Struppa

quartiere di Genova
Versione del 6 apr 2010 alle 17:36 di K.Weise (discussione | contributi) (correzioni formali: grassetti fuori standard raus; corsivi su termini in lingua non italiana; via voci correlate già linkate nel testo; etc.)

Struppa (Strûppa in dialetto genovese) è un quartiere genovese della Val Bisagno.

Struppa
La chiesa di San Siro, storica pieve di Struppa
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Liguria
Provincia  Genova
CittàFile:Genova-Stemma.png Genova
CircoscrizioneMunicipio IV Valbisagno
Altri quartieriDoria, Prato, Aggio, Fontanegli, San Cosimo, San Martino, San Siro
Codice postale16165
Abitanti10,604 ab.
PatronoSan Siro
Giorno festivo7 luglio
Mappa dei quartieri di Genova
Mappa dei quartieri di Genova

Mappa dei quartieri di Genova

Descrizione del quartiere

 
Stemma antico di Struppa

L’ex circoscrizione di Struppa (comune autonomo fino al 1926, quando insieme ad altri 18 comuni fu accorpato al comune di Genova per costituire la cosiddetta Grande Genova) fa oggi parte del Municipio IV Valbisagno e comprende le unità urbanistiche Doria e Prato che insieme hanno una popolazione di 10.604 abitanti (aggiornata al 31 dicembre 2006) [1]).

Oltre ai due principali abitati, posti nel fondovalle sulla sponda destra del Bisagno, a poca distanza uno dall'altro, l'area di Struppa comprende anche le frazioni di San Siro, San Cosimo, San Martino e Aggio, situate più in alto sul versante destro della Val Bisagno e Fontanegli, unico centro sul versante sinistro.

La località è adagiata in una conca fertile e soleggiata, compresa tra due restringimenti della valle: a monte quello al ponte della Paglia, a valle quello in corrispondenza dello sperone del Montanasco, al confine con l'area di Molassana, dove il torrente compie una decisa svolta verso sud. Struppa era un tempo famosa per i suoi prodotti agricoli, considerati tra i migliori della Val Bisagno.

Frazioni e località

Generalmente, l'area di Struppa è identificata con i nomi delle principali località, Doria e Prato.

Doria

Doria (in ligure a Doia), già sede municipale [2], è il centro più popolato della circoscrizione di Struppa. Il quartiere è situato in un’ampia conca sulla sponda destra del Bisagno, alla confluenza del torrente Rio Torbido, dominato dal ponte-canale dell’antico acquedotto.

Prende il nome da Antonio Doria che agli inizi del XVII secolo vi fece costruire una villa circondata da una vasta porzione di terreno. Dopo l’annessione a Genova, nella parte a valle di questa proprietà fu costruita una grande casa di riposo.

Il quartiere comprende sulla sponda sinistra un borgo detto Rosata (in ligure Rosâ), dove confluivano diverse vie, che passando per Bavari, collegavano la Val Bisagno con il levante genovese.

Prato

Prato, adiacente a Doria, con cui forma oggi un unico abitato, occupa la grande piana vicina al ponte della Paglia, con il quale la SS 45 oltrepassa il Bisagno, proseguendo sulla sponda sinistra in direzione di Bargagli. Nei pressi del ponte si trova il capolinea degli autobus del servizio urbano genovese nella Val Bisagno.

A Prato nel 1922 nacque il celebre attore Vittorio Gassman, che qui visse i primi anni dell'infanzia, prima che con la famiglia si trasferisse a Roma.

San Siro

L'antichissimo borgo di San Siro, si trova sopra la valletta del Rio Torbido, al crocevia tra la strada che attraverso Aggio e il valico di Creto portava a Montoggio, in Valle Scrivia e quella che risaliva la Val Bisagno diretta in Val Trebbia. Il borgo, formato dalle case raccolte intorno alla chiesa omonima, lungo la strada provinciale 13 "di Creto", dista 1,5 km da Doria, di cui costituisce oggi un quartiere collinare; nel Medioevo fu per lungo tempo centro non solo religioso ma anche amministrativo della zona, con giurisdizione, oltre che sull’area di Struppa, anche su quella di Molassana.

