Template:Comune Collesano (Gulisanu in siciliano) è un comune italiano di 4.254 abitanti della provincia di Palermo in Sicilia.

È sede del Museo dedicato alla competizione automobilistica Targa Florio, di cui costituiva uno dei passaggi principali. Fa parte del Parco delle Madonie.

Il comune di Collesano nella provincia di Palermo

Geografia

Il centro abitato di Collesano sorge su un'area collinare posta ai piedi del rilievo carbonatico di "Poggio Grotta del Signore" (897 m s.l.m.), delimitato da due torrenti, il Mora a nord e il Zubbio ad ovest, entrambi confluenti a valle nel torrente Roccella.

Il territorio comunale, parte del quale ricade all'interno del Parco delle Madonie, si colloca sul versante nord-occidentale del gruppo montuoso delle Madonie occidentali. I rilievi che circondano il paese e ne caratterizzano il paesaggio con le loro peculiarità, morfologica e vegetazionale, sono: Monte Castellano (1.656 m), monte Cucullo (1.311 m), Pizzo Giammarusa (1.064 m) e infine Monte d'Oro (808 m) che si erge isolato ad ovest del centro abitato.

Diverse sono le fasce di vegetazione, dalle quote più basse a quelle più elevate, con varietà di essenze arboree e arbustive.

  • Alle quote più basse troviamo il tipico paesaggio agrario di uliveti, vigneti e agrumeti a cui si aggiungono i seminativi.
  • Oltre i 600 metri s.l.m. è presente la macchia mediterranea che forma in alcuni casi anche il sottobosco dei querceti, costituito a queste quote da roverelle e sughere.
  • Dai 600 ai 1.000 metri il sughereto viene via via sostituito dai lecceti, nel cui sottobosco troviamo specie di notevole interesse botanico quali felci, rose peonie, orchidee, insieme a ciclamini ed anemoni.
  • Al di sopra di 1.000 metri la specie arborea predominante è il faggio.

Storia

Sorse alla sommità del Monte d'Oro, come centro arabo, citata dal geografo arabo Al Muqaddasi nel X secolo con il nome di Qal’at as-sirat (“rocca sulla retta via”).. Il sito aveva avuto una frequentazione anche in epoca protostorica, come provano le ceramiche rinvenute in alcune grotte, datate al VII secolo a.C.

Dopo la conquista normanna, con il nome di Golisano (Collesano), divenne centro di un feudo esteso tra il torrente Roccella e l'interno delle Madonie, inizialmente concesso a Rainolfo, nipote del gran conte Ruggero. Dopo una ribellione, il centro fortificato venne distrutto da Ruggero II di Sicilia e ricostruito nel sito attuale, dandolo in feudo ad Adelicia di Montecaveoso (1140).

La località è inoltre citata nel Libro di Ruggero del geografo Idrisi, che lo descrive come un centro fortificato posto in altura, distrutto da Ruggero II. Il geografo scrive: "rocca sopra un colle scosceso ed elevato poggio, abbonda d'acque ed ha molte terre da seminare, alle quali sovrasta un alto e superbo monte; una volta sorgeavi un castello fortissimo e difendevolissimo [ne' cui dintorni poteano pascolare] pecore e buoi; ma il ridottato re Ruggiero ha fatto diroccare il castello e tramutar l'abitato nel sito dove è oggi".

Dal XIII secolo fu in possesso delle famiglie Siracusa. Dopo il matrimonio di Bernardo Siracusa, signore di Collesano con Hilaria Ventimiglia, figlia del primo conte di Geraci, Collesano venne incorporata nel territorio della contea e divenne centro del potere dei Ventimiglia sulle Madonie.

Appartenne nel tempo anche alle famiglie dei Cicala, dei Cardona, dei Centelles, degli Aragona, dei Moncada e dei Ferrantina.

Tra i feudatari di Collesano furono:

  • Adelicia di Montecaveoso (1140)
  • Paolo Cicala (1203-05)
  • Andrea Cicala (ante 1245)
  • Jean de Bullas (1270)
  • Francesco Siracusa (1327)
  • Berardo Siracusa (1334)
  • Francesco I Ventimiglia (1337)
  • Damiano I Palizzi (dopo 1337)
  • Giovanni Aragona
  • Giovanni Lombardo (1344)
  • Pietro Siracusa (1346)
  • Francesco II Ventimiglia
  • Antonio Ventimiglia (1388)

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Luoghi di interesse

Collesano è divisa in quattro quartieri storici: Bavarino, San Francesco, San Pietro e Santa Caterina.

Castello medievale

Il castello, d'impianto normanno, ha subito parecchie significative trasformazioni. In seguito al terremoto dell'11 gennaio 1693, divenne inagibile e fu abbandonato. Dei ruderi e delle pertinenze è previsto il recupero per uso pubblico. Intorno ad esso era sorto il primo quartiere di Collesano: Bavarino.

Palazzo municipale

È stato convento domenicano fino al 1869. Edificato, col concorso del comune, per iniziativa della contessa Susanna Gonzaga, intorno alla metà del '500, l'edificio si arricchì di una seconda elevazione nel 1769.

