Comunità scrivente
Nell'ambito delle pratiche di scrittura, le "comunità scriventi", sono progetti di scrittura collettiva da parte di gruppi (formali o informali) volti a costruire interpretazioni e chiavi di lettura complesse riguardo a un particolare dominio conoscitivo, non da una prospettiva esterna/oggettiva ma con uno sguardo "interno" agli eventi.
In genere le pratiche di scrittura collettiva sono volte a fornire un'immagine di sè in quanto comunità e della propria azione nel contesto-mondo. Nelle società dell'informazione del XXI secolo, la ricerca e la costruzione di identità diventa sempre più una necessità intrinseca alle relazioni fra gli individui. Una "comunità scrivente" cerca di coagulare, attorno a un tema specifico, l'interesse per la stratificazione di significati e l'auto-rappresentazione attraverso la scrittura. Si tratta quindi di una meta-riflessione che si richiama nella pratica all'antropologia, applicandolo tale sguardo critico non all'Altro ma a Sè e al proprio mondo.
Un esperimento concreto si trova sul server Ippolita.net [1] che ospita progetti di scrittura collettiva, "un crocevia per condividere strumenti e competenze tra i linguaggi del digitale e i linguaggi della scrittura".
Uno dei testi disponibili costruiti con tale metodologia è il testo di Ippolita, "OPEN NON E' FREE, comunità digitali tra etica hacker e mercato globale", un libro in cui la "comunità scrivente" che si raccoglie dietro il nome collettivo di Ippolita articola il proprio punto di vista sul mondo del free software e dell'open source e sulla pratiche di condivisione delle comunità digitali essendo essa stessa parte di questi mondi.