Code and fix
È considerato per lo più un non modello, in quanto caratterizzabile come un modello iterativo con assenza (o quasi) di organizzazione del processo. Si tratta infatti di un modello in cui il software si adatta progressivamente a ciò che il suo progettista desidera. Sostanzialmente l’obiettivo è capire approssimativamente quale sarà la risposta finale del software e di provare ripetutamente a generare codice e correggere gli errori: se la complessità è bassa e l’esperienza del programmatore è buona, allora l’applicazione verrà prodotta in breve tempo. La figura del progettista-programmatore tipicamente coincide con quella dell’utente finale. Code and fix concede molto all’ingegnerizzazione del processo tanto che risulta applicato in contesti dove il numero di righe di codice da produrre non oltrepassa le 1500. È il modo più semplice per sviluppare software ma anche il più costoso. Per tale motivo viene utilizzato tipicamente dalle aziende appena nate.
La prima fase è essenzialmente di codifica (code), magari preceduta da qualche diagramma molto elementare per schematizzare la complessità del problema ed una primordiale soluzione; successivamente si passa alla fase di mini test che volge ad accertare se il programma funziona correttamente e soddisfa i requisiti (quasi certamente non specificati esplicitamente in qualche documento). In caso contrario si ritorna a codificare per fissare (fix) eventuali errori o disturbi. L’ultimo passo prevede l’uscita nel caso in cui il programma soddisfa i requisiti.