San Cosimo

San Cosimo di Struppa è una frazione collinare (255 m slm), sede di un ospitale sull'antica via che da Prato portava a Montoggio attraverso il passo della Gola di Sisa (729 m slm) e la Val Noci. Prende il nome dalla chiesa-ospitale intitolata ai Santi Cosma e Damiano. Le case della frazione sono sparse lungo l'antica via, quasi cancellata dall'espansione edilizia nella parte inferiore, ma ancora ben riconoscibile nella parte a monte dell’Acquedotto Storico. Dal poggio sul quale sorge la chiesa, in località Scandoletto, si gode un'ampia vista sulla Val Bisagno e sui monti circostanti. La canonica annessa alla chiesa è forse parte dell’antico ospitale di via.

San Martino

San Martino di Struppa è una frazione collinare (331 m slm), posta più a monte di San Cosimo sempre sulla stessa via del passo della Gola di Sisa e prende il nome dal santo al quale è intitolata la chiesa. Qui termina la carrozzabile che sale da Prato, e qui in tempi antichi si trovava l’ultimo ospitale per i viandanti prima della salita al passo.

Non trova riscontri l’ipotesi, avanzata da alcuni [3], secondo la quale una parte delle donne di Triora processate per stregoneria nel 1587-1588 furono confinate a San Martino, ipotesi basata solo sull'assonanza tra il termine bàzura (strega, nel dialetto della Valle Argentina) e il cognome "Bazora", citato su documenti di quel periodo conservati nel locale archivio parrocchiale.

Aggio

  Lo stesso argomento in dettaglio: Aggio (Genova).

Paese lungo la strada provinciale 13 per il valico di Creto.

Fontanegli

File:Autobus Fontanegli.jpg

Fontanegli è un paese in collina sul versante sinistro della valle, un tempo frazione del comune di Bavari.

La ricchezza di sorgenti nella zona (da cui deriva il nome del paese), ne faceva un'importante tappa sull'antica via che attraverso la Sella di Bavari e la Valle Sturla, collega la Val Bisagno con il levante genovese. Il percorso fino al valico offre un ampio panorama sulla Val Bisagno e sui monti contornati dai forti.

Nel paese esistono ancora tre antichi palazzi di villeggiatura: il settecentesco palazzo Ferretto, dipinto a strisce bianche e rosa, oggi casa di riposo per anziani, il secentesco palazzo Raggi, nei pressi della chiesa e più a valle il palazzo Centurione Thellung.

Una curiosità è rappresentata da due autobus d'epoca: un tipico autobus a due piani londinese, dipinto nel caratteristico colore rosso (un AEC Routemaster del 1956), e un Lancia Esatau degli anni '50 di colore verde sistemati in piazzole e utilizzati per scopi ricreativi.

Storia

La zona di Struppa fu per secoli un importante crocevia di strade che da Genova e dal levante ligure portavano nell'entroterra.

Intorno all'anno 1000 il borgo di San Siro, con l'omonima chiesa, poi ricostruita nel XII secolo, era il centro non solo religioso ma anche amministrativo di una vasta tenuta vescovile, in pratica un vero e proprio feudo ecclesiastico, chiamata "Isola del Vescovo", che estendeva la sua giurisdizione su tutta la zona allora chiamata "Mollicciana": infatti fu solo dal XV secolo che Molassana e Struppa divennero entità amministrative distinte, per ritrovarsi poi entrambe inglobate nel comune di Genova nel 1926. E proprio a partire dal XV secolo compare il toponimo Struppa (originariamente Stroppa o Stropa), che deriverebbe da "stroppa" (ramo flessibile di salice usato per legature), con riferimento alla conformazione del torrente Bisagno in questo tratto.

I borghi di San Cosimo e San Martino erano nel medioevo posti su una delle vie che portavano in Valle Scrivia, per cui vennero in essi costruite le chiese, con annesso ospitale di via, che diedero il nome alle località (San Cosimo, della cui chiesa primitiva resta il muro medioevale nel fianco settentrionale, e San Martino, di cui resta la base medioevale del campanile romanico).

