Cagliari

comune italiano, capoluogo dell'omonima città metropolitana e della regione autonoma Sardegna
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Vista di alcune zone di Cagliari dalla terrazza del Bastione di Saint Remy.

Cagliari (in sardo Castèddu /ka'steɖːu/, in spagnolo e catalano Càller) è un comune italiano di 159.312 abitanti[1], capoluogo della provincia di Cagliari e della Regione Autonoma della Sardegna. La sua area metropolitana[2] (comprendente i comuni conurbati di Cagliari, Monserrato, Selargius, Quartucciu, Quartu Sant'Elena, Capoterra, Elmas, Assemini e Sestu) raggiunge i 368.000 abitanti, che divengono 474.000 con l'agglomerato urbano diffuso (vedi Area metropolitana di Cagliari).

È sede dell'Università degli studi di Cagliari e sede arcivescovile (Arcidiocesi di Cagliari).

Etimologia

In passato Cagliari era chiamata in greco antico Kalares e in latino Càralis.

Intorno al XVI secolo Roderigo Hunno Baeza, un umanista sardo, affermò che Karalis derivasse dal greco κάρα che significa testa, poiché Cagliari era il principale centro dell'Isola.

Il semitista Guglielmo Gesenius fece derivare il nome della città da Kar Baalis [3], che in fenicio significa "città di Dio". Questa derivazione venne, seppur con qualche differenza, accettata da Giovanni Spano; egli, infatti, sostenne che Cagliari derivi dal nome fenicio Kar-El [3], che significa anch'esso "città di Dio".

 
In primo piano: Sant'Anna (barocco piemontese) In secondo piano: San Michele (barocco spagnolo) Campanile in fondo: Chiesa del carmine (architettura moderna)

Max Leopold Wagner fece risalire il termine Karalis al protosardo, trovando riscontro con i toponimi Carale di Austis, Carallai di Sorradile, Karhalis o Karhallis della Panfilia e Karhalleia della Pisfidia. Inoltre il toponimo Karalis è da collegare con gli appellativi cacarallai, criallei, crielle, chirelle, ghirelle (crisantemo selvatico[4] e macerone) e garuleu, galureu, galileu (polline depositato nel miele, che è di colore giallo oro), che hanno affinità con l'etrusco garouleou (crisantemo selvatico). Tutti questi termini vanno ricondotti ai viaggiatori dell'Ottocento che definivano Cagliari "gialla", poiché la roccia della sua roccaforte era di questo colore.

 
Palazzo Civico "Ottone Bacaredda" di Cagliari

Francesco Artizzu notò che la radice "kar" nel linguaggio dei popoli mediterranei significava "pietra/roccia" e il suffisso "al/ar" dava valore collettivo, e si sarebbe formato così Karali, che significherebbe "luogo di comunità sulla roccia" o semplicemente "località rocciosa". Quanto poi al plurale Kalares, Artizzu lo spiega col fatto che, da un nucleo iniziale, si sarebbero uniti altri nuclei vicini, aumentando così l'estensione della città[5]. Durante il medioevo venne identificata nei documenti pisani come Kastrum Karalis e successivamente dagli aragonesi come Castel de Càller in catalano antico. La trasformazione dall'antico toponimo a quello attuale è pertanto avvenuta con le seguenti forme: Karalis > Calaris > Càller/Callari > Cagliari (quest'ultima trasformazione si ebbe a causa della pronuncia ispanica). In conclusione, molto probabilmente in origine Karalis/Caralis aveva il significato di «luogo di comunità sulla roccia/rocca gialla».

Geografia

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Mappa del territorio di Cagliari (in rosso), all'interno della provincia

La città di Cagliari è situata nella zona meridionale della Sardegna. Si trova in mezzo al Golfo degli Angeli, e si sviluppa intorno alla Sella del Diavolo, e ad est i monti dei Sette Fratelli, ad ovest i monti di Capoterra e a nord la pianura del Campidano. Ha inoltre in comune con Roma, Lisbona e Istanbul il fatto di essere stata costruita su 7 colli. Il clima della città è tipicamente mediterraneo, con inverni miti ed estati calde e siccitose. I valori estremi estivi talora superano di poco i 40 °C (a volte con tassi di umidità contenuti), mentre quelli invernali solo in condizioni particolari e rare scendono leggermente sotto lo zero. Leggermente più continentale il clima della pianura del Campidano, evidenziato delle rilevazioni della Stazione meteo di Decimomannu.

