A come Andromeda (miniserie televisiva)

serie televisiva

A come Andromeda è uno sceneggiato televisivo in cinque puntate trasmesso dalla RAI nel 1972 e diretto da Vittorio Cottafavi.

Paola Pitagora, Tino Carraro e Luigi Vannucchi in una scena dello sceneggiato televisivo
Anno
Stagioni1
Episodi5
Durata60 minuti per episodio
Crediti
Prima visione

È basato sull'omonimo romanzo fantascientifico scritto da Fred Hoyle in collaborazione con John Elliot, adattato per la televisione dallo scrittore italiano di fantascienza Inisero Cremaschi (che interpreta anche un piccolo ruolo nello sceneggiato).

Il cast include alcuni nomi celebri del teatro e del cinema italiano dell'epoca, come Tino Carraro, Paola Pitagora, Luigi Vannucchi e Giampiero Albertini.

Lo sceneggiato è stato girato interamente nella penisola italiana, incluse le scene marittime scozzesi; queste ultime furono filmate in Sardegna, nella zona della Gallura, morfologicamente e geologicamente affine alle coste scozzesi eccetto per il clima e la qualità del fondale marino. Inverosimile in particolare la sortita balneare di Fleming (Vannucchi) e della Adamson (Pitagora), mentre in altre circostanze le foto panoramiche e l'accuratezza dei costumi e dell'arredo di scena suggeriscono più efficacemente la locazione britannica. Il radiotelescopio è in realtà una delle antenne del Centro "Piero Fanti" della Telespazio nel Fucino. Le riprese iniziarono nel marzo 1971.

Lo sceneggiato ottenne un buon successo di pubblico, con 16,8 milioni di spettatori.[1]

Trama

 
Andromeda (Nicoletta Rizzi)

Un nuovo e potente radiotelescopio viene installato in Gran Bretagna, a Bouldershaw Fell. L'equipe scientifica del professor Fleming (Luigi Vannucchi) riceve uno strano segnale proveniente dalla Galassia di Andromeda.

Analizzando i trascritti in sistema binario, si scopre che si tratta del progetto per la costruzione di un computer avveniristico. Dopo l'eccitazione iniziale per la scoperta, Fleming è preoccupato delle possibili ripercussioni, ma una volta coinvolte le autorità scientifiche, politiche e militari, gli eventi sfuggono al suo controllo, e si susseguono in modo ineluttabile.

Il potente computer viene costruito ed installato a nella base militare di Thorness, una remota località marittima scozzese. Una volta messa in funzione la macchina comincia ad interrogare gli scienziati sulla biochimica. Fornirà quindi le istruzioni per sintetizzare una cellula vivente, che Fleming sospetta essere sotto il controllo della macchina. Questa continua a chiedere notizie sulla biologia umana, e data la lentezza con cui le vengono date, alla fine si organizza diversamente.

Una notte un'assistente biologa, Christine Flemstad, ipnotizzata dall'elaboratore e da questo costretta a interfacciarsi con esso, resta folgorata. Durante l'incidente il computer riceve un'informazione completa sulla donna, e dopo di ciò istruisce gli scienziati su come sintetizzarne un clone: Andromeda (Nicoletta Rizzi), che ha lo stesso aspetto della giovane uccisa, ma forse non gli stessi ricordi.

Nonostante l'origine extraterrestre della creatura, emerge incessantemente la sua componente umana che darà adito ad un inaspettato evolversi degli avvenimenti. La straordinaria potenza e "intelligenza" del computer infatti, lo rende molto richiesto dalle gerarchie militari, che monopolizzano presto la macchina per le elaborazioni in campo missilistico, estromettendo quindi il professor Fleming dalla gestione del computer stesso.

Ma gli eventi precipitano rapidamente. Solo il professor Fleming intuisce che Andromeda, la creatura generata dal computer, in realtà non è altro che un suo raffinato strumento, che consente alla macchina di ricevere più velocemente le informazioni e soprattutto di operare direttamente nel mondo degli uomini, tentando anche di condizionarne le scelte.

Intuito quindi che dietro al computer e alla sua creatura Andromeda vi sia in realtà, da parte delle intelligenze che hanno inviato il segnale, un ben più ampio e pericoloso disegno, quello di prendere il controllo dell'intera umanità, Fleming non vede altra scelta possibile che quella di distruggere fisicamente il computer.

Tragico epilogo per Andromeda, la quale fuggita con Fleming da Thorness si uccide lanciandosi da un dirupo. Lo scienziato non può altro che constatare una fine stabilita dalla distruzione della macchina.

Altre versioni

Una riduzione televisiva in sette episodi dello stesso romanzo (A for Andromeda) era stata prodotta nel 1961 da John Elliot per la BBC ed interpretata da Julie Christie, non ancora famosa. La serie italiana ne ricalca molto da vicino la trama. La serie originale non è stata conservata dalla BBC, e ne sono rimasti solo frammenti.

Il 16 maggio 2006 è stato trasmesso dalla BBC un remake, in un unico episodio di 1 ora e 25 minuti.

Dettagli tecnici

Nell'apertura della prima puntata, durante il tragitto di Judy Adamson fino al radiotelescopio (la locazione è la ribattezzata strada di Andromeda in quel di Pieve Emanuele (MI) verso Basiglio Milano 3), sono visibili alcune pattuglie della Polizia Stradale impegnate a tener lontane altre vetture durante le riprese, dal momento che l'auto procede nella corsia di sinistra, come si usa in Gran Bretagna. Tuttavia, tutte le automobili presenti nello sceneggiato mostrano chiaramente il volante a sinistra invece che a destra: sono dunque auto italiane con targhe di scena britanniche.

Il colosso privato interessato al computer alieno si chiama per pura coincidenza Intel.

L'attrice Nicoletta Rizzi sostituì, a riprese già iniziate da quasi un mese, Patty Pravo, che era stata scelta inizialmente per il ruolo di Andromeda ma aveva poi abbandonato il set per motivi mai chiariti. Le scene già girate in cui compariva Patty Pravo dovettero essere quindi girate nuovamente.[2]

Note

  1. ^ Mariagrazia Bruzzone, Piccolo grande schermo. Dalla televisione alla telematica, Bari, Dedalo, 1984, p. 122.
  2. ^ Attilio Neri, "L'Andromeda in tv. Dopo il gran rifiuto una chiacchierata con Patty Pravo e Nicoletta Rizzi", Bolero-Teletutto, 2 maggio 1971, pp. 52-54.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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