Soslan

personaggio della mitologia osseta
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Nella mitologia osseta, Soslan è un personaggio mitico, figlio di un pastore e una pietra.

Tale personaggio non è presente nella sola mitologia osseta, ma anche in diverse saghe della regione caucasica:

Viene considerato il più illustre tra i personaggi della saga dei Narti.

Il Ciclo dei Narti narra che un giorno Satana era al fiume a far il bucato quando un pastore la vide e ne rimase affascinato a tal punto da sdraiarsi su una pietra e trarne piacere pensando alla donna. Satana lo vide e tempo dopo prese altre giovani narte, si recò alla pietra e la sgravò di un bimbo che venne chiamato Soslan. Il bambino crebbe e diventato più grande disse alla madre che non sarebbe mai valso niente se non fosse stato immerso nel latte di lupa dall'artigiano celeste Kurdalægon.

Kurdalægon interpellato da Satana fu d'accordo e si mise a scavare la tinozza per immergervi il bambino, ma Syrdon lo confuse e la tinozza fu fatta più corta di quattro dita. Quando fu pronta, vennero portati cento sacchi di carbone e Satana mandò il marito Uryzmæg a procurarsi il latte al crocevia dei sette sentieri, qui l'eoe narte incontrò Silæm, la madre di tutti i cani del mondo che condusse a lui tutte le lupe del bosco da cui Uryzmæg munse il latte necessario.

Una volta pronto tutto Kurdalægon immerse Soslan nella tinozza che essendo più corta costrinse il bambino a tenere le ginocchia piegate, ciò lo rese tutto di acciaio ad esclusione delle ginocchia rimaste di carne.

Bibliografia

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