Distanze stradali

Onorificenze

Per il suo sacrificio e per la fierezza con la quale affrontò il nemico durante la seconda guerra mondiale, Cagliari il 19 maggio 1950 ricevette dal Presidente della Repubblica, il gonfalone della città insignito della medaglia d'oro al valor militare.

«Capoluogo dell'isola nobile e generosa, scolta invitta d'Italia al centro del Mediterraneo, sopportò per anni, con l'indomita fierezza della sua gente, lunghe, terrificanti ed assillanti distruzioni di guerra recate dall'intensa offesa aerea. Fiera del suo destino, accolse con fierezza ogni prova dolorosa. Dilaniata, stroncata e ferita a morte non smentì mai le sue alte civiche virtù e la fama gloriosa acquistata nei secoli dal suo popolo eroico, sublime in ogni sacrificio per l'onore della Patria.»
— Sardegna, guerra 1940-1943

Storia

Storia antica

La città era stata abitata fin dall'età nuragica dal popolo sardo-nuragico e vi sono non pochi ritrovamenti di reperti che presentano una datazione anteriore al VI millennio a.C., il che prova che i suoi porti godessero già di vita e di frequentazione.
I Fenici, che frequentarono i porti di Cagliari e di altre zone della Sardegna sin dall'VIII secolo, o in periodo comunque antecedente alla fondazione di Roma, si stanziarono all'imboccatura dello stagno di Santa Gilla. Passata ai Cartaginesi nel V secolo a.C., la città conobbe un rapido sviluppo, testimoniato tra l'altro dalle necropoli di Tuvixeddu, ritenuta la più vasta necropoli fenicia del Mediterraneo, e Bonaria: questi furono gli estremi dell'espansione urbana di quei secoli, che vide l'abbandono degli insediamenti nuragici sui colli e il concentrarsi lungo la costa dell'abitato, che assumeva un carattere decisamente mediterraneo. Il centro cittadino fortificato era nel sito oggi occupato dal quartiere della Marina, affiancato dall'area sacra nell'attuale zona di Stampace, e chiuso tra i due quartieri portuali delle zone di Sant'Avendrace e di Bonaria.

 
La spiaggia del Poetto e la Sella del Diavolo nel Golfo degli Angeli a Cagliari

Divenuta il centro principale dell'isola, ormai completamente punicizzata, passò ai Romani con tutta la Sardegna e la Corsica, nel 238 a.C., all'indomani della I guerra punica. L'aspetto dell'abitato non sembra essere cambiato molto durante la lunga dominazione romana, di cui sono notevoli resti l'anfiteatro e le ville suburbane note come la Villa di Tigellio. Nei secoli successivi la Karalis romana mantenne il suo ruolo di metropoli sarda e nel 48 a.C. Cesare la premiò per averlo sostenuto nello scontro con Pompeo concedendole lo stato giuridico di municipio. Alla morte di Cesare i cittadini gli rimasero fedeli e si schierarono dalla parte del figlio Ottaviano Augusto, prima contro Sesto Pompeo, poi contro Antonio. Dopo la vittoria di Ottaviano ci fu un lungo periodo di tranquillità politica e di grande sviluppo economico, prima di cadere sotto l'occupazione dei Vandali d'Africa nella metà del V secolo. Sul finire dello stesso secolo fu conquistata da Giustiniano ed entrò nel sistema amministrativo bizantino come sede del preside, funzionario imperiale a capo di tutta la Sardegna, e sottoposto all'esarcato d'Africa.

