Giacobbe

eroe e patriarca dell'ebraismo, figlio di Isacco e fratello di Esaù
Versione del 25 gen 2006 alle 15:15 di Ub (discussione | contributi) (spiegazione del nervo sciatico)

Giacobbe (chiamato in seguito Israele) è un personaggio dell'Antico Testamento, capostipite del popolo d'Israele. Le sue vicende sono narrate nel libro della Genesi.

Josè de Ribera: Giacobbe carpisce la benedizione da Isacco con l'aiuto di Rebecca
Giacobbe assiste alla discussione fra Labano e Rachele a proposito degli idoli trafugati (Tiepolo)
Riappacificamento fra Giacobbe ed Esaù (Hayez)

Giacobbe era figlio di Isacco e di Rebecca, e fratello gemello di Esaù, che nacque però per primo. Esaù era il favorito di Isacco, mentre Giacobbe della madre Rebecca. Mentre Esaù divenne un cacciatore, Giacobbe mostrava un temperamento tranquillo. Con l'astuzia Giacobbe riuscì ad acquistare da Esaù affamato la primogenitura in cambio di un piatto di lenticchie; in seguito, quando Isacco era in punto di morte, approffittando della momentanea assenza del gemello, carpì la benedizione prevista per Esaù indossando una pelliccia di animale, così da poter passare per il fratello, che era molto peloso. Per sfuggire all'ira di Esaù fuggì presso suo zio Labano. Durante la fuga ebbe la visione della scala celeste e la promessa della discendenza. Arrivato al campo di Labano si innamorò di sua figlia Rachele. Per concederla in matrimonio a Giacobbe, Labano gli impose di servirlo per sette anni. Al termine dei sette anni, Labano però pretese di dargli in sposa la maggiore, Lia, secondo il costume locale, e per avere anche Rachele dovette servire Labano per altri sette anni. Infine Giacobbe riuscì ad avere Rachele, e dalle due mogli e dalle ancelle ebbe complessivamente dodici figli, dalla cui discendenza avranno origine le dodici tribù di Israele.

Giacobbe infine si riconciliò con Esaù. La notte prima dell'incontro ebbe una misteriosa lotta con un uomo fino all'alba. Vedendo che non riusciva a vincerlo, l'uomo lo colpì al nervo sciatico rendendolo claudicante, ma Giacobbe continuò a lottare, finché l'uomo gli chiese di lasciarlo andare. A quel punto Giacobbe gli chiese la benedizione, e l'uomo gli mutò nome in Israele (che in ebraico significa uomo che vide D-o o "uomo che lotta con Dio"). Da questo episodio nasce il divieto, previsto dalle norme di casherut, di cibarsi di carne (ovviamente di animali permessi) da tagli attraversati dal nervo sciatico.

La storia di Giacobbe si intreccia con quella del figlio prediletto Giuseppe. Quando questi, dopo essere stato venduto dai fratelli e creduto morto dal padre, divenne ministro del faraone e negli anni delle vacche magre fece trasferire le Tribù di Israele e Giacobbe stesso in Egitto per sfuggire alla carestia. Giacobbe infine prima di morire benedisse i vari figli con benedizioni particolari e fu seppellito con altri patriarchi a Canaan.