Chiesa dell'Annunziata Nuova (o del Rosario)

In origine la chiesa fu affidata ai Domenicani dell'annesso convento, si presenta ad una navata. Custodisce tele del '600, un gruppo marmoreo cinquecentesco e un interessante sarcofago del 1402 con le spoglie di alcuni conti collesanesi, quali Antonio Ventimiglia, la moglie Elvira Moncada, la figlia Costanza e Pietro Cardona.

Chiesa Matrice (Basilica di San Pietro)

 
La navata centrale della chiesa matrice

Edificata tra la fine del '400 e gli inizi del '500, è stata consacrata nel 1548. D'impianto basilicale con la presenza di un'interessante scalinata d'accesso, è stata modificata in modo profondo nel prospetto all'inizio del '900. Conserva numerose tele e tavole del '500 e del '600, uno splendido ciclo di affreschi con storie dei Santi Pietro e Paolo dello Zoppo di Ganci (1624) e un Crocifisso sostenuto, nella navata centrale, da un apparato ligneo di rara suggestione (1555). Di notevole rilievo ancora l'organo di Antonino La Valle (1627), il coro ligneo cinquecentesco e un grandioso tabernacolo della fine del Quattrocento attribuito al Gagini.

Chiesa del Collegio (o da san Sebastiano e Fabiano)

Conserva un Cristo morto nell'urna, la statua del santo titolare e varie tele del '600 e del '700. (G. Testa). In una di esse, quella denominata della "Sacra Famiglia", è raffigurato l'abitato di Collesano alla fine del '600.

Chiesa di Santa Maria la Vecchia

Localizzata nel piano del castello, risale al 1140. Dedicata all'Assunta, è stata Matrice di Collesano fino al 1543. È stata profondamente modificata nella struttura. Presenta un impianto a tre navate con un presbiterio decorato da un ciclo di stucchi e affreschi con storie della Vergine Assunta del pittore collesanese Giacomo Lo Varchi, vissuto nel '600. La chiesa custodisce, inoltre, una pregevole statua lignea policroma dell'Assunta, di ignoto intagliatore madonita della metà del '500, e una Madonna con Bambino di Antonello Gagini.

Chiesa di San Giacomo

Edificata alla fine del Quattrocento, dell'impianto originario conserva il bel portale gotico-catalano. Interessanti sono la statua lignea cinquecentesca di San Giacomo Apostolo, di San Francesco e di San Nicola di Bari e gli affreschi di Giuseppe Salerno (1614). In essa si riunivano i consulenti civici per fissare le mete dei prodotti locali (frumento, mosto, orzo e seta). La fontana "Due cannoli", addossata alla chiesa, fu collocata nel 1877, più in basso rispetto alla piazza.

Chiesa di Santa Maria di Gesù

Edificata nel 1612 per volere del Consiglio Civico e dei conti di Collesano, viene affidata ai Frati Minori Riformati che ne hanno cura. Di semplice impianto, ad una navata, con un bel chiostro nell'annesso ex-convento, conserva un artistico Crocifisso ligneo del 1635, opera documentata di Frate Umile da Petralia, varie tele del Seicento e una Madonna in marmo di Carlo aprile. Il Convento è stato adibito, in seguito alla soppressione degli Ordini Religiosi, a vari usi, quali caserma e carcere. Nel 1887 fu costruito un nuovo Convento
per l'impegno di P. Rosario Barbera. Dal 2004 è Rettore della Chiesa il rev.do fra' Romano B. Fina dell'Ordine dei Frati Minori.

Il sito archeologico ambientale di Monte d'Oro

Insediamento medioevale

Sulla sommità del Monte d'Oro, in contrada Croce, a circa un km dall'odierno abitato, sono presenti le rovine dell'antico centro arabo-normanno di Qal’at as-sirat. Sulla sommità nord di questo rilievo, in una piattaforma a quota 703 m s.l.m. scoscesa e inaccessibile, si estende per circa un chilometro in linea d’aria un antico abitato medievale, che è visibile ancora per la presenza di numerose rovine (abitazioni, mura di fortificazione, torri di vedetta e una struttura interpretabile come un castello).

In questo sito la presenza umana è attestata fin dall’antichità classica, come dimostra il ritrovamento in sito di alcuni reperti (soprattutto ceramici) riferibili ad epoca greco-romana.

Un insediamento umano stabile è datato soltanto in età medievale, sotto la dominazione araba della Sicilia. Nel XII secolo (1130-1131) si ebbe la distruzione e l’abbandono della città. Il centro rimase parzialmente abitato ancora nel corso del XII secolo e venne del tutto abbandonata nel secolo seguente. Nel 1181 veniva già definita villa vetus ("città vecchia").

In età moderna (XVI-XVIII secolo) l’antico abitato sul Monte venne variamente identificato dagli storici siciliani dell’epoca con alcune città greco-romane (Paropo, Alesa).

