Partito Democratico (Serbia)

partito politico serbo
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Il Partito Democratico (Демократска странка o Demokratska stranka, DS) è un partito politico serbo.

Partito Democratico
Демократска Странка
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LeaderBoris Tadić
Fondazione1990 (1919)
IdeologiaLiberalismo sociale,
Europeismo,
Progressismo.
CollocazioneCentro-sinistra
CoalizioneOpposizione Democratica di Serbia(2000-2003)
Per una Serbia Europea (2008-)
Affiliazione internazionaleInternazionale Socialista e PSE
TestataDobardan Evropo
(Buongiorno Europa)
Iscritti18 459 (2016)
Sito webds.org.rs

Il DS è il principale partito politico di centrosinistra attivo in Serbia. È un partito moderato vicino ad istanze liberali sociali, osservatore presso l'Internazionale Socialista.

La storia

Dal 1919 al 1989

Il DS venne fondato nel 1919 dopo la formazione del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni. Il DS nacque dalla fusione del Partito Radicale Indipendente e alcuni partiti croati e sloveni. Primo presidente fu Ljubomir Davidović. Dopo la morte di questi, nel 1940, venne eletto Milan Grol. Il PD divenne il primo partito alle elezioni del 1920 e fino al 1929 prese parte a vari governi. Nel 1929, Alessandro I di Jugoslavia cambiò il nome del pase in Regno di Jugoslavia ed assunse i pieni poteri, abolendo la costituzione. Si passò, così, da una monarchia costituzionale ad una monarchia assoluta. Il DS rimase, in tal modo, all'opposizione fino alla Seconda guerra mondiale, durante la quale, tra il 1941 ed il 1945, la Jugoslavia cadde sotto l'occupazione nazista e fascista. Molti esponenti del DS esiliarono in Gran Bretagna, altri parteciparono alla lotta di liberazione. Alla fine della guerra, dopo le elezioni politiche e la prese del potere del Partito Comunista, guidato da Josip Broz Tito, il DS venne bandito dalla vita politica del paese. Molti militanti e responsabili del partito vennero arrestati ed incarcerati.

Dal 1990 ad oggi

Il DS venne rifondato nel 1990, alla fine del regime comunista, e venne eletto presidente Dragoljub Mićunović. Alle prime elezioni democratiche del 1990, il PD ottenne 7 deputati. Nel 1994 il partito elesse proprio presidente Zoran Đinđić. Đinđić, nel 1997, venne eletto sindaco di Belgrado. Nel 2000 DS partecipò attivamente alle proteste di piazza, che portarono alle dimissioni del Presidente della Repubblica, Slobodan Milošević del Partito Socialista di Serbia.

Alle politiche dello stesso anno, il DS si presentò all'interno della coalizione Opposizione Democratica di Serbia. L'ODS raccoglieva ben 18 partiti, tra cui: Partito Democratico di Serbia di Vojislav Koštunica, Alleanza Civica di Serbia, Partito Democratico Cristiano di Serbia, Nuova Serbia, Unione Socialdemocratica.

L'ODS ottenne la maggioranza parlamentare (64,7% dei voti). Zoran Đinđić, leader del DS, venne eletto primo ministro. Vojislav Koštunica, nel settembre dello stesso anno, venne eletto Presidente della Serbia. L'ODS governò, però, solo fino al 2003 a causa delle divisioni all'interno della coalizione, dovute alla volontà del Partito Democratico di Serbia di agire autonomamente.

Nel marzo 2003, Zoran Đinđić, leader del DS e primo ministro, venne assassinato. Milorad Ulemek accusato dell'omicio venne condannato a quarant'anni di carcere. Nelle operazioni per ricercare i colplevoli il governo venne accusato, dall'opposizione e da Amnesty International, di aver violato i diritti umani.

Il nuovo primo ministro Zoran Živković portò il paese alle elezioni politiche. Nelle proprie liste, il DS accolse i candidati di alcuni partiti minori che avevano fatto parte della OSD: Alleanza Civica di Serbia, Centro Democratico, Unione Socialdemocratica, Partito Bosniaco di Sandžak, Partito Social Liberale di Sandžak.

Il DS ottenne il 12,7% ed elesse 38 deputati (8 in meno). Il DS non entrò a far parte del nuovo governo composto dal Partito Democratico di Serbia, dal Movimento Rinnovamento Serbo - Nuova Serbia e da G17 Plus. Boris Tadić, nello stesso anno venne eletto nuovo leader del partito. Tadić si presentò alle elezioni presidenziali del 2004 e venne eletto Presidente di Serbia al secondo turno, con il 53,7% dei voti.

Nel 2004, il Centro Democratico confluì nel DS. Nel 2005, il DS subì la scissione ad opera di Čedomir Jovanović, che diede vita al Partito Liberal Democratico (LDP).

Alle politiche del 2007, il Partito Democratico incrementò i propri voti, passando dal 12,6 al 22,9%. I democratici passarono, così, da 37 a 65 deputati, superando in tal modo gli alleati-rivali del Partito Democratico di Serbia. Il Partito Radicale Serbo, nazionalista, rimase il primo partito, ma ha perso un seggio. Il dato dei democratici risultò ancora più rivelante perché la Coalizione filo-europea di partiti di centro-sinistra, (LDP, GSS, LSV, SDU) superò il 5% dei voti, ottenendo 15 seggi.

Alle elezioni politiche anticipate del 2008, DS si presentò insieme ai liberal-conservatori di G17 Plus ed al Movimento Rinnovamento Serbo. La lista unitaria ottenne il 38,4% dei voti, permettendo ai democratici di incrementare i propri seggi a 78. DS ha formato il nuovo governo, che è sostenuto anche da: G17+, Moviemtno Rinnovamento Serbo, Partito Socialista di Serbia, pensionati (PUPS), Lega dei Socialdemocratici della Vojvodina, Serbia Unita, Insieme per Kragujevac, Movimento dei Serbi Veterani.

Politiche

Il DS si caratterizza per il sostegno alla democrazia parlamentare, la depoliticizzazione della pubblica amministrazione, l'indipendenza della magistratura e dei mass media. Il DS è favorevole al decentramento amministrativo, in particolar modo della Vojvodina, e dell'ingresso della Serbia nell'Unione Europea. Si impegna per il rafforzamento dello Stato sociale, sostiene i sindacati, ma nel frattempo si fa portavoce delle istanze della classe media.

Leader del partito

tra il 1945 e il 1990 il partito fu sciolto

Risultati elettorali

% Seggi
Politiche 1990 16,1% 7
Politiche 2000 64,7%1 gruppo misto
Politiche 2003 12,7% 38
Politiche 2007 22,9% 65
Politiche 2008 38,4% 78
  1. All'interno della DOS.

Collegamenti esterni

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