angleterre" - Venezia 1848, già pubblicata in forma anonima nel 1839;
  • "Casi d'Italia negli anni 1847, 48 e 49 : continuazione delle memorie del generale Guglielmo Pepe" - Genova, 1851; publicata in versione preliminare a Torino nel 1850.