Nel 1972 il sito è stato oggetto di una brevissima campagna di scavi archeologici, condotta dalla Soprintendenza ai beni archeologici della Sicilia occidentale: sono stati riportati alla luce una buona quantità di reperti, tra i quali un denaro databile ad età sveva (XIII secolo), una fibula altomedievale, una lucerna, e una notevole quantità di ceramica grezza da mensa e da conserva. I reperti furono trasferiti presso il Museo archeologico regionale Antonio Salinas di Palermo.

Ambiente naturale

Dal punto di vista geologico Monte d’Oro è costituito da rocce appartenenti alla "formazione Crisanti", costituita da un'alternanza di marne, argilliti silicee, radiolariti, calciruditi, calcareniti e brecce calcaree risedimentate.

Strutturalmente il rilievo è caratterizzato da un pacco di strati inclinati verso nord-est e da un sistema di faglie che lo smembrano in blocchi mettendo in evidenza i corpi calcarei risedimentati della "formazione Crisanti" tra le rocce argillose del "flysch numidico".

Il calcare mostra i tipici segni dei processi carsici epigei quali doline, solchi, karren e strutture ipogee quali grotte e cavità sotterranee.

La vegetazione che oggi resiste ai frequenti incendi è distinguibile in tre categorie: macchie e boschi molto degradati (Quercetalia ilicis); rupi di alta e media quota; coltivi abbandonati (praterie, garighe e arbusteti di media ed alta quota).

La fauna presente, oltre ad annoverare la maggior parte dei vertebrati delle Madonie, si distingue per la presenza di uccelli quali la poiana, il gheppio, il grillaio, la coturnice siciliana ed il raro capovaccaio.

Tradizioni e folklore

Venerdì Santo

Il Venerdì Santo rappresenta a Collesano, come un po' in tutto il territorio siciliano,un momento centrale all'interno della Settimana Santa. I riti previsti per quel giorno sono due: la Cerca al mattino e la processione della Morti e Passioni a sera. La Cerca è oggi rappresentata da una Via Crucis per le vie del paese, cui prendono parte la Confraternita del Santissimo Crocifisso e alcuni figuranti. I confrati sono vestiti con i tradizionali abiti con "cappuccio", che non lascia riconoscerne l'identità. Disposti in fila indiana e recanti in mano i segni della passione sono seguiti nella processione dal quadro di figuranti, che comprende il Cristo carico della Croce e attorniato di angioletti, alcuni soldati romani, Maria, Giovanni e le pie donne. Segue la banda e il popolo. Durante il tragitto il Cristo "cade" per tre volte. Anticamente tale rito si svolgeva nella notte tra il giovedì e il Venerdì Santo, e i confrati, con fiaccole accese, effettuavano la visita ai Sepolcri allestiti nelle varie chiese, "cercando" il Signore. Da lì il nome della manifestazione.

Processione "Morti e Passioni"

A sera ha luogo una seconda processione cui partecipano tutte le confraternite. Vengono in essa recate le statue di San Giovanni evangelista e di Santa Maria Maddalena, il Cristo Morto nell'Urna, detto comunemente a Morti e Passioni, e il simulacro di Maria Addolorata.

Festa Patronale "Maria SS. dei Miracoli"

Festa di Maria ss. dei Miracoli patrona e avvocata del popolo collesanese. Si festeggia il 25- 26- 27 di maggio di ogni anno con la suggestiva processione per le vie del paese. La tela, il cui tema è l'Annunciazione dell'Arcangelo Gabriele, risale probabilmente alla metà del '400; nel 1643 Giovanni Giacomo Lo Varco ne rinnovò i colori, ma, superando il suo ruolo di restauratore, aggiunse nella parte alta la figura di Dio Padre. La tela fu ulteriormente ritoccata nel 1907 dal pittore Ciofalo. Tra i due personaggi raffigurati è posto un vaso contenente tre gigli che simboleggiano la triplice verginità di Maria (che non fu persa né prima, né durante né dopo il parto).

Sant'Antonio da Padova

Festa di Sant'Antonio da Padova. Si festeggia il 13 giugno nella chiesa di Santa Maria di Gesù. Processione per le vie del paese con l'artistico simulacro.

SS. Crocifisso

Solennità del SS. Crocifisso. Si festeggia il 14 settembre per l'esaltazione della Croce con la processione per le vie del paese.

Santa Lucia V.M.

13 dicembre. Festeggiamenti nella chiesa di Santa Maria la vecchia con l'artistico simulacro di Santa Lucia.

San Vincenzo Ferreri

San Vincenzo Ferreri, che si festeggia l'ultima domenica del mese di luglio presso la chiesa del Rosario.

Sport

Sono presenti le squadre di calcio della "SCD Collesano Calcio" (categoria Promozione) e della "ASD Golisano Calcio" (3ª categoria). Tra gli altri sport spicca in particolare la mountain bike con l'"ASD Madonie Bike" impegnata anche nel settore giovanile, con la prima scuola nata in Sicilia.

Personalità legate a Collesano

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