Modulo lunare LK

Lander lunare sovietico pensato per essere usato nei tentativi sovietici di atterraggio lunare.

Il modulo lunare LK (Lunniy Korabl) era il lander che doveva permettere lo sbarco umano sulla Luna da parte dell'URSS.

Data la minore potenza del razzo vettore sovietico N1 rispetto al Saturno V statunitense, il modulo lunare LK era più piccolo del Modulo Lunare Apollo ed avrebbe consentito lo sbarco di un solo cosmonauta, anzichè di due come nel caso degli americani. A differenza del modulo lunare americano, non ci sarebbe stato un tunnel di collegamento con l'astronave madre (una Sojuz modificata), per cui il cosmonauta avrebbe dovuto effettuare un'attività extraveicolare per trasferirsi dalla Sojuz nel modulo lunare.

Il progetto di sbarco sulla Luna prevedeva che il modulo LK si sarebbe staccato dalla Sojuz spinto da un apposito modulo di servizio chiamato Block-D, che avrebbe portato il modulo lunare a 4 Km dal suolo; a questo punto il Block-D sarebbe stato sganciato e il modulo LK sarebbe atterrato sulla Luna con l'ausilio dei suoi motori, poggiando sulla superficie lunare con quattro zampe. Alla fine della missione sarebbe ripartito lasciando sulla Luna la parte inferiore e avrebbe raggiunto l'orbita lunare, dove si sarebbe riagganciato con la Sojuz. Dopo il ritorno del cosmonauta sull'astronave madre, il modulo LK sarebbe stato sganciato e abbandonato.

Il modulo lunare LK fu collaudato con successo in orbita terrestre, ma non andò mai sulla Luna perchè la progettata missione sovietica fu cancellata per il fallimento del razzo N1.


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Robert Goddard
Robert Goddard

Robert Goddard (Worcester, 5 ottobre 1882Baltimora, 10 agosto 1945) è stato uno scienziato statunitense e uno dei pionieri della missilistica moderna, cui è attribuita la costruzione del primo razzo a propellente liquido, che lanciò con successo 16 marzo 1926. La sua monografia A Method of Reaching Extreme Altitudes del 1919 è considerata un testo classico dell'astronautica. Le sue idee sulla possibilità dei viaggi spaziali e le sue attività di ricerca, rivoluzionarie per l'epoca, ricevettero ben poco supporto dall'opinione pubblica e sulla stampa vennero spesso ridicolizzate.
Il Goddard Space Flight Center, costruito nel 1959 dalla NASA, fu chiamato così in suo onore.

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