Funerale vichingo

cerimonia funebre vichinga
Versione del 11 mar 2009 alle 15:53 di Snowdog (discussione | contributi) (tradotto un pezzo)

I vichinghi cremavano solitamente i loro morti in barche funerarie, come provato da reperti archeologici, saghe della letteratura norrena, e dal racconto di Ahmad ibn Fadlan. I funerali vichinghi che vennero effettuati a terra hanno premesso agli archeologi di studiare le varie tradizioni scandinave dell'età vichinga.

La nave funeraria del capo vichingo (Variago) Igor il Vecchio nel Rus' di kiev, secondo Heinrich Semiradzki (1845-1902).

Il morto era solitamente deposto in una barca, o in una nave di pietra, assieme a delle offerte funebri stabilite in base allo status e alla professione del deceduto. Queste offerte potevano includere sacrifici di schiavi. Infine il tutto veniva coperto di pietre e terra e veniva creato un tumulo.

In Scandinavia rimangono numerosi tumuli di questo tipo, eretti in onore di re e capitani vichinghi. Alcuni dei più importanti sono quelli del cimitero del colle di Borre, in Norvegia, e il Lindholm Høje e Jelling in Danimarca.

Oggetti tombali

 
Oggetti tombali di una sepoltura Völva aKöpingsvik, Öland. Tra essi una bacchetta di ferro lunga 82 cm, con dettagli in bronzo e il modellino di una casa sulla cima. i reperti sono in mostra nel Nuseo Archeologico Nazionale Svedese di Stoccolma.

Era comune lasciare doni per i deceduti. Sia gli uomini che le donne ricevevano doni funerari, anche se il cadavere sarebbe stato arso su una pira. La quantità e il valore dei doni dipendeva dal gruppo sociale di appartenenza da cui proveniva il defunto.[1] Era importante seppellire il morto nel modo corretto, così che potesse entrare nell'aldilà con la stessa posizione sociale che aveva avuto nella vita terrena, e per evitare che diventasse un'anima senza dimora, condannata a vagabondare in eterno.[2]

La tomba tipica per un thrall, probabilmente era poco più che una buca nel terreno.[1] Egli veniva sepolto in modo tale da assicurarsi che non potesse tornare a perseguitare i suoi padroni e che al tempo stesso potesse tornare loro utile nell'oltretomba. Gli schiavi talvolta venivano sacrificati per renderli utili nella vita ultraterrena[2] (si veda la sezione sacrifici umani, di seguito). Un uomo libero veniva solitamente sepolto con armi e l'equipaggiamento per cavalcare. un artigiano, come un fabbro ad esempio, poteva ricevere il suo intero corredo di atrezzi. Alle donne veniva fornita la propria gioielleria e spesso gli strumenti per le attività casalinghe. Il più sontuoso funerale vichingo finora scoperto e la sepoltura della nave di Oseberg, fatto per una donna (probabilmente una regina o una sacerdotessa) che visse nel IX secolo.[1][3]


Vedi anche

Note

  1. ^ a b c Steinsland & Meulengracht Sørensen 1998:84
  2. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Gräslund11
  3. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore steins85

Bibliografia

  • Gräslund, B. (2000). "Gamla Uppsala During the Migration Period", in Myth, Might, and Man. National Heritage Board. ISBN 91-7209-190-8
  • Harrison, D. & Svensson, K. (2007). Vikingaliv. Fälth & Hässler, Värnamo. ISBN 978-91-27-35725-9
  • Larsson, Mats G (2002). Götarnas Riken : Upptäcktsfärder Till Sveriges Enande. Bokförlaget Atlantis AB ISBN 9789174866414
  • Smyser, H.M. (1965). "Ibn Fadlan's Account of the Rus with Some Commentary and Some Allusions to Beowulf". Franciplegius: Medieval and Linguistic Studies in Honor of Francis Peabody Magoun, Jr. eds. Jess B. Bessinger Jr. and Robert P. Creed. New York: New York University Press. pp 92-119.
  • Steinsland, G. & Meulengracht Sørensen, P. (1998): Människor och makter i vikingarnas värld. ISBN 9173245917

Collegamenti esterni