Utente:Vixarella/Sandbox
Questa è la mia pagina di Bozze, dove cercherò di raccogliere un bel pò di informazioni da riutilizzare, al momento opportuno, in alcune voci di wikipedia.
Biografia Adriana Cavarero
I suoi interessi spaziano dal pensiero antico a quello moderno e contemporaneo, soprattutto nella loro valenza politica. Gli aspetti che influenzano il suo approccio alla tradizione filosofica sono due: il "pensiero della differenza sessuale" come prospettiva teorica che va a decostruire il testo occidentale da un punto di vista femminista e il pensiero di Hannah Arendt, utilizzato nelle sue categorie più innovative, come quella di nascita, unicità, azione e narrazione. Alla solitaria astrattezza del Soggetto filosofico, così come alla sua imprendibile frammentazione postmoderna, viene contrapposta l'unicità concreta, incarnata e sessuata, dell'essere umano che si genera nelle relazioni plurali, concrete e corporee, con gli altri esseri umani.
Il Pensiero
fonte: http://www.filosofico.net/cavarero.htm
Il mondo non è abitato dall'"Uomo" – come invece sostiene la tradizione filosofica dai Greci fino al ‘900 -, ma da esseri umani, corporei e sessuati, unici e irripetibili. La domanda fondamentale della filosofia non deve più chiedere che cos'è l'Uomo o l'Essere, bensì chi sei tu. Da sempre la narrazione conosce l'importanza di questa domanda e risponde raccontando una storia. La filosofia può invece rispondere pensando l'identità, fragile ed esposta, di un sé che esiste in relazione con gli altri e la cui esistenza non può essere sostituita da nessun'altra. Il pensiero della differenza sessuale e quello di Hannah Arendt risultano decisivi per pensare questo carattere espositivo e relazionale dell'identità che lavora per una riedificazione radicale dell'etica e della politica. In un’intervista di fine anni ’90, così disse la Cavarero: "Ho molti interessi, ma il mio interesse filosofico fondamentale è quello di dare senso, di fare una filosofia, di praticare una filosofia sensata, ossia restituire a che cos'è, a ciò che è. E una delle caratteristiche di ciò che è, per quanto riguarda noi esseri umani è il fatto che ognuna e ognuno di noi è un essere unico, con una vita irripetibile. Questo mi sembra una realtà molto interessante e tuttavia tradizionalmente la filosofia non si interessa di questo. Lo ritiene un elemento secondario da indagare. Questo è esattamente l'aspetto della filosofia che a me piace di meno. Quindi cerco di praticare una filosofia che invece dia senso a questo nostro esistere, che è un esistere unico, incarnato, irripetibile, dove ne va di ognuno e di ognuna di noi". Nel femminismo classico si cercava di costruire l'identità femminile partendo da un soggetto centrale, il maschio, ed elaborando differenze rispetto a questo: in tal modo, la donna manteneva connotati di marginalità e risultava essere un polo contrapposto e non paritetico rispetto alla dominanza del polo maschile, che così diveniva quasi un soggetto universale neutro. Oggi, nell'epoca del post-moderno, lo sviluppo delle nuove tecnologie porta a riflessioni diverse. In Europa, e in genere nei paesi di lingua latina, prevalgono atteggiamenti quasi anti-tecnologici, che identificano nella Tekne ancora un simbolo del predominio maschile, portando in se' il rischio di arrivare ideologicamente a posizioni metafisiche. Nei paesi anglosassoni, la tecnica viene invece assorbita fino ad arrivare, in particolar modo nella Bay Area di San Francisco, alla nascita del cyberfemminismo, presente soprattutto nell'opera di Donna Haraway (autrice di "Manifesto Cyborg"). La tecnologia non e' più isolata e dicotomica di fronte all'umano, essere sessuato che nel processo si dissolve, incorpora e viene incorporato, fino ad arrivare ad un nuovo soggetto, fatto di uomo-animale-macchina, il CYBORG, ibrido di cibernetico e organismo. Il cyborg post-moderno accoglie il processo di autodissoluzione, senza preoccuparsi di mantenere un'identità sessuale, e si riconosce in tutti i frammenti che rimangono e che non possono più essere ricomposti in una qualsiasi totalità organica e narrazione. Per Donna Haraway, le identità di classificazione sono inutili e