Marmirolo

comune italiano
Disambiguazione – Se stai cercando Marmirolo, frazione di Reggio nell'Emilia, vedi Marmirolo (Reggio Emilia).

Template:Comune Marmirolo (Marmiröl in dialetto mantovano) è un comune di 7.734 abitanti della provincia di Mantova.

Geografia

Marmirolo è un tipico paese di pianura, nello specifico la Pianura Padana; il suo territorio è prevalentemente pianeggiante, ad eccezione del terrazzo che delinea a Nord Est la vallata del fiume Mincio e dove è sorta la frazione di Marengo. Oltre al fiume Mincio, troviamo molti altri corsi d'acqua, come il Parcarello, il Roggia Re, la Molinella, lo Sgarzanella e il Canal Bianco. Situato all'interno del Comune di Marmirolo troviamo anche Bosco della Fontana: esso è ciò che rimane delle antiche foreste planiziarie che ricoprivano un tempo tutta la Pianura Padana.

Storia

Marmirola è menzionato per la prima volta in un documento datato 970. Antico possedimento dei Canossa, nel 1055 passò a Mantova a seguito di un diploma imperiale. La storia di Marmirolo è legata a quella della dinastia Gonzaga, nobili terrieri famosi grazie alla città di Mantova, che tennero dal 1328 al 1707. I Gonzaga possedevano a Marmirolo molte terre e molti palazzi, ancora prima di diventare i signori della città virgiliana. All'epoca il paese era composto da tre borghi: di Castello (con piazza in “platea burgicastri”), delle Lame (in "Burgo lamurum”), dei Ronchi (in "Burgo roncorum"). In quest'ultimo nell'estate del 1328 venne progettata la congiura contro i Bonacolsi, che portò i Gonzaga a prendere il possesso di Mantova.

Nel 1435 fu costruito un nuovo palazzo voluto da Gianfrancesco Gonzaga presso il “Re de' fossi". Questo fu ampliato nel 1480 con l’intervento di Luca Fancelli e decorato da artisti come Andrea Mantegna e Leombruno. II cosiddetto "famoso palazzo” fu ultimato da Giulio Romano fra il 1531 e il 1539, ma nell'arco di breve tempo la struttura cadde in disgrazia, tanto che fra il 1756 e il 1798 fu completamente raso al suolo.

Degna di grande considerazione è la palazzina di Bosco della Fontana, opera degli architetti cremonese Francesco e Giuseppe Dattaro, realizzata per il duca Vincenzo I Gonzaga verso la fine del Cinquecento. A Marmirolo non resta molto altro, se si escludono la torre, situata nella piazza centrale del paese: costruita sui resti di una precedente costruzione crollata nel luglio del 1700, ha ospitato fino alla seconda guerra mondiale le campane appartenute alla prima torre, poi andate fuse a sostegno dell'attività bellica.

La chiesa parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo è invece datata 1748. I lavori iniziarono nel 1728, su progetto dell'architetto Paolo Soratini. L'edificio di culto, che ospita pregevoli tele del pittore veronese Frà Semplice (l’Elevazione della Croce ed il Trasporto di Cristo), venne edificato sulla base di una chiesa già esistente, risalente al 1279.

Marmirolo è gemellato con Massa Lombarda. L'amicizia tra i due paesi ha origine lontane. Nel 1251 un gruppo di famiglie marmirolesi lasciarono il loro paese d'origine, in fuga dalle angherie di Ezzelino III da Romano. La preponderanza numerica determinò così in un decennio il cambio dell’antico toponimo Massa Sancti Pauli in Massa Lombardorum, poi dei Lombardi.

Marmirolo è oggi un moderno paese che dispone di molteplici servizi messi a disposizione dei propri cittadini: palazzetto dello sport, casa di riposo, centro sportivo, piscina, teatro, biblioteca, centro ragazzi ed asilo nido.

Personalità legate a Marmirolo

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Al 31 dicembre 2008 Marmirolo conta 7.671 abitanti (+ 1,26% rispetto all'anno precedente): cifra che colloca il paese al 15º posto tra i comuni più popolosi della provincia di Mantova. I residenti stranieri sono 628, il 8,89% del totale.

Economia

Marmirolo vanta una consolidata tradizione in ambito agricolo, con importanti aziende presenti sul territorio e ben due latterie cooperative, dedite sia all'allevamento animale (suini e bovini) che alla coltivazione di frumento e mais. Una buona parte dei campi è però interessata dai cosiddetti prati stabili, necessari per la produzione del Grana Padano, di cui a Marmirolo si producono numerose forme. A partire dal dopoguerra, si è molto sviluppato l'artigianato e la piccola industria, soprattutto in campo enologico. Pur non avendo oggi produttori di vino insediati tra i propri confini, nel primo dopoguerra operava a Marmirolo la storica Cantina Alberini, molto conosciuta anche fuori dall'ambito mantovano. Per esigenze di commercializzazione necessitava di macchine enologiche, anche perché in quegli anni oltre al vino si viveva il boom delle bibite. Pionieri di questa attività furono le famiglie Puttini e Cortellazzi. Da allora, anche se oggi la Cantina Alberini non esiste più, i marmirolesi hanno saputo creare un polo, riconosciuto a livello internazionale, dedito alla progettazione, costruzione e commercializzazione di macchine etichettatrici ed imbottigliatrici.

