Template:Comune Rezzato (Resàt in bresciano) è un comune di 13.143 abitanti della provincia di Brescia, nell'area pedemontana immediatamente ad est del capoluogo, fondato il 12 marzo del 1299 dall'allora vescovo di Brescia Berardo Maggi.

Etimologia

Tra le molte ipotesi sull'etimologia del nome Rezzato, quella più famosa riguarda la storia di un leggendario Re di nome Zato che viveva nel territorio ad est di Brescia. Questa leggenda divenne, nel tempo, così popolare che ancora oggi lo stemma del comune raffigura un mezzo busto di un uomo vestito con ermellino e con la testa coronata. Nel corso dei secoli sono state inventate molte altre leggende intorno a questa figura: la più strana è quella dell'attribuzione di una moglie a questo Re Zato: la regina Sabina, la quale regnava sulla Valle Sabbia. L'ipotesi più plausibile è, comunque, quella della derivazione del termine dal complesso della curtis vetus o Curvione, dalla quale corte regia o Regiadum, il luogo dove nel medioevo l'imperatore sostava durante i suoi viaggi diplomatici. Per ricordare questa nobile origine, rimane ancora tutt'oggi, presso la stazione ferroviaria, la località Curvione, esito di Curtis Vetus.

Storia

I reperti più antichi ritrovati sul territorio rezzatese risalgono al Neolitico: il loro luogo di ritrovamento fu la Cavernetta Ca' dei Grii. Questa cavità si trovava sul versante meridionale del Monte Regogna ed è andata perduta durante i lavori di sfruttamento della cava vicina nel 1969. Questa cavernetta era lunga circa 9 m e aveva una larghezza di 3,50 m; al suo interno (durante i lavori iniziati nel 1954) furono ritrovati frammenti vascolari risalenti alla Cultura dei Vasi a Bocca Quadrata e anche resti schelettrici. Non si esclude che la cavernetta sia stata usata come rifugio per una famiglia durante la Seconda Guerra mondiale. Altri reperti sono stati rinvenuti sul monte Peladolo e sul Poggio San Martino.

L'età Romana vede il territorio di Rezzato oltrepassato da una importante via che collegava Brescia a Verona che oggi sarebbe stata ricalcata dal percorso della ex statale 11. In più, da alcuni reperti, emerge che probabilmente all'altezza di Treponti vi fosse un bivio di questa strada che portava a Gavardo e a Vobarno (questa strada secondaria è ricalcata oggi dalla statale 45 bis). Nell'epoca Romana, Rezzato insieme a Botticino fu uno dei luoghi di estrazione del marmo più sfruttati dagli antichi Romani come dimostrano i materiali utilizzati per la costruzione di molti edifici a Roma. Non ci sono, però, importanti ritrovamenti risalenti a quell'epoca se non alcuni mattoni usati per la costruzione delle case romane rinvenuti nel 1998 nella zona del Santuario della Madonna di Valverde.

Il Medioevo costituisce il periodo di nascita del paese. Intorno all'anno 1000, il vescovo di Brescia,Landolfo, donò alcuni fondi ai monaci benedettini del monastero di Sant'Eufemia per bonificare la zona ad est della città. Grazie ai monaci le terre furono bonificate e nacque il primo centro abitato. Il centro abitato dipendeva religiosamente e civilmente dal monastero di Sant'Eufemia e fu per questo che nel 1299 il vescovo di Brescia Berardo Maggi venne incontro alle richieste dei rezzatesi emanando un decreto in cui dichiarava la nascita del paese di Rezzato. I monaci si ritirarono nel monastero di San Giacomo (a sud del paese), fondato nel 1099 da papa Pasquale II lungo la strada per Mantova come ostello per i pellegrini.