obsolete, costruite e determinate dall'ambiente, mentre l'identificazione in generi multipli diviene sovversiva nei confronti degli stereotipi dominanti. Adriana Cavarero ha un approccio critico rispetto a queste posizioni: affermando che si può fare a meno del concetto di appartenenza sessuale, si rischia di creare un immaginario non corrispondente al reale e non utilizzabile sul piano politico. Nello Stato moderno si ha un dominio di tipo territoriale con un ambito spaziale ben definito (i confini), centralizzato, razionalizzato e legittimato dal comando dato a chi in esso ha la rappresentanza. Nel territorio si delegano a presenze centrali compiti non sostenibili dalle assenze periferiche, dislocando cosi' le presenze con scansioni anche temporali e cerimoniali (elezioni). La rete, con la sua struttura a nodi inter-comunicanti, mette in crisi questo modello. Nascono contatti multipli e incontrollabili tra molteplici presenze virtuali, saltano i ritmi temporali, si sfasa lo stesso ciclo giorno-notte, anche perché il tempo del soggetto e' insufficiente rispetto ai tempi della rete. In un ambiente in cui saltano tempo e spazio, entrano anche in crisi i quadri di riferimento della politica fisica, e causa prima di questo e' proprio la comunicazione inter-attiva. Il mondo fisico non riesce più a contenere il mondo virtuale, e questo comporta un ripensamento radicale del concetto di democrazia. La Cavarero critica inoltre l'approccio della Haraway paragonandolo alla nascita di un nuovo pensiero mitologico, in cui tutte le figure hanno polivalenza semantica in quanto ibridi, si veda la Sfinge. E osserva che tutte le mitologie sono allusive sul problema sessuale, che non e' invece superfluo, ma viene sempre ribadito anche nello scambio dei ruoli, in cui mai si cancella la differenza. Pur sostenendo la validità del superamento delle dicotomie (es. uomo-donna come visto sopra), la relatrice vede un pericolo: un nuovo pensiero che non si dà però la possibilità di ri-pensare, e che, soprattutto nel concetto di genere, potrebbe portare ad una fuga dalla "datità" verso l'astrazione. Si rischia un nuovo processo di omologazione che, pur essendo fluido, diventa nuovamente uno stereotipo, in quanto tutto viene risucchiato dall'identità comune. In sostanza, all'antico sogno del primo femminismo, che voleva costruire una società più giusta, a cui la maggiore presenza femminile avrebbe dato contributi importanti per migliorare la vita umana, si contrappone il disorientamento del pensiero femminista contemporaneo, nel quale una critica corrosiva che raggiunge le origini del pensiero occidentale si unisce ad un senso di disgregazione culturale così totale da non dare spazio a nessun progetto di ricostruzione. Il saggio Le filosofie femministe presenta un saggio introduttivo di Restaino (dedicato alla ricostruzione storico-critica del pensiero femminista) e uno di Cavarero (di taglio teorico-interpretativo) e, infine, un’antologia di testi che chiude il volume. La lucida ricostruzione di Restaino - in cui si coglie il frutto di un'esercitata volontà di ascolto - offre una lettura storica degli sviluppi del pensiero delle donne, ripercorsi tramite un'esposizione dei singoli contributi teorici delle diverse autrici. L'autore (in ciò rimanendo fedele a un'interpretazione che fa dipendere gli inizi del femminismo dal processo storico delle rivoluzioni borghesi: una lettura - sia detto per inciso - certo non infondata, ma che focalizza piuttosto l'apparizione storica allo sguardo maschile di una soggettività femminile che le origini di un percorso che procede da prima e nonostante l'epoca apertasi nel 1789) ne individua gli albori negli scritti di Mary Wollstonecraft, che nel 1792 pubblicava a Londra la Rivendicazione dei diritti della donna. Da allora la riflessione femminista - con la "rivoluzione copernicana" del concetto di differenza sessuale - sarebbe proseguita senza soluzione di continuità, e Restaino ne segue il percorso in un itinerario per temi e aree culturali. Dalle inglesi Mary Wollstonecraft e Harriet Taylor alle americane Kate Millett e Shulamith Firestone, passando per Virginia Woolf e Simone De Beauvoir, fino ad arrivare