NGC 5
Galassia ellittica
Scoperta
ScopritoreJean Marie Edouard Stephan
Dati osservativi
(epoca J2000.0)
CostellazioneAndromeda
Ascensione retta00h 07m 48,9s[1]
Declinazione+35° 21′ 44″[1]
Distanza216,9 milioni di a.l.
(66,5 Mpc) [1]
Magnitudine apparente (V)14,33[1]
Dimensione apparente (V)1,2' × 0,7'[1]
Redshift0,017048[2]
Angolo di posizione115°[3]
Velocità radiale5111 ± 41 km/s
Caratteristiche fisiche
TipoGalassia ellittica
ClasseE[1]
Magnitudine assoluta (V)−19,79
Altre designazioni
UGC 62, MCG +06-01-013, 2MASX J00074889+3521444, PGC 595
Mappa di localizzazione
Paperoastro/Sandbox3
Categoria di galassie ellittiche

NGC 5 è una galassia ellittica di magnitudine visuale 14,33[1] visibile nella costellazione di Andromeda e distante circa 217 milioni di anni luce dalla Terra[1].

Storia delle osservazioni

Questo oggetto fu scoperto da Jean Marie Stephan nel 1881 utilizzando un telescopio riflettore di 31,5 pollici (80 cm). Nel 1888 John Dreyer la incluse nel catalogo NGC con il nome di NGC 5, descrivendola come una galassia molto piccola e debole e con un nucleo di aspetto stellare di magnitudine attorno alla quattordicesima[4].

Caratteristiche

NGC 5 è una debole galassia ellittica di magnitudine visuale 14,33 e piccole dimensioni angolari (1,2 × 0,7 minuti d'arco)[1]. La sua distanza dalla Terra, calcolata misurando lo spostamento verso il rosso delle righe del suo spettro e usando la legge di Hubble, risulta essere di circa 66,5 Mpc (216,9 milioni di anni luce)[1].

 
NGC 5 ripresa nel vicino infrarosso da 2MASS.

Note

  1. ^ a b c d e f g h i j (EN) NGC 5, in NASA/IPAC Extragalactic Database. URL consultato il 10-02-2010.
  2. ^ Gary Wegner, Haynes, Martha P.; Giovanelli, Riccardo, A survey of the Pisces-Perseus supercluster. V - The declination strip +33.5 deg to +39.5 deg and the main supercluster ridge, in Astronomical Journal, vol. 105, n. 4, 1993, pp. 1251-1270, DOI:10.1086/116507. URL consultato il 10-02-2010.
  3. ^ (EN) NGC 5, in Uppsala General Catalogue of Galaxies (UGC) (Nilson 1973), VizieR Service. URL consultato l'11-02-2010.
  4. ^ (EN) J.L.E. Dreyer, New general catalogue of nebulæ and clusters of stars (1888) - Index catalogue (1895) - Second index catalogue (1908) (JPG), Londra, Memoirs of the Royal Astronomical Society, 1962 [1888], p. 14. URL consultato l'11 febbraio 2010.

Bibliografia

Libri

  • (EN) C. J. Lada, N. D. Kylafits, The Origin of Stars and Planetary Systems, Kluwer Academic Publishers, 1999, ISBN 0-7923-5909-7.
  • A. De Blasi, Le stelle: nascita, evoluzione e morte, Bologna, CLUEB, 2002, ISBN 88-491-1832-5.

Carte celesti

  • Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume I & II, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-15-8.
  • Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0 - Second Edition, Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.
  • Tirion, The Cambridge Star Atlas 2000.0, 3ª ed., Cambridge, USA, Cambridge University Press, 2001, ISBN 0-521-80084-6.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

  Portale Oggetti del profondo cielo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di oggetti non stellari