Utente:Riottoso/sandbox2

Genova fu una delle piazze
Le premesse teoriche della difesa costiera
Con questa frase l'ingegnere Gabriello Busca, nel suo trattato, pone il risalto una delle maggiori cause - la guerra di pirateria - che costringeva le popolazioni costiere ad escogitare ogni mezzo di difesa capace di affrontare una minaccia apparentemente perenne.
Fin dai tempi più antichi le piccole o grandi comunità che traevano le loro risorse dal mare, hanno avuto a che fare con pirati, mercenari, ma anche con flotte navali di città o nazioni nemiche, che dal mare assediavano, razziavano o cercavano di conquistare le popolazioni marittime.
Questa necessità di fronteggiare queste scorrerie piratesche e difendersi da avversari con flotte navali, fu al centro delle architetture militari nella Repubblica di Genova, fin dall'alto medioevo.
Già intorno all'anno mille, Genova si munì di un sistema difensivo, attorno al nucleo originario della città, focalizzato sul colle di Sarzano, fu eretta una prima cerchia di mura.
Nel corso dei secoli, l'abitato si sviluppò verso ponente, mentre le mura difensive venivano o ampliate, o ricostruite ex-novo, cambiando conseguentemente anche i confini della città.
Verso la fine del 1200, iniziò la costruzione delle prime opere fortificate lungo la riva a difesa della costa e del porto.
Quindi sul finire del XIII secolo, a partire dall'anno 1276 venne cinto di mura il borgo del Molo, il quale si protendeva sul mare.
Partendo dalla Chiesa delle Grazie, la linea muraria si allungò dietro la piazza dei Macelli e percorrendo la Malapaga raggiunse la torre del Molo, e di lì tornava a riunirsi con la vecchia cinta nel luogo detto Bordigotto, antistante la chiesa dei SS. Cosma e Damiano.
Un tratto delle prima citate Mura del Molo, venne soprannominato appunto della “Mura della Malapaga” in quanto partiva appunto dalle omonime carceri per i debitori inadempienti.[2]