alle pensatrici del femminismo italiano contemporaneo, Carla Lonzi, Luisa Murano e la stessa Adriana Cavarero: le affinità e le divergenze tra le diverse filosofie femministe vengono ripercorse, mostrandone le vicende, senza trascurare i più fecondi contatti tra femminismo e una certa tradizione filosofica maschile. La critica femminile al pensiero filosofico occidentale, infatti, è condotta con una libertà che permette di sviluppare alcune delle intuizioni teoriche maschili (tra i nomi ricordati dall'autore quelli di Mill, Engels, Marx, Freud, Derrida, Lacan, Foucault) in un senso imprevisto e di ciò il saggio dà ben conto. Ciò che non poteva essere previsto era un pensiero che riuscisse a superare i limiti di un contesto definito da ciò che Cavarero, nel suo saggio, chiama l'economia binaria dell'ordine simbolico patriarcale (in parole povere, la gabbia è quella dell'incapacità maschile di pensare a sé senza decidere una rappresentazione del sesso femminile a questo sé funzionale. E' così che il pensiero rimane impigliato nelle ben note dicotomie con poli positivo/negativo: cultura/natura, mente/corpo, pubblico/privato e, chiaramente, uomo/donna). Di costruire quell'ordine appunto si tratta e Adriana Cavarero mostra come su questo le interpretazioni e le strategie femminili si differenzino, anche notevolmente. Lo stesso scritto di Cavarero non vuole essere una neutra esposizione delle vicende filosofico-politiche del movimento femminista, ma si presenta esplicitamente come una presa di posizione all'interno di un panorama variegato, di cui si ricostruiscono rilievi e contorni, con un'attenzione tanto preziosa quanto insolita al radicamento della riflessione filosofica in luoghi precisi: l'autrice a questo riguardo parla di "configurazione geofilosofica", perché nel recente dibattito femminista "non si tratta solo di varie correnti, e perciò di diversi stili di linguaggio e di pensiero che si incrociano. Si tratta anche di una diversa espansione e clonazione di tali incroci secondo aree geografiche, e perciò linguistiche, distinte". Le diverse posizioni delle pensatrici su cui Adriana Cavarero si sofferma sono dunque analizzate in riferimento a precise aree geografico-culturali (dai confini mobili e discontinui), e soprattutto secondo l'interpretazione "di parte" che l'autrice chiarisce fin dall'inizio del saggio e che la avvicina, è Cavarero stessa a suggerire l'accostamento, a filosofe come l'inglese Christine Battersby, a dispetto della configurazione geofilosofica che dovrebbe collocarle.
Libri
- Dialettica e politica in Platone , CEDAM, Padova 1974.
- Platone: il filosofo e il problema politico. La Lettera VII e l'epistolario , SEI, Torino 1976.
- La teoria politica di John Locke , Ed.Universitarie, Padova 1984.
- L'interpretazione hegeliana di Parmenide , Quaderni di Verifiche, Trento 1984.
- Nonostante Platone , Editori Riuniti, Roma 1990, seconda edizione 1999. (German translation: Platon zum Trotz , Rotbuch, Berlin 1992. English translation: In Spite of Plato , Polity, Cambdrige 1995, and Routledge, New York 1995)).
- Corpo in figure , Feltrinelli, Milano 1995. (English translation: Stately Bodies , Michigan University Press, Chicago 2002).
- Platone. Lettera VII, Repubblica: libro VI , SEI, Torino 1995.
- Tu che mi guardi, tu che mi racconti , Feltrinelli, Milano 1997 (English translation: Relating Narratives , Routledge, London 2000).
- (a cura di, con Franco Restaino), Le filosofie femministe, Paravia, Torino 1999.
- A più voci. Filosofia dell'espressione vocale, Feltrinelli, Milano 2003 (English translation: For More than One Voice, Stanford U.P., Stanford 2005).
- Orrorismo. Ovvero della violenza sull'inerme, Feltrinelli, Milano 2007 (English translation: Horrorism: Naming Contemporary Violence, Columbia U.P., New York 2008). .
saggi
- "Politica e ideologia dei partiti in Inghilterra secondo Hume", in AA.VV., Per una storia del moderno concetto di politica , Cleup, Padova 1977, pp. 93-119.
- "Giacomo I e il Parlamento: una lotta per la sovranità", in AA.VV., Sovranità e teoria dello Stato all'epoca dell'Assolutismo , Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Roma 1980, pp. 47-89.