 
Cupola della Cattedrale nel quartiere di Castello

Storia medievale

Con la divisione dell'isola in quattro giudicati, la città, da secoli in fortissima recessione e ormai ridotta al borgo di Santa Igia o Santa Gilla, rimase a capo del giudicato che ne prese il nome. Intanto aveva subìto secoli di incursioni saracene, contrastate dal principio dell'XI secolo con l'aiuto delle potenze navali di Pisa e Genova. È nota la progressiva ingerenza che le due città marinare esercitarono da allora sulla Sardegna. Il Giudicato cagliaritano, fin dalle sue più antiche attestazioni, rientrò nell'orbita dei Pisani, che finirono con l'impadronirsi del titolo giudicale con Guglielmo di Lacon-Massa (1187). Dopo meno di trent'anni, nel 1215, di fronte alla possibilità di un'alleanza tra la nuova giudicessa Benedetta e Genova, il pisano Lamberto Visconti ottenne con la minaccia delle armi la cessione del colle che sarebbe stato detto di Castello: infatti, quasi a guardia della capitale giudicale, vi venne presto costruita una città fortificata interamente pisana: il Castellum Castri de Kallari.

 
Bastione di Saint Remy

Essa era destinata a divenire la nuova capitale, quando nel 1258 i pisani, ormai forti della loro rocca, palesata la loro intenzione non solo di governare di fatto il giudicato, ma di conquistarlo, rasero al suolo Santa Gilla. Da allora il Castellum Castri fu identificato con la stessa Cagliari, come mostra ancora l'attuale nome sardo della città, Casteddu. Nondimeno attorno ad esso si formarono i sobborghi di Bagnaia –oggi detta Marina–, zona portuale regolata dal Breve del porto di Cagliari; della fortificata Stampace (toponimo che si riscontra anche a Pisa); e infine di Villanova; in queste appendici trovarono asilo i sardi, esclusi dal Castello, che aveva invece un ordinamento comunale, regolato dal Breue Castelli Castri de Kallari, e dipendeva direttamente da Pisa.

Non passarono cent'anni e un'altra dominazione sopraggiunse. Questa volta furono gli Aragonesi che, nella loro guerra di conquista della Sardegna, assediando Cagliari, edificarono una loro roccaforte su un altro colle, ancora più meridionale: quello di Bonaria. Essi tuttavia non distrussero la città nemica, come avevano fatto i Pisani con Santa Gilla; ma anzi, ottenuta la vittoria, lasciarono il Castello infeudato a Pisa. I toscani però non sopportavano la concorrenza del nuovo borgo aragonese di Bonaria, col suo fiorente porto: ripresero le armi e furono costretti ad abbandonare per sempre la città. Sotto la dominazione iberica Caller, città reale non sottomessa a un feudatario, tornò ad essere la capitale della Sardegna riunificata, e fu sede del viceré.

Storia rinascimentale

Il Castello continuò ad essere interdetto ai sardi[6], ma fu fortificata anche Bagnaia, dagli Aragonesi chiamata Llapola (pola significa 'marina' in latino medievale; la lappula o leppula portus Bagnarie dei documenti medievali sembra essere stato un luogo o un oggetto posto nel porto di Cagliari, il cui nome fu esteso al quartiere). La vita intellettuale fu relativamente vivace e nel XVII secolo venne fondata l'Università. Tuttavia pian piano la città, pur fortemente ispanizzata, cominciò a provare una certa insofferenza per la dominazione iberica: sentimento che culminò nell'assassinio del viceré Camarassa (1666). Così nel 1708 i cagliaritani non opposero resistenza all'assedio anglo-olandese, che pose fine all'età spagnola. Dopo la breve parentesi austriaca (1712-18) e l'effimera occupazione del cardinale Alberoni, che cercava di riconquistare la Sardegna agli spagnoli, Cagliari passò con tutta l'isola sotto il dominio sabaudo (1720).

L'età di riforme che seguì in tutta Europa vide un relativo rilancio della città, con la riorganizzazione dell'Università e dell’ospedale, la creazione dell'Archivio di Stato e della Biblioteca universitaria, di una scuola di Chirurgia e della Stamperia reale. Anche i piemontesi furono tuttavia non ben tollerati e quando, dopo che Cagliari aveva stavolta resistito con vigore all'assedio navale dei francesi rivoluzionari (1793), i sardi videro rifiutare la loro richiesta di una maggiore autonomia e del rispetto degli antichi privilegi, la città insorse (27 aprile 1794) e cacciò temporaneamente i piemontesi; ma la rivolta, pur propagatasi subito al resto dell'isola, dove prese una piega anti-feudale, fu alla fine soffocata.

