Per giornalismo di precisione s'intendono quelle inchieste giornalistiche realizzate con gli strumenti della matematica, della statistica e delle scienze psico-sociologiche. La forza del metodo di analisi conferisce precisione, intesa come obiettività, alla notizia: più è rigoroso il metodo con il quale viene realizzata l'inchiesta o con il quale sono trattati i dati e le analisi, più si potrà essere obiettivi nel confrontarsi con un fatto.

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Il panel di Giornalismo di Precisione al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, aprile 2010, da sinistra: Philip Meyer, Mario Tedeschini Lalli, Steve Doig e José Luis Dader

Il giornalismo di precisione nasce ufficialmente come filone giornalistico nel 1969, con la prima edizione del libro ad opera di Philip Meyer, Precision Journalism[1]. Il libro viene pubblicato nel periodo del cosiddetto nuovo giornalismo di Tom Wolfe che immaginava il cronista come uno scrittore. Philip Meyer pensa invece al cronista come ad uno scienziato, che sceglie un metodo per relazionarsi ad un fatto e con il rigore degli strumenti della scienza racconta una storia. Più della spettacolarità della notizia, è importante il rigore del metodo di analisi dei dati[2].

Storia

I primi esempi di inchieste di giornalismo di precisione risalgono alla fine degli anni Sessanta. Nel 1968 uno staff di giornalisti del Detroit Free Press, tra cui lo stesso Philip Meyer, vince il premio Pulitzer in giornalismo locale e Breaking news realizzando una inchiesta sulle cause delle rivolte dei neri di Detroit del 1967[3]. Contro la teoria diffusa che la rivolta razziale coinvolgeva le persone più frustrate e disperate, il giornale confrontò i rivoltosi con i non rivoltosi, attraverso una ricerca analitica, dimostrando che la gente di colore che aveva frequentato corsi universitari aveva la stessa possibilità di partecipare alle rivolte di quelli meno istruiti. Il reportage che andò a sostenere le proprie idee con i dati è stato uno dei primi servizi in cui il giornalista stesso si fece sondagista per capire le cause di un fatto, tra l'altro realizzato un tale approfondimento in maniera molto rapida, e anche per questo vinse nel 1968 il Premio Pulitzer in giornalismo locale e breaking news[4].

Il Giornalismo di Precisione ha raggiunto la consacrazione come tipologia autonoma di inchiesta con due importanti reportage, entrambi vincitori del Premio Pulitzer. La prima è "Il colore dei soldi"[5] di Bill Dedman per il "The Atlanta Journal and Constitution" sui mutui per la gente di colore di Atlanta, capitale della Georgia, vincitore del Premio Pulitzer nel 1989[6]. Più delle importanti rivelazioni sulle banche e gli istituti di risparmio e prestito di Atlanta, che preferivano fare prestiti ai poveri indigenti bianchi, più che ai neri dei quartieri della middle-class, l'attenzione del pubblico fu calamitata dall'ampio uso di tavole, disegni e carte geografiche che mostravano le percentuali e le differenze dei prestiti dati a bianchi e neri a seconda della zona della città. Per i cronisti che al tempo ancora guardavano con diffidenza ai computer e li usavano il meno possibile, Bill Dedman con il suo reportage è stato un antesignano.

La seconda inchiesta che consacra il giornalismo di precisione come nuovo modo di fare inchiesta è "What Went Wrong"[7] di Stephen Doig per per il Miami Herald sui danni causati dall'uragano Andrew che ha colpito Miami nel 1993[8]. Doig ha dimostrato che più della forza dell'uragano, a distruggere i tetti della città era stata la corruzione nell'edilizia, che il giornalista aveva sottoposto ad una rigorosa verifica quantificata. Egli verificò che "Andrew" aveva portato via metà tetto della sua casa relativamente nuova. La verifica di Doig implicò la fusione di quattro basi di dati: i rapporti su 50.000 accertamenti, effettuati dalla contea, dei danni provocati dall'uragano; il ruolo delle imposte patrimoniali del 1992, con informazioni dettagliate sul tipo di abitazione, sul suo valore, e sull'anno di costruzione; il catasto della contea, con con informazioni sul tipo di costruzione e sui materiali usati per ciascun edificio; e la base di dati della contea riguardanti le aree edificabili (Building and Zoning database), con oltre 7 milioni di certificati di licenze edilizie e di ispezioni negli anni precedenti. Il "Miami Herald" pubblicò una mappa e un grafico che elencava 420 suddivisioni, mettendo a confronto la percentuaale di case ritenute inagibili e l'anno medio di costruzione. Un diagramma riassuntivo controllava la velocità del vento e mostrava, per esempio, che nelle aree con venti più lievi, da 85 a 127 miglia all'ora, la case costruite dopo il 1979, cioè quelle più nuove, avevano una probabilità maggiore di tre volte di diventare inagibili rispetto a quelle costruite prima. Doig dimostrò così che la corruzione che si era creata nell'edilizia urbana aveva nel tempo costruito case sempre meno sicure e che potevano facilmente essere distrutte per un qualunque disastro naturale. Doig non andò semplicemente in giro, osservando che le case più nuove si trovavano in situazioni peggiori di quelle costruite parecchi anni prima, scrivendolo sul giornale, bensì dall'interno della sua redazione si procurò tutti i database di cui aveva bisogno per confrontare i dati al fine di dimostrare la sua tesi. Il modo di procedere di Doig è diventato l'esempio del tipo di servizio pubblico che offre il giornalismo di precisione[9].