- "Hume: la politica come scienza", in AA.VV., Il politico. Da Hobbes a Smith , Feltrinelli, Milano 1982, vol. II, pp. 705-715.
- "Il principio antropologico in Eraclito", in AA.VV , Itinerari e prospettive del personalismo , IPL , Milano 1987, pp. 311-323.
- "La teoria contrattualistica nei "Trattati sul Governo" di John Locke", in AA.VV., Il contratto sociale nella filosofia politica moderna , Il Mulino , Bologna 1987, pp. 149-190, seconda edizione Franco Angeli, Milano 1993.
- "Per una teoria della differenza sessuale", in AA.VV., Diotima. Il pensiero della differenza sess uale, La Tartaruga, Milano 1987, pp. 43-79. (German tanslation: ?Ansatze zu einer Theorie der Geschlechterdifferenz", in Diotima. Der Mensch ist Zwei , Wiener Frauenverlag, 1989).
- "L'elaborazione filosofica della differenza sessuale", in AA.VV., La ricerca delle donne , Rosemberg e Sellier, Torino 1987, pp. 173-187. (English translation: "The Need for a Sexed Thought", in Italian Feminist Thought , ed. by S.Kemp and P.Bono, Blackwell, Oxford 1991).
- "Platone e Hegel interpreti di Parmenide", in AA.VV., La scuola Eleatica , Macchiaroli, Napoli 1988, pp. 81-99. (vol. XLIII de La parola del passato ).
- "Dire la nascita", in AA.VV ., Diotima. Mettere al mondo il mondo , La Tartaruga, Milano 1990, pp. 96-131. (Spanish translation: "Decir el nacimiento", in Diotima. Traer al mundo el mundo , Icaria y Antrazyt, Barcellona 1996, pp. 115-146).
- ?Die Perspective der Geschleterdifferenz", in AA.VV., Differenz und Gleicheit , Ulrike Helmer Verlag, Frankfurt 1990, pp. 95-111.
- "Equality and Sexual Difference: the Amnesias of Political Thought", in Equality and Difference: Gender Dimensions of Political Thought, Justice and Morality , edited by G.Bock and S.James, Routledge, London 1991, pp. 187-201.
- "Il moderno e le sue finzioni", in AA.VV., Logiche e crisi della m odernita, Bologna: Il Mulino 1991 ,pp.313-319.
- "La tirannia dell'essere", in AA.VV ., Metamorfosi del tragico fra classico e moderno , Laterza, Bari-Roma 1991, pp. 107-122.
- Introduzione a: B. HEAD, Una questione di potere , EL, Roma 1994, pp. VII-XVIII.
- "Forme della corporeità", in AA.VV., Filosofia, Donne, Filosofie , Milella, Lecce 1994, pp. 15-28.
- "Figures de la corporeitat", in AA.VV ., Saviesa i perversitat: les dones a la Grècia Antiga , coordinaciò de M.Jufresa, Edicions Destino, Barcelona 1994, pp. 85-111.
- "Parricidio o matricidio simbolico?", in Al crepuscolo del padre , a cura di Graziano Martignoni, Edizioni Alice, Comano 1994, pp.75-85.
- "Un soggetto femminile oltre la metafisica della morte", in AA.VV., Femminile e maschile tra pensiero e discorso , Labirinti 12, Trento 1995.
- "La passione della differenza", in AA.VV., Storia delle passioni , Laterza, Roma-Bari 1995, pp. 279-313.
- "Il corpo e il segno. Un racconto di Karen Blixen", in Scrivere, vivere, pensare , La Tartaruga, Milano 1997, pp. 39-50.
- ?Schauplatze der Einzigartigkeit", in Phanomenologie and Geschlechterdifferenz , herausgegeben von Silvia Stoller und Helmuth Vetter, WUV-Universitatsverlag, Wien 1997, pp. 207-226.
- "Il pensiero femminista. Un approccio teoretico", in Le filosofie femministe , Paravia, Torino 1999, pp. 111-164.
- "Note arendtiane sulla caverna di Platone", in Hannah Arendt , a cura di Simona Forti, Bruno Mondadori, Milano 1999, pp. 60 -83.
- "L'altro 'necessario': per un'etica altruistica del riconoscimento", in L'io ferito e l'altro , Consultorio familiare di via Milano, Brescia 1999, pp. 17-28.
