Attilio Boldori

politico e antifascista italiano
Versione del 14 mag 2010 alle 04:07 di FrescoBot (discussione | contributi) (Bot: manutenzione template portale)

Attilio Boldori (Due Miglia, 4 agosto 1883Cremona, 11 dicembre 1921) è stato un politico e antifascista italiano.

File:Boldori.jpg

Di origini umili, Boldori dovette lasciare presto la scuola per dare il suo contributo al sostentamento della famiglia. Dopo i primi anni da manovale, iniziò il lavoro di tipografo presso la cooperativa "Società tipografica cremonese", divenendone presidente poco più che ventenne. Di idee socialiste fin da ragazzo, nel 1914 fu eletto consigliere comunale e poi sindaco di Due Miglia, comune ora accorpato alla città di Cremona.

Partito per la prima guerra mondiale, fu gravemente ferito, tornandone invalido. Al termine del conflitto riprese il lavoro e l'attività politica, risultando eletto come consigliere della provincia di Cremona, consesso nel quale ricoprì la carica di vice presidente. Nel 1919 fondò la Federazione provinciale delle cooperative cremonesi, allo scopo di raggruppare e tutelare le molte cooperative di consumo, di produzione e agricole, costituetesi nella provincia durante i 30 anni precedenti. In quei mesi furono particolarmente pesanti gli scontri tra socialisti e le neonate formazioni fasciste, tanto che durante uno di questi, il 6 settembre 1920, rimasero uccisi uno squadrista ed un passante, oltre a cinque feriti, tra i quali Boldori, colpito al braccio da una pallottola.

L'11 dicembre 1921, l'automobile sulla quale viaggiava Boldori e altri compagni di partito rimase in panne nelle campagne cremonesi del comune di Casalbuttano ed Uniti e furono intercettati da una ventina di manganellatori fascisti. Gli occupanti del veicolo tentarono la fuga, ma Boldoni venne raggiunto a Cascina Marasca, nella frazione di San Vito, e pesantemente bastonato. Trasportato già agonizzante all'ospedale di Cremona, spirò il stesso giorno, lasciando la moglie e due figli in tenera età.

Il gruppo di squadristi venne poi fermato dai carabinieri che li interrogarono circa l'autore dell'omicidio. Si fece avanti uno dei sospetti dichiarando orgogliosamente: «Sono io, Giorgio Passani, studente di 16 anni.»[1]

La notizia dell'assassinio di Boldoni creò notevole clamore sulla stampa nazionale, con interrogazioni al parlamento e forti proteste, tra le quali si levò quella dell'amico e compagno Enrico Dugoni[2].

La figura di Boldoni era particolarmente amata dai concittadini e nonostante l'ostilità del fascismo locale, ben organizzato e sostenuto a Cremona e forte del deputato Roberto Farinacci, ai funerali parteciparono oltre 20.000 persone.

A più di vent'anni di distanza, dopo la fine della seconda guerra mondiale, in memoria di Attilio Boldori venne eretto un monumento nel cimitero comunale e gli fu dedicata una via nel centro cittadino.

Note

  1. ^ Paolo Valera, Mussolini, Casa Editrice La Folla, Milano, 1924, pag. 86
  2. ^ da ANPI

Bibliografia

  • Gaetano Salvemini, Roberto Vivarelli Scritti sul fascismo, Feltrinelli, Milano, 1961, Volume 1
  • Salvatore Lupo, Il fascismo: la politica in un regime totalitario, Donzelli, Roma, 2000
  • Mimmo Franzinelli, Squadristi: protagonisti e tecniche della violenza fascista, 1919-1922‎, Mondadori, Milano, 2004
  • Matteo Di Figlia, Farinacci: il radicalismo fascista al potere‎, Donzelli, Roma, 2007
  • Bollettino dell'Archivio per la storia del movimento sociale Cattolico in Italia‎ volume 34
  • Edoardo e Duilio Susmel, Opera omnia su Benito Mussolini , Volume 17
  • Pietro Secchia, Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza

Collegamenti esterni

Biografia di Boldori