Plutocrazia

predominio politico dei ricchi

Il termine plutocrazia (dal greco πλουτοκρατία, "πλούτος", ricchezza, e κρατείν "kratòs" potere) indica il predominio nella vita pubblica di individui o gruppi finanziari che, grazie all'ampia disponibilità di capitali, sono in grado d'influenzare in maniera determinante gli indirizzi politici dei rispettivi governi.

Il termine fu spesso usato in senso dispregiativo, per esempio, dal fascismo, per indicare le potenze industrialmente avanzate: Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia, soggiogate all'usurocrazia di banchieri internazionali.

Cenni storici

Plutocrazia ha acquisito col tempo un'accezione di faziosità e di moralità contrapposte. Alcune massonerie ed alcuni partiti socialisti-dirigisti ritenendo che alcune aziende di utilità pubblica, nazionale o strategica per le loro finalità elettorali, o per controllare il mercato e l'occupazione, dovessero essere dirette da loro esponenti politici, idealisti, ma con l'intento di impedire il formarsi di un capitalismo indipendente dalla loro politica e dalle istituzioni.

Un esempio di legge orientata alla determinazione ed istituzione della plutocrazia, in forma palese ed ufficiale costituzionalizzata è lo spoilt system: letteralmente "sistema-bottino" consente a chi vince le elezioni di presidiare tutti gli ambiti istituzionali, della società civile e di mercato.

In Italia il sistema plutocratico si applica nelle relazioni tra Banca d'Italia e nel network delle Camere di Commercio, dell'Industria e dell'Agricoltura (CCIAA)

Difatti la Banca Centrale d'Italia, a seguito dell'entrata della Repubblica Italiana nell'Unione Europea e l'istituzione della Banca Centrale Europea (BCE), ebbe diverse mutazioni, fino ad aprirsi a capitali privati ed ad aziende (plutocratiche), ossia banche italiane e società partecipate da istituti bancari privati italiani e nazionalisti.

Nel caso inerente la formazione del direttivo delle CCIAA c'è da far notare che detti rappresentati sono nominati dalle giunte regionali di pertinenza, previa consultazione con le massime associazioni di imprese ed imprenditori, in genere "apparentate" durante precedente campagna elettorale.

Altro caso di utilizzo e determinazione del sistema plutocratico lo si riscontra, in Italia, in seno al Cnel, l'organo avente funzioni anche di centro studi, volto a dar visibilità ed a promuovere l'economia di mercato e del lavoro, composto - difatti - da associazioni della società civile e rappresentanti l'imprenditoria accreditata.

In genere, nel linguaggio politico, il termine viene assimilato a quello di "partitocrazia", ritenendo da parte di chi lo pronuncia che - a seguito dell'avvento del bipolarismo, prima, e del bipartitismo, dopo - le due principali coalizioni si siano poste in modo autoreferenziali verso se stesse ed ognuna verso l'altra, in modo che questi partiti (ed i loro plutocrati) si possano spartire il potere economico e politico, controllare il mercato ed i mass-media.

Il termine, talvolta con qualche variante (es. "plutomassonico", "plutomassocomlottistico") viene spesso usato da partiti e movimenti politici di origine civica e/o apolitica, per rivendicare pari condizioni durante la campagna elettorale (par condicio) oppure per denunciare brogli avvenuti a loro danno, oppure la non-applicazione di leggi referendarie, democraticamente votate e volute dalla maggioranza degli aventi diritto.

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