Sesto San Giovanni

comune italiano

Template:Comune Sesto San Giovanni è un comune italiano di 81.297 abitanti[1] della provincia di Milano in Lombardia.

Geografia fisica

Il comune di Sesto si sviluppa su un territorio di circa 12 km² ad un'altitudine che va da 130 a 147 metri s.l.m.

A nord confina con il comune di Monza, a est con i comuni di Cologno Monzese e Brugherio, a sud con il comune di Milano e a ovest con i comuni di Cinisello Balsamo e Bresso.

Classificazione climatica: zona E, 2404 GR/G

Storia

Dalle origini al XVIII secolo

Nato probabilmente come agglomerato di case contadine, fondato dai romani, Sesto rimane un minuscolo borgo fino al 1800. Due censimenti calcolarono circa 500 residenti nel 1546 e circa 1300 abitanti nel 1770.

Nel XIX secolo aprono a Sesto le prime filande e nel 1840 entra in funzione la seconda linea ferroviaria d'Italia dopo la Napoli - Portici, la Milano - Monza, che ha a Sesto Rondò una stazione intermedia. Nel 1876 viene inaugurata anche la prima ippovia italiana, parallela alla ferrovia, l'ippovia fu poi elettrificata dalla società Edison nel 1901.
Nel 1880 Sesto contava circa 5.000 abitanti e dispone già delle infrastrutture che ne favoriranno il successivo sviluppo.
Nel 1861 il comune autonomo di Cascina de Gatti fu unito al comune di Sesto San Giovanni.

A cavallo tra Ottocento e Novecento Sesto si industrializza e aprono diverse fabbriche con l'investimento di molti industriali milanesi.

La prima filanda viene aperta nel 1832 da Giuseppe Puricelli Guerra in un'ala della villa di famiglia (nel 1840 viene ammodernata con l'introduzione delle "bacinelle da macero" a vapore). Nei decenni seguenti altre se ne aggiungono: la Savini , poi Gaslini, in quanto acquisita dai nobili Gaslini una famiglia proveniente da Milano , sulla vecchia strada per Monza, la De Ponti in via Vittorio Emanuele, la Gnocchi, la Chiavelli alla cascina Valdimagna. Nel 1878 sono sette e occupano 738 persone. Le principali industrie sono OSVA, Breda, Marelli, Falck, Spadaccini, Gabbioneta, Campari, Garelli, Balconi. Con l'industrializzazione aumenta esponenzialmente il numero di abitanti (14.000 nel 1911) e molte aziende costruiscono alloggi per operai nella città.

La presenza operaia rende molto fervente l'attività politica sestese e il regime fascista faticherà molto ad imporsi, anzi non riuscirà mai ad imporsi seriamente. Nelle fabbriche si organizza una lotta clandestina contro il fascismo. Tuttavia fu grande l'entusiasmo (spesso obbligato sotto minaccia) durante la visita del duce nel 1934 alla Ercole Marelli, ben più fredda l'accoglienza alla Falck. L'armistizio dell'8 settembre 1943 e la caduta del fascismo furono salutati dai sestesi con grandi manifestazioni di gioia, la militarizzazione dei lavoratori aveva causato molti problemi economici e sociali, sfociati nei grandi scioperi tra il 1942 e il 1943.

Al crollo del fascismo si introduce il controllo dei nazisti, ostacolato dai Gap (Gruppi di azione patriottica) che si riuniscono e si formano nelle varie fabbriche. Prende inizio la strenua resistenza contro i nazisti, le attività economiche si fermano quasi totalmente con l'ondata continua di scioperi del 1944 e 1945. Si susseguono arresti, deportazioni, fucilazioni e atti di sabotaggio e guerriglia. Il 28 aprile gli alleati entrano a Sesto San Giovanni.

Sesto San Giovanni è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita il 18 giugno 1971 della Medaglia d'Oro al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale. A ricordo delle fasi della lotta di liberazione è stato eretto un monumento nella piazza della Resistenza antistante agli edifici del comune.

Dopo il difficile dopoguerra Sesto ricomincia la sua espansione urbana e demografica e continua ad essere un importante centro economico e durante gli anni di piombo sarà lo scenario di alcune azioni e propaganda delle Brigate Rosse.