Storia contemporanea

File:PalazzoEnelCagliari.jpg
Palazzo ENEL

Cagliari, rioccupata, ospitò addirittura nel Palazzo reale (oggi detto spesso Viceregio) la corte sabauda, cacciata da Torino da quei francesi che non avevano potuto conquistare la Sardegna. Nella prima metà dell'Ottocento, l'età d'oro della cultura sarda, si registrò il declino dell'aristocrazia feudale a favore di un'aristocrazia culturale che, con l'abolizione del feudalesimo e la concessione dello Statuto Albertino (1848), divenne la classe dirigente. Con le nuove tecniche belliche a Cagliari, privata del ruolo di piazzaforte all'indomani dell'Unità d'Italia, furono abbattute le mura e si posero le basi per la grande espansione dell'ultimo secolo. Nel XX secolo, durante la seconda guerra mondiale, Cagliari subì numerosi bombardamenti (l'80% della città venne raso al suolo, tanto che Cagliari fu dichiarata Città Martire e ricevette una medaglia d'oro al valore militare) dei quali possiamo ancora vedere i segni in alcune zone del centro storico.

Nel 1948 Cagliari diventa ufficialmente capoluogo della Sardegna secondo l'articolo 2 dello Statuto della Regione autonoma della Sardegna.[7] Nel XX secolo il centro urbano si è esteso fino al litorale del Poetto e alla zona di Monte Urpinu facendo sorgere i quartieri di San Benedetto, Bonaria, La Vega, Tuvumannu e San Michele.

Progetti per il futuro

Negli ultimi anni Cagliari ha iniziato un processo di sviluppo urbanistico con l'obiettivo di diventare una città turistica di rilevanza internazionale, dando vita a numerosi progetti, come ad esempio il museo Betile, dedicato all'arte nuragica e contemporanea, progettato dal Premio Pritzker 2004 Zaha Hadid, che dovrebbe sorgere sul lungomare di Sant'Elia. È già stato realizzato il primo tratto della metropolitana di superficie di Cagliari, che collega Piazza Repubblica con Monserrato, uno dei sobborghi della città che presto sarà collegato alla cittadella universitaria. È previsto un ampliamento delle linee e la metro dovrebbe coprire l'intera città metropolitana con tratti in superficie alternati a tratti interrati, collegando anche l'aeroporto al centro cittadino.

Il museo Betile inoltre sorgerà su un lungomare che collegherà Sant'Elia al porto storico, dove è già stato realizzato un terminal crociere adatto a ricevere qualsiasi tipo di nave (ha recentemente accolto la Independence of The Seas, la nave da crociera più grande del mondo), il porto commerciale e quello passeggeri saranno spostati sul porto canale, lasciando in via Roma solo il terminal crociere e facendo dell'ex porto commerciale un porto turistico per imbarcazioni da diporto di grossa stazza. La via Roma stessa subirà profondi cambiamenti, in quanto verrà realizzato un tunnel sotterraneo dove far passare le automobili e la metro oltre che collocare un parcheggio sotterraneo, facendo della via Roma attuale una piazza sul mare chiusa al traffico, dove collocare locali destinati all'intrattenimento e poter così realizzare la famosa passeggiata che collegherà la via del municipio al nuovo porto turistico di Sant'Elia.

Lo stesso quartiere di Sant'Elia subirà profonde modifiche, gli attuali palazzoni di edilizia popolare verranno ristrutturati e incastonati nel nuovo quartiere progettato dall'architetto olandese Rem Koolhaas (Premio Pritzker 2000), mentre lo stadio comunale, in pieno dibattito tra il Comune e il presidente del Cagliari Calcio, Massimo Cellino (che non intende demolire l'attuale struttura, costruendo il nuovo impianto – 25000 posti coperti – a fianco, senza accollarsi i 20 milioni di euro di spese relative all'abbattimento) è ancora oggetto di contesa. Sorgeranno inoltre sul lungomare un teatro scoperto da 20000 posti per le grandi manifestazioni e probabilmente un acquario nelle strutture sul canale di Terramaini che un tempo erano destinate alla produzione del sale.

