Computer Space
Computer Space è un videogioco arcade rilasciato nel novembre 1971 dalla Nutting Associates. Creato da Nolan Bushnell e Ted Dabney, futuri fondatori della Atari, è comunemente riconosciuto come primo videogioco a gettone realizzato (anche se Galaxy Game, realizzato alla Stanford University, lo precede di due mesi[1]), oltre che come primo videogioco commerciale in assoluto, dato che il sistema domestico Magnavox Odyssey è stato messo in vendita circa sei mesi più tardi.
{{{nome gioco}}} videogioco | |
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Piattaforma | Arcade |
Genere | Sparatutto a schermata fissa |
Sviluppo | Syzygy Engineering |
Pubblicazione | Nutting Associates |
Specifiche arcade | |
CPU | non presente |
Processore audio | mono, 1 canale |
Schermo | orizzontale, raster, bianco e nero, 15" |
Risoluzione | standard |
Storia
L'idea alla base di Computer Space era quella di ricreare qualcosa di simile a Spacewar, ma senza utilizzare un computer da 120.000$; lo stesso Galaxy Game, benché operato a gettone, era costituito da hardware del valore di circa 40.000$. Bushnell, insieme all'amico Ted Dabney, cominciarono a lavorare così ad un sistema esclusivamente dedicato al gioco, basato sui transistor. I componenti di Computer Space costavano circa 100$, compreso un televisore in bianco e nero da 15".
Nonostante sia stato il primo videogioco ad avere una diffusione relativamente ampia negli Stati Uniti (ne furono prodotti circa 1500 esemplari[2]), Computer Space non ottenne un gran successo. Bushnell capì che il gameplay era troppo complesso e avanti nei tempi per attirare l'avventore tipico di sala giochi, che non aveva mai visto qualcosa di simile in vita sua:
«Nobody wants to read an encyclopedia to play a game.»
«Nessuno e' disposto a leggere un'enciclopedia per imparare le regole di un gioco.»
Per il suo prossimo gioco decise di puntare sulla semplicità, chiedendo così a Allan Alcorn di realizzare Pong.
Modalità di gioco
In Computer Space si controlla una piccola astronave (un tasto per l'accelerazione, uno per il fuoco e altri due per la rotazione in senso orario e antiorario sia dell'astronave che del missile che viene sparato) che può muoversi liberamente nella schermata, e occorre sparare ad un paio di dischi volanti, che si muovono in maniera simmetrica e a loro volta sparano. Nella schermata appare un contatore di secondi e due numeri, che rappresentano il punteggio del giocatore e quello della macchina in notazione esadecimale: ad ogni uccisione (che sia da parte del giocatore o della macchina), uno dei due punteggi viene incrementato; il gioco continua se dopo un certo numero di secondi il punteggio del giocatore è superiore al numero di uccisioni subite. Esiste anche una variante, attivabile a piacimento, che porta all'inversione dei colori di gioco per simulare l'effetto iperspazio ogni 90 secondi di gioco.
Tecnologia
Computer Space non utilizza un microprocessore, RAM o ROM: l'intero sistema è un automa a stati finiti costituito da circuiti integrati TTL. Gli elementi grafici sono memorizzati tramite una griglia di diodi. Sono presenti in tutto tre circuiti stampati connessi fra loro da un bus comune. Il monitor è un televisore 15" in bianco e nero della General Electric, appositamente modificato per il gioco[3].
Versioni
Esistono due tipi di Computer Space: la prima è dotata di controlli per un solo giocatore, cioè quattro pulsanti; la seconda, per due giocatori, ha due joystick per il controllo dell'astronave e un pulsante per lo sparo. Il cabinet è in fibra di vetro, e disponibile in diverse colorazioni metalizzate. Esiste una sola versione di colore bianco, realizzata come prototipo e apparsa nel film di fantascienza del 1973 2022: i sopravvissuti.
Cloni
Computer Space è stato clonato nel 1972 da una società di nome For-Play con il nome Star Trek.[4][5]
Voci correlate
Note
- ^ Computer Recreations, Galaxy Game
- ^ Computer Space - Trivia
- ^ Marvin Yagoda, 1972 Nutting Associates Computer Space, su marvin3m.com, 2008.
- ^ Genre, su computerspacefan.com. URL consultato il 10 agosto 2008.
- ^ Star Trek Unlicensed, su coinop.org. URL consultato il 10 agosto 2008.