Soslan
Nella mitologia osseta, Soslan è un personaggio mitico, figlio di un pastore e una pietra.
Tale personaggio non è presente nella sola mitologia osseta, ma anche in diverse saghe della regione caucasica:
- Sawsyryqu (o Sosryko o Sosruko) presso i circassi.
- Sosruko presso i tatari.
- Sawsyrqwa presso gli abhkaz.
- Soska Sosla presso i ceceni-ingusci.
Viene considerato il più illustre tra i personaggi della saga dei Narti.
Il Ciclo dei Narti narra che un giorno Satana era al fiume a far il bucato quando un pastore la vide e ne rimase affascinato a tal punto da sdraiarsi su una pietra e trarne piacere pensando alla donna. Satana lo vide e tempo dopo prese altre giovani narte, si recò alla pietra e la sgravò di un bimbo che venne chiamato Soslan. Il bambino crebbe e diventato più grande disse alla madre che non sarebbe mai valso niente se non fosse stato immerso nel latte di lupa dall'artigiano celeste Kurdalægon.
Kurdalægon interpellato da Satana fu d'accordo e si mise a scavare la tinozza per immergervi il bambino, ma Syrdon lo confuse e la tinozza fu fatta più corta di quattro dita. Quando fu pronta, vennero portati cento sacchi di carbone e Satana mandò il marito Uryzmæg a procurarsi il latte al crocevia dei sette sentieri, qui l'eoe narte incontrò Silæm, la madre di tutti i cani del mondo che condusse a lui tutte le lupe del bosco da cui Uryzmæg munse il latte necessario.
Una volta pronto tutto Kurdalægon immerse Soslan nella tinozza che essendo più corta costrinse il bambino a tenere le ginocchia piegate, ciò lo rese tutto di acciaio ad esclusione delle ginocchia rimaste di carne.
Bibliografia
- Il libro degli Eroi, a cura di Georges Dumézil, Adelphi, Milano, 1969 ISBN 8845911896