Edifici scomparsi

  • Il Palazzo Pubblico, già Palazzo della Curia o della Corte, sorgeva al posto dell'attuale Piazza Beverini. Fu costruito nel XIV secolo e venne poi ristrutturato e ampliato nel 1420 per diventare la sede del Vicariato della Riviera Orientale. Nell'occasione la piazza di fronte all'edificio, chiamata Piazza di Corte, venne sopraelevata rendendo in pratica il loggiato inutilizzabile[1]. In mezzo alla piazza svettava dal 1489 una colonna sulla cui cima fu posta nel 1568 una statua di San Rocco. Sia l'edificio che la piazza vennero demolite nel 1902.
  • Il Forte di Santa Caterina, comunemente detto Bastia, era la ridotta del Castello San Giorgio e si trovava sulla sommità del colle del Poggio. Era un'imponente costruzione dodecagonale edificata nel 1421 durante la dominazione sforzesca sulla città e, data la sua posizione e la sua altezza, era il primo edificio cittadino che si poteva scorgere dal mare. Persa la funzione difensiva, venne usato per anni come semaforo che regolasse l'entrata e l'uscita dei navigli dal porto. Già parzialmente diroccato, fu definitivamente demolito negli anni '80 del XIX secolo per costruire la cinta muraria.
  • Il Convento dei Cappuccini sorgeva sul colle della Ferrara, conosciuto appunto come colle dei Cappuccini. I frati erano giunti nel 1579 per portare aiuto alla città colpita dalla peste e si erano definitivamente stabiliti nel 1588 riadattando un'antico convento francescano abbandonato[2]. Nel 1798, sull'ampia terrazza di fronte all'edificio, furono poste delle batterie a difesa del porto. Nel 1857 i frati furono trasferiti a Lerici dal Governo del Regno di Sardegna e il monastero demolito poco tempo dopo.
  • La Chiesa di Sant'Agostino e il relativo convento furono costruiti nel 1390 sull'attuale Piazza Sant'Agostino. Furono demoliti negli anni '30 del '900 per costruirvi il Tribunale Militare poi distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
  • Il Bastione San Giovanni era posto a difesa della porta omonima, detta anche Porta Romana che rappresentava l'entrata dell'Aurelia in città da sud. Fu demolito nella seconda metà del XIX secolo per permettere lo sviluppo della città verso Levante. Al suo posto sorge oggi Piazza del Bastione che lo ricorda nel nome.
  • Il Convento delle Monache Clarisse e l'annessa Chiesa di Santa Cecilia sorgevano ai piedi del Castello sull'odierna via XX settembre. Le Clarisse si erano trasferite in città già nel 1593, ma la costruzione del convento si protrasse per diversi anni perché dal campanile della vicina Chiesa di Sant'Agostino si riusciva a vedere dentro l'edificio, arrecando disturbo alle religiose e anche un certo imbarazzo. A causa di questo nel 1616 il cantiere era ancora aperto. Sconsacrato nel 1797 insieme alla chiesa divenne scuola pubblica nel 1815 e Museo Civico nel 1873. Tale rimase fino ad un bombardamento del 1943 che lo distrusse completamente insieme a molti importanti reperti archeologici[3]: oggi non ne rimagono che i ruderi.
  • Le Prigioni Pincetti sorgevano presso Porta del Carmine, presso l'attuale Piazza Colombina. In origine qui sorgeva la Cittadella medievale di cui le prigioni rappresentavano una delle fortificazioni. La funzione di
  • La Chiesa di San Gottardo, fondata nel 1585, sorgeva alle spalle del porto al termine del quartiere del Torretto.
  • La Chiesa di Sant'Antonio
  • L'Oratorio del SS.Crocifisso
  • La Chiesa di San Carlo sorgeva nell'attuale via Sapri. Riadattato a teatro nei primi anni del XIX secolo durante la dominazione francese e distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, divenne infine un cinema a luci rosse prima dell'abbandono degli anni recenti.
  • Il Teatro Politeama Duca di Genova, che sorgeva nell'attuale Piazza Verdi, fu costruito per sopperire alla sopraggiunta inadeguatezza del Teatro Civico alle necessità di una città in vertiginoso aumento demografico. Inaugurato il 31 luglio 1880[4] con l'"Aida" di Giuseppe Verdi divenne in pochi anni il più importante teatro lirico cittadino. Presentava forme neoclassiche con un'ampia balconata che occupava l'intera facciata mentre l'interno a forma di cavallo , progettato dall'architetto Erminio Pontremoli, era dotato di palchi, loggione e platea sfarzosamente ornati di velluti e stucchi. Fu teatro, tra le altre cose, del primo Venne demolito, tra mille polemiche, nel 1933 per permettere l'espansione verso levante del centro cittadino.
  • Il Teatro Monteverdi
  • La Casa del Sale
  1. ^ Franco Lena, "Quand'a éimo trèi gati... de Spezin", Edizioni Cinque Terre, La Spezia, 2004, pag. 56
  2. ^ [1] Sito dei Cappuccini Liguri
  3. ^ [2] Sito del Museo Civico: un'immagine d'epoca
  4. ^ [3] La Spezia dimenticata