Tacfarinas

condottiero numida
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Tacfarinas ("il Tacfarinate", ossia "uomo di Tacfarin") fu un capo militare numida che si ribellò a Roma sotto Tiberio.

L'insurrezione viene narrata da Tacito, che riporta: "questo stesso anno (17) scoppiò una guerra in Africa. Gli insorti avevano come capo un Numida di nome Tacfarinas" (Annales, II, 52).

Tacfarinas aveva prestato servizio nelle truppe ausiliarie di Roma prima di disertare e radunare intorno a sé un banda di irregolari. Col tempo, però, sfruttando il malcontento delle tribù indigene amministrate dai Romani, riuscì a porsi a capo della potente tribù dei Musulami e attirò a sé numerosi Mauri, il cui sovrano, Tolomeo, figlio di Giuba II, era sempre più un imbelle fantoccio dei romani. Ed anche i re dei Garamanti fornirono il loro aiuto al ribelle, mentre dalla stessa provincia Africa (l'attuale Tunisia) gli giungevano rinforzi, cosicché l'esercito romano doveva combattere su un fronte vastissimo, che andava dalla piccola Sirte a est fino alla Mauretania ad ovest. La guerra durò sette anni, e fu una delle più importanti ribellioni dei Berberi contro i Romani.

Alla fine fu il proconsole Dolabella che pose fine alla guerra, espugnando, dopo un assedio, la fortezza di Auzea in cui si era asserragliato Tacfarinas. Quest'ultimo, sconfitto, si diede la morte, probabilmente nel 24 d.C.

L'immagine del ribelle che non si sottomette alla forza di un impero ha molto colpito la fantasia dei Berberi del XX secolo, che nel processo di riscoperta delle proprie origini anteriori all'islamizzazione gli riservarono un posto d'onore. Cosicché oggi molti danno ai loro figli il nome di Tacfarinas. A conferma di questa popolarità, un giovane cantante cabilo, Ahsen Zermani, ha assunto il nome d'arte Takfarinas (da molti abbreviato in Tak).

Fonti

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