- "Le tentazioni del doppio", in Etica della ricerca biologica , a cura di Cosimo Marco Mazzoni, Olschki, Città di Castello 2000, 225-232. (English translation: "Doppelganger Tentations", in Ethics and Law in Biological Research , edited by Cosimo Marco Mazzoni, Kluwer Law International, The Hague 2002, pp. 195-2002).
- "Edipo e altre storie", in Qui ed ora...con me , a cura di Mariella Pierri, Bollati Boringhieri, Torino 2001, pp. 291-305.
- L'identità altruistica, in Identità personale. Un dibattito aperto , Loffredo, Napoli 2001, pp. 235-254.
- "The Envied Muse: Plato versus Homer", in Cultivating the Muse , edited by Efrossini Spentzou and Don Fowler, Oxford University Press, Oxford 2002, pp. 47-67.
Articoli su giornali e periodici
- "Platone e la democrazia", in Verifiche , 3/4 (1973), pp. 128-135.
- "L'hegelismo di Lukacs: nota sul dibattito italiano", in Verifiche , 2/3(1976), pp. 260-282.
- "Storia comprendente o teoria politica?", in Il Centauro , 3(1981), pp. 188-194.
- "Tecnica e mito secondo Platone", in Il Centauro , 6(1982), pp. 3-17.
- "Rappresentazione e restituzione dell'immagine. Platone sui nomi", in Il Centauro , 15 (1985), pp. 132-153.
- "Il Platone di Voegelin", in Verifiche , 4 (1986), pp. 449-462.
- "Pace e libertà nel pensiero politico di Thomas Hobbes", in Per la filosofia , 9(1987), pp. 73-79.
- "Essere presso di sè: noi che non fummo ad Itaca", in DWF , 4(1987), pp. 11-16.
- "Il bene nella filosofia politica di Platone e di Aristotele", in Filosofia politica , 2(1988), pp. 298-321.
- "Politica" presso i Greci, in Filosofia politica , 1(1989), pp. 41-50.
- "La verità della vita: Arendt e Jaspers", in Il Mulino , 3(1989), pp. 532-540.
- "Epaileva emansipaatio", in Politiikka , 4(1989), pp. 244-257.
- "Il modello democratico nell'orizzonte della differenza sessuale", in Democrazia e diritto , 2(1990), pp. 221-241.
- Und die Magd lachte, in Themen der Philosophie , 4(199O), pp. 95-107.
- "Il posto della politeia nel costituzionalismo di Charles McIlwain", in Filosofia politica , 2(1991), pp. 271-282.
- "Hannah Arendt: la libertà come bene comune", in Democrazia e diritto , 5-6(1991), pp.161-183.
- "Il corpo politico come organismo", in Filosofia politica , 3(1993), pp. 391-414.
- "La figura dell' amore nel pensiero di Luce Irigaray", in Segni e comprensione , 22(1994), pp. 34-39.
-" Maria Zambrano e Antigone", in Il segnale , 41(1995), pp. 25-30.
- "Thinking Difference", in Symposium , XLIX/2(1995), pp. 120-129.
- "Regarding the Cave", in Qui parle , 10/1(1996), pp. 1-20.
- "Etica dell'irripetibile", in Micromega . Almanacco di Filosofia" 1997, pp. 91-99".
- "Femminismo e pragmatismo. Risposta a Rorty", in Micromega , 1(1997), pp. 172-179.
- "Birth, Love, Politics", in Radical Philosophy , 86(1997), pp. 19-23.
- "Politica delle voci", in Micromega . Almanacco di Filosofia", 1999, pp. 114-126.
- "Ombre di scrittura", in Intersezioni , 3(1999), pp.323-337.
- "Ben più che parole", in Politeia , 58(2000), pp. 88-93
- "Il locale assoluto", in Micromega . Almanacco di Filosofia", 2001, pp. 64-73
-" Politicizing Theory", in Political Theory , 30(2002), pp. 506-532.
- "L'orecchio di Nancy", in aut aut , 316-317 (2003), pp.68-76.
• "Opowiedz mi moja Historie", in Pamietnik Literacki , 95(2004), pp. 5-41.
• "Italo Calvino y el oìdo del rey", in Revista de Filosofìa , 60(2004), pp. 109-115.
• (with Judith Butler), "Condizione umana contro 'natura'", in MicroMega , Almanacco di Filosofia 4 (2005), pp. 135-146.