Rezzato, qualche secolo dopo (ovvero nel 1429), passò sotto il dominio della Repubblica Veneta e iniziò per il paese un periodo di prosperità e fioritura del commercio. Nel 1548 il nobile Giacomo Chizzola fondò a Rezzato la prima accademia di agronomia (secondo lui la prima nel genere). Negli anni successivi furono costruite molte ville a Rezzato, tra cui Villa Fenaroli e Villa Provaglio. Passato nel XVIII secolo sotto l'impero napoleonico, divenne poi parte dell'impero Austro-Ungarico e, infine, durante il Risorgimento, Rezzato fu scenario di molte battaglie (come la Battaglia di Treponti fra Garibaldi e gli Austriaci nel 1859 nel territorio di Treponti). Importante, verso gli inizi del 1900, la ferrovia Rezzato-Vobarno che fino al 1967 ha collegato la Valsabbia con la stazione ferroviaria del paese. Rezzato raggiunse la forma attuale quando nel 1928 assorbì anche l'abitato di Virle (ora frazione). Rezzato fu particolarmente interessato della Seconda Guerra Mondiale poichè sul paese si abbatterono ben 43 incursioni aeree alleate; essendo poi vicino alla Repubblica di Salò fu luogo di transito delle operazioni politico-militari che dalla città si muovevano verso il lago. Nel periodo tra l'8 settembre 1943 ed il 28 aprile 1945 a Rezzato si sviluppò anche un'organizzazione partigiana artefice anche del giornale clandestino "Il ribelle".

I sindaci del paese dalla Liberazione ad oggi sono stati: Vaifro Sberna (1947-1957), Fortunato Pasquali (1957-1969), Fausto Cargnoni (1969-1984), Giuseppe Joannes (1984-1994), Augusto Berardi (1994-2004) ed Enrico Danesi (dal 2004).

Tradizione religiosa

Uno degli eventi più noti della storia medievale rezzatese è quello della duplice apparizione della Madonna e di Cristo. Il tutto risale all'estate del 1399 nalla zona della Valverde dove un bifolco stava lavorando nel suo campo. Al bifolco apparve un uomo, rivelatosi poi Cristo, che gli ordinò di prendere i tre pani che aveva nella bisaccia e di gettarli in un laghetto non molto distante da lì. Il contadino recatosi al laghetto incontro una donna (la Madonna) che lo obbligò a tornare indietro senza gettare i pani nello specchio d'acqua. Poco dopo, Cristo ripeté al contadino di tornare al laghetto per gettarvi i tre pani e di nuovo la Madonna disse al bifolco di tornare da Cristo implorandolo di avere pietà e di accettare che venisse gettato in acqua solo uno dei tre pani. Tornato di nuovo al suo campo l'uomo implorò Cristo il quale acconsentì e fece tornare l'uomo nuovamente al laghetto per gettarvi un solo pane. Simbolicamente questi tre gesti, come spiegò poi Maria all'uomo, rappresentavano la fame, la guerra e la peste, e l'atto di gettarli in acqua significava l'attuazione di queste disgrazie volute da Cristo per punire l'uomo della sua perseverazione. L'anno dopo, infatti, si diffuse una crudelissima pestilenza che uccise un terzo della popolazione. Nel luogo dove un tempo vi era il laghetto è stata costruita nel corso del XV secolo una piccola cappella e, poco distante, un santuario dedicato alla Madonna di Valverde. Ogni anno, poi, l'episodio è riproposto durante la processione di Sant'Anna (patrona del paese) l'ultima domenica di luglio.

Un'altra apparizione si ricorda proprio nel luogo dove si verificò quella del 1399. Nel 1711, il comune fu colpito da una grande epidemia di peste e i rezzatesi organizzarono molti riti religiosi per chiedere alla Madonna la fine dell'epidemia. Un giorno, due ragzzini di 8 e 11 anni, che etrano andati a raccogliere castagne sul colle San Pietro, videro brillare la Madonna posta sulla cappella del laghetto e in seguito sentirono la voce di una donna che li rassicurò. In seguito a questa seconda apparizione, la cappella è stata ristrutturata nel 1712.

