Il Comitato di Liberazione Nazionale di Belluno (CLN) fu uno dei primi comitati che organizzarono la Resistenza sul territorio del Nord Italia occupato dall’esercito nazista, come parte del Comitato di Liberazione Nazionale del Veneto.

Il Comitato d'Azione

Subito dopo il 25 luglio 1943, dopo la caduta il regime fascista, nel territorio bellunesi si attivarono sia il Partito d'azione che il Partito Comunista Italiano per promuovere un Comitato d'Azione con il compito di cooperare al riassetto politico e di orientare l'opinione pubblica.

Tra i primi organizzatori sono segnalati:

Dopo l' 8 settembre

L'8 settembre 1943 il Comitato d'Azione si presentò formalmente al prefetto di Belluno, dott. Galatà, e al questore Zavagno. I rappresentanti dei partiti furono:

  • per la DC, monsignor Emilio Palatini, fu parroco dal 1919 al 1957 della parrocchia di santa Maria Assunta della Cattedrale di Belluno (San Vito di Cadore il 2 settembre 1886 – Belluno 3 novembre 1957)[1]
  • per il PSI il ragioniere Giovanni Serragiotto
  • per il PCI Francesco Giorgio Bettiol, successivamente deputato del PCI nella II Legislatura
  • per il Partito d'azione Ernesto Tattoni, fu commissario politico della brigata partigiana autonoma 7° alpini che dipendeva direttamente dal Comando Zona Piave[2]

Il CLN

Nei giorni successivi il Comitato d’Azione seguirà le indicazioni del CLN nazionale e si costituirà, con l'aggiunta di rappresentati del PLI, in Comitato di Liberazione Nazionale per la zona di Belluno. Il CLN si era proposto di avere una funzione politica, per gli aspetti logistici militari organizzò un Comitato Esecutivo Militare composto prevalentemente da militari. Tra i componenti si ricordano:

Note

  1. ^ Bollettino della Parrocchia Duomo Belluno – settembre 2007, link del 28 dicembre 2008 [1]
  2. ^ Ferruccio Vendramini. Un anno da partigiano; venti anni da emigrante. Giacomo Coppe "Bocia", documento, link del 28 dicembre 2008 , su [2]
  3. ^ Luigi Dall'Armi. Passato prossimo. La resistenza bellunese... - ISBREC - Belluno 2007

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • Sito ANPI Belluno [3]