Gaio Licinio Calvo

poeta e oratore latino

Gaio Licinio Calvo ( Roma, 82 a.C. - 47 a.C. ) fu un poeta ed un oratore latino.

Figlio dell'annalista Licinio Macro, Gaio seguiva la corrente atticista.

Annoverato tra i poetae novi o neòteroi, fu amico di Catullo e avversario di Cicerone. Licinio Calvo è autore di un epillio, "Io", che narra l'amore infelice di Io per Giove, in seguito trasformata per gelosia in giovenca da Giunone.

Avversario sia di Cesare sia di Pompeo, come oratore partecipò a importanti processi, tra i quali spicca quello contro Publio Vatinio. La sua oratoria era celebre per l'espressività ed il pathos.[1]

Opere

Scrisse molte poesie, d'amore e no, delle quali però conserviamo pochi versi. Tra questi vanno segnalati un epigramma contro Pompeo, accusato di essere omosessuale; un epillio intitolato "Io" e le elegie scritte in memoria della moglie Quintilia. Inoltre realizzò carmi erotici, epigrammi satirici.

La sua lirica fu di impronta alessandrinica, caratterizzata da una profonda erudizione, da una attenzione della forma, ma anche da una spontanea espressione di intimità affettiva.

Note

  1. ^ "Le Muse", De Agostini, Novara, 1964, Vol.III, pag.6