In tempi più recenti, possiamo annoverare il reportage sugli abusi immobiliari in Florida del Sarasota Herald Tribune, arrivato secondo nel 2010 al Pulitzer per giornalismo investigativo.

Nel 1975 è nata negli Stati Uniti una struttura, l'IRE (Investigative reporters and editors) che aiuta, sostiene e raccoglie le inchieste dei giornalisti che operano con le tecniche del giornalismo di precisione. L'Ire organizza seminari, assegna il premio Philip Meyer[10] annualmente alla miglior inchiesta di giornalismo di precisione e offre database, banche dati, numeri ed elaborazioni dei censimenti per i giornalisti che vi sono iscritti. A guidata da un comitato presieduto dal direttore della scuola di giornalismo dell'Illinois, Brant Houston.

Esperti e giornalisti di precisione

  • Philip Meyer (Stati Uniti d'America)[11];
  • Stephen K. Doig (Stati Uniti d'America)[12];
  • Adam Miller (Stati Uniti d'America);
  • Eliot Jaspin (Stati Uniti d'America);
  • Robert Stevenson (Stati Uniti d'America);
  • Bruce Garrison (Stati Uniti d'America);
  • Brant Houston (Stati Uniti d'America);
  • Dwight Morris (Stati Uniti d'America);
  • Matthew Doig (Stati Uniti d'America)[13];
  • Teresa Monestiroli (Italia)[14];
  • Giorgio Meletti (Italia)[15];
  • Damiano Crognali (Italia)[16];
  • Marcelo Soares (Brasile);
  • Patricia Blanco Barrios (Venezuela)[17];
  • Xavier Meillan Pita (Spagna);
  • Noemi Ramirez Garcia (Spagna)[18];
  • José Luis Dader (Spagna)[19];

Le inchieste di giornalismo di precisione

  • 1967, The People beyond 12th Street; A Survey of Attitudes of Detroit Negroes after Riot of 1967, Detroit Free Press
  • 1989, Color of Money, The Atlanta Journal and Constitution, di Bill Dedman
  • 1992, What Went Wrong, Miami Herald, di Stephen K. Doig

Note

  1. ^ Il Nuovo Giornalismo di Precisione: il cronista e il metodo scientifico
  2. ^ La definizione del Giornalismo di Precisione, scritta da Steve Doig sul dizionario on line della Comunicazione
  3. ^ "The People beyond 12th Street; A Survey of Attitudes of Detroit Negroes after Riot of 1967", Detroit Free Press
  4. ^ Premio Pulitzer in "Local General or Spot News Reporting" nel 1968 allo staff del Detroit Free Press per la copertura delle rivolte di Detroit del 1967, descritta a pagina 30 e 31 del libro di Philip Meyer "Giornalismo e metodo scientifico: ovvero il Giornalismo di Precisione"
  5. ^ The Color of Money, The Atlanta Journal and Constitutional, 1988
  6. ^ Premio Pulitzer in "Investigative reporting" nel 1989: Bill Dedman con il The Atlanta Journal and Constitution per l'inchiesta sui mutui alle persone di colore di Atlanta dal titolo Il colore dei soldi
  7. ^ What Went Wrong, Miami Herald, 1992
  8. ^ Premio Pulitzer in "Public Service" nel 1993: Stephen Doig del Miami Herald per l'inchiesta sull'uragano Andrew dal titolo "What Went Wrong"
  9. ^ Corso di Philip Meyer e Steve Doig sugli strumenti statistici di supporto per il cronista
  10. ^ Premio Philip Meyer, organizzato dall'IRE
  11. ^ Fondatore del Giornalismo di Precisione e autore del libro-manuale: "Giornalismo di Precisione" più volte ristampato e tradotto in spagnolo e italiano
  12. ^ Autore di una famosa inchiesta sul Giornalismo di Precisione, When Went Wrong, e citato nel libro "Giornalismo di Precisione" a pag. 31 come esempio di questo tipo di inchiesta
  13. ^ Figlio di Stephen K. Doig e autore di una inchiesta arrivata al secondo posto del Premio Pulitzer in Giornalismo Investigativo nel 2010
  14. ^ Autrice di alcuni esperimenti di Giornalismo di Precisione per l'edizione milanese di Repubblica, prima, seconda
  15. ^ Giornalista de Il Fatto Quotidiano, ex caporedattore di La7 e del Corriere della Sera
  16. ^ Autore del sito internet che raccoglie e traduce in italiano le inchieste di Giornalismo di Precisione
  17. ^ Autrice del libro "L'approccio del giornalismo di precisione"
  18. ^ Giornalista di Prisa.com, ha studiato presso l'IRE e insegna Giornalismo di Precisione nel Master del quotidiano spagnolo EL PAIS
  19. ^ Docente della Cattedra in Giornalismo di Precisione dell'Università Complutense di Madrid; traduttore in spagnolo del libro di Philip Meyer "Giornalismo di Precisione" e autore di un proprio libro sul giornalismo di precisione in Spagna.