Altri progetti che cambieranno il capoluogo sardo sono il nuovo quartiere in prossimità delle saline (piazza Santa Gilla), un lussuoso centro benessere sulla spiaggia del Poetto dove oggi c'è il vecchio ospedale marino (in stato di abbandono), il nuovo campus universitario progettato dall'architetto brasiliano Paulo Mendes da Rocha e anche questo già approvato in consiglio e il Parco della musica, già in costruzione tra l'esclusivo T Hotel e il Teatro Lirico di Cagliari, che dovrebbe essere pronto entro quest'anno. Il completamento di queste opere è previsto per il 2011-2012.

Monumenti e luoghi di interesse

 
L'Anfiteatro Romano con la copertura metallico linnea apposta alla fine del XX secolo.

Oltre al museo archeologico nazionale, il più importante al mondo per la civiltà nuragica e ricco anche di collezioni fenicio-puniche, si segnalano l'Anfiteatro romano, del II secolo; la Basilica di San Saturnino, la più antica chiesa della Sardegna di cui si abbia notizia, fondata nel V secolo e rimaneggiata in età romanica, oggi ristrutturata e riconsacrata di recente; il quartiere fortificato di Castello, che fino alla seconda guerra mondiale, fu la residenza dei nobili. Da visitare sono anche i quartieri di Stampace, Marina e Villanova. Il primo era il quartiere dei borghesi e dei mercanti, il secondo era il quartiere dei pescatori e marinai, il terzo quello dei pastori e dei contadini.

Il Bastione di Saint Remy

  Lo stesso argomento in dettaglio: Bastione di Saint Remy.

Il Bastione di Saint Remy venne costruito alla fine del XIX secolo sulle mura antiche della città, risalenti agli inizi del XIV secolo, collegando fra loro i tre bastioni meridionali della Zecca, di Santa Caterina e dello Sperone, per unire il quartiere Castello con quelli sottostanti di Villanova e Marina.

Il Poetto

  Lo stesso argomento in dettaglio: Poetto.

Il Poetto (in sardo Su Poettu) è la principale spiaggia di Cagliari che si estende per circa otto chilometri, dalla Sella del Diavolo sino al litorale di Quartu Sant'Elena.

Altri monumenti

File:Cattedrale di Cagliari-corretta3.JPG
Cattedrale di Cagliari

Elenco completo dei 33 quartieri di Cagliari

 
Fonsarda, uno dei quartieri di Cagliari in piena espansione
  Lo stesso argomento in dettaglio: Quartieri di Cagliari.

A Cagliari ci sono in totale 33 quartieri, 4 di essi compongono il centro storico, mentre gli altri 29 sono frutto del fenomeno dell'urbanizzazione.

  • Altri quartieri della città:
    • 5. Tuvixeddu - Tuvumannu
    • 6. Is Mirrionis
    • 7. La Vega
    • 8. Fonsarda
    • 9. Sant'Alenixedda
    • 10. San Benedetto
    • 11. Genneruxi
    • 12. Monte Urpinu
    • 13. Monte Mixi
    • 14. Bonaria
    • 15. Sant'Avendrace
    • 16. Mulinu Becciu
    • 17. San Michele
    • 18. Barracca Manna
    • 19. Is Campus - Is Corrias
    • 20. Villa Doloretta
    • 21. Monreale
    • 22. San Giuseppe - Santa Teresa - Parteolla
    • 23. Is Bingias - Terramaini
    • 24. Monteleone - Santa Rosalia
    • 25. Quartiere Europeo
    • 26. CEP
    • 27. Poetto
    • 28. La Palma
    • 29. Quartiere del Sole
    • 30. Borgo Sant'Elia
    • 31. Nuovo Borgo Sant'Elia
    • 32. San Bartolomeo
    • 33. Giorgino - Villaggio dei pescatori

Zone Umide

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stagno di Cagliari e Parco regionale Molentargius - Saline.
 
Vista aerea delle saline e quartieri limitrofi (Quartiere del Sole - Poetto).

La Laguna di Santa Gilla (3.000 ettari di superficie) a ovest e lo Stagno di Molentargius a est (17,6 km²), riconosciuti zone umide protette, offrono asilo a notevoli colonie di fenicotteri che da anni vi nidificano, creando un ambiente simile a quello della Camargue francese.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[8]

Tra gli anni '80 e '90, quattro distretti cagliaritani divennero, tramite referendum, comuni autonomi. Così, con l'autonomia di Monserrato nel 1991 (20.829 ab.), Selargius (29.675 ab.), Elmas nel 1989 (8.475 ab.) e Quartucciu nel 1983 (11.418 ab.), Cagliari passò da circa 220.000 abitanti a circa 160.000.

