Democrazia Europea

partito politico italiano (2001-2002)

Democrazia Europea è stato un partito politico italiano, d'ispirazione cattolica, fondato e guidato dall'ex leader sindacale Sergio D'Antoni (già segretario generale della CISL dal 1991 al 2000). DE è stata fondata sul modello della dissolta Democrazia Cristiana, con l'obiettivo di costituire un "terzo polo" di centro, rispetto a Casa delle Libertà (centrodestra) ed Ulivo (centrosinistra).

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Democrazia Europea (2001-2002)

D'Antoni fonda ufficialmente il partito l'11 febbraio 2001, costituitosi grazie all'unione di esponenti politici dimessisi dal Partito Popolare Italiano (come l'ex ministro Ortensio Zecchino e il senatore a vita Giulio Andreotti, che darà un illustre contributo alla fondazione di DE) con il movimento Autonomisti per l'Europa (guidato da Vito Gnutti e Domenico Comino), frutto di una scissione dalla Lega Nord. Alla fondazione partecipano anche l'Unione per la Repubblica di Francesco Cossiga (il quale poi preferirà rimanere nell'UDEUR) e il Partito Democratico Cristiano di Alfredo Vito (che nel 2002 confluirà invece in Forza Italia).

Al Senato viene così a costituirsi un proprio gruppo parlamentare con il relativo nome, comprendente dieci senatori: quattro provenienti dal PPI (tra cui Andreotti e Zecchino) e sei dall'APE (tra cui Gnutti, che diventerà presidente del gruppo stesso).

Alle elezioni politiche del 2001 il partito si è presentato al di fuori dei due schieramenti conseguendo il 3,5% (1.310.119 voti) per la Camera nella parte maggioritaria, il 2,4% nel proporzionale e il 3,2% (1.066.908 voti; ma ci sono anche i voti della lista Dem. Eur. - Socialisti Autonomisti, che prende un 0,2%, con 79.002 voti) al Senato, ottenendo due senatori e nessun deputato.

Il partito, in ogni caso, ha vita molto breve: si scioglie il 6 dicembre 2002, dopo meno di due anni dalla sua costituzione, per partecipare alla fondazione dell'UDC, insieme al CCD e al CDU. L'UDC aderisce alla Casa delle Libertà ed è parte integrante del secondo governo Berlusconi - in seguito anche del terzo- che guida l'Italia dal 2001.

Nel 2004 D'Antoni partecipa al progetto politico di Uniti nell'Ulivo e aderisce alla Margherita (accolto dal suo presidente Francesco Rutelli) suscitando polemiche tra i suoi ex-compagni di partito.

Mentre la maggior parte degli ex dirigenti di DE (tra cui Raffaele Lombardo) confermano di rimanere nell'UDC, la base si divide tra quest'ultimo e La Margherita. Il simbolo di DE rimane comunque, anche se in secondo piano, in quello dell'UDC.

Nell'ottobre 2004 Sergio D'Antoni è stato eletto deputato nel corso dell'elezioni suppletive alla Camera, concorrendo con il simbolo dell'Ulivo.