La crescita economica prosegue fino alla crisi degli anni '90 del XX secolo quando chiusero tutte le fabbriche storiche di Sesto, ultima la Falck nel 1996. Sesto dovette trasformarsi completamente da città industriale a città del terziario avanzato, fase ancora in corso con la riconversione delle aree prima occupate dalle fabbriche.

La Stalingrado d'Italia

I motivi di questo soprannome sono soprattutto di natura sociale e storica. Nei primi anni del '900 la città conobbe una forte crescita industriale, tanto da essere soprannominata la piccola Manchester; il numero degli operai si triplicò in pochi anni tanto da superare il numero degli abitanti della cittadella.

La massiccia presenza operaia, i continui scioperi (sciopero del 23 novembre 1944 alla Pirelli Bicocca), la strenua resistenza contro il fascismo e la presenza di amministrazione comunale di sinistra e centro-sinistra dall'immediato dopoguerra fecero di Sesto San Giovanni una roccaforte storica della sinistra italiana.[2]

Simboli

  • Stemma
«D'argento, al castello torricellato di due, di rosso, aperto e finestrato del campo, sormontato sulle due torri da un compasso, al naturale[3]
  • Gonfalone
«Drappo di stoffa colore avorio, con fregim ornamentali e al centro lo stemma comunale, con sovrastante corona a cinque punte, segno di Città, contornato da un ramo di quercia e da un ramo di alloro[4]
  • Bandiera
«Drappo a bande verticali nei colori blu e bianco con al centro lo stemma civico[5]

Onorificenze

Sesto San Giovanni è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché Il 18 giugno 1971 è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare [4]

«Centro industriale fra i primi d’Italia, durante venti mesi d’occupazione nazifascista fu cittadella operaia della resistenza, che la lotta di liberazione condusse con la guerriglia, di sabotaggio esterno e nel chiuso delle fabbriche, l’intensa attività d’aggressive formazioni partigiane di città e di campagna, le coraggiose aperte manifestazioni di massa, la resistenza passiva e gli scioperi imponenti, esiziali per la produzione bellica dello straniero oppressore. Irriducibili a lusinghe, minacce e repressioni, maestranze e popolazione, di contro alle ingenti perdite umane e materiali del nemico pagarono con perdite in combattimento, dure rappresaglie, deportazioni e lutti atroci il prezzo della loro battaglia offensiva, di cui furono epilogo alla liberazione, gli ultimi scontri sanguinosi, la difesa delle fabbriche dalla distruzione, per la salvezza di un quinto del patrimonio industriale della Nazione. Decine di fucilati, centinaia di caduti in armi e in deportazioni, migliaia di partigiani e patrioti di ogni estrazione e di diversi ideali testimoniano il valore e il sacrificio del popolo sestese, ispirati da unico anelito d’indipendenza dallo straniero invasore e da comune amore di Patria e di libertà.»
— Sesto San Giovanni (Milano), settembre 1943 - aprile 1945

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture civili

Tra le più significative ville sestesi si segnalano:

  • Casa Alta (fine XVIII secolo), di proprietà di una delle più illustri famiglie patrizie di Milano, gli Arese. Oggi è meglio nota come Villa Campari, dai suoi ultimi proprietari.
  • Villa Mylius (XVIII secolo), che ospita negli ultimi anni della sua vita il famoso astronomo Barnaba Oriani (1752 - 1832); è stata sede del Municipio dal 1921 al 1971.
  • Villa Pelucca (nucleo centrale medievale), acquistata all'inizio dell'Ottocento dalla nobile famiglia dei Puricelli Guerra; cappella affrescata da Bernardino Luini (1485 - 1532). Oggi è sede di una casa di riposo per anziani.
  • Villa Puricelli Guerra (nucleo centrale medievale), ospita dal 1832 la prima filanda impiantata a Sesto San Giovanni;
  • Villa Torretta (origini medievali), di proprietà, nel corso dei secoli, di nobili famiglie milanesi, nel 1903 viene acquistata dalla Società Breda; conserva interessanti affreschi; oggi è sede di un importante e rinomato hotel di lusso di proprietà della famiglia Pasini (ricca famiglia sestese).
  • Villa Vigoni-Zoffa (inizi XVII secolo), di cui si possono ammirare solamente alcuni ruderi in un giardino pubblico;
  • Villa Visconti d'Aragona (inizi XVI secolo), ornata di affreschi, nel 1873 viene venduta alla famiglia De Ponti; ospitava anch'essa una filanda; oggi è sede della biblioteca centrale di Sesto San Giovanni.
  • Villa Zorn (inizio XIX secolo), di proprietà della nobile famiglia Marzorati.
  • Villa Gaslini (inizio XIX secolo), di proprietà della nobile famiglia dei Gaslini, oggi scomparsa.

