Gaio Manilio
politico romano
Gaio Manilio (in latino: Gaius Manilius; floruit 67-66 a.C.; fl. II secolo) è stato un politico romano.
Propose, nelle vesti di tribuno della plebe, la cosiddetta Lex Manilia (66 a.C.), con la quale si conferirono a Gneo Pompeo Magno poteri speciali per la conduzione della guerra contro Mitridate VI, re del Ponto. Tra il 67 e il 66 a.C., inoltre, tentando di guadagnarsi il favore del popolo romano organizzando i ludi Compitalicii,[1] avanzò delle proposte, subito osteggiate dalla fazione conservatrice, che avrebbero previsto l'immediata concessione del diritto di voto ai liberti.[2]
Note
Bibliografia
- Luciano Canfora, Giulio Cesare. Il ditattore democratico, Laterza, 1999, ISBN 88-420-5739-8.
- J. Carcopino, Giulio Cesare, Rusconi Libri, 1993, ISBN 88-18-18195-5.
- L. Fezzi, Il tribuno Clodio, Roma-Bari, Laterza, 2008, ISBN 9788842087151.