Bibliografia

  • Philip Meyer, Giornalismo e Metodo Scientifico: ovvero il Giornalismo di Precisione, Armando Editore, 2006
  • (EN) Philip Meyer, Precision Journalism: a reporter's introduction to social science methods, 4ª Edizione, 1973 (versione originale)
  • (ES) Philip Meyer, “Periodismo de Precisión. Nuevas fronteras para la investigación periodistica” Barcellona. Bosch, 1993 (Traduzione spagnola di “The New Precision Journalism. 4° eds.”)
  • Maxwell Mc Combs, Robert Stevenson, Donald Shaw, Il Giornalismo di Precisione, tratto da Problemi dell'Informazione, anno VIII n.1, 1983
  • (ES) José Luis Dader, Giornalismo di Precisione: un via sociologica e informatica per scoprire notizie, Editorial Sintesis, 2002
  • (ES) José Luis Dader e Pedro Gomez Fernandez, Giornalismo di Precisione: un nuovo metodo per trasformare il giornalismo, articolo del 1993
  • (ES) Jose Luis Dader, “Periodismo de Precisión en España. Una panorámica de casos prácticos” Madrid, Rivista Telos: numero monografico sul Giornalismo di Precisione, Dicembre 1994 (Pubblicazione del discorso “Los primeros pasos del periodismo de precisión en España: una panoramica de casos practicos”, tenuto per “Periodismo de precisión. Investigación en bases de datos. La nueva frontera”. Convegno organizzato per il VII Centenario della “Universidad Complutense de Madrid”. Jornadas Internacionales. 17,18,19 Maggio 1993. Facultad de Ciencias de la Información)
  • (ES) Jose Luis Dader, “La libertad de investigación periodística sobre bases de datos frente a la falsa coartada de la defensa de la intimidad: Problemas jurídicos y de mentalidad en el ejercicio del Periodismo de Precisión en España” Ambitos, 1998. Rivista andalusa di comunicazione
  • (ES) Patricia Blanco Barrios, L'approccio del Giornalismo di Precisione, CAB, 2001
  • (ES) Patricia Blanco Barrios, “¿Cómo construir informaciones con precisión? Guía Periodística” Tesi di Dottorato in Comunicazione Sociale presso la Universidad Andréas Bello, Caracas, Luglio 2000
  • (ES) Jose Maria Caminos Marcet, "Los bancos de datos y el periodismo de precisión", tratto dal cap. 13 pag. 233-251 di Periodismo de Investigación. Teoria y Pratica” Madrid, Editorial Sintesis, 1997
  • (ES) Miguel Ángel Bastenier, “El Blanco Móvil. Curso de Periodismo. Con la experiencia de la escula de EL PAIS” Madrid, Ediciones EL PAIS, 2001
  • (EN) Dwight Morris, “Databases as investigative tools in analyzing campaign financing : the work of THE LOS ANGELES TIMES” discorso tenuto per “Periodismo de precisión. Investigación en bases de datos. La nueva frontera”. Convegno organizzato per il VII Centenario della “Universidad Complutense de Madrid”. Jornadas Internacionales. 17,18,19 Maggio 1993. Facultad de Ciencias de la Información
  • (FR) Rémy Rieffel, “Le Journalisme de precision en France: L’utilisation des sondages et des statistiques sociales par les journalistes français” discorso tenuto per “Periodismo de precisión. Investigación en bases de datos. La nueva frontera”. Convegno organizzato per il VII Centenario della “Universidad Complutense de Madrid”. Jornadas Internacionales. 17,18,19 Maggio 1993. Facultad de Ciencias de la Información
  • (EN) Margaret H. De Fleur, “Computer-Assisted Investigative Reporting” Mahwah, New Jersey , LEA, 1997
  • (EN) David Pearce Demers e Suzanne Nichols “Precision Journalism. A pratical guide” Newbury Park, Sage, 1987
  • (EN) Bruce Garrison, “Computer-Assisted Reporting” (Seconda Edizione). Mahwah, New Jersey, LEA, 1998
  • (EN) Brant Houston, “Computer-Assisted Reportig. A Pratical Guide” (Prima Edizione). New York, St. Martin’s Press, 1996

Voci correlate

Collegamenti esterni

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