«… e più oltre, sopra il monte, la rettoria di S. Siro di Stropa, con ottantacinque fuochi; e la rettoria della villa di Aggio, con sessantacinque; e la rettoria de' SS. Cosma e Damiano di Stropa con ottantadue fuochi; e la rettoria di S. Martino, pur di Stropa, con fuochi centoventitre; e giù in basso, accanto al fiume, Prato, con fuochi venti.»

Come evidenziato dal testo del Giustiniani, nel medioevo (ed ancora nel cinquecento) gli abitati erano costituiti prevalentemente dagli antichi borghi collinari, allineati lungo le strade che dalla Val Bisagno portavano in Valle Scrivia e in Val Trebbia mentre il fondovalle era scarsamente popolato, ed anche la strada proveniente da Genova correva a mezza costa, per evitare le piene del torrente. I vari centri contavano da 65 a 123 fuochi (famiglie), quindi da circa 300 a 600 abitanti. Degli attuali centri sul fondovalle, oggi i più popolati, Prato era abitato solo da 20 famiglie e Doria non esisteva ancora.

L'attività principale degli abitanti rimase per secoli quella agricola. Così il Casalis descriveva il comune di Struppa nella prima metà dell’Ottocento:

«Struppa, comune nel mandamento di Staglieno …. è situato a greco da Genova da cui è distante due ore e due terzi. …. Questo comune si divide in quattro parrocchie, chiamate di s. Siro, d'Aggio, di s. Cosma, e di s. Martino. … Il territorio di questo comune produce in poca quantità cereali, legumi ed uve. Vi si mantengono per approssimazione 520 bestie bovine, 70 cavalli, 70 pecore, 105 capre, e 20 maiali. Il clima di questo territorio è sano; ma alquanto aspro nell'invernale stagione per causa dei subiti cangiamenti di temperatura, cagionati dal soffio di venti di Tramontana, le pioggie vi cadono frequenti, ma sono di breve durata. I nobili Fieschi possedevano un castello in questo paese; ma esso è ornai rovinante per vetustà. Gli abitanti sono per lo più vigorosi, costumati e addetti al lavoro. Popolazione 2700.»

Nel 1926 il comune di Struppa, insieme ad altri 18 comuni del genovesato è stato accorpato al comune di Genova per costituire la cosiddetta Grande Genova.

Monumenti e luoghi di interesse

L'acquedotto storico

«Le acque del Bisagno e quelle del Chiassetto alimentano un famoso acquedotto … Tra i ponti che stanno sull’acquedotto, è osservabilissimo quello detto Cavassolo. Cinque torri smisurate, e costruite di pietre lavorate, sorreggono sei archi di tutto sesto, che trasportano da una rupe all’altra l’acquedotto, e dall’altezza di 114 palmi genovesi guardano sotto di se il burrone in cui mugge il torrente di Cavassolo.»

Il quartiere è attraversato dall'antico acquedotto che riforniva Genova, prelevando l'acqua del Bisagno poco a monte di Prato, nella località detta appunto "La Presa" (nel comune di Bargagli). Nella zona di Struppa si trovano alcune imponenti strutture di questo acquedotto: oltre al ponte-canale di Cavassolo, sul torrente Canate, citato dal Casalis, ne esiste un altro quasi nel centro del quartiere, sul torrente Rio Torbido, con sette arcate di circa 11m ciascuna ed un’altezza di 35m. L’acquedotto fra i due ponti percorre un lungo tratto in galleria.