Trasporti

 
Portici di Via Roma, la strada principale della zona prospiciente il porto di Cagliari
  Lo stesso argomento in dettaglio: Ferrovie sarde.
  • Metropolitana leggera delle FdS, che collega l'ex stazione ferroviaria di piazza Repubblica con Monserrato; entro il 2009 è prevista l'estensione verso la Cittadella Universitaria ed il Policlinico Universitario. In futuro collegherà a Cagliari anche gli altri centri dell'hinterland.
  • Rete di trasporti pubblici metropolitana CTM S.p.A., operata tramite autobus e filobus
  • Reti di trasporto a livello regionale ARST/FdS operata tramite pullman di linea

Cultura

 
Zona Est del porto di Cagliari
 
La lunga discesa del Largo Carlo Felice

Lingua

La lingua autoctona di Cagliari è il sardo (sardu), e per la precisione il campidanese (campidanesu) nella sua variante cagliaritana (casteddaiu).

Tale idioma è parlato sempre meno dalle nuove generazioni del luogo, che preferiscono utilizzare l'italiano, in quanto, oltre ad essere l'unica lingua di cultura largamente diffusa nell'isola, tramite l'istruzione e i mezzi di comunicazione di massa, è diventata ormai anche la lingua predominante nei rapporti sociali, formali ma anche informali, specie nelle città maggiori, e particolarmente nel cagliaritano, relegando sempre più il sardo al ruolo sociologico di dialetto; spesso i giovani hanno solo la competenza passiva del sardo, dovuta al rapporto con i parenti anziani che ancora lo parlano, mentre con i genitori (per scelta di questi ultimi in merito alla loro educazione) hanno sempre parlato in italiano.

La variante cagliaritana del sardo nei suoi registri alti ha tradizionalmente rappresentato il modello linguistico di referenza per tutta l'area meridionale dell'isola, variante diastratica alta utilizzata dal ceto borghese in tutto il dominio campidanese, nonché modello letterario di riferimento per scrittori e poeti.

Eventi

  • Il 1º maggio si celebra un evento religioso e culturale di grande importanza nella Sardegna: la festa di Sant'Efisio, una processione annuale che si svolge per sciogliere il voto fatto dai Cagliaritani durante l'epidemia di peste del 1656. Per l'occasione, nel capoluogo si riversano molti gruppi folcloristici dell'isola, che partecipano alla sfilata in costume che precede il cocchio con l'effigie del santo.
  • Sempre i primi di Maggio si svolge la Fiera campionaria della Sardegna, tappa obbligata per tutti coloro che desiderano curiosare nell’assortito panorama sardo ed estero.
  • La città è stata capitale della moda a livello nazionale nel 2002.
  • Festarch è un festival internazionale di architettura, che si svolge ogni anno presso le ex Manifatture Tabacchi situate in viale Regina Margherita.

Musei

Film girati nel capoluogo

Personalità legate a Cagliari

Personaggi famosi

Amministrazione comunale

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Consolati

A Cagliari Sono presenti i seguenti consolati:

Gemellaggi

Cagliari è gemellata con:

Sport

Calcio per squadre nazionali

Partite da campo neutro. Cagliari ha ospitato, presso lo stadio Sant'Elia, tre partite del Campionato mondiale di calcio 1990, e precisamente quelle del Gruppo F eliminatorio riguardanti l'Inghilterra, sesta testa di serie: contro l'Irlanda l'11 giugno, l'Olanda il 16 e l'Egitto il 21; le altre tre partite del medesimo gruppo si disputavano a Palermo; più che per il gioco, quel breve periodo è ricordato per il timore suscitato dai tifosi hooligans britannici, fortunatamente scongiurato dalle rigide misure di sicurezza. Partite dell'Italia. La Nazionale italiana, a Cagliari, ha finora disputato cinque partite. La prima, Italia-Svizzera 4-0 per le qualificazioni alla fase finale dell'Europeo 1968, avvenne allo stadio Amsicora il 23 dicembre 1967. Le altre quattro furono effettuate allo stadio Sant'Elia: Spagna-Italia 2-1 il 20 febbraio 1971 (amichevole, ricordata per un lancio di arance sul campo, a protesta contro il C. T. Valcareggi non avendo egli convocato alcun giocatore del Cagliari che pure era la squadra campione d'Italia in carica; questo gesto del pubblico costò alla città oltre 18 anni di attesa prima di poter ospitare un altro incontro in azzurro), Italia-Argentina 0-0 il 21 dicembre 1989 (amichevole), Italia-Svizzera 2-2 il 14 ottobre 1992 (prima, soffertissima, partita di qualificazione ai Mondiali 1994) e infine Italia-Russia 2-0 il 9 febbraio 2005 (amichevole, ricordata per i festeggiamenti, precedenti l'incontro, a Gigi Riva - tuttora massimo goleador della Nazionale con 35 reti - che includevano l'assegnazione della cittadinanza cagliaritana onoraria e la cerimonia di ritiro della maglia n. 11 del Cagliari in onore del suo più illustre possessore).

