Template:Comune Piossasco (in piemontese Piossasch) è un comune italiano di 17.621 abitanti della provincia di Torino, in Piemonte.

Adagiato ai piedi del rilievo alpino, che s'incunea nella pianura torinese, a 20 km dal capoluogo, ha per confini i torrenti Chisola e Sangone. Oltre a questi due fiumi, nel comune scorre il Sangonetto, canale artificiale per il cui sfruttamento ci furono contrasti tra il comune di Piossasco e quello di Trana.

Il monte sovrastante Piossasco è chiamato Monte San Giorgio (836 metri), diventato parco provinciale l'8 novembre 2004, e sulla cui sommità si può raggiungere la chiesetta Romanica dell'XI secolo.

Storia

Nel territorio di Piossasco si può riscontrare un clima particolarmente favorevole, grazie al quale, sin dall'età del ferro, è stato possibile lo sviluppo di insediamenti umani. Nel complesso morfologico del Monte San Giorgio, della Montagnassa e del Monte della Croce sono state individuate fasi di cultura materiale risalenti all'età del ferro e delle incisioni rupestri collocabili tra l'età del ferro e del bronzo. Non sono molte invece, le informazioni sul periodo pre-romano e romano. Alcuni studiosi di toponomastica fondano l'ipotesi di una presenza dei liguri in Piemonte sulla quantità di toponimi in -asco. In base a questa considerazione anche per Piossasco si potrebbe riscontrare un'eventuale origine ligure. Non ci sono testimonianze sulla successiva dominazione celtica. Il Piemonte venne conquistato dai romani solo in un secondo momento, grazie ad Auguso, il quale dispose nelle campagne che circondano Torino alcuni villaggi, popolati dai veterani, in modo tale da accrescerne l'affidabiliatà dal punto di vista militare e politico. Nonostante si riscontrano numerosi ritrovamenti dell'epoca, non è possibile collegarli a degli insediamenti ben precisi.

Piossasco ha una importante storia medioevale come testimoniano i suoi tre castelli, i resti delle mura del ricetto ed il borgo di San Vito con la chiesa omonima. Dei tre castelli medioevali è attualmente perfettamente conservato solo il più recente (tardo napoleonico chiamato castello dei Nove Merli, nome probabilmente originato da un' alleanza di nobili (i merli appunto) nata per difendere il territorio; questo nome è tuttora presente nel simbolo della cittadina (vedere lo stemma). Degli altri due castelli, uno fu bombardato e distrutto durante l'avanzata francese ed in particolare durante il violento scontro della battaglia della marsaglia (4 ottobre 1693), l'altro fu abbandonato prima di essere completato.

Per molti decenni centro prevalentemente agricolo conosce uno sviluppo esponenziale negli anni settanta-ottanta con l'apertura del grande polo industriale della FIAT di Rivalta.

Monumenti e luoghi di interesse

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Cultura

Personalità legate a Piossasco

Personaggio storico del luogo è Alessandro Cruto inventore piossaschese alle prese con il tentativo di creare il diamante sintetico. Egli infatti aveva capito che il diamante è composto da carbonio organizzato in reticoli e quindi cristallizzato. Durante i suoi esperimenti ottenne un filamento di grafite purissima e dopo aver ascoltato Galileo Ferraris in una conferenza del 1879 a Torino capisce che il suo filamento potrà essere utilizzato per la costruzione di nuove lampadine. Grazie a lui il 16 maggio 1883 Piossasco diviene la prima cittadina italiana e anche europea ad essere illuminata con lampadine elettriche ad incandescenza[2].

Pierfrancesco Gatti fondatore del "Principato di Piossasco" che ha reso celebre questo piccolo paese

Eventi

  • Festa del Primo Maggio con camminata sul Monte San Giorgio (1° Maggio)
  • Piossasco: Città d'Arte a Porte Aperte (primo fine settimana di Luglio)
  • Festa Patronale della Madonna del Carmine (fine settimana più vicino al 9 luglio)
  • Festa del rione San Rocco (primo fine settimana di Settembre)
  • Festa della frazione Garola (secondo fine settimana di Settembre)
  • Fiera di San Martino (fine settimana più vicino all'11 novembre)

Amministrazione

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Gemellaggi

  Cran-Gevrier, dal 1991

Note

  1. ^ Dati tratti da:
  2. ^ museo della lampadina alessandro cruto alpignano

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