Aree naturali

Al confine con i comuni di Bresso, Cinisello Balsamo e Milano sorge il Parco Nord Milano, vasto parco (circa 600 ettari), dal 1975 parco regionale della regione Lombardia.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[6]

Cultura

Manifestazioni

  • Premio "Torretta" - ogni anno a Sesto viene consegnato questo premio a personalità sportive.
  • AltrOck - Sesto Art Rock Music Festival

Feste e fiere

  • Il 24 giugno in occasione della festività di San Giovanni Battista, le vie del centro vengono occupate dalla Fiera di San Giovanni e molte sono le iniziative culturali e commerciali ad essa legate.

Personalità

Giornali e circoli culturali

Geografia antropica

Suddivisioni amministrative

Il territorio di Sesto San Giovanni è suddiviso in 5 circoscrizioni (o quartieri):

  • Circoscrizione 1 - Rondò Torretta
  • Circoscrizione 2 - Rondinella, Baraggia, Restellone
  • Circoscrizione 3 - Isola del Bosco, delle Corti
  • Circoscrizione 4 - Pelucca, villaggio Falck
  • Circoscrizione 5 - Dei Parchi, Cascina de' Gatti, Parpagliona

La popolazione residente in ogni circoscrizione elegge il Consiglio di Circoscrizione, in concomitanza con le elezioni comunali. Il Presidente della Circoscrizione viene poi eletto dal Consiglio circoscrizionale.

Amministrazione

Template:ComuniAmministrazione

Amministrazioni precedenti

Gemellaggi

Sesto San Giovanni è gemellata con:

Curiosità

  • Nel 1993 i Gang incidono una canzone dal titolo Sesto San Giovanni nell'album Storie d'Italia
  • Nel XVIII secolo il poeta Vincenzo Monti, che frequentava Sesto in villeggiatura, le dedicò questi versi: "O beato di Sesto aer sincero,

O tranquilli recessi ove l'orrende Sue nebbie il turbo cittadin non sente, E franco brilla il cor, franco il pensier!"

Bibliografia

  • "Annali 5", Istituto milanese per la storia dell’età contemporanea della Resistenza e del movimento operaio, 2000.
  • "La città di Sesto San Giovanni" rivista bimestrale d’informazione e cultura del Comune di Sesto San Giovanni, 1963 e 1964.
  • "Enciclopedia Sesto San Giovanni", Sesto San Giovanni, Ezio Parma, 2000.
  • "Famiglie e dimore patrizie", Sesto San Giovanni, Sesto San Giovanni, Ezio Parma, 1995.

Voci correlate

Note

  1. ^ Dato Istat all'1/1/2009.
  2. ^ http://anpi-lissone.over-blog.com/article-22095053.html Breve storia della Stalingrado D'Italia
  3. ^ Art. 2, comma 3 dello Statuto Comunale [1]
  4. ^ Art. 2, comma 4 dello Statuto Comunale [2]
  5. ^ Art. 2, comma 5 dello Statuto Comunale [3]
  6. ^ Dati tratti da:

Altri progetti

Collegamenti esterni

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1994 1998 Filippo Penati Alleanza dei Progressisti Sindaco
1998 2002 Filippo Penati L'Ulivo Sindaco
2002 2007 Giorgio Oldrini Democratici di Sinistra Sindaco
2007 in carica Giorgio Oldrini Democratici di Sinistra (fino al 2007)
Partito Democratico (dal 2007)
Sindaco