Architetture religiose

  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Siro di Struppa.
  • San Siro. L'antichissima chiesa, esistente fin dall'Alto Medioevo, fu ricostruita nel XII secolo. Più volte rimaneggiata, è stata restaurata tra il 1921 e il 1963, ripristinando l'originario stile romanico.
  • S. Martino di Struppa. La parrocchiale dell'omonima frazione come tante chiese genovesi è citata per la prima volta nel "Registro Arcivescovile delle decime" del 1143, come rettoria soggetta alla pieve di San Siro de Mollicciana. Il primo rettore del quale si abbia notizia fu un certo prete Bernardo, nel 1180. Da un altro documento risulta che fosse parrocchiale nel 1311; tra il XV e il XVII secolo ebbe la giurisdizione anche sulla chiesa di S. Cosimo, divenuta definitivamente autonoma nel 1657. La chiesa, originariamente in stile romanico e completamente riedificata tra il 1659 e il 1680 (della chiesa primitiva resta solo il campanile, restaurato nel 1929), è a navata unica con cinque altari in marmo. Nel 1892 furono affrescate la facciata (ad opera del pittore G.B. Traverso) e l'interno della chiesa. I registri parrocchiali iniziano dall'anno 1585. L'interno barocco conserva, tra le varie opere d'arte, un pregevole dipinto di G.B. Carlone (Il Redentore con S. Antonio Abate e S. Apollonia), un organo ed un coro ligneo, entrambi del Settecento. Sopra l'ingresso si trova un rozzo affresco raffigurante San Martino, dipinto nel 1805 da un tale Giancarlo per sdebitarsi per l'ospitalità ricevuta presso la chiesa [4]. Dell'antico ospitale di via restano alcuni fabbricati nei pressi della chiesa, affacciati sul sagrato, circondato da vecchi cipressi e pavimentato con un artistico risseu.
File:S Cosimo Struppa.jpg
La ex parrocchiale di San Cosimo di Struppa
  • Santi Cosma e Damiano di Struppa (vecchia chiesa). La ex chiesa parrocchiale di San Cosimo, intitolata ai Santi Cosma e Damiano, si trova nella località Scandoletto e secondo la tradizione avrebbe origini antichissime, anche più della pieve di San Siro. La primitiva cappella altomedievale sorgeva nei pressi di un ospitale citato in molti documenti intorno all'anno Mille. Nell'attuale chiesa è inglobato qualche resto del muro perimetrale e della facciata romanica dell'originaria cappella. Già parrocchiale, nel XV secolo fu accorpata a San Martino e solo nel 1657 riebbe la propria autonomia. Più volte rimaneggiata, nel Novecento il suo titolo parrocchiale fu trasferito alla nuova chiesa, anch’essa dedicata ai Santi Cosma e Damiano, costruita a valle, nella località Prato.
File:S Cosma Damiano Prato.jpg
La nuova parrocchiale dedicata ai Santi Cosma e Damiano
  • Santi Cosma e Damiano di Struppa (nuova chiesa). La nuova chiesa di Prato fu costruita negli anni '60 su un terreno donato allo scopo da alcuni benefattori fin dal 1931. La chiesa, costruita su progetto di Giuseppe e Riccardo Ginatta, fu benedetta dal cardinale Giuseppe Siri il 17 dicembre 1966 dopo sette anni di lavori; ha un’unica navata a pianta ovale e la volta a forma di carena rovesciata. Le decorazioni interne e le sculture sono opera dell’artista Aldo Bosco.
  • N.S. della Misericordia e S. Giovanni Battista. La chiesa sorge all'interno della casa di riposo in località Doria. Fu costruita insieme allo stesso edificio quando nel 1909 fu deciso di trasferire in questa nuova sede l'antico "Ricovero di Mendicità di Paverano" già ospitato in un antico convento nel quartiere di San Fruttuoso. I lavori di costruzione del nuovo "Ricovero di Mendicità" (in seguito ribattezzato "Casa di Riposo di Genova") e dell'annessa chiesa terminarono nel 1911. La chiesa ha tre navate e conserva un altare barocco; la parrocchia ha giurisdizione sulla sola casa di riposo, attualmente in fase di ristrutturazione.
  • N.S. di Lourdes e S. Giuseppe di Prato. Si trova nella località Canova, di fronte a Prato, sulla sponda sinistra del Bisagno. È una struttura architettonica molto semplice, eretta nel 1925 come cappella dipendente dalla parrocchia di S. Giorgio di Bavari, rettoria autonoma dal 1944 e parrocchia dal 1946.