Arte e cultura

La scuola per scalpellini e Rodolfo Vantini

Rodolfo Vantini è stato uno degli scultori più importanti del Bresciano; nacque a Brescia nel 1792. Dopo vari studi divenne architetto e la sua vita iniziò a legarsi particolarmente a Rezzato: prima di tutto per motivi sentimentali che lo legavano ad una giovane del luogo, poi per motivi di lavoro (fu lui, infatti, ad ideare il cimitero ed il palazzo del comune). Successivamente il Vantini decise di istituire proprio a Rezzato una scuola per scalpellini che nel corso dell'Ottocento si rivelò assai importante per lo scultore. La scuola fu anche favorita da una grande adesione da parte dei rezzatesi vista la vicinanza con le cave di marmo di Botticino.

Servizi

Rezzato è uno tra i paesi in Lombardia con il più alto numero di servizi sul suo territorio: dal punto di vista dell'istruzione oltre che a possedere ben 4 scuole dell'infanzia, 3 scuole primarie, una scuola media, un asilo nido e un istituto superiore possiede anche una ben fornita biblioteca, una ludoteca, un centro ricreativo estivo per bambini e anziani sulle sue colline e un centro di formazione per le persone diversamente abili (un centro che quindi aiuta le persone diversamente abili ad entrare nel mondo del lavoro). Per quanto riguarda i servizi sociali possiede una casa di riposo, un centro diurno per anziani e un centro diurno per disabili. Oltre che a possedere sul suo territorio anche una banda comunale con una accademia per aiutare i giovani ad imparare a suonare uno strumento musicale, ha il privilegio di avere una piscina invernale, una piscina estiva, 3 campi da calcio e un palazzetto dello sport. La presenza, infine, sul suo territorio di una caserma dei carabinieri e di una ASL con guardia medica lo rendono ancora più vivibile dai suoi cittadini. Rezzato è anche il paese con il più alto numero di laureati e diplomati della provincia subito dopo il capoluogo.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Economia

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La fabbrica Italcementi

Come tutto l'hinterland cittadino, anche Rezzato possiede una gran quantità di attività economiche. Oltre alle molte attività manifatturiere vi è una forte presenza del settore commerciale. Nonostante Rezzato sia sempre stato un paese con un'economia basata sul commercio e sulla lavorazione del marmo, nel 2001 gli addetti all'estrazione del marmo erano inferiori a quelli addetti all'estrazione della sabbia. Aumenta sempre di più il numero di addetti alla lavorazione e alla fabbricazione del cemento: sul territorio vi è, infatti, la grande fabbrica di cemento Italcementi.

Luoghi d'interesse

Villa Avogadro poi Fenaroli

L'edificio risale al 1500 ed è stato arricchito e ristrutturato nel corso del 1700 dall'architetto Giovan Battista Marchetti. Le due serre in stile gotico che ora si vedono ai lati della parte centrale della villa furono costruite nel 1830 da un architetto ignoto. La ristrutturazione attuale è stata terminata nel 2006 e oggi la villa è un Palace Hotel e possiede alcune sale per le conferenze. La villa era sempre stata in possesso dei conti Avogadro fino al 1747, quando la contessa Paola, ultima degli Avogadro, portò in dote la villa al marito Bartolomeo Fenaroli. Alla fine del XIX secolo la villa passò alla famiglia Lombardi, poi all'Ospedale civile di Brescia e, infine, nel 1947, alla Congregazione dei Padri Scalabriniani.

