Osogna
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Osogna[1] è un Comune del Canton Ticino di 966 abitanti.
Amministrazione comunale
Storia
La località viene nominata per le prima volta in un documento del 1299. Tombe romane sono state trovate presso il torrente Nala.
L'agricoltura era l'attività principale della popolazione. Le castagne costituivano un frutto importante per l'alimentazione. La vigna era pure coltivata nei luoghi più propizi[2]. Il grano e la segale erano coltivati per il fabbisogno locale. I covoni di grano erano battuti e messi a seccare sulla rascana (una struttura in legno come una scala a pioli) nella zona chiamata appunto "Rascana".
Nella valle di Osogna c’erano molti animali selvaggi. L'ultimo orso è stato ucciso da Giuseppe Mattei nel 1811. Il Cantone versava una gratificazione di 50 lire di Milano per ogni orso ucciso (bisognava consegnare la zampa destra).
Il villaggio era un luogo di passaggio sulla strada del San Gottardo. Alcune osterie si occupavano dei passeggeri e dei cavalli che si fermavano per la notte.
Il fiume Ticino allagava sovente i prati e i campi del piano. Ancora oggi, malgrado i ripari, capita che alcune zone vengano allagate.
L’industria del granito si è sviluppata con l'apertura della linea ferroviaria del Gottardo. Nel 1899 lavoravano ben 1500 operai nelle cave di Osogna: era una delle principali industrie ticinesi, molto dipendente dall'attività edilizia. Nel 1908 la produzione era già diminuita di metà e la concorrenza del cemento armato diventava sempre più forte. Gli operai provenivano dall'Italia e la silicosi era una malattia professionale tipica per gli scalpellini. Gli scioperi per ottenere delle migliori condizioni di lavoro e di salario erano frequenti. Le ultime cave erano attive fino al 1960. Oggi, le cave ancora aperte si trovano a Cresciano.
L’apertura della ferrovia del Gottardo (nel 1882) permise a diversi abitanti di lavorare come operai per la manutenzione della linea, meccanici alle officine di Biasca e Bellinzona o ferrovieri sui treni.
Dopo la prima guerra mondiale, la scuola elementare di Osogna era conosciuta nel Cantone e all'estero poiché la maestra Giovannina Mattei-Alberti praticava il metodo Montessori.
L’emigrazione verso gli Stati Uniti e l'America latina è stata molto forte nel XIX secolo e fino alla seconda guerra mondiale.
Osogna è stata capoluogo di baliaggio dal 1573 al 1798 ed è capoluogo del Distretto di Riviera dal 1803. Il landfogto rappresentava il potere dei tre cantoni sovrani (Uri, Svitto e Sottoselva) e amministrava la giustizia. Le esecuzioni capitali avevano luogo alla "Giustizia" fra Biasca e Osogna.
Patriziato di Osogna
Ente pubblico ancora più antico del comune è il patriziato di Osogna possiede tutta la zona montana, in particolare i boschi e i pascoli della valle di Osogna. Questo ente risale alla vicinia del Medio Evo. Un regolamento della vicinanza di Osogna del 1410 precisa che se una famiglia ha più di 10 capre deve pagare una decima (1 capretto buono). Interessante è pure il resoconto dell’assemblea dei vicini del 3 agosto 1448. Si decide la locazione di un edificio per una segheria. I presenti erano designati solo con il nome (Giacomo da Cornon o Giuseppe da Roncasc). Il godimento dei pascoli durante l'estate era diviso fra le famiglie patrizie (boggia di Casnedo per la famiglia Pellanda, boggia di Örz per la famiglia Jemetti, boggia di Otri per la famiglia Mattei). Questa attività agricola tipica delle regioni alpine (transumanza statica: si cominciava a salire sui primi monti per terminare sui pascoli a 2000 m alla fine dell'estate) è stata abbandonata nel 1950. Antiche famiglie patrizie: Guidi, Jemetti, Malaguerra, Mattei, Pellanda.
Parrocchia di Osogna
La parrocchia di Osogna riunisce i cattolici di Osogna. La chiesa parrocchiale, dedicata ai santi Gratiniano e Felino, è del 1498[3] . Ci sono due altre chiese nel villaggio: la chiesa di Santa Maria (fine Medio Evo, con un’ancona gotica di Ivo Striegel), costruita sulle fondamenta di un antico castello, e la chiesa di Santa Pietà (1729).
Geografia
Osogna è a 15km a Nord di Bellinzona e a 5km a Sud di Biasca, sulla sponda sinistra del fiume Ticino. La cima più alta è il Torrone d'Orza o Torrone Alto (2952 m). Il torrente Nala divide in due il villaggio. Il torrente Boggera segna il confine con Cresciano.
Le rocce della regione sono lo gneiss e il granito. La vegetazione è costituita da latifogli (faggio, castagno) fino a 900m ed in seguito da conifere (abete, larice) fino a 2000m.
Note
- ^ Osogna, in Dizionario storico della Svizzera.
- ^ Ciò si può desumere dalla corrispondenza del duca di Milano a Giovanni Molo, vicario di Claro e Osogna. Siamo nel 1459 e Giacomo da Cornon vuole costringere il comune a ricostruire il muro della sua vigna, indebitamente abbattuto.
- ^ Deve trattarsi di un ingrandimento poiché un documento del 1299 menziona già la chiesa dei santi Gratiniano e Felino
Bibliografia
- Vittorio F. Raschèr (a cura di), (Materiali e documenti ticinesi, Serie II (Riviera), Casagrande, Bellinzona 1993.
- Harold Baumann, 1907-2007: Hundert Jahre Montessori-Pädagogik, Haupt, 2007.
- Giorgio Cheda, L'emigrazione ticinese in California, Armando Dadò, Locarno 1981.
- Diego Malaguerra, Associazioni padronali e sindacati operai nell’industria del granito ticinese, Pedrazzini, 1958.
- Luciano Moroni Stampa, G. Chiesi, Ticino ducale, Bellinzona, 1994.
- Aldo Pedraita, Gli ultimi animali feroci del Cantone Ticino, Il Nostro Paese, marzo 1969.
- Eligio Pometta, Il Comune libero di Osogna nel 1400, Bollettino storico della Svizzera Italiana, 1935, 82-85.