Per lungo tempo a Marmirolo operò la Cima, azienda che si occupava della manutenzione e revisione dei rotabili delle Ferrovie dello Stato. Fondata nel 1945, opera tuttora a Bozzolo: lo storico stabilimento marmirolese è stato chiuso nei primi anni novanta. L'insediamento industriale della Cima era posto sui binari della linea ferroviaria Mantova - Peschiera, smantellata negli anni settanta, andata a fuoco il 21 marzo 2009.

Molto florida è anche l'attività estrattiva, con diverse cave disseminate sul territorio, soprattutto nella zona posta tra le frazioni di Pozzolo e Marengo, nei pressi del vecchio alveo del Mincio: ghiaia e sabbia sono i materiali estratti in prevalenza. È bene ricordare come Marmirolo possieda oggi la più alta concentrazione di cave attive nella provincia di Mantova.

Cultura

Nella centrale piazza Roma, si trova il Teatro Comunale, i cui lavori di costruzione iniziarono nel 1928. Inaugurato il 16 novembre 1930, visse alcune stagioni di vera gloria per finire prima adibito a balera e poi inutilizzato del tutto. I lavori di ristrutturazione iniziano nel 1980 e la struttura viene riaperta ufficialmente nel 1995. Da allora Marmirolo dispone di una propria stagione teatrale, gestita direttamente dal Comune. Lo stabile ospita anche la biblioteca comunale: dal 1995 è intitolata a Maria Bozzini, maestra elementare e scrittrice insignita della medaglia d'oro alla pubblica istruzione.

La Banda di Marmirolo, la cui fondazione risale a più di due secoli fa, è molto attiva e presente nell'ambito delle iniziative che si tengono nel paese. Già nel 1810, da alcuni carteggi, si trovano tracce della Banda. In particolare durante l'incoronazione di Napoleone I ed il suo matrimonio con l'Arciduchessa Maria Luigia d'Austria. Un altro importante appuntamento a cui la banda partecipò fu il 21 ottobre 1861, quando gli invasori austroungarici lasciarono Marmirolo. L'attività è proseguita ad intermittenza fino ai primi anni 80 del secolo scorso, quando con l'aiuto del M° Massimo Piccoli e dell'allora Presidente Marchini Alessio ripartì di slancio.

Alcuni anni fa si è costituito anche il Gruppo Fotografico La Ghiacciaia, con sede a Marengo, che cura con successo mostre e corsi legati alla fotografia.

Sport

Marmirolo è un paese molto legato al gioco del calcio. I colori sociali sono il nero-verde e la denominazione ufficiale è "Associazione Calcio Marmirolo". Nel corso del 2006 il team presiduto da Corrado Bisagni ha conquistato una storica promozione in Eccellenza, vincendo il proprio campionato di promozione al termine di un difficile campionato. La formazione neroverde visse in passato un altro "epico" periodo, in cui ottenne notevoli risultati, che diedero origine alla leggenda del Rullo: quella squadra schiacciava gli avversari come sassi e negli anni cinquanta raggiunse la serie D. Il palmares include una Coppa Lombardia vinta nel 2002 battendo il Fulgor Segrate per 2-1. Al termine della stagione 2007/2008, nonostante il raggiungimento del quarto posto in campionato e la resa con il Chiari ai playoff, il sodalizio decide di cedere il diritto sportivo al Savoia Castiglione e di cessare qualsiasi attività. Nasce così nel luglio del 2008 l'ASD AC Marmirolo: campionato di terza categoria. Il 3 maggio 2009, dopo uno spareggio con l'Atletico Viadanese, l'ASD AC Marmirolo vince il campionato e accede alla seconda categoria. Nella stagione 2009-2010 vince il proprio campionato di seconda categoria con largo vantaggio e viene promosso in prima categoria. Nell'estate del 2010 è nata una nuova società calcistica, iscrittasi al campionato di terza categoria col nome di Robur Marmirolo.

Il paese ha anche un'interessante tradizione nel gioco del Tamburello, tanto da vantare due titoli italiani, conquistati nel 1971 e nel 1982 dalla Ongari Marmirolo. Ultimamente però il Tamburello a Marmirolo sta vivendo un periodo di crisi, tanto che non esiste più nessuna società attiva in questa disciplina sportiva. L'unica società tamburellistica attiva nel comune è a Pozzolo e fa capo alla Polisportiva Pozzolese (dove esiste anche il campo da gioco). Essa disputa attualmente il campionato provinciale di Serie C. Sono attivi da diversi anni sodalizi dediti allo sci (Sci Club Marmirolo), alla pallavolo (Splendor Marmirolo), alla piastra e birilli (Birillistica Marmirolese) e al ciclismo (Pedale Marmirolese Bici Mania). Il 31 marzo 2007 è stato inaugurato il nuovo Palazzetto dello sport.

Molto praticata è la pesca sportiva, grazie alla presenza del canale Virgilio, diversivo del fiume Mincio. Sono frequenti le gare di pesca, anche a livello internazionale: nel 2005 si sono svolti i Campionati Italiani a Box.

Marmirolo si trova lungo la ciclabile che collega Mantova a Peschiera; il tracciato corre lungo buona parte del territorio comunale, toccando Pozzolo, Marengo e Bosco della Fontana.

Amministrazione

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Altri progetti

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