  Lo stesso argomento in dettaglio: Aggio (Genova) § La chiesa di San Giovanni Battista.
  • San Giovanni Battista di Aggio. La chiesa della frazione di Aggio è citata per la prima volta in un documento del 1226, anche se probabilmente è molto più antica. L'attuale chiesa fu costruita nel 1613 per iniziativa di un alto funzionario della Repubblica di Genova con la collaborazione di molti abitanti del paese, che lavorarono gratuitamente alla costruzione. Fu eretta in parrocchia nel 1657 (o 1658, secondo altre fonti) dal card. Stefano Durazzo. Subì gravi danni da parte dei soldati austriaci durante la guerra del 1746. Prontamente restaurata, fu poi ampliata nel 1872.
  • S. Pietro Apostolo di Fontanegli. La chiesa di Fontanegli, citata per la prima volta in un documento del 1198, fu ricostruita nel Quattrocento ed ingrandita nel secolo successivo grazie ad una elargizione della famiglia Raggi. Nel 1878 furono eseguiti lavori di consolidamento della struttura ed un nuovo ampliamento, con il rifacimento della volta, del presbiterio, del pavimento in marmo, dell'altare maggiore e della sagrestia. La nuova chiesa fu consacrata dall'arcivescovo Salvatore Magnasco il 25 settembre 1881; al suo interno sono conservati il trittico di San Pietro, opera di Luca Cambiaso, datata 1577 e un coro ligneo proveniente dalla distrutta chiesa dell'eremo di Camaldoli. L'oratorio di San Giacinto, di fronte alla chiesa, nel periodo natalizio ospita tradizionalmente presepi artistici che partecipano a un concorso indetto dagli "Amici della Confraternita di San Giacinto".

Infrastrutture e trasporti

Strade

Struppa si trova lungo la ex Strada Statale 45 di Val Trebbia, che collega Genova a Piacenza attraverso il Passo della Scoffera. Questa strada, lunga e tortuosa, nel tratto ligure collega con Genova i comuni di Bargagli, Davagna, Torriglia e i centri dell'alta Val Trebbia; da Bargagli tramite una galleria (tunnel Bargagli-Ferriere) è possibile raggiungere i centri dell'alta Val Fontanabuona. Oggi una strada urbana a scorrimento veloce, costruita negli anni '80, percorre la sponda sinistra del Bisagno, evitando l'attraversamento dei centri abitati di Molassana e Struppa e collegandosi con la ex SS 45 a Prato, tramite una galleria, poco a monte del ponte della Paglia.

Dalla località San Siro ha inizio la strada provinciale 13 "di Creto", che con numerosi tornanti collega la Val Bisagno con la Valle Scrivia, passando per Aggio e il valico di Creto.

Il casello autostradale più vicino è quello di "Genova-Est" (nel quartiere di Staglieno) sull'Autostrada A12, a circa 6 km da Struppa.

Ferrovie

Non ci sono linee ferroviarie che percorrono la Val Bisagno; la stazione ferroviaria più vicina è quella di Genova Brignole, a circa 9 km da Struppa.

Personalità legate a Struppa

Note

  1. ^ Elenco pubblicazioni dell'Unità Organizzativa Statistica del Comune di Genova
  2. ^ L'ex casa comunale, posta all’inizio della strada che porta al borgo di San Siro e a Creto, è ancora oggi sede di uffici di stato civile decentrati del comune di Genova.
  3. ^ Vedere ad es. http://www.ecn.org/filiarmonici/triora.html , http://www.ippolitoedmondoferrario.it/ e altri.
  4. ^ Si trattava probabilmente di un ricercato per motivi politici.[senza fonte]

Bibliografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Bibliografia su Genova.
  • Corinna Praga, Genova fuori le mura, Genova, Fratelli Frilli Editori, 2006, ISBN 88-7563-197-2.
  • G. Casalis, Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, 1850.
  • A. Giustiniani, Annali della Repubblica di Genova, 1537.

Collegamenti esterni

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