L'Italia settimanale
Settimanale di destra, fondato nel 1993 e diretto da Marcello Veneziani. Divenne il quel periodo il giornale di riferimento dell'area della nascente Alleanza nazionale. Nel 1995, fautore Adolfo Urso, c'è un cambio di proprietà e di direzione: arriva Alessandro Caprettini. In quelle settimane ci furono polemiche, con Veneziani che accusò i vertici di An di aver voluto la sua defenestrazione. [1] Poco dopo, editore divenne l'uruguaiano Gustavo Adolfo Spangenberg Janes e dal 15 gennaio 1996 chiamò alla direzione Pietrangelo Buttafuoco che cambiò totalmente linea inserendo anche giovani giornalisti di sinistra, come Luca Telese e Davide Camarrone. Ma dopo circa 15 numeri con la direzione Buttafuoco, caratterizzate dalle provocatorie copertine, .[1] , il giornale chiuse a metà 1996, per l'improvviso fallimento dell'editore. [2]
L'Italia Settimanale | |
---|---|
Stato | ![]() |
Lingua | italiano |
Periodicità | settimanale |
Genere | Giornale politico |
Formato | A4 |
Fondazione | 1993 |
Chiusura | 1996 |
Sede | Roma |
Diffusione cartacea | 30.000 copie |
Direttore | Marcello Veneziani - Pietrangelo Buttafuoco (dal 1996) |
Redattore capo | Fabio Torriero - Alessia Sodano (dal 1996) |
Hanno collaborato tra gli altri alla rivista: Luca Telese, Fabio Torriero, Alessia Sodano, Susanna Turco, Alessandro Caprettini, Davide Camarrone, Alfredo Cattabiani, Filippo Rossi, Luciano Lanna, Stefano Di Michele.
Note
- ^ Francesco Merlo, Italia settimanale, il primo giornale di destra che sarà anche di sinistra, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 5 dicembre 1995. URL consultato il 5-2-2009.
- ^ "La tragedia di un uomo ridicolo": la telenovela diventa fotoromanzo, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 20 marzo 1996. URL consultato il 5-2-2009.