Ciclismo

Il 28 maggio 1991 la terza tappa del Giro d'Italia 1991 si è conclusa a Cagliari con la vittoria di Mario Cipollini. Il 14 maggio 2007 si conclude a Cagliari la terza tappa del 90º Giro d'Italia con la vittoria di Alessandro Petacchi, poi revocata a causa di una squalifica per doping inflitta al corridore spezzino.

Altri sport

Ogni anno si tiene in città il meeting Terra Sarda di atletica, al quale partecipano alcuni dei più forti atleti italiani ed internazionali. La Rari Nantes Cagliari, società di pallanuoto cagliaritana, fondata nel 1909, milita in serie A2 e nel 2006 ha sfiorato la promozione in A1 (perdendo ai play-off).

Pricipali società sportive

Pallanuoto
Serie A2: Rari Nantes Cagliari
Baseball
Serie B: Cagliari Baseball softball
Basketball
Serie A dilettanti: Banco di Sardegna Cagliari
Calcio
Serie A: Cagliari Calcio nel Campionato 1969-70, conquistò lo scudetto.
Hockey su prato
Serie A1: Amsicora Cagliari
Pallavolo
Serie B: Volley Cagliari
Tennistavolo
Serie A1: Marcozzi Cagliari (tennistavolo) è vincitrice di 4 scudetti.
Rugby
Serie C: Union Rugby Cagliari
Football Americano
Serie B: Crusaders Cagliari
Softball
Serie B: Cagliari Baseball softball

Impianti sportivi

Galleria fotografica

Note

  1. ^ Statistiche demografiche Istat, luglio 2008
  2. ^ vedi le proposte di legge regionale in http://www.comune.firenze.it/comune/area/docucagliari.htm
  3. ^ a b Come si può notare, sia Baal che El sono due nomi che indicano una qualsiasi divinità fenicia.
  4. ^ margherita di colore giallo
  5. ^ Lo stesso Claudiano, scrisse: tenditur in longum Caralis «Cagliari si distende in lunghezza» http://www.webalice.it/ilquintomoro/sardegna/il%20nome%20di%20cagliari.htm
  6. ^ Gli abitanti di Cagliari, di giorno, svolgevano in Castello i lavori più disparati, anche e soprattutto quelli più umili, ma al tramonto dovevano abbandonarlo. Al segnale che veniva dato col suono del corno avevano l'obbligo di uscire immediatamente dalle sue porte principali. Chi non si apprestava subito alle uscite e veniva trovato ancora all'interno della rocca veniva catturato e buttato fuori dalle alte mura, giù negli strapiombi. Risale a quel periodo il detto ancora in uso a Cagliari "Ci d'anti bogau a son'e corru" ("L'hanno cacciato via al suono del corno", cioè veramente in malo modo).
  7. ^ L'articolo su wikisource
  8. ^ Dati tratti da:
  9. ^ Il gemellaggio con Buenos Aires è dovuto al fatto che quest'ultima fu battezzata con questo nome in onore del santuario di Nostra Signora di Bonaria di Cagliari(Bonaria in spagnolo è Buenos Aires).
      Lo stesso argomento in dettaglio: Santuario di Nostra Signora di Bonaria.
  10. ^ Vercelli è idealmente gemellata con Cagliari con cui condivide la coltivazione del riso e il Santo Patrono

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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