PINAC

La PInAC è la Pinacoteca Internazionale dell'Età Evolutiva intitolata ad Aldo Cibaldi. Il progetto ha inizio negli anni '50 e nel 1969 la Pinacoteca diviene civica. La particolarità di questa Pinacoteca è la presenza al suo interno di molteplici opere realizzate da bambini di tutto il mondo che vengono catalogate ed elaborate. La PInAC si trova in via Disciplina nell'edificio che un tempo era la chiesa di Sant'Alessandro. Fiore all'occhiello del paese, i suoi lavori partecipano a molteplici concorsi in tutto il mondo. La PInAC, inoltre, attira ogni anno non solo scolaresche da tutta la Lombardia ma anche artisti famosi in tutto il mondo, i quali permettono lo svolgimento di laboratori per tutte le fasce della popolazione rezzatese e non solo.

Convento di San Pietro in Colle

 
Convento di San Pietro in Colle

Il colle San Pietro è importante per le comunità religiose di Rezzato e Virle, poiché sulla sua sommità fu costruito nel 1008 un piccolo monastero benedettino. I monaci vi rimasero fino al 1299 quando, con la nascita del comune, vi fu istituita la prima chiesa parrocchiale. Nel 1460 la chiesa fu abbandonata perché la parrocchia si trasferì nell'attuale chiesa di San Giovanni,. Nel 1571 salì sul colle e nel convento una piccola comunità di frati Cappuccini. Dopo ristrutturazioni e instabilità nel corso del XVIII e del XIX secolo, nel XX secolo tornarono i frati minori francescani. Il monastero possiede una ben fornita biblioteca con manoscritti antichissimi.

Santuario della Madonna di Valverde

Il Santuario possiede una parte antica: la rotonda, edificata nel XI secolo e inglobata poi nell'attuale santuario nel 1600. La strada che collega il paese al santuario risale al 1642 e la cappelletta sul laghetto (luogo dell'apparizione) fu costruita nel 1400 e poi ristrutturata nel 1712 in seguito all'apparizione del 1711. Il fatto che la strada e il santuario vero e proprio siano stati costruiti nel Seicento è spiegato dal aumento di religiosità da parte dei rezzatesi e anche all'aumento della popolazione locale avvenuto proprio in quel periodo.

Eventi

  • Baccquolina, lunedì di Pasqua.
  • Cariolada, giugno
  • Festa delle Associazioni del territorio, 2 giugno
  • Feste patronali dei SS. Pietro e Paolo, 29 giugno (Virle)
  • Festa tradizionale di Sant'Anna, processione storica di Santi, ultima domenica di luglio
  • Festa patronale di S.Luigi Gonzaga, processione di Santi, prima domenica di ottobre ogni cinque anni (Virle) - ultima processione 2008

Trasporti

 
Stazione ferroviaria di Rezzato

Rezzato è raggiungibile dall'autostrada A4 Milano-Venezia all'uscita per Brescia Est, dalla Tangenziale Sud di Brescia o dalla ex statale 45 bis. Dalla città è raggiungibile attraverso il trasporto pubblico con la linea 3 per Rezzato Sud o per Rezzato Nord. Dal punto di vista del trasporto interno possiede 7 Km di piste ciclabili sul suo territorio e in più da Rezzato inizia la ciclabile Rezzato-Salò inseribile nei percorsi ciclabili della provincia di Brescia. Fino al 1967 Rezzato era raggiungibile anche con la ferrovia, ma da allora la stazione per passeggeri è stata chiusa nonostante la stazione per le merci sia ancora funzionante. Il comune, infine, sta studiando la possibilità di far arrivare la metropolitana leggera di Brescia fino al territorio di Rezzato.

Amministrazione comunale

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  • Vicesindaco: Claudio Donneschi

Gemellaggi

Il comune di Rezzato è gemellato dal 26 ottobre 2007 con il comune di

Collegamenti esterni

Sito del Comune di Rezzato

Sito della Lista civica "Rezzato Democratica"

Sito del Circolo del Partito Democratico di Rezzato

Bibliografia

  • "Rezzato, storia di una comunità" di Mario Taccolini, Fondazione terre Bresciane, 2000
  • "Rezzato, materiali per una storia" di Paolo Corsini e